Rechercher dans ce blog

Monday, October 31, 2022

Ecco perché Wall Street chiude il miglior mese dal '76 nonostante big tech e Fed - Il Sole 24 ORE

3' di lettura

L’andamento dimesso di lunedì 31 ottobre non deve ingannare. Il mese di ottobre, che nel 1929 fu quello nero dei grandi crolli, quest’anno è stato d’oro per Wall Street: se si guarda l’indice Dow Jones, si scopre che quello appena chiuso è stato il miglior mese di ottobre della storia e il miglior mese dal gennaio 1976. Con un rialzo, dalla chiusura di settembre, del 14,1%. Ma, a parte questo exploit, anche le altre Borse hanno vissuto un ottobre da incorniciare: in Europa Milano ha recuperato il...

Adblock test (Why?)


Ecco perché Wall Street chiude il miglior mese dal '76 nonostante big tech e Fed - Il Sole 24 ORE
Read More

Twitter, Musk manda a casa 1 su 4: la spunta blu costerà 20 dollari al mese - Corriere della Sera

La rivoluzione di Twitter spesso annunciata da Elon Musk è ufficialmente iniziata. Sciogliere il consiglio di amministrazione della società e proclamarsi amministratore unico, come ha rivelato il Wall Street Journal, è stata solo l’ultima mossa messa in atto dal già ceo di Tesla da quando la scorsa settimana ha concluso l’acquisto del social network per circa 44 miliardi di dollari. Sembra che Musk stia già lavorando al primo round di tagli al personale, che dovrebbe interessare il 25% degli attuali assunti. Non solo: sta velocizzando le pratiche per aumentare il prezzo del servizio a pagamento Twitter Blue (abbonamento mensile che offre agli utenti più attivi l’accesso esclusivo a funzioni premium) e rendere la famosa “spunta blu” un prerequisito fondamentale.

I licenziamenti

Il Washington Post ha annunciato che il miliardario e i suoi alleati, in primis l’avvocato delle star — Musk compreso — Alex Spiro che si occuperà della vicenda, hanno lavorato tutto il fine settimana per elaborare la prima ondata di licenziamenti, che riguarderà tutti i dipartimenti ma in particolare le vendite (dove molti guadagnano più di 300 mila dollari, secondo il giornale americano) e l’ingegneria. Si tratta di un quarto dei dipendenti che lavora per la piattaforma di microblogging, che ufficialmente da non sono ancora stati avvisati da parte della società dell’avvenuta acquisizione. Spiro sta assumendo un ruolo attivo nella gestione di diversi team di Twitter, tra cui il team legale, quello delle relazioni governative, delle policy e del marketing. Alla fine del 2021 Twitter ha dichiarato circa 7 mila dipendenti. Elon Musk, il giorno prima dell’acquisizione della società, ha licenziato l’amministratore delegato Parag Agrawal, il capo delle finanze Ned Segal e il capo degli affari legali e delle policy dell’azienda Vijaya Gadde.

Il “nuovo” Twitter Blue

Secondo le indiscrezioni pubblicate anche dal Financial Times, Elon Musk intende portare il costo dell’abbonamento dagli attuali 4,99 dollari al mese attuali a 19,99 dollari. Chi pagherà avrà un account verificato, come hanno già centinaia di migliaia di utenti di brand e personaggi pubblici. Il patron di Tesla, inoltre, ha chiesto un impegno di 24 ore su 24 alla sua squadra per mettere in moto il “nuovo” Twitter: l’obiettivo è rispettare la scadenza del 7 novembre per lanciare la funzione, pena il licenziamento. Con questa mossa, la volontà di Musk è dare una risposta agli inserzionisti che temono un crollo della piattaforma sotto l’«assolutista della libertà di parola», come l’ha definita lui stesso. L’imprenditore sudafricano, in questo riassetto, ha già ricevuto il suo primo avvertimento: la Global Alliance for Responsible Media, gruppo creato dalla World Federation of Advertisers (l’associazione americana per gli inserzionisti in Usa), ha ricordato a Musk che «le piattaforme devono essere sicure per tutti e adatte per gli inserzionisti pubblicitari. Questo non è negoziabile — hanno aggiunto — e ci attendiamo che Twitter mantenga i suoi impegni».

Il coinvolgimento dell’Arabia Saudita

Nell’ultima trimestrale disponibile della società di Twitter, la pubblicità valeva il 90% dei ricavi. Perderla, per Elon Musk, sarebbe un grande problema. Ultima — ma non per importanza — questione ancora irrisolta riguarda l’alto tasso di profili falsi sulla piattaforma. Il servizio Twitter Blue è una soluzione parziale, tutto dipenderà anche dal successo che riscuoterà. Anche perché il ceo di Tesla dovrà fare i conti anche con Comitato per gli Investimenti Esteri, sollecitato dal senatore democratico, Chris Murphy, di indagare sulle implicazioni per la sicurezza nazionale del coinvolgimento dell’Arabia Saudita nel processo di acquisizione della piattaforma: Kingdom Holding Company, una delle maggiori holding del Paese presieduta dal principe saudita Alwaleed bin Talal, possiede infatti una quota nella società di Twitter e sarebbe il secondo più grande investitore proprio dopo Musk. Tra Washington e Riad i rapporti sono tesi da quando l’Opec+ ha tagliato la produzione di petrolio e nessuno intende inasprirli a causa dell’acquisizione del social network.

Adblock test (Why?)


Twitter, Musk manda a casa 1 su 4: la spunta blu costerà 20 dollari al mese - Corriere della Sera
Read More

Saturday, October 29, 2022

Vaccini Covid, Ema: "Mestruazioni abbondanti". Pfizer e Moderna devono avvertire - Il Tempo

Sullo stesso argomento:

Fin dall'inizio delle vaccinazioni contro il Covid molte donne hanno lamentato problemi al ciclo mestruale. Adesso interviene l'Ema, l'Agenzia europea per i medicinali che intima a Pfizer e Moderna di aggiungere nelle avvertenze ai vaccini Comirnaty e Spikevax le "mestruazioni abbondanti come effetto collaterale di frequenza sconosciuta".

Lo ha stabilito oggi 28 ottobre il Prac, il Comitato per la farmacovigilanza dell'Ema. L'informazione da aggiungere viene definita "sanguinamento mestruale intenso" ed è legata al fatto che "sono stati segnalati casi di forti emorragie mestruali dopo la prima e la seconda dose e dopo il richiamo con Comirnaty e Spikevax". Dopo aver esaminato i dati, "il comitato ha concluso che esiste almeno una ragionevole possibilità che l’insorgenza di forti sanguinamenti mestruali sia causalmente associata a questi vaccini e ha pertanto raccomandato l’aggiornamento delle informazioni sul prodotto". 

Adblock test (Why?)


Vaccini Covid, Ema: "Mestruazioni abbondanti". Pfizer e Moderna devono avvertire - Il Tempo
Read More

Bollette, il maxi scudo di Antitrust contro gli aumenti: il blocco si applica anche ai rinnovi di contratto - la Repubblica

Con una mossa a sorpresa Antitrust potenzia lo scudo a difesa dei consumatori di luce e gas. Che ora pare impossibile da scalfire, se non a colpi di ricorsi amministrativi. La novità è il frutto di un'interpretazione molto estesa del decreto Aiuti bis. Se finora sapevamo che il decreto sospendeva tutte le modifiche unilaterali fino ad aprile 2023, ora sappiamo che si applica pure alla stragrande maggioranza dei rinnovi di quei contratti che, dopo uno o due anni, stanno scadendo. Gli operatori dovranno prorogare questi contratti fino alla primavera 2023.

La novità, che sta già facendo insorgere le imprese del settore e sorprende anche alcune associazioni dei consumatori, è tra le righe del provvedimento cautelare con cui Agcm obbliga Iren a fare marcia indietro sugli aumenti comunicati ai suoi clienti dopo il 10 agosto, e che sarebbero scattati alla scadenza naturale del contratto, di durata annuale.

Cos’ha deciso Antitrust

L’autorità lo spiega con parole molto chiare: anche se una proposta di rinnovo del contratto non è una variazione unilaterale, questa “risulta pienamente rientrare nel divieto” del decreto Aiuti bis. Bisogna infatti considerare “l’eccezionalità del momento” che ha indotto il legislatore a derogare la libertà contrattuale, colonna portante del mercato libero, “per tutelare i consumatori”. Morale della favola: “Ogni variazione unilaterale delle condizioni economiche di fornitura ricade nel divieto”, fanno eccezione solo i casi in cui i consumatori conoscono, fin dall’inizio, sia la data scadenza del contratto sia le condizioni economiche “specificamente” e “puntualmente” individuate nei contratti. Le cosiddette “evoluzioni automatiche”. 

