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Tuesday, May 31, 2022

Inflazione tedesca al 7,9 a maggio. Record dal 1973. Vedrete ora la BCE - Scenarieconomici

Siamo tornati all’anno in cui circolava la moneta che vedete qui sopra, una moneta da cinque Marchi in argento del 1973. Secondo una stima preliminare, il tasso di inflazione dei prezzi al consumo in Germania dovrebbe salire al 7,9% nel maggio 2022 , in rialzo dal 7,4% di aprile. Si tratta del valore più alto dall’inverno 1973/1974 e superiore alle aspettative del mercato del 7,6%. La principale pressione al rialzo dovrebbe provenire dai prezzi dei prodotti energetici (38,3% rispetto al 35,3% di aprile), che sono aumentati notevolmente dall’inizio della guerra in Ucraina e vengono spinti anche da un dollaro molto forte nei confronti dell’Euro. Inoltre, l’inflazione alimentare dovrebbe salire all’11,1% (contro l’8,6%), mentre i servizi dovrebbero aumentare del 2,9% (contro il 3,2%). Su base mensile, i prezzi al consumo dovrebbero aumentare dello 0,9% a maggio.

Qui il grafico dell’inflazione vista in una prospettiva di medio termine

Qui invece una prospettiva storica che mostra il “Viaggio nel passato” tedesco

Ora vedrete che pressione partirà dai componenti tedeschi della BCE , e dal governo tedesco, sulla Banca centrale affinché aumenti i tassi di interesse per combattere l’inflazione. Ormai l’aumento a luglio, magari anche notevole, è praticamente sicuro. Eppure questo cambio della politica monetaria NON porterà a nessun risultato pratico, ma aumenterà le difficoltà dell’economia e basta. La crescita per quest’anno ce la giochiamo e i danni della guerra saranno enormi , in generale, per le famiglie.

Cosa ci vorrebbe per risolvere il problema? La crisi è stagflazionistica da boom nei prezzi dell’energia, in parte non controllabili, legati a dinamiche internazionali, ma una parte, legata all’errata, come momento, applicazione delle politiche “Green” si. Bisogna applicare tanta “Supply Side Economics”, cioè abbattere barriere e vincoli per far cadere i prezzi dell’energia. Questa sarebbe l’unica seria soluzione al problema inflazionistico ora, in questo momento. Tutto il resto sono solo dei pannicelli caldi e demagogici.


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La benzina continua a salire (nonostante lo sconto): cosa può succedere - Today.it

Non c'è tregua sul fronte carburanti. Il prezzo della benzina continua a salire: la media nazionale per la verde in modalità self service tocca questa mattina quota 1,9 euro/litro, mentre sul servito siamo ben oltre i 2 euro/litro. Diverso il discorso per il gasolio, per cui i listini si sono mantenuti stabili. Un incremento costante che sta portando i prezzi ai livelli pre-guerra, nonostante sia ancora attivo lo sconto sulle accise di 30,5 centesimi al litro, che scadrà l'8 luglio. Il nuovo balzo è influenzato dall'aumento delle quotazioni internazionali, con il Brent in salita a 116 dollari. Secondo la consueta rilevazione di Staffetta Quotidiana, IP ha aumentato di 1 centesimo al litro i prezzi consigliati della benzina e del gasolio. Per Q8 e Tamoil registriamo un rialzo di 2 cent/litro sulla benzina. Prima di capire cosa potrebbe succedere dopo la scadenza dello sconto sulla benzina, vediamo quali sono i prezzi aggiornati sulla rete italiana. 

