© Reuters.Di Alessandro Albano
Investing.com - L'attuale fase di rialzo di prezzi durerà più a lungo di quanto inizialmente atteso, ma ci sarà una riduzione nel corso del 2022. E' quanto si legge nel Bollettino Economico della BCE pubblicato in mattinata, nel quale viene precisato come l' nell'area euro "dovrebbe aumentare ulteriormente nell’anno in corso" dopo il 4,1% (prima lettura) di ottobre.
Per l'Eurotower, l'incremento riflette "in ampia misura" la combinazione di tre fattori. In primo luogo, spiega la banca, "le quotazioni dell’energia, specialmente di petrolio, gas ed elettricità, hanno registrato un brusco aumento", con la componente energetica che "ha inciso sull’inflazione complessiva per circa la metà".
In secondo luogo, i prezzi stanno aumentando perché "la ripresa della domanda riconducibile alla riapertura dell’economia sta superando l’offerta". Questa dinamica, viene precisato, è "particolarmente evidente nei prezzi dei servizi al consumo e in quelli dei beni maggiormente interessati dalle carenze di offerta". Infine, giocano un ruolo anche "gli effetti base legati al venir meno della riduzione dell’IVA in Germania" che "continuano a contribuire all’incremento dell’inflazione".
Le aspettative di inflazione a lungo termine si sono avvicinate al 2 per cento, ma questi fattori "sosterranno l’inflazione di fondo, nonché un ritorno dell’inflazione verso l’obiettivo fissato dalla BCE del 2% nel medio termine", secondo il bollettino della banca centrale.
Commissione UE alza le stime
Non è solo Francoforte ad essere preoccupata per l'inflazione. Nelle della Commissione Europea, il braccio esecutivo di Bruxelles ha rivisto al rialzo le stime sull'IPC, "legate alla riapertura post-pandemia" ma che "dovrebbero essere ancora in gran parte transitorie".
L'inflazione dell'eurozona "dovrebbe raggiungere il picco del 3,7% nel quarto trimestre 2021" e "continuare a registrare livelli elevati nella prima metà del 2022".
Tuttavia, dopo aver raggiunto il 2,4% nel 2021, secondo la Commissione l'inflazione nell'area euro dovrebbe scendere al 2,2% nel 2022 e all'1,4% nel 2023, con i prezzi dell'energia che "dovrebbero stabilizzarsi gradualmente a partire dalla seconda metà del prossimo anno e risolvere gli squilibri tra offerta e domanda".
In termini di PIL, il tasso di crescita per l'UE a 27 raggiungerà un tasso del 5,0% per l'intero 2021 (come nell'area dell'euro), +0,2% rispetto alle previsioni fatte in estate.
Nel 2022, per la CE le "forze propulsive della riapertura sono destinate a svanire", ma allo stesso tempo le strozzature dell'offerta "si allenteranno e i prezzi dell'energia tenderanno a diminuire".
L'attività economica nell'UE è vista ad un solido 4,3% (come nell'area dell'euro) nel 2022, prima di rallentare al 2,5% (2,4% nell'area dell'euro) nel 2023. Entro l'inizio del 2023, precisa Bruxelles, "il PIL reale dovrebbe convergere verso il percorso di crescita costante che l'economia avrebbe dovuto seguire prima della pandemia".
Previsioni Italia
L'Italia, secondo le nuove proiezioni, dovrebbe superare le stime del 6% inserite nella NaDef, con il PIL reale che dovrebbe rimbalzare del 6,2% a fine 2021, e attestarsi al +4,3% nel 2022. Per la Commissione, l'economia tornerà ai livelli di produzione pre-crisi "entro la metà del prossimo anno".
Nel 2023, l'attività economica dovrebbe espandersi del 2,3%, un tasso di crescita "ancora notevolmente al di sopra della media di lungo termine, mentre l'output gap dovrebbe diventare positivo".
Dopo essere aumentato al 9,6% del PIL nel 2020, il deficit nominale dovrebbe diminuire marginalmente al 9,4% del PIL nel 2021, ridursi al 5.8% il prossimo anno per poi calare al 4,3% nel 2023. Il rapporto debito/PIL è visto di conseguenza in calo: dal 155,6% del 2020 al 151,0% nel 2023, grazie alla "ripresa economica e a un favorevole aggiustamento stock-flussi".
Per BCE l'inflazione aumenterà ancora, Commissione UE alza stime PIL Da Investing.com - Investing.com
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