Quali aumenti restano applicabili

Un tipico esempio di offerta in cui il consumatore sa, fin dall’inizio, cosa succederà: il contratto a prezzo fisso che, allo scadere dei due anni, diventa a prezzo indicizzato. Per questi rinnovi, anche se implicano un rincaro molto pesante, il decreto Aiuti bis non può fare nulla: non si possono sospendere.

A quali aumenti ci si può opporre

Tutti quelli che prevedono un “cambio in corsa” del prezzo della bolletta: fino ad aprile 2023 gli operatori non possono modificare le componenti di prezzo di un contratto ancora in vigore. Ma questo lo sapevamo già. La novità interpretativa è un’altra: sono sospesi anche tutti gli aumenti che derivano da un semplice rinnovo se il contratto prevede che, a scadenza, sarà l’operatore a proporci la nuova tariffa. Cosa succede normalmente? Tre mesi prima della scadenza la compagnia manda una lettera in cui ci propone di rinnovare il contratto, ma a nuove condizioni (peggiorative, visto che nel frattempo il costo dell’energia è aumentato). A quel punto siamo liberi di accettare oppure cercarci un altro gestore. Selectra conferma che questa è la tipologia di rinnovo più utilizzata sul mercato. Ora sappiamo che questi contratti dovranno proseguire almeno fino ad aprile, quando il gestore (a meno che non intervengano nuove leggi) potrà legittimamente stabilire le nuove condizioni. 

Le reazioni

Utilitalia, la federazione delle imprese energetiche, alza le barricate, accusando Antitrust di aver fatto “una lettura radicale” della norma, rischiando “di bloccare interi segmenti della vendita dell’energia, di aggravare le difficoltà che l’intero comparto sta cercando di fronteggiare da alcuni mesi e di danneggiare i clienti stessi, esponendoli alla volatilità dei prezzi di mercato ed al confinamento verso regimi di mercato onerosi”.

Sorpresa anche l’Unione nazionale consumatori che, con il suo responsabile energia Marco Vignola commenta così: “Ben venga un’ulteriore tutela dei clienti, ma l’impressione è che Agcm si sia sostituita al legislatore, interpretando una norma che finora anche noi, avevamo inteso in maniera diversa. Il rischio, secondo noi piuttosto concreto, è che il Tar possa rovesciare questa decisione”.

Adblock test (Why?)


Bollette, il maxi scudo di Antitrust contro gli aumenti: il blocco si applica anche ai rinnovi di contratto - la Repubblica
Read More

Caro bollette, per contrasto l'Italia spende 62,6 miliardi - Adnkronos

Per contrastare il caro bollette, nell’Ue a 27 solo gli esecutivi di Germania e Francia hanno stanziato in termini assoluti più risorse di quelle messe in campo dal governo Draghi. Se tra settembre 2021 fino ad ora Berlino ha approvato una spesa in più anni pari a 264,2 miliardi di euro, Parigi, invece, ha destinato 71,6 miliardi, mentre il governo Draghi ne ha erogati 62,6 miliardi. A dirlo è l’Ufficio studi della Cgia che ha elaborato i dati Bruegel, da cui emerge come famiglie e imprese tedesche potranno beneficiare su un ammontare complessivo di aiuti pari al 7,4 per cento del Pil.

Leggi anche

In rapporto al Pil, l’unico Paese che precede i tedeschi è Malta (7,7 per cento). Seguono appunto la Germania (7,4), la Lituania (6,6), la Grecia (5,7) e i Paesi Bassi (5,3). In termini complessivi, in questo ultimo anno i 26 paesi dell’Ue (non sono disponibili i dati dell’Ungheria) hanno messo a disposizione di famiglie e imprese 566,2 miliardi di euro, pari al 3,9% del Pil europeo.

Per contrastare il caro bollette, continuna la Cgia, il governo Meloni potrebbe disporre per questo ultimo scorcio del 2022 di un importo non superiore a 15 miliardi di euro, di cui 10 lasciati in “eredità” dall’esecutivo Draghi e altri 5 che dovrebbero giungere dall’Ue. Bruxelles, infatti, potrebbe consentire ai singoli paesi di recuperare i fondi strutturali 2014-2020 non ancora spesi o non impegnati in modo vincolante. Se, come probabile, il nuovo governo estenderà anche per il prossimo mese di dicembre le misure approvate con il decreto Aiuti ter (costo di circa 5 miliardi di euro), a nostro avviso gli altri 10 miliardi a disposizione sono certamente rilevanti, ma non sufficienti a sterilizzare in misura significativa gli extra costi che famiglie e imprese saranno chiamate a sostenere in questa ultima parte dell’anno.

Adblock test (Why?)


Caro bollette, per contrasto l'Italia spende 62,6 miliardi - Adnkronos
Read More

Superbonus edilizi, che cosa cambierà nelle procedure e nella cessione del credito Chi vedrà confermato il 110 - ilmessaggero.it

Bonus edilizi: grande attesa per ciò che farà il nuovo Governo. Tra chi ha già i cantieri aperti, e magari bloccati per la difficoltà di cedere i crediti, e chi attende di aprirli, le incertezze sono tante e si mischiano alle incertezze nel reperire i materiali e le attrezzature per allestire gli stessi cantieri. Senza dimenticare che le norme in materia hanno già registrato un ventina di cambiamenti: un vailamme per tecnici, utenti e imprese.

Tutto è legato alla Legge di Bilancio e alla necessità, intanto, di rifinanziare i bonus di cui ha diritto chi è in regola con le procedure. E poi c'è la dichiarata volontà di ricalibrare tutti questi strumenti per evitare storture e abusi. 

Di certo dal 1° gennaio 2023 addio a bonus facciate e bonus barriere architettoniche: il superbonus sarà utilizzabile fino al termine del 2023 solo per i condomini e anche per le case popolari, sia pure con limitazioni. Dal 1° gennaio 2024 al 31 dicembre 2024 l'aliquota scenderà al 70%. Alla fine del 2024 scadranno pure ecobonus, sismabonus ordinari e bonus ristrutturazione, arredi e giardini.

Per il rifinziamento serviranno almeno 23 miliardi, la differenza fra i 33,3 previsti e i 56,3 impegnati, per di più limitandosi ai superbonus risparmia energia senza considerare quelli per le migliorie antisismiche.  

Ripartirà davvero la cessione del credito? E le Poste continueranno a essere l'oasi di chi si è avventurato fra bonus e regole?  Asseverazioni e controlli, sia pure aggiunti in corsa dal Governo Draghi di fronte all'emergere di abusi che hanno però di fatto penalizzato anche chi era già in regola, di certo non diminuiranno, ma la cessioni dovrebbe essere snellita. Peccato che nel frattempo - e ogni giorno lo scenario peggiora - gli istituti bancari abbiamo alzato la loro quota di guadagno. Il credito fiscale concesso è sceso - se parliamo del 110% - dal 105% al 100% e ora è precipitato a  94%. E non tutti possono permettersi di portare tutto l'importo in detrazione per non subire questi tagli.

Verrà ascoltata l'Ance, l’associazione nazionale dei costruttori edili, che ha chiesto di allungare la scadenza di qualche mese? Difficile: il nuovo Governo vuole intanto ridurre l'aliquota all'80% per riportare i preventivi a prezzi frutto di confronti e concorrenza che, con i costi tutti a carico dello Stato, erano finiti in cavalleria. Anche Draghi, del resto, la pensava così.

E come ridurre la complessità delle procedure? Chiaro che con il 110 i proprietari di appartramenti nei condomìni erano tutti d'accordo (non tiravano fuori in euro) e miglioravano l'efficienza energetica del palazzo. Se invece ci sarà da mettere le mani nelle tasca le discussioni nelle assemblee si accenderanno. C'è anche una via standard all'ecobonus (75%) con meno scalini burocratici e detrazioni diluite in 10 anni e non più in 4.

E chi ha già iniziato i lavori magari adeguandosi (e non era facile) a tutte le nuove regole volute dal penultimo Governo? La tutela, in questi casi, dovrebbe essere garantita. Difficile poi la questione, annunciata, di vincolare i bonus al reddito o alla classe degli immobili, ovvero quelli di lusso. Se ne può parlare nelle case monofamiliari indipendenti, ma nei condomini la questione diventerebbe assai complicata da applicare. 

Adblock test (Why?)