Benzina e diesel, i prezzi aggiornati

Queste sono le medie dei prezzi praticati comunicati dai gestori all'Osservatorio prezzi del ministero dello Sviluppo economico ed elaborati dalla Staffetta, rilevati alle 8 di ieri mattina su circa 15mila impianti: benzina self service a 1,900 euro/litro (+9 millesimi, compagnie 1,905, pompe bianche 1,889), diesel a 1,821 euro/litro (+1, compagnie 1,828, pompe bianche 1,806). Benzina servito a 2,028 euro/litro (+6, compagnie 2,070, pompe bianche 1,945), diesel a 1,955 euro/litro (-2, compagnie 2,002, pompe bianche 1,863). Gpl servito a 0,832 euro/litro (-1, compagnie 0,840, pompe bianche 0,822), metano servito a 1,849 euro/kg (-13, compagnie 1,921, pompe bianche 1,793), Gnl 2,084 euro/kg (-10, compagnie 2,085 euro/kg, pompe bianche 2,083 euro/kg). Questi sono i prezzi sulle autostrade: benzina self service 1,969 euro/litro (servito 2,198), gasolio self service 1,906 euro/litro (servito 2,143), Gpl 0,918 euro/litro, metano 2,237 euro/kg, Gnl 2,089 euro/kg.

Lo sconto scade l'8 luglio: cosa può succedere

Come accennato all'inizio dell'articolo, questi prezzi vanno intesi come già "scontati", visto che è ancora in vigore lo sconto sulle accise di 30,5 centesimi al litro. Alla fine di aprile la misura è stata prorogata fino al prossimo 8 luglio ed estesa al metano, per cui sono state azzerate le accise e l'Iva ridotta al 5%. Nonostante l'intervento del Governo i prezzi hanno continuato a crescere: il taglio delle accise, introdotto inizialmente per un mese a partite dal 22 marzo scorso, è stato poi prolungato con un nuovo finanziamento di circa due miliardi dollari. La misura originaria prevede uno sconto di 25 centesimi sulle accise che gravano su diesel e benzina, e di 8,5 centesimi sul Gpl. Se si considera che l'Iva viene calcolata sul prezzo formato da accise più materia prima industriale, l'effetto complessivo per i contribuenti è calcolato in 30,5 centesimi al litro al distributore su diesel e benzina, o 10,4 centesimi per il Gpl. Ma cosa succederebbe in caso di mancata proroga? Ovviamente alla scadenza dell'8 luglio manca oltre un mese, ma il trend seguito dai prezzi nelle ultime settimane non fa presagire delle repentine inversioni di rotta. Tra le speculazioni denunciate dalle associazioni dei consumatori e l'incertezza dovuta al conflitto in Ucraina, il pericolo è che la corsa continui anche nei prossimi mesi, quando il classico esodo estivo porterà milioni di italiani a viaggiare, soprattutto in auto. Il pericolo concreto di una nuova stangata per le famiglie e i lavoratori italiani è dietro l'angolo e, se le cose dovessero continuare in questo modo, è molto probabile che il Governo si trovi costretto ad una ulteriore proroga dello sconto sulle accise. In caso contrario, fare il pieno diventerebbe un salasso e gli autotrasportatori tornerebbero di nuovo sul piede di guerra.

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Monday, May 30, 2022

Borse chiudono positive con fiducia su ripresa Cina. Milano ai massimi da un mese - Il Sole 24 ORE

3' di lettura

(Il Sole 24 Ore Radiocor) - Le Borse europee, pur se orfane di Wall Street, chiusa per il Memorial Day, confermano la fase di recupero e chiudono tutte in rialzo (solo Madrid piatta). A fare da traino è la speranza di una ripartenza della Cina, in scia al piano di stimoli allo studio del Governo e all'allentamento delle misure restrittive a Pechino e Shanghai, dove il numero di casi di Covid è in calo mentre resta la scommessa sul fatto che, dopo gli ultimi dati sull'inflazione, la Federal Reserve statunitense non acceleri il passo della stretta monetaria. Il dollaro perde terreno nei confronti dell'euro anche per via di dati sull'inflazione di Germania e Spagna.

Così gli indici continentali hanno cercato di tenere il passo della precedente ottava (+3% lo Stoxx 600 Europe, +2,2% il Ftse Mib) con tecnologici, retailer e viaggi in prima fila. A Piazza Affari il FTSE MIB ha recuperato quasi il 9% dai minimi del mese segnati nella prima parte di maggio.

