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Saturday, July 9, 2022

Risparmio, la raccolta delle «big» italiane è immune alla bufera dei mercati? - Il Sole 24 ORE

Seguendo la nostra strategia di investimento i clienti possono trarre beneficio, mitigando così i rischi posti dalla volatilità e dall’inflazione

«Sono i clienti a trarre maggior beneficio da questa tendenza – tiene a sottolineare l’a.d. Massimo Doris - perché, coadiuvati dai family banker, stanno seguendo la nostra strategia di investimento mitigando così i rischi posti dalla volatilità e dall’inflazione».

Azimut: le opportunità sui mercati privati

A chiudere un ideale cerchio è Azimut, capace a giugno di aggiungere 872 milioni ai già positivi dati sulla raccolta dei mesi precedenti e a raggiungere così la cifra di 3,5 miliardi da inizio anno. Il totale delle masse comprensive del risparmio amministrato si attesta alla fine scorso a 81,2 miliardi, di cui 52,1 miliardi fanno riferimento alle masse gestite.

A giugno sono stati realizzati diversi closing di fondi di private credit, venture capital e real asset, che hanno generato una raccolta di quasi 400 milioni

La particolarità, in questo caso, è che nel primo semestre 2022 il 77% della raccolta in fondi è stato generato da prodotti dei mercati privati. «In questo segmento – fa notare Gabriele Blei, a.d. del Gruppo Azimut - sono stati realizzati nel mese diversi closing di fondi di private credit, venture capital e real asset, che hanno generato una raccolta di quasi 400 milioni: risultati che riflettono l’attento lavoro dei nostri consulenti finanziari negli ultimi mesi e la crescente fiducia dei clienti nella nostra offerta di prodotti innovativi e in quella dei nostri partner negli Stati Uniti».

Focus sulle semestrali (senza commissioni di performance)

L’attenzione si sposta adesso sui bilanci semestrali, che le società quotate diffonderanno alla spicciolata, a cavallo della fine di questo mese e l’inizio del prossimo: si parte con Banca Generali e Azimut (28 luglio), per proseguire con Anima (29 luglio), Fineco (2 agosto) e chiudere con Banca Mediolanum (3 agosto). Difficile, se non addirittura improponibile, ripetere l’exploit del 2021, chiuso dal settore con un «monte utili» superiore ai 2,2 miliardi. Per alcune delle società mancherà infatti l’apporto significativo delle commissioni di performance sui fondi allocati alla clientela: determinanti a contorno del «rally» dello scorso anno e assenti nei primi sei mesi del 2022 che hanno visto la retromarcia di azioni e obbligazioni.

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