Superbonus edilizi, che cosa cambierà nelle procedure e nella cessione del credito Chi vedrà confermato il 110 - ilmessaggero.it
Read More

Friday, October 28, 2022

Ue, l'intesa finale sullo stop alle auto a benzina e diesel dal 2035. C'è la deroga per la Motor Valley italiana - Open

[unable to retrieve full-text content]

  1. Ue, l'intesa finale sullo stop alle auto a benzina e diesel dal 2035. C'è la deroga per la Motor Valley italiana  Open
  2. Arriva l'intesa in Ue, stop alle auto benzina e diesel dal 2035  Agenzia ANSA
  3. Stop diesel e benzina in Europa: arriva l’accordo  Virgilio Motori
  4. Auto, intesa Ue: vietate vendite di benzina e diesel dal 2035  Il Sole 24 ORE
  5. Raggiunto l'accordo: stop alle endotermiche nel 2035, resta l'apertura sugli e-fuel - Quattroruote.it  Quattroruote
  6. Visualizza la copertura completa su Google News

Ue, l'intesa finale sullo stop alle auto a benzina e diesel dal 2035. C'è la deroga per la Motor Valley italiana - Open
Read More

L'inflazione vola a +11,9% su base annua: aumento del 12,7% per il carrello della spesa, record dal 1983 - Il Sole 24 ORE

4' di lettura

Secondo le stime preliminari, nel mese di ottobre l’indice nazionale dei prezzi al consumo per l’intera collettività (Nic), al lordo dei tabacchi, registra un aumento del 3,5% su base mensile e dell’11,9% su base annua (dal +8,9% del mese precedente).

Lo comunica l’Istat, aggiungendo che l’inflazione di fondo, al netto degli energetici e degli alimentari freschi, accelera da +5% a +5,3% e quella al netto dei soli beni energetici da +5,5% a +5,8%.

Loading...

«È necessario risalire a giugno 1983, quando registrarono una variazione tendenziale del +13%, per trovare una crescita dei prezzi del carrello della spesa, su base annua, superiore a quella di ottobre e a marzo 1984 per un tendenziale dell’indice generale Nic pari a +11,9%», segnala l’Istat.

Da precisare che l’inflazione acquisita per il 2022 è pari a +8,0% per l’indice generale e a +3,7% per la componente di fondo.

La scheda dei beni

Continuano quindi a salire il prezzi del cosiddetto “carrello della spesa”. Nel mese di ottobre i prezzi dei Beni alimentari, per la cura della casa e della persona passano da +10,9% a +12,7%, e quelli dei prodotti ad alta frequenza d’acquisto da +8,4% a +8,9%. I prezzi dei Beni alimentari (da +11,4% a +13,1%), sia lavorati (da +11,4% a +13,4%) sia non lavorati (da +11,0% a +12,9%).

Adblock test (Why?)


L'inflazione vola a +11,9% su base annua: aumento del 12,7% per il carrello della spesa, record dal 1983 - Il Sole 24 ORE
Read More

Thursday, October 27, 2022

Meta affonda a Wall Street, perde 80 miliardi. Ko anche Amazon - Agenzia ANSA

Mark Zuckerberg chiede "pazienza" ma Wall Street gli gira le spalle. Di fronte a una trimestrale con utili dimezzati e ricavi in calo i titoli Meta affondano, arrivando a perdere il 25% e bruciando 80 miliardi di dollari valore in una sola seduta. Un tonfo che si aggiunge al crollo del 61% dall'inizio dell'anno, con il quale il colosso ha visto andare in fumo oltre 660 miliardi di capitalizzazione di mercato scivolando fuori dalle venti maggiori società americane. L'utile netto di Meta nel terzo trimestre è sceso del 52% a 4,4 miliardi, sotto le attese degli analisti. I ricavi sono calati del 4% a 27,71 miliardi, la velocità più bassa da quando è sbarcata in Borsa nel 2012. Per il trimestre in corso la società stima ricavi per 30-32 miliardi, mentre per il 2022 le spese totali dovrebbero attestarsi fra gli 85 e gli 87 miliardi, per poi salire a quota 96-101 miliardi il prossimo anno. Cifre che spaventano gli investitori, soprattutto a fronte del rallentamento della crescita. Meta, ammette Zuckerberg, si trova ad affrontare "sfide sui ricavi nel breve termine" ma i "fondamentali ci sono per un ritorno a una più forte crescita. Apprezzo la pazienza e ritengo che chi è paziente e investe su di noi sarà alla fine ricompensato". L'amministratore delegato quindi non molla sul metaverso, anzi raddoppia la sua scommessa: "stiamo facendo un lavoro che sarà di importanza storica". Le sue parole però non bastano a rassicurare di fronte a una concorrenza sempre più agguerrita, soprattutto da parte di TikTok. I risultati deludenti di Meta arrivano nel mezzo di un'ondata di vendite sui tecnologici, i cui risultati continuano a deludere le attese. Dopo essere stata protagonista durante la pandemia, Big Tech sta risentendo dell'inflazione e dei rialzi dei tassi di interesse e segnalando, con le trimestrali, un periodo difficile all'orizzonte. La Silicon Valley si trova infatti a navigare gli stessi problemi del resto dell'economia: spinta dalle spese dei consumatori durante l'emergenza Covid ha investito pesantemente per tenere il passo con la domanda, e ora che le spese stanno rallentando incontra difficoltà ad adeguarsi alla nuova realtà. La frenata di Big Tech segnala comunque delle debolezze non legate solo alla congiuntura. Nonostante i miliardi investiti, i colossi finora non hanno trovato una nuova idea redditizia, mettono in evvidenza alcuni osservatori: Meta e Google continuano ad affidarsi alle vendite di pubblicità, così come l'iPhone continua a essere il motore di crescita di Apple. La scommessa di Zuckerberg sul metaverso non ha ancora portato frutti e ci vorrà, come ammesso inizialmente dall'amministratore delegato, del tempo prima di vedere i risultati. Quanto tempo non è chiaro ed è proprio questo a innervosire gli investitori. Le indicazioni preliminari lasciano intravedere una strada lunga. Secondo indiscrezioni riportate dal Wall Street Journal Horizon, la piattaforma di metaverso di Meta, non decolla come le attese. La società aveva inizialmente fissato l'obiettivo di 500.000 utenti attivi per Horizon Worlds entro la fine dell'anno, ma di recente il target e' stato ridotto a 280.000. Al momento, prosegue il quotidiano, gli utenti sono circa 200.000 al mese e molti dei visitatori non ritornano generalmente sulla app dopo il primo mese. Uno spaccato preoccupante per gli investitori che, non è chiaro, quanta pazienza avranno per vedere risultati tangibili.

Amazon chiude il terzo trimestre con ricavi in calo del 15% a 127,1 miliardi di dollari, sotto le attese degli analisti. E prevede per gli ultimi tre mesi dell'anno ricavi per 140,0-148,0 miliardi, sotto le previsioni del mercato che scommetteva su 155,2 miliardi. L'utile netto è calato a 2,9 miliardi, o 28 centesimi per azione, meglio dei 22 centesimi attesi dagli analisti. Le stime deludenti sulle vendite del trimestre in corso affondano i titoli di Amazon a Wall Street, dove nelle contrattazioni after hours arriva a perdere fino al 21%.

Adblock test (Why?)


Meta affonda a Wall Street, perde 80 miliardi. Ko anche Amazon - Agenzia ANSA
Read More

Volkswagen - Thomas Schäfer: "Entro il 2026 l'elettrica da 25 mila euro. Dal 2033 solo Ev" - Quattroruote

Ma quanto mi costi? "Luca De Meo ha detto che sarà impossibile ancora per lungo tempo proporre al pubblico un’elettrica a 20 mila euro? Io penso invece che ci riusciremo abbastanza presto. Stiamo già cercando efficienza: abbiamo già preso iniziative per ridurre l’impatto energetico. Il nostro obbiettivo è un margine dell’8% da raggiungere entro i prossimi tre anni. Come? Sfruttando le opportunità che la magnitudo del gruppo ci offre. Per esempio, è ora di uscire dalla logica secondo cui ogni marchio debba avere una vita a sé: i modelli di marchi diversi basati sulla stessa piattaforma possono essere tranquillamente prodotti nella stessa fabbrica, se vi è un risparmio. La differenziazione fra i brand rimarrà sempre, ma non credo che il cliente sia disposto a pagare di più se una macchina viene da Zwickau piuttosto che da Martorell. Lo stesso vale per la duplicazione di funzioni che abbiamo in giro per il mondo. Comunque quest’anno abbiamo risparmiato 220 milioni di euro”. 

La Cina si avvicina. “Non sono d’accordo con la proposta di Carlos Tavares di alzare barriere nei confronti dei cinesi. Le barriere rendono difficile tutto; meglio lasciare che sia il mercato a decidere. Del resto, l’Europa ha già avuto a che fare con i giapponesi e i coreani: la competizione aiuta a migliorare il prodotto. Di certo i cinesi sono rivali pericolosi, avendo una competenza specifica sull’elettrico. Ma non ci spaventano”. 