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Gli occhi sono inoltre puntati sul Consiglio europeo di Bruxelles, dove si parlerà anche di un nuovo round di sanzioni alla Russia, di un possibile tetto ai prezzi del gas e dello stop al petrolio russo. Poco prima dell'avvio del Consiglio europeo straordinario, iniziato a metà pomeriggio, e con una bozza di intesa sul tavolo preparata dai diplomatici degli Stati presso la Ue, non sembra esserci aria di soddisfazione: un accordo sullo stop delle importazioni di petrolio dalla Russia dal 23 e' stato confezionato sul filo di lana, tuttavia sembrano esserci al momento piu' pessimisti che ottimisti sulla decisione finale oggi o domani. .

A Milano Moncler va con il lusso, bene Stellantis e Saipem

Interpump Group è stata la più tonica di giornata, mentre Moncler ha seguito la scia dei titoli del lusso grazie alla speranza della ripresa cinese post lockdown. Incremento per Stellantis, che ha ampliato la collaborazione con Toyota sui veicoli commerciali, e per Saipem pronta alla partnership con la norvegese Havfram nell'eolico offshore. Giu' le utility.

Scatta Tim dopo memorandum con Cdp sulla rete unica

Brillante Telecom Italia, dopo che la stessa Tim, Cdp Equity, Kkr, Macquarie e Open Fiber hanno firmato un Memorandum of Understanding per avviare il processo di integrazione delle reti di Tim e Open Fiber. Tra le banche, positiva Intesa Sanpaolo, dopo che Goldman Sachs ha avviato la copertura con un rating "buy" e obiettivo di prezzo a 3,25 euro per azione (attualmente vale 2,07 euro). In rialzo le azioni Mfe A nel primo giorno dell'offerta pubblica d'acquisto su Mediaset Espana.

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2 giugno, super offerte Amazon su prodotti Made in Italy: i migliori sconti - Money.it

In vista della festa della Repubblica italiana, Amazon.it ha lanciato i Made in Italy Days: dal 30 maggio al 2 giugno l’ecommerce di Jef Bezos offre un catalogo di prodotti dai libri all’arredamento, passando per accessori, borse e abbigliamento, gioielli, creme e cura del corpo, food, articoli per cani, gatti e per l’infanzia, per celebrare il Made in Italy.

In attesa dell’Amazon Prime Day 2022 previsto per il mese di luglio, i Made in Italy Days di Amazon rappresentano un’occasione ghiotta per risparmiare sull’arredamento, sui migliori outfit dell’estate e sui cosmetici e prodotti a marchio made in Italy, eccellenze della produzione italiana.

Ecco le migliori offerte, come funzionano e cosa comprare.

Amazon Made in Italy Days: migliori offerte per il 2 giugno

Iniziamo dalle offerte su moda e accessori, dove troviamo borsette per ogni occasione, cinture e calze da uomo e gioielli realizzati da aziende italiane, belli e di alta qualità. Se dovete fare un regalo di compleanno o per qualsiasi altra occasione (pensione compresa!), ecco alcune idee carine e originali:

Oggetti per casa e cucina: offerte Amazon Made in Italy Days

In offerta su Amazon dal 30 maggio al 2 giugno c’è anche l’iconica macchinetta del caffè Bialetti, storica azienda piemontese rappresentante della creatività italiana nel mondo. La caffettiera in alluminio è disponibile in tanti colori brillanti e in 3 dimensioni: per 1 tazza, per 3 tazze e 6 tazze.

Non è solo una borraccia, ma un vero e proprio oggetto di design, elegante e originale. Prodotta da Guzzini, azienda italiana attiva dal 1912, la borraccia on the go trasparente in plastica può essere portata in giro, in borse e zaini, oppure usata a casa per portare l’acqua a tavola o da tenere a portata di mano su comodini e scrivanie per i momenti di necessità.

I diffusori di fragranze per ambienti sono un must have per donare una profumazione gradevole a stanze di casa e uffici. Questo al muschio bianco di Millefiori Milano, uno dei marchi di profumatori per ambienti più famosi in Italia, mixa la freschezza dei fiori bianchi con le note speziate dei chiodi di garofano e dell’anice stellato.

