Un gruppo di scienziati dell’università californiana di Stanford ha identificato e pubblicato la formula dei vaccini Pfizer e Moderna sul sito Github, un sito solitamente utilizzato da sviluppatori di software. I ricercatori hanno recuperato resti del vaccino da fiale già utilizzate e destinate alla spazzatura, analizzandoli e ricostruendo la sequenza. La sequenza di Pfizer era già nota e disponibile ma non quella di Moderna. Gli scienziati hanno cercato di contattare la società prima di pubblicarla ma senza ricevere risposta. Secondo gli esperti, la messa a disposizione dei dati aiuterà i ricercatori in tutto il mondo a identificare meglio, quando analizzano campioni, se sono davanti a sequenze del virus o del vaccino, contro il rischio di risultati falsati durante gli esami.
Non avrà invece l’effetto di aumentare le persone vaccinate nel mondo. La catena produttiva di approvvigionamento di questo tipo di medicinale è complicata e non è facile da realizzare. Senza contare i possibili risvolti legali. Secondo quanto riporta il sito Motherboard che ha diffuso la notizia, i ricercatori di Stanford hanno spiegato che grazie alla capacità della tecnologia Next Generation Sequencing di rilevare quantità anche minuscole di RNA, i resti recuperati sono stati più che sufficienti per “decifrare” il vaccino . La diffusione delle due sequenze avviene mentre è in corso un braccio di ferro all’Organizzazione mondiale del commercio tra paesi che chiedono la liberalizzazione dei brevetti e stati, tra cui l’Italia, che invece si oppongono. Il business dei vaccini anti-Covid vale un centinaio di miliardi di dollari.
Sostieni ilfattoquotidiano.it: mai come in questo momento abbiamo bisogno di te.
In queste settimane di pandemia noi giornalisti, se facciamo con coscienza il nostro lavoro, svolgiamo un servizio pubblico. Anche per questo ogni giorno qui a ilfattoquotidiano.it siamo orgogliosi di offrire gratuitamente a tutti i cittadini centinaia di nuovi contenuti: notizie, approfondimenti esclusivi, interviste agli esperti, inchieste, video e tanto altro. Tutto questo lavoro però ha un grande costo economico. La pubblicità, in un periodo in cui l'economia è ferma, offre dei ricavi limitati. Non in linea con il boom di accessi. Per questo chiedo a chi legge queste righe di sostenerci. Di darci un contributo minimo, pari al prezzo di un cappuccino alla settimana, fondamentale per il nostro lavoro.
Diventate utenti sostenitori cliccando qui.
Grazie Peter Gomez
GRAZIE PER AVER GIÀ LETTO XX ARTICOLI QUESTO MESE.
Ora però siamo noi ad aver bisogno di te. Perché il nostro lavoro ha un costo. Noi siamo orgogliosi di poter offrire gratuitamente a tutti i cittadini centinaia di nuovi contenuti ogni giorno. Ma la pubblicità, in un periodo in cui l'economia è ferma, offre ricavi limitati. Non in linea con il boom accessi a ilfattoquotidiano.it. Per questo ti chiedo di sostenerci, con un contributo minimo, pari al prezzo di un cappuccino alla settimana. Una piccola somma ma fondamentale per il nostro lavoro. Dacci una mano!
Diventa utente sostenitore!
Con riconoscenza Peter Gomez
Articolo Precedente
Ridotta la pena di Adam Kabobo, 24 anni per l’uomo che a Milano nel 2013 ha ucciso tre persone con un piccone e ne ha ferite altre due
Ricercatori di Stanford recuperano resti delle fiale e diffondono le formule dei vaccini Pfizer e Moderna - Il Fatto Quotidiano
Read More