Produzione. “Non sono vere le notizie circolate tempo fa sull’intenzione di muovere alcune linee di montaggio in altri Paesi per far fronte al caro energia che sta azzoppando la Germania (ndr: molti media, compreso Quattroruote, avevano scritto che si pensava di spostare alcune produzioni in Spagna, Portogallo e Belgio, dove le navi possono rifornire gli impianti. Wolfsburg – probabilmente preoccupata dalle reazioni degli onnipotenti sindacati – aveva fatto una mezza smentita, dicendo che non erano stati capiti bene e derubricando la cosa a vicenda limitata ad alcuni fornitori)”. 

Euro 7. "Spero che la proposta che Bruxelles presenterà sarà ragionevole: non ha senso porre obbiettivi sfidanti quando l’industria ha già scelto di velocizzare il più possibile verso la decarbonizzazione. Vale per le emissioni, ma anche per gli altri standard che compongono il valore di un’automobile, compresa la sicurezza". 

Errori da non ripetere. ”Nello sviluppo delle automobili avvengono spesso salti tecnologici e di design: non è possibile fare tutto giusto. Sulle nostre prime elettriche abbiamo dovuto imparare una materia complessa alla velocità della luce e ciò ha portato a degli errori a livello di software. Lo stesso vale per alcune soluzioni, comandi aptici al volante, che la gente probabilmente non ha compreso. L’importante è la capacità di correggersi velocemente. È quello che stiamo facendo". 

Adblock test (Why?)


Volkswagen - Thomas Schäfer: "Entro il 2026 l'elettrica da 25 mila euro. Dal 2033 solo Ev" - Quattroruote
Read More

Terzo trimestre difficile per Credit Suisse: profondi cambiamenti sono in vista - Ticinonline

CANTONE

1 gior

Sulle piste ticinesi i prezzi prendono il volo: «L’aumento è inevitabile»

Gli impianti sciistici ritoccano le tariffe al rialzo, schiacciati dalle spese della crisi energetica.

«Il costo del carburante per i battipista è quasi raddoppiato. Più care anche le patatine», spiega Luca Müller, direttore operativo del comprensorio di Carì.

Adblock test (Why?)


Terzo trimestre difficile per Credit Suisse: profondi cambiamenti sono in vista - Ticinonline
Read More

Le ritenute ravvedute nel quadro ST del modello 770 - Euroconference News - Euroconference NEWS

Il 31 ottobre scade il termine di presentazione della dichiarazione dei sostituti di imposta Modello 770/2022, da parte dei contribuenti che nel 2021 hanno corrisposto somme o valori soggetti a ritenuta alla fonte su redditi di capitale, compensi per avviamento commerciale, contributi ad enti pubblici e privati, riscatti da contratti di assicurazione sulla vita, premi, vincite ed altri proventi finanziari ivi compresi quelli derivanti da partecipazioni a organismi di investimento collettivo in valori mobiliari di diritto estero, utili e altri proventi equiparati derivanti da partecipazioni in società di capitali, titoli atipici, e redditi diversi, nonché per coloro che hanno corrisposto somme o valori soggetti a ritenuta alla fonte, ai sensi degli articoli 23, 24, 25, 25-bis, 25-ter, 29, D.P.R. 600/1973 e articolo 33, comma 4, D.P.R. 42/1988.

In particolare, nel quadro ST dovranno essere esposti i dati relativi ai versamenti delle ritenute trattenute sulle somme erogate nell’anno 2021. Dovranno essere altresì indicati:

  • le ritenute operate a partire dal mese di marzo 2021 ed i relativi versamenti effettuati a seguito dell’incapienza delle retribuzioni a subire il prelievo derivante dal conguaglio di fine anno 2020 (articolo 23, comma 3, D.P.R. 600/1973), tali somme andranno versate indicando in F24 il mese e l’anno di effettuazione delle ritenute;
  • le ritenute operate a seguito di procedure di pignoramento presso terzi di cui all’articolo 21, comma 15, L. 449/1997;
  • il versamento relativo al credito del trattamento integrativo (D.L. 3/2020) recuperato dal sostituto d’imposta in sede di effettuazione delle operazioni di conguaglio;
  • i dati del ravvedimento relativo alle ritenute e alle imposte sostitutive sui redditi di capitale e sui redditi diversi di natura finanziaria, effettuato ai sensi dell’articolo 34, quarto comma, L. 388/2000;
  • i dati dei versamenti tardivi inerenti al periodo d’imposta 2021 effettuati entro la presentazione della dichiarazione.

Nel caso di versamenti tardivi, è possibile effettuare il ravvedimento operoso, secondo i termini dettati dall’articolo 13 D.Lgs. 472/1997:

  • entro trenta giorni dalla scadenza del versamento della ritenuta d’acconto, con sanzione ridotta a 1/10 del 15% della ritenuta;
  • entro il novantesimo giorno successivo, con sanzione ridotta a 1/9 del 15%;
  • entro il termine di presentazione della dichiarazione del sostituto di imposta relativa all’anno nel corso del quale è stata commessa la violazione, con sanzione ridotta a 1/8 del 30% (pari al 3,75%);
  • entro il termine per la presentazione della dichiarazione relativa all’anno successivo a quello nel corso del quale è stata commessa la violazione, con sanzione ridotta a 1/7 del 30% della ritenuta.

Pertanto, entro il 31 ottobre è possibile effettuare il ravvedimento operoso delle ritenute relative all’anno 2021 non versate alle scadenze prescritte con applicazione della sanzione ridotta al 3,75% sull’ammontare della ritenuta. Gli interessi sono calcolati al saggio legale per i giorni di ritardo, dal giorno successivo alla scadenza al giorno di versamento compreso.

Le ritenute regolarizzate potranno essere inserite nel quadro ST del Modello 770/2022 con le seguenti indicazioni.

Nel punto 1 deve essere riportato, per ogni importo trattenuto, il periodo di riferimento. Qualora non diversamente specificato, tale periodo è costituito dal mese e dall’anno di decorrenza dell’obbligo di effettuazione del prelievo. La stessa modalità di compilazione deve essere utilizzata anche nel caso di versamento per ravvedimento operoso. Nel punto 2 occorre riportare l’importo delle ritenute originariamente operate.

Nel punto 7 va indicato l’importo risultante dalla colonna “Importi a debito versati” del modello di pagamento F24, indipendentemente dall’effettuazione di compensazioni esterne. Tale importo è comprensivo degli eventuali interessi indicati al punto 8.

Nel punto 8, relativamente alle somme esposte al punto 2, va indicato l’importo degli interessi per ravvedimento ai sensi dell’articolo 13, D.Lgs. 472/1997. Non deve essere compilato alcun rigo per il versamento della sanzione.

Nel punto 9 occorre barrare la casella nel caso in cui il versamento, evidenziato al punto 7, sia stato oggetto di ravvedimento operoso.

Il versamento eseguito avvalendosi del ravvedimento operoso, di più adempimenti omessi risultanti dal Quadro ST e individuati dal medesimo codice tributo deve essere riportato sul medesimo F24, avendo cura di compilare un distinto rigo della delega di pagamento per ciascun rigo del quadro ST. Analogamente la sanzione ridotta (codice tributo 8906) deve essere indicata nella delega separatamente per ciascun adempimento.

Ipotizziamo il mancato versamento di una ritenuta d’acconto su redditi di lavoro autonomo, codice tributo 1040, in scadenza al 16 febbraio 2021 (periodo di riferimento gennaio), per 1.000 euro.

Il versamento viene regolarizzato con ravvedimento operoso il 16 ottobre 2022, pagando una sanzione di 37,50 euro (pari al 3,75%) con codice tributo 8906, periodo 01/2021.

Gli interessi sono calcolati, dal giorno successivo alla scadenza al giorno di pagamento compreso, tenendo conto della variazione del saggio legale dallo 0,01% fino al 31 dicembre 2021, all’1,25% a decorrere dal 1° gennaio 2022. Essi ammontano a 9,99 euro (ossia 1.000 euro * 0,01 * 318 giorni / 36.500 = 0,09 euro per il 2021 più 1.000 euro * 1,25 * 289 giorni / 36.500 = 9,90 euro per il 2022) e si versano in aggiunta al codice tributo 1040.

Nel quadro ST del modello 770/2022 verrà inserita anche la ritenuta d’acconto regolarizzata.