Scegliere lenzuola fresche, belle, colorate e in fibre naturali in estate è un ottimo modo per vivere al meglio la stagione più calda dell’anno. Questo copriletto made in Italy con le mongolfiere stampate, è perfetto per dare un tocco di stile alla camera da letto.

Le migliori offerte sull’arredamento

Gli Amazon Made in Italy Days sono un’ottima occasione per arredare la casa risparmiando un po’, scegliendo quadri, complementi d’arredo e mobili belli e di alta qualità, caratteristiche peculiari del made in Italy. Ne sono un esempio i quadri di Giallobus, stampe realizzate su pannelli di legno realizzati in modo artigianale nel laboratorio dell’azienda in Italia. Dal ritratto di Frida Kahlo a Van Gogh, Kandinsky e Bansky, ce n’è per tutti i gusti e stili artistici.

Scegliere la giusta lampada da soffitto non è facile. Un buon punto di partenza può essere quello di optare per un prodotto realizzato a mano 100% made in Italy, dal design minimal ed elegante e che dia un’ampia scelta in fatto di colori. Questa di Imperato Illuminazione in offerta su Amazon fino al 2 giugno ha un paralume nastrato a mano con tessuto in 12 opzioni di colore, perfetta per valorizzare ambienti classici e moderni.

Robusto, bello e facile da montare, l’appendiabiti da parete modulare a forma di rami di albero di Foppapedretti è composto da un modulo con tre pomoli per appendere giacche, cappotti e borse. L’azienda è leader nel settore dei prodotti in legno per la casa e da 70 anni è sinonimo di qualità, funzionalità e sicurezza.

Se volete dare un tocco di colore all’ambiente con un oggetto di arredo colorato e particolare, l’orologio da parete di Guzzini firmato dal designer Ugo Nespolo è quello che vi serve per decorare qualsiasi stanza, dalla cucina allo studio.

Leggi anche:
Regali per la casa: 10 oggetti più utili e belli
I 10 pezzi di arredamento di design più venduti su Amazon
Le 10 migliori marche di scarpe da running del 2022
I 20 oggetti per la casa da mettere nella lista nozze: cosa non deve mancare

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Modello 730/2022 precompilato, modifica dal 31 maggio: al via anche la compilazione assistita del quadro E - Informazione Fiscale

Modello 730/2022 precompilato, è possibile modificare e inviare i dati dal 31 maggio: al via la compilazione assistita del quadro E che permette di intervenire in maniera guidata sulle spese che danno diritto a una detrazione d’imposta o a una deduzione dal reddito già presenti. Le istruzioni da seguire.

Da domani, 31 maggio, è possibile modificare e inviare i dati presenti nel modello 730/2022 precompilato.

Dalla stessa data i contribuenti potranno utilizzare anche lo strumento online della compilazione assistita del quadro E che permette di intervenire in maniera guidata sulle spese che danno diritto a una detrazione d’imposta o a una deduzione dal reddito che risultano già presenti nella dichiarazione dei redditi.

Le istruzioni su come procedere per aggiustare il tiro sulle informazioni presenti prima dell’invio che deve essere effettuato entro la scadenza del 30 settembre 2022.

Modifica Modello 730/2022 precompilato dal 31 maggio, anche con la compilazione assistita del quadro E

Sulla base delle informazioni che sono già in suo possesso o che riceve da terzi, come ad esempio i dati che arrivano tramite il Sistema Tessera Sanitaria, l’Agenzia delle Entrate elabora il modello 730 precompilato.

Il risultato, però, non sempre è corretto ed esaustivo e i contribuenti devono intervenire per modificare, correggere o integrare i dati presenti. Nel sondaggio condotto dalla redazione di Informazione Fiscale, il 61 per cento dei lettori e delle lettrici che hanno partecipato all’indagine sul livello di completezza e adeguatezza del modello 730/2021 precompilato ha sottolineato l’esigenza di agire su quanto indicato dall’Amministrazione finanziaria.