Ricordiamo infine che nel caso di errata indicazione nel modello di pagamento F24 del codice tributo (es. ritenute su indennità per la cessazione di rapporti di co. co. co. versati con il codice 1040 anziché con il codice tributo 1012) la regolarizzazione può essere effettuata con il servizio Civis dell’Agenzia delle entrate con cui è possibile modificare il codice tributo, il mese e l’anno di riferimento. La compilazione del quadro ST deve poi essere effettuata riportando, con le ordinarie modalità, il codice tributo corretto.

Clara Pollet Vedi tutti gli articoli dell'autore
Simone Dimitri Vedi tutti gli articoli dell'autore

Adblock test (Why?)


Le ritenute ravvedute nel quadro ST del modello 770 - Euroconference News - Euroconference NEWS
Read More

Wednesday, October 26, 2022

Pfizer sotto indagine in Italia: i sospetti su 1,2 miliardi di profitti nascosti al fisco - TGCOM

Secondo quanto riporta l'agenzia Ansa, non c'è ancora verbale di accertamento e alla parte non è ancora stato notificato nulla. Le verifiche proseguiranno nei prossimo giorni. "Pfizer rispetta le leggi fiscali e i regolamenti italiani" ha dichiarato il portavoce della multinazionale, Pam Eisele, parlando di "accertamenti di routine" sui quali Pfizer si dice pronta a collaborare come sempre con le indagini.

L'indagine, scrive Bloomberg, è relativa agli anni 2017, 2018 e 2019, quindi prima della pandemia del Covid. L'agenzia riporta che Pfizer Italia avrebbe trasferito 1,2 miliardi di euro alle divisioni affiliate a Pfizer Production e Pfizer Manifacturing negli Stati Uniti e in Olanda per evitare le tasse sui profitti.

Adblock test (Why?)


Pfizer sotto indagine in Italia: i sospetti su 1,2 miliardi di profitti nascosti al fisco - TGCOM
Read More

Bonifici istantanei, la Ue lancia il pagamento super veloce da 10 secondi - Corriere della Sera

La Commissione europea ha avanzato una proposta per rendere i pagamenti in euro, che siano da e per cittadini e imprese in Europa, più immediati ma allo stesso tempo più convenienti, sicuri e senza alcun tipo di ostacoli. «I pagamenti istantanei consentono di trasferire denaro in qualsiasi momento della giornata in 10 secondi — spiegano gli esperti da Bruxelles —. È molto più veloce rispetto ai bonifici tradizionali». L’Ue intende modificare e aggiornare il regolamento istituito nel 2012 (Sepa, Single euro payments area: Area unica dei pagamenti in euro) e rendere le transazioni di denaro istantanee disponibili universalmente e allo stesso prezzo dei bonifici tradizionali.

La proposta dell’Ue

Ad oggi, se nei Paesi dell’Unione europea un bonifico viene effettuato nel tardo pomeriggio di un venerdì, il destinatario lo riceve il martedì della settimana dopo. Con il sistema che intende proporre la Commissione europea, un bonifico che parte alle 19.00 (di qualsiasi giorno) viene recepito un minuto più tardi. All’inizio del 2022 solo l’11% dei trasferimenti di denaro in Ue sono stati bonifici istantanei. «Aumentano notevolmente la velocità, aiutano a migliorare significativamente il flusso di cassa e portano a risparmi sui costi per le imprese, in particolare per le Pmi, compresi i commercianti», spiegano ancora da Bruxelles. Inoltre, «liberano denaro attualmente bloccato in transito nel sistema finanziario, il cosiddetto “fluttuante di pagamento”, che può essere utilizzato prima per consumi o investimenti (quasi 200 miliardi di euro sono bloccati al giorno)».

I 4 requisiti

Partendo dal presupposto fondamentale che per poter realizzare un pagamento istantaneo, è necessario possedere un conto corrente, la proposta della Commissione europea si basa su quattro requisiti. Il primo è «rendere i pagamenti istantanei in euro universalmente disponibili, con l’obbligo per i fornitori di servizi di pagamento dell’Ue che già offrono bonifici in euro di offrire anche la loro versione istantanea entro un periodo definito», ha spiegato la Commissione. Il secondo è «rendere accessibili i pagamenti istantanei in euro, con l’obbligo per i fornitori di servizi di pagamento di garantire che il prezzo applicato per i pagamenti istantanei in euro non superi il prezzo praticato per i bonifici tradizionali non istantanei in euro». Il terzo requisito è «accrescere la fiducia nei pagamenti istantanei, con obbligo per i fornitori di verificare la corrispondenza tra il numero di conto bancario (Iban) e il nome del beneficiario fornito dal pagatore al fine di avvisare il pagatore di un possibile errore o frode prima che venga effettuato il pagamento». Infine, il quarto è «eliminare le frizioni nell’elaborazione dei pagamenti istantanei in euro preservando l’efficacia dello screening delle persone soggette a sanzioni dell’Ue, attraverso una procedura in base alla quale i prestatori di servizi di pagamento verificheranno almeno quotidianamente i propri clienti rispetto agli elenchi delle sanzioni dell’Ue, invece di esaminare tutte le transazioni una per una», conclude l’esecutivo europeo.

Un passaggio significativo

I vantaggi non sono solo di cassa o portafoglio, ma crea opportunità sia nei campi della transizione digitale e dell’innovazione, ma anche in termini industriali e occupazionali, se si considera la necessità di realizzare programmi informatici, algoritmi e sistemi in grado di supportare il nuovo strumento dei pagamenti istantanei. «Stanno rapidamente diventando la norma in molti Paesi — si è espresso Valdis Dombrosvskis, vice presidente della Commissione europea —. Dovrebbero essere accessibili a tutti in Europa, in modo da rimanere competitivi a livello globale e sfruttare al massimo le opportunità di innovazione offerte dall’era digitale. Le persone guadagnano con più scelta e convenienza, le aziende guadagnano con un migliore controllo del flusso di cassa e costi operativi inferiori. La proposta di oggi rafforzerà la nostra economia, la renderà più efficiente e la aiuterà a crescere». Si dice d’accordo anche Mairead McGuinness, , commissaria per i Servizi e i mercati finanziaria, che afferma: «Il passaggio dai trasferimenti del “giorno successivo” ai trasferimenti di “10 secondi è sismico e paragonabile al passaggio dalla posta alla posta elettronica. Eppure oggi, quasi nove bonifici su dieci in euro vengono ancora elaborati come tradizionali bonifici “lenti”. Non vi è alcun motivo per cui molti cittadini e imprese nell’Ue non siano in grado di inviare e ricevere denaro immediatamente, la tecnologia per fornire pagamenti istantanei è in vigore dal 2017»

Adblock test (Why?)


Bonifici istantanei, la Ue lancia il pagamento super veloce da 10 secondi - Corriere della Sera
Read More

Prima grana per il ministro Giorgetti, la ricapitalizzazione di Mps è un flop e Bruxelles sente odore di… - Il Fatto Quotidiano

Bruxelles teme che la ricapitalizzazione iper diluitiva di 2,5 miliardi di euro avviato la scorsa settimana da Monte dei Paschi di Siena, possa costituire un aiuto di Stato illegale. Lo scrive il quotidiano britannico Financial Times. L’Antitrust Ue starebbe esaminando la questione dei 125 milioni di commissioni che andranno al consorzio delle banche garanti (ossia che si impegnano a comprare, a prezzo molto favorevole, le nuove azioni che non dovessero trovare acquirenti sul mercato). Le commissioni sono più alte del valore che Mps ha in borsa. Del consorzio fanno parte Citigroup, Bank of America, Credit Suisse, Mediobanca e la società del finanziare Davide Serra Algebris. L’aumento di capitale è partito lo scorso e per ora i risultati non sono esaltanti. Anzi. L’andamento dei prezzi delle azioni e dei diritti di acquisto di nuovi titoli (quasi azzerati) lasciano intendere che di nuovi investitori nella banca ce ne saranno ben pochi. L’inoptato (ossia le nuovi azioni che non si riescono a vendere) rischia di superare gli 800 milioni di euro. Altri 1,6 miliardi sono infatti assicurati dal ministero del Tesoro che possiede il 64% della banca toscana.

Interpellata sulle indiscrezioni di stampa la Commissione europea non ha voluto rilasciare commenti specifici. Lo riferisce la portavoce Ue responsabile per la Concorrenza, Arianna Podestà. “In generale spetta allo Stato membro valutare se una misura specifica comporti un aiuto di Stato”, precisa, ricordando che se una misura costituisce aiuto di Stato deve essere notificata dal Paese a Bruxelles “per la valutazione” prima che qualsiasi aiuto sia concesso ai beneficiari “a meno che non sia coperta da esenzioni per categoria”.