Dal 23 maggio scorso, in netto ritardo rispetto alla tabella di marcia ordinaria, è diventato accessibile il quadro dei dati che sono stati inseriti nella dichiarazione dei redditi pronta all’uso: dalle informazioni presenti nella Certificazione Unica alle spese per la frequenza di asili nido, passando per il bonus vacanze, solo per fare qualche esempio.

Da domani, 31 maggio 2021, è possibile inviare il modello 730/2022 precompilato accettandolo così com’è stato pre elaborato o modificarlo.

Due sono le possibilità per intervenire sulle spese che danno diritto a detrazioni o deduzioni:

  • correggere o integrare autonomamente la dichiarazione dei redditi;
  • utilizzare il servizio online di compilazione assistita del quadro E che sarà disponibile online sempre dal 31 maggio 2022 e che consiste in una procedura guidata dell’Agenzia delle Entrate per intervenire sui dati presenti.

Sempre dal 31 maggio 2022 è possibile modificare e inviare anche il modello Redditi
precompilato
.

Modello 730/2022 precompilato, come funziona la compilazione assistita del quadro E

In ogni caso per modificare i dati presenti, è necessario procedere prima di tutto con l’accesso al portale che ospita il modello 730/2022 precompilato utilizzando le seguenti credenziali:

  • SPID - Sistema Pubblico dell’Identità Digitale;
  • Carta d’identità elettronica 3.0 (CIE);
  • Carta Nazionale dei Servizi (CNS);
  • credenziali rilasciate dall’Agenzia delle entrate (Entratel/Fisconline), per i soggetti per cui sono ancora in vigore;
  • credenziali INPS, attive solo per i residenti all’estero con un documento di riconoscimento italiano.

È necessario specificare che una volta effettuato l’accesso è possibile anche operare per conto di altri contribuenti, dal 2022 è possibile effettuare accesso, modifica e invio in qualità di familiare o di persona di fiducia.

Una volta all’interno, selezionato il modello 730, è possibile dal 31 maggio 2022: accettare e inviare senza modifiche o procedere con la correzione e l’integrazione dei dati prima dell’invio.

In questa fase si inserisce la compilazione assistita del quadro E che contiene oneri detraibili e deducibili, la procedura guidata e semplificata, partendo dalle spese presenti nel foglio informativo, permette di inserire nuovi documenti di spesa o anche di intervenire sui dati delle spese che sono già presenti nel 730 precompilato.

Sarà, poi, necessario solo confermare le modifiche effettuate: l’applicazione web effettua nuovamente in automatico il calcolo degli oneri detraibili o deducibili e inserisce l’importo totale negli appositi campi del quadro E del 730.

Dal punto di vista operativo, quindi, dal 31 maggio per gli utenti sul portale della precompilata 2022 sarà attiva anche la sezione “Modifica il 730 e invia” e la voce “Quadro E - Compilazione assistita”.

Stando alle istruzioni di dettaglio fornite gli scorsi anni, tramite questo strumento online è possibile effettuare le seguenti operazioni:

  • intervenire sui dati del quadro E del 730 precompilato con una delle seguenti azioni:
    • modificare una voce di spesa precompilata;
    • escludere o includere una voce di spesa precompilata;
    • aggiungere una nuova spesa;
    • cancellare una voce di spesa per aggiungerne una nuova che rientra tra gli oneri detraibili o deducibili selezionando “Aggiungi una nuova spesa”;
  • confermare i dati: dopo aver spuntato la casella “Confermo di aver preso visione di tutte le voci di tutte le sezioni” è possibile confermare le informazioni inserite cliccando su “Salva”. In questo modo si ottiene il ricalcolo dei totali.
  • visualizzare e modificare le spese dei familiari a carico: in questo caso è necessario selezionare il codice fiscale associato alla persona dal menù a tendina “Dichiarante e familiari” , è possibile accedere alle relative informazioni e alla funzione di modifica e salvataggio dei dati.

Ovviamente i contribuenti che intendono aggiungere voci di spesa, modificare importi, eliminare costi che sono stati erroneamente inseriti possono procedere anche in autonomia senza affidarsi alla compilazione guidata.