Secondo gli investitori internazionali – evidenzia il Financial Times – le commissioni pagate al consorzio sono eccezionali e “fuori mercato”. Il Tesoro sta acquistando il 64% delle azioni dell’aumento di capitale “solo dopo che ai sottoscrittori è stato offerto un accordo insolitamente redditizio“, osserva il quotidiano della City, evidenziando che “secondo le norme dell’Ue, lo Stato può partecipare solo se tutti gli investitori, pubblici e privati, sono soggetti alle stesse condizioni”. “La domanda – ha affermato un funzionario Ue a condizioni di anonimato – è se a una qualsiasi delle parti che sostengono l’emissione di diritti sia stato offerto un trattamento più vantaggioso rispetto ai contribuenti italiani che non ricevono alcuna offerta di riduzione del rischio o altri incentivi”. Plausibile che Mps sia stata obbligata ad offrire queste cifre contrattando da una posizione di estrema debolezza e nella consapevolezza delle difficoltà che avrebbe incontrato la ricapitalizzazione.

Il Tesoro sta “invitando” le fondazione bancarie a dare un contributo all’operazione puntando a raccogliere un centinaio di milioni. Ieri fondazione Cariplo ha deliberato di intervenire nell’aumento con 10 milioni di euro. “Non abbiamo alcuna ipotesi” di sottoscrivere l’aumento di capitale di Mps, ha invece affermato Mario Cera, presidente della Fondazione Banca del Monte di Lombardia. “No comment” dalla Fondazione Cariverona. I soldi raccolti con l’aumento serviranno in larga misura a finanziare il maxi piano di uscite incentivate dalla banca. Nei giorni scorsi oltre 4mila dipendenti hanno comunicato di volersi avvalere dello scivolo fino a sette anni predisposto dalla banca. Le uscite previste nel piano sono 3.500 ma la società ha detto che accoglierà tutte le richieste.

Stamane l’amministratore delegato di Unicredit Andrea Orcel ha affermato che “La priorità in cui si concentra l’intera organizzazione è l’esecuzione del piano”, replicando all’ipotesi di riaprire i colloqui con Mps una volta che Siena avrà completato l’aumento. “Per il momento stiamo generando più valore di qualsiasi acquisizione che potremmo fare”, sottolinea Orcel ribadendo che “non ci lasceremo trascinare in acquisizioni che non raggiungono i nostri obiettivi“.

Articolo Precedente

Mercedes-Benz vende le sue attività in Russia. “Azioni cedute all’investitore locale Avtodom”

next

Adblock test (Why?)


Prima grana per il ministro Giorgetti, la ricapitalizzazione di Mps è un flop e Bruxelles sente odore di… - Il Fatto Quotidiano
Read More

Tuesday, October 25, 2022

Tod's, Della Valle non raggiunge il target dell'opa - Ultima Ora - Agenzia ANSA

(ANSA) - ROMA, 25 OTT - Alla chiusura del periodo di adesione all'opa lanciata da Deva Finance della famiglia Della Valle sulle azioni sul mercato di Tod's (il 25,5% del capitale) le richieste di adesione non sono sufficienti a raggiungere la condizione di poter salire almeno al 90% del capitale (considerando anche la quota del 10% di che Lvmh tramite Delphine, di intesa con Della Valle, intende mantenere).
    Le adesioni all'opa risultano pari al 48,9% delle azioni oggetto dell'offerta. Da qui si può calcolare che porterebbero la quota di Della Valle e Lvmh a circa l'87% del capitale. (ANSA).
   

Adblock test (Why?)


Tod's, Della Valle non raggiunge il target dell'opa - Ultima Ora - Agenzia ANSA
Read More

Il prezzo del gas sta scendendo - Il Post

Blackout WhatsApp: chat bloccate e notifiche ferme per due ore. Poi riparte - Il Sole 24 ORE

I punti chiave

1' di lettura

Dopo circa due ore di blackout, WhatsApp ha ripreso lentamente a funzionare. funziona. L’app di messaggistica di proprietà di Meta, dalla mattinata di oggi (25 ottobre) era finita un vistoso down, segnalato immediatamente da moltissimi utenti su altri social (come su Twitter).

Non è ancora chiaro quale possa essere l’origine del disservizio, ma le chat sono rimaste a lungo bloccate. In principio sembrava un problema di doppia spunta: infatti le chat della mattinata funzionavano a singhiozzo e senza la classica doppia spunta di ricezione. Poi, col passare dei minuti, intorno alle 9 l’applicazione ha proprio smesso di funzionare. Per poi dare segnali di ripresa verso le 11, dopo due ore di “silenzio”.

Loading...

WhatsApp non funziona, Facebook e Instagram sì

Per il momento non si segnalano, invece, disservizi alle altre applicazioni del gruppo Meta: da Facebook a Instagram, il funzionamento sembra regolare. Tanto che alcuni utenti hanno segnalato i disservizi di WhatsApp anche su queste piattaforme.

In passato, invece, diversi down avevano riguardato l’intero macrocosmo di Zuckerberg, coinvolgendo Instagram e Facebook. Per ora, invece, pare essere solo un problema di WhatsApp.

Problemi già ieri

Alcune avvisaglie, con numerose segnalazioni, erano giunte già nella serata di ieri (24 ottobre), con WhatsApp che in molte zone d’Italia funzionava a singhiozzo. Stamattina, invece, il down generale. Con problemi simili che, secondo quanto segnala Downdetector, dovrebbero coinvolgere un po’ tutta Europa.

Adblock test (Why?)


Blackout WhatsApp: chat bloccate e notifiche ferme per due ore. Poi riparte - Il Sole 24 ORE
Read More

Monday, October 24, 2022

Cina, l’economia cresce più delle attese (+ 3,9%). L’import di petrolio russo salito in… - Il Fatto Quotidiano

Archiviato il congresso del partito comunista e assicurato a Xi Jinping il mandato a vita arriva l’atteso dato sul prodotto interno lordo cinese, rimandato senza spiegazioni la settimana scorsa. Relativo al terzo trimestre dell’anno, il risultato è migliore delle attese. L’economia è cresciuta del 3,9% rispetto allo stesso periodo del 2021 e dello 0,4% nel confronto con i tre mesi precedenti. Il bilancio dei primi 9 mesi dell’anno è però insoddisfacente se rapportato agli annunci di Pechino: la crescita è stata del 3%, ben lontana dal “circa 5,5%” governativo indicato a marzo. Ha pesato la politica “covid zero” con repenti e severi lockdown che hanno interessato varie aree del paese incluse città e zone ad alta intensità industriale. Le crescita è rallentata anche dalla grave crisi del settore immobiliare tuttora in atto. Oggi è stato diffuso anche il dato sulla produzione industriale a settembre è aumentata del 6,3% su base annua, anche in questo caso superando le attese di un rialzo del 4,5% e il dato del 4,2% di agosto. Nella serie di dati diffusi oggi ci sono anche le vendite al dettaglio, risultate ancora deboli: solo +2,5%, contro una previsione 3,3%, a testimonianza di una domanda interna ancora debole.

Sul fronte dei mercati esteri la Cina ha segnato in settembre un surplus commerciale di 84,74 miliardi di dollari a settembre, contro gli 80,3 miliardi attesi. L’export, secondo i dati diffusi delle Dogane sale del 5,7%, più delle previsioni, mentre l’import dello 0,3%, mancando le stime dell’1%. L’import cinese di petrolio dalla Russia è salito a settembre del 21,5% annuo, attestandosi a livelli di poco inferiori al principale fornitore che è l’Arabia Saudita, dato che le raffinerie indipendenti hanno acquistato greggio dalla Russia a un prezzo più basso a fronte di margini di raffinazione interni deboli. Le forniture dalla Russia, tra petrolio via oleodotti e spedizioni marittime, sono salite a 7,46 milioni di tonnellate (contro 7,53 milioni dall’Arabia Saudita), secondo le Dogane cinesi: si tratta di 1,82 milioni di barili al giorno, meno degli 1,96 milioni di agosto e del record di quasi 2 milioni di maggio.

Adblock test (Why?)


Cina, l’economia cresce più delle attese (+ 3,9%). L’import di petrolio russo salito in… - Il Fatto Quotidiano
Read More

L’economia europea peggiora più velocemente delle attese. L’attività produttiva rallenta… - Il Fatto Quotidiano

Peggiorano le prospettive economiche dell’area euro. Gli indici Pmi (purchasing management index, ossia la raccolta degli orientamenti dei responsabili degli acquisti aziendali) che monitorano l’attività economica hanno segnalato oggi un calo superiore alle attese. In ottobre l’S&P Pmi manifatturiero è sceso da 48,4 a 47,9, ben al di sotto di quota 50 che segna lo spartiacque tra espansione e contrazione dell’economia. L’indicatore relativo ai servizi cala da 48,8 a 48,2. Il risultato complessivo è un Pmi composito che scende da 48,1 a 47,6. I dati indicano “un’ intensificazione della fase negativa dell’economia tedesca all’inizio del quarto trimestre” che “rafforza i segnali di una recessione imminente nella principale economia dell’area euro” secondo l’economista di S&P Global Phil Smith.

In particolare l’indice tedesco è precipitato a 45,7 punti, ben al di sotto dei 47 punti attesi. L’indice dei servizi è risultato, come nelle attese, a 44,9, ma il Pmi complessivo sull’attività economica segnala una decisa contrazione a 44,1 da 45,7 di settembre, contro le attese per un rallentamento più soft a 45,5. Ieri a Alfred Kammer, responsabile per l’Europa del Fondo monetario internazionale ha avvertito che nei mesi invernali la metà dei paesi euro si troverà in recessione tecnica (ossia con due trimestri consecutivi di arretramento del Pil). Le stime sul Pil italiano sono di + 3,2% nel 2022, – 0,2% nel 2023 e + 1,3% nel 2024.

Il pessimismo non contagia però gli amministratori delegati di 1.300 tra le più grandi aziende al mondo interpellati dalla società di consulenza Kpmg. Più di 4 su 5 a livello globale (86%) prevedono l’arrivo di una fase recessiva, ma il 58% si aspetta che questa sarà leggera e breve. Il 73% dei ceo prevede che la recessione interromperà la crescita prevista della propria organizzazione, ma tre quarti (76%) hanno già adottato misure precauzionali in vista di una recessione incombente.

Adblock test (Why?)


L’economia europea peggiora più velocemente delle attese. L’attività produttiva rallenta… - Il Fatto Quotidiano
Read More

Diesel e benzina Euro 7, l’Ue fa marcia indietro: costi troppo alti - QuiFinanza

Se l’Europa procede spedita verso lo stop alla produzione dei motori termici dal 2035, si registra una possibile frenata sull’introduzine dello standard Euro 7, che dorevìbbe definire i limiti sull’ultima generazione di motori endotermici benzina e diesel da qui a quella data. I costi di progettazione e sviluppo per motori che avrebbero solo pochi anni di commercializzazione sarebbero infatti troppo alti per i costruttori, tanto che in Commissione si sta pensando di mantenere sui motori Euro 7 gli stessi vincoli di quelli Euro 6.

Secondo indiscrezioni raccolte dall’autorevole sito Politico.eu – molto vicino alle istituzioni comunitarie e che sarebbe venuto in possesso di una bozza della nuova normativa Euro 7, che dopo infiniti ritardi dovrebbe essere presentata entro il 26 ottobre prossimo – manterrebbe dunque standard sostanzialmente identici agli attuali.

Standard invariato

Secondo queste indiscrezioni, il complesso delle regole Euro 7 sarebbe ispirato al mantenimento sostanziale degli standard attuali per quel che riguarda gli agenti tecnicamente inquinanti, escludendo dunque la CO2 considerata come clima alterante. Per quanto concerne autovetture e mezzi commerciali, dunque, gli scostamenti rispetto alla attuale normativa Euro 6 in vigore dal 2014, sarebbero minimi.

Diesel e benzina resistono

Si tratta di una decisione di notevole portata, poiché assicura ancora vita ai motore diesel e benzina di attuale generazione. Un passaggio forzato a standard Euro 7 più stringenti, infatti, avrebbe messo le case costruttrici nella condizione di considerare questi propulsori non remunerativi, decretandone lo stop commerciale anticipato rispetto a quello legale, fissato nel 2035.

Il pressing dei costruttori

A incidere su questa decisione, una serie di considerazoni: i costruttori sostengono che a introdurre pesanti modifiche a motori che resterebbero in produzione dal 2026 al 2035 non è fattibile, perché non rientrerebbero mai dell’investimento necessario per allinearsi all’Euro 7 così come concepita inizialmente. Ha fatto sentire la sua voce in proposito anche Carlos Tavares di Stellantis, in occasione del Salone di Parigi, dove ha detto chiaro che “dal punto di vista industriale siamo contrari all’Euro 7 perché distoglie risorse per l’elettrico”.

Scongiurato un nuovo aumento dei prezzi

Il mantenimento degli standard Euro 6, peraltro, dovrebbe impedire nuovi considerevoli aumenti sui listini auto. Sarebbero infatti state anche le circostanze geopolitiche ed economiche a spingere la Commissione verso una profonda revisione del progetto di normativa Euro 7, considerando il suo impatto sull’industria automobilistica come eccessivamente penalizzante, anche alla luce della crescita esponenziale dei costi delle materie prime e dell’energia. In definitiva, secondo Politico.eu, la Commissione avrebbe dunque considerato i nuovi limiti come una pressione eccessiva sui consumatori e sulla loro capacità di spesa, con i costi finali di una autovettura destinati a salire in modo vertiginoso anche per effetto dell’inflazione, tanto da intaccare le esigenze di mobilità a livello continentale.

Adblock test (Why?)


Diesel e benzina Euro 7, l’Ue fa marcia indietro: costi troppo alti - QuiFinanza
Read More

Nomisma, Gas sotto i 100 euro, verso la riduzione delle bollette - Agenzia ANSA

"La vera notizia è che il prezzo del gas è sceso sotto la soglia dei 100 euro e quindi le bollette smetteranno di aumentare, anzi si prevede una riduzione nei prossimi mesi". Così il presidente di Nomisma Energia, Davide Tabarelli. "In Italia, ma anche in Europa, dovremmo fare più sistema per l'estrazione del gas e per produrre energia. Vedere di importare il Gnl dal Texas è assurdo, bisognerebbe chiedere all'Olanda alla Norvegia di vederci il gas a più basso prezzo, riconsideriamo la Libia che è piena di gas. Noi stiamo andando verso un razionamento, lo sanno tutti. Possiamo farcela solo se farà caldo ma siamo in inverno".

Ulteriore calo delle quotazioni del gas naturale al Ttf di Amsterdam. I contratti futures sul mese di novembre cedono il 14,9% a 96,65 euro al MWh, confermandosi al livello dello scorso 14 giugno. In calo del 13,04% a 177,5 penny per singolo Mbtu le quotazioni del metano a Londra. A spingere i prezzi al ribasso i livelli delle scorte al 93,43% nell'Ue, con con 1040,79 TWh di riserve accumulate e le temperature più miti della media in tutto il Continente.

Adblock test (Why?)


Nomisma, Gas sotto i 100 euro, verso la riduzione delle bollette - Agenzia ANSA
Read More

Nomisma, Gas sotto i 100 euro, verso la riduzione delle bollette - Agenzia ANSA

"La vera notizia è che il prezzo del gas è sceso sotto la soglia dei 100 euro e quindi le bollette smetteranno di aumentare, anzi si prevede una riduzione nei prossimi mesi". Così il presidente di Nomisma Energia, Davide Tabarelli. "In Italia, ma anche in Europa, dovremmo fare più sistema per l'estrazione del gas e per produrre energia. Vedere di importare il Gnl dal Texas è assurdo, bisognerebbe chiedere all'Olanda alla Norvegia di vederci il gas a più basso prezzo, riconsideriamo la Libia che è piena di gas. Noi stiamo andando verso un razionamento, lo sanno tutti. Possiamo farcela solo se farà caldo ma siamo in inverno".

Ulteriore calo delle quotazioni del gas naturale al Ttf di Amsterdam. I contratti futures sul mese di novembre cedono il 14,9% a 96,65 euro al MWh, confermandosi al livello dello scorso 14 giugno. In calo del 13,04% a 177,5 penny per singolo Mbtu le quotazioni del metano a Londra. A spingere i prezzi al ribasso i livelli delle scorte al 93,43% nell'Ue, con con 1040,79 TWh di riserve accumulate e le temperature più miti della media in tutto il Continente.

Adblock test (Why?)


Nomisma, Gas sotto i 100 euro, verso la riduzione delle bollette - Agenzia ANSA
Read More

Saturday, October 22, 2022

Bollo auto, la spesa scende a zero con questi veicoli: addio alla fastidiosa tassa - solomotori.it - SoloMotori

Il bollo auto è una di quelle tasse molto discusse e spesso considerata anacronistica. Anche detta tassa di possesso del veicolo, si paga sempre e comunque, come dice la parola stessa, per la semplice proprietà del veicolo. E questo vale per auto, furgoni, quadricicli, motocicli da 50cc in su.  Ma non sempre si paga. Ci sono infatti veicoli esenti per varie ragioni e natura. Vediamo insieme i casi.