A prescindere dalla modalità scelta e sebbene in alcuni casi sia necessario, quando vengono variati i redditi, gli oneri o le altre informazioni presenti, oppure quando sono inserite nuove voci non presenti nel modello precompilato, la dichiarazione si considera modificata con la conseguenza per i contribuenti di essere sottoposti a maggiori controlli rispetto a chi la invia senza intervenire.

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Sunday, May 29, 2022

Superbonus, fuori dall’obbligo di CCNL edilizia le imprese individuali: nuova circolare AdE - Informazione Fiscale

La nuova circolare n. 19/E dell'Agenzia delle Entrate fa il punto delle numerose novità introdotte in materia di Superbonus 110 per cento: obbligo di applicazione del CCNL edilizia più rappresentativo per i lavori avviati dopo il 27 maggio 2022.

Per l’accesso al superbonus e ai bonus casa ordinari restano esclusi dall’obbligo di applicare il CCNL edilizia più rappresentativo le imprese individuali, anche se si avvalgono di collaboratori familiari.

A fare il punto delle ultime novità è la circolare n. 19/E pubblicata dall’Agenzia delle Entrate il 27 maggio 2022, ed è in particolare sulle nuove regole in merito all’applicazione dei contratti collettivi che arrivano i principali chiarimenti.

L’obbligo in vigore per le opere di importo complessivo superiore a 70.000 euro avviate dopo il 27 maggio 2022 si applica esclusivamente ai commissionari di lavori edili con dipendenti. Una precisazione resa con il contributo del Ministero del Lavoro, e che scioglie i dubbi sorti dopo l’introduzione dell’obbligo di applicazione del CCNL edilizia.

Se le ditte individuali restano quindi escluse dalla nuova disposizione, sarà obbligatoria l’applicazione per i general contractor così come in caso di lavori oggetto di sub appalto.

Sarà inoltre possibile sanare la mancata indicazione in fattura del CCNL applicato, a patto che questo sia indicato nell’atto di affidamento dei lavori.

Superbonus, fuori dall’obbligo di CCNL edilizia le imprese individuali: nuova circolare AdE

È un riepilogo di indicazioni operative già note e di poche ma rilevanti novità la circolare dell’Agenzia delle Entrate n. 19/E del 27 maggio 2022, che fa il punto delle diverse modifiche normative introdotte negli ultimi mesi nell’ambito del superbonus e dei bonus casa ordinari.

Dalla Legge di Bilancio 2022, che ha assorbito le prime misure anti-frode, fino all’ultimo intervento in materia di cessione del credito previsto dal Decreto Aiuti n. 50/2022, il documento rappresenta un’utile bussola per imprese e contribuenti.

Ma dal punto di vista operativo, la novità principale riguarda l’ambito di applicazione dell’obbligo per le imprese di applicare il CCNL edilizia più rappresentativo, a decorrere dai lavori avviati successivamente al 27 maggio 2022 di importo complessivamente superiore a 70.000 euro.

I chiarimenti forniti dall’Agenzia delle Entrate, insieme al Ministero del Lavoro, evidenziano innanzitutto che l’obbligo introdotto con il fine di garantire condizioni di lavoro adeguate in edilizia e il rispetto delle misure in materia di sicurezza si applica alle imprese commissionarie di lavori edili che, in relazione agli interventi agevolati, si sono avvalse di lavoratori dipendenti.

La norma introdotta dall’articolo 28-quater del decreto Sostegni ter fa esplicito riferimento ai “datori di lavoro”, e quindi alla definizione di cui all’articolo 2 del decreto legislativo n. 81/2008:

“il soggetto titolare del rapporto di lavoro con il lavoratore o, comunque, il soggetto che, secondo il tipo e l’assetto dell’organizzazione nel cui ambito il lavoratore presta la propria attività, ha la responsabilità dell’organizzazione stessa o dell’unità produttiva in quanto esercita i poteri decisionali e di spesa”

Restano quindi escluse dall’obbligo di applicazione del CCNL dell’edilizia più rappresentativo le imprese individuali che eseguono gli interventi agevolabili ai sensi del superbonus e dei bonus casa ordinari senza l’impiego di dipendenti. Esclusione che opera anche se queste si avvalgono di collaboratori familiari.