Il bollo auto  in Italia va pagato entro i 30 giorni in cui si acquista un nuovo veicolo. Non fa però fede solamente il mese di acquisto, infatti si può pagare il bollo auto anche entro il mese successivo all’immatricolazione. Più nel dettaglio, quando l’immatricolazione del veicolo è stata registrata negli ultimi 10 giorni del mese. Si tratta di una tassa regionale ed è tutta italiana. Ma come funziona in altri Paesi? Negli Stati Uniti per fare un esempio non esiste, ed ecco perché alcune persone possiedono decine di auto: basta non farle circolare e non c’è alcuna spesa, e si può scegliere all’occorrenza quale utilizzare. Infatti lì si può spostare la targa da un veicolo all’altro.

Bollo auto

In Italia ci sono diverse esenzioni per il bollo. Ci sono due categorie principali in Italia che non prevedono il pagamento della tassa di possesso del veicolo.

Pur trattandosi di una tassa regionale, c’è infatti una legge di valenza nazionale che regolamenta l’esonero dal pagamento del bollo. Il primo caso in cui è prevista l’esenzione è per i titolari della Legge 104.

Il bollo auto rientra infatti nei casi di esenzione per i disabili, ma solo in alcune circostanze. Vi rientrano senz’altro i portatori di inabilità psichiatriche che siano titolari d’indennità d’accompagnamento. Il veicolo deputato al loro trasporto può essere quindi esentato dal pagamento del bollo, pure se non di loro proprietà, e pure se non possono, per varie ragioni, guidare il proprio veicolo di cui sono legittimi proprietari. Ovviamente va applicato un tagliandino e bisogna portare sempre i documenti previsti dal CdS.

Il secondo caso di esenzione dal pagamento del bollo riguarda il veicolo stesso. In questa grande categoria possiamo distinguere due grandi ramificazioni: veicoli elettrici non inquinanti e veicoli d’epoca o storici.

Ma come funziona questa normativa in altri Paesi europei?

Dove si paga il bollo in Europa? Ecco come funziona in Francia

In Francia il pagamento del bollo non è previsto per i privati in alcuni casi, ovvero solamente se la vettura produce più di 190 g/km di CO2. Questo fatto fa sì che il bollo diventi automaticamente una tassa esclusiva per veicoli inquinanti, e funge anche da incentivo per l’acquisto di veicoli green. In pratica, se non vuoi pagare 160 euro l’anno (è questa la quota fissa da pagare) compra un veicolo meno inquinante e fai un favore alle tue tasche e all’intero ecosistema.

Bollo auto in Francia

Per farci un’idea dell’impatto del bollo in Francia, basti pensare che in Italia il fatturato proveniente dai bolli auto è di 6.1 miliardi, una cifra stratosferica. Mentre in Francia è appena di 997.000. Ma ci sono importanti differenze: mentre in Italia lo pagano tutti indistintamente, nel nostro Paese l’importo varia anche in base ai Kw, e non in base all’impatto di CO2.

In Francia la tassa è fissa ma basta cambiare veicolo per non pagare, mentre in Italia al momento non si scappa…

Adblock test (Why?)


Bollo auto, la spesa scende a zero con questi veicoli: addio alla fastidiosa tassa - solomotori.it - SoloMotori
Read More

Jeep Avenger, la gamma e i prezzi - Il Sole 24 ORE

La Jeep Evanger dopo aver debuttato in anteprima al Salone di Parigi sarà in vendita fra febbraio e marzo del 2023 nella variante elettriche, ma verrà offerta solo per i mercati italiano e spagnolo anche col motore termico a benzina di 1.200 cc turbo da 100 cv. La versione di lancio la 1st Edition col top della dotazione costa di quasi 40mila euro, incentivi inclusi. Così come l'Avenger benzina 1st Edition costa 27mila euro.

Adblock test (Why?)


Jeep Avenger, la gamma e i prezzi - Il Sole 24 ORE
Read More

Friday, October 21, 2022

Jeep Avenger, la gamma e i prezzi - Il Sole 24 ORE

La Jeep Evanger dopo aver debuttato in anteprima al Salone di Parigi sarà in vendita fra febbraio e marzo del 2023 nella variante elettriche, ma verrà offerta solo per i mercati italiano e spagnolo anche col motore termico a benzina di 1.200 cc turbo da 100 cv. La versione di lancio la 1st Edition col top della dotazione costa di quasi 40mila euro, incentivi inclusi. Così come l'Avenger benzina 1st Edition costa 27mila euro.

Adblock test (Why?)


Jeep Avenger, la gamma e i prezzi - Il Sole 24 ORE
Read More

I tre bonus casa che si possono avere insieme, per lo stesso edificio - Today.it

Superbonus 110%, ecobonus e bonus barriere architettoniche 2022 sono cumulabili, a certe condizioni. È infatti possibile usufruire di questi tre bonus casa differenti per lo stesso edificio, se il contribuente rispetta tutti i requisiti richiesti per ognuna delle agevolazioni in questione e rientra nei limiti di spesa stabiliti per ciascun intervento. Come spiega nel dettaglio l'Agenzia delle entrate, in presenza di tutti i requisiti, un contribuente può accedere a diversi bonus casa, tra cui il superbonus 110%, anche in riferimento allo stesso periodo temporale e allo stesso edificio o unità immobiliare. Ciò che conta è che gli interventi che si intende agevolare con le diverse detrazioni siano ben distinti tra loro, sia in riferimento all'effettiva esecuzione degli stessi, sia in riferimento alle fatture, alla documentazione e all'eventuale invio della comunicazione per la scelta delle alternative.

Ci sono delle scadenze da rispettare. I tre bonus casa citati permettono di scegliere, al posto della detrazione, l'usufrutto mediante la cessione del credito e lo sconto in fattura. Per questo, in relazione alle spese 2021 e alle rate non ancora fruite del 2020, la comunicazione per la scelta delle opzioni può essere inviata fino al 30 novembre 2022. Il bonus barriere architettoniche, invece, è valido solo per le spese tenute nel 2022 per cui, se si intende fruirne, la comunicazione dovrà essere inviata dal 1° gennaio al 16 marzo 2023. L'Agenzia delle entrate spiega come anche l'ecobonus, come il superbonus 110%, permette solo la sostituzione di componenti già esistenti o di loro parti. Entrambe le agevolazioni non permettono l'installazione di nuovi componenti che prima non esistevano. Per questo, le spese relative alla sostituzione degli infissi potranno essere agevolate solo in riferimento alla superficie complessiva già esistente, usufruendo della detrazione maggiorata al 110% con il superbonus.

Per quanto riguarda invece le spese relative alla parte di superficie occupata dagli infissi che risulterà eccedente, e dunque ampliata nella condizione post-interventi, non sarà possibile usufruire dell'ecobonus, ma si potrà invece beneficiare del bonus ristrutturazioni (nel limite del 50%), che ammette l'esecuzione di opere ex novo. Anche il bonus ristrutturazioni ammette l'usufrutto tramite la cessione del credito o lo sconto in fattura per alcune tipologie di interventi. Per quanto riguarda, invece, i possibili interventi agevolati con il bonus barriere architettoniche, il fisco ribadisce che l'incentivo non pone limiti riguardanti la tipologia di edificio o la tipologia di beneficiario.

Nello specifico, l'agevolazione può essere beneficiata da tutti i contribuenti (persone fisiche, autonomi, società, imprese, associazioni, ecc.) che sostengono le spese relative agli interventi e che possiedono o detengono l'immobile in base a un titolo idoneo (anche comodato d'uso gratuito). In questo caso ci sono dei requisiti da rispettare. In merito alla tipologia di immobile, ciò che conta è che l'edificio o unità immobiliare oggetto di interventi sia esistente e non abbia alcun'altra restrizione riguardante le categorie catastali. In merito ad altre richieste, si evidenzia che il concetto di "prevalenza residenziale" non si applica per il bonus barriere architettoniche, che quindi può essere utilizzato anche su edifici non adibiti ad abitazioni sfruttandone appieno le sue caratteristiche, come la detrazione delle spese in un tempo di 5 anni e l'utilizzo di opzioni alternative alla detrazione, quali la cessione del credito e lo sconto in fattura.

Adblock test (Why?)


I tre bonus casa che si possono avere insieme, per lo stesso edificio - Today.it
Read More

Dal Mar Rosso la nuova crisi dei prezzi in Italia: 95 milioni di danni al giorno - Today.it

Lo stretto di Bab el-Mandeb è la porta che da sud conduce al Canale di Suez e al Mar Mediterraneo. Si trova all'imbocco del Mar Rosso  e...