Stessa esclusione anche per i soci di società di persone o capitali che prestano la propria opera lavorativa non in qualità di lavoratori dipendenti.

Agenzia delle Entrate - circolare n. 19/E del 27 maggio 2022
Modifiche al Superbonus e ai Bonus diversi dal Superbonus – Misure antifrode - Modifiche alla disciplina della cessione dei crediti di cui agli articoli 121 e 122 del decreto-legge 19 maggio 2020, n. 34

CCNL edilizia obbligatorio per il superbonus e i bonus casa per general contractor e sub appalto

Sono invece inclusi nell’obbligo di indicare il CCNL edilizia più rappresentativo nell’atto di affidamento dei lavori e nelle fatture di spesa, in relazione alle opere complessivamente di importo superiore a 70.000 euro, i general contractor. Stessa regola anche nel caso di lavori edili oggetto di sub appalto.

La circolare dell’Agenzia delle Entrate specifica che in tali casi:

“nel contratto di affidamento stipulato con un general contractor, o con soggetti che si riservano di affidare i lavori in appalto, devono essere indicati i contratti collettivi che potranno essere applicati dalle imprese alle quali vengono affidati i lavori edili e, nei successivi contratti stipulati con tali soggetti e nelle relative fatture, dovrà, poi, essere indicato il contratto effettivamente applicato”.

Sarà onere del committente dei lavori richiedere l’inserimento dell’indicazione del CCNL o verificarne l’inserimento, tenuto conto che in caso di omissione nell’atto di affidamento dei lavori viene meno il riconoscimento dei benefici del superbonus e dei bonus casa ordinari.

Sul fronte operativo, i contratti collettivi riferiti al settore edile che dovranno essere applicati sono i seguenti:

  • F012 (tale CCNL ha assorbito anche i precedenti contratti collettivi F011 e F016);
  • F015;
  • F018 (tale CCNL ha assorbito anche il precedente contratto collettivo F017).

Superbonus e bonus casa, senza CCNL edilizia in fattura non si perdono le agevolazioni

Altro punto rilevante riguarda l’ipotesi di omessa indicazione del contratto collettivo applicato in fattura.

Sebbene si tratti di uno dei nuovi obblighi previsti successivamente al 27 maggio 2022, la mancanza del richiamo al CCNL applicato non comporta il mancato riconoscimento dei benefici fiscali, purché tale indicazione sia presente nell’atto di affidamento.

In tal caso, sarà il contribuente in sede di richiesta del visto di conformità a dover presentare una dichiarazione sostitutiva di atto di notorietà, rilasciata dall’impresa, con la quale si attesta il contratto collettivo utilizzato nell’esecuzione dei lavori edili indicati.

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Bonus idrico: fino a quando inviare le domande? - I-Dome.com

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  1. Bonus idrico: fino a quando inviare le domande?  I-Dome.com
  2. Bonus idrico: richieste fino al 30 giugno. Cos’è, come funziona e quanto vale  Il Sole 24 ORE
  3. Visualizza la copertura completa su Google News

Bonus idrico: fino a quando inviare le domande? - I-Dome.com
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Saturday, May 28, 2022

Telecom: decisive le prossime ore. Quali novità in arrivo? - Trend-online.com

Indiscrezioni di stampa,  PUBBLICATO:

Tempo stimato di lettura: 4 minuti

Telecom Italia Ftse Mib

Telecom Italia poco sopra la parità all'indomani del Cda cui non è seguito una nota ufficiale. I rumor parlano di una firma imminente per l'MoU. Quali scenari?

Al pari di quanto accade per il Ftse Mib, anche la seduta odierna prosegue in lieve rialzo per Telecom Italia che si muove in linea con l'indice di riferimento, senza tuttavia registrare movimenti degni di nota.

Telecom Italia sale ancora in linea con il Ftse Mib

Il titolo, dopo aver chiuso la sessione di ieri con un progresso di oltre un punto e mezzo percentuale, oggi sale per la terza seduta di fila. 

Negli ultimi minuti Telecom Italia si presenta a 0,2801 euro, con un rialzo dello 0,25% e oltre 35 milioni di azioni scambiate fino a ora, contro la media degli ultimi 30 giorni pari a circa 188 milioni.

Telecom Italia: nessun comunicato dopo il Cda di ieri

Telecom Italia non registra movimenti di rilievo all'indomani della riunione del Cda, al termine della quale non ci sono stati comunicati ufficiali.

Il Messaggero riporta però che l’intesa sarebbe ormai stata raggiunta e che la lettera d’intenti tra Telecom Italia, CDP, KKR e Macquarie sarà firmata a breve.

Telecom: rumor su MoU. L'intesa sarebbe vicina

Secondo quanto scrive Milano Finanza, le prossime 72 ore potrebbero essere decisive e dopo un intenso lavoro nel weekend non si esclude che la tanto attesa firma possa arrivare nei primi giorni della prossima settimana.

Anche il Sole24ore riporta messaggi di una certa confidenza sul fatto che si possa arrivare al memorandum of understanding in tempi celeri, forse già nella prossima settimana, secondo l’articolo.

Il quotidiano di Confindustria sottolinea però gli elementi non banali che dovranno essere definiti una volta siglato il memorandum of understanding, dall’esatto perimetro degli asset, alle valutazioni e alla governance della società.

Sulla struttura dell’operazione, secondo il Sole 24 Ore, Telecom Italia sarebbe orientata a preferire la vendita del controllo di NetCo piuttosto che il demerger.

In questo modo infatti i proventi andrebbero ad abbattere il debito di gruppo, i tempi sarebbero più rapidi e si eliminerebbe il rischio degli azionisti di risparmio, che potrebbero porre un veto se venisse fatto un demerger costruendo una NetCo di sole azioni ordinarie.

Telecom: focus su cessione controllo NetCo

Secondo Equita SIM, per valutare lo scenario di una cessione del controllo di NetCo, diventa cruciale capire le valutazioni dell’asset, che al momento non sono ancora trapelate, così come la quantità di debito che potrà essere allocata a NetCo.

Telecom Italia al vaglio di Equita SIM

Nella loro somma delle parti, gli analisti di Equita SIM attribuiscono un enterprise value di NetCo, pre-sinergie, di 21 miliardi di euro, circa 9 volte il multiplo enterprise value/EBITDA, e ipotizzano 1 miliardo di euro di sinergie, un valore ben inferiore ai 4,5-5 miliardi indicati dalla stampa, ma da capire su quale proiezione di capex combined.

In attesa di novità, gli analisti di Equita SIM mantengono una view cauta su Telecom Italia, con una raccomandazione "hold" e un prezzo obiettivo a 0,39 euro.  

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Stangata sulla colazione, corre il prezzo del caffé: a Trento, Bolzano e Cuneo l'espresso più "salato" - TGCOM

I prezzi città per città -

La palma del caro-caffé quindi spetta al Trentino Alto Adige, con i bar di Trento che vendono l'espresso consumato al banco in media a 1,25 euro, 1,24 euro a Bolzano. Anche a Cuneo il caffé costa 1,24 euro. In ben 3 province dell'Emilia Romagna (Ferrara, Ravenna e Reggio Emilia) l'espresso abbatte la soglia psicologica di 1,20 euro, così come in Veneto (Rovigo e Venezia), mentre a Padova e Vicenza il prezzo medio è di 1,19 euro.

L'espresso meno caro è al sud

- Il caffé più economico d'Italia - avverte Assoutenti - è quello servito dai bar di Messina (0,89 euro), seguita da Napoli, città dove l'espresso è una tradizione storica (0,90 euro) e da due province calabresi (Reggio Calabria e Catanzaro, 0,92 euro). 

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Stangata sulla colazione, corre il prezzo del caffé: a Trento, Bolzano e Cuneo l'espresso più "salato" - TGCOM
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Thursday, May 26, 2022

Superbonus 110, edifici in comproprietà: il calcolo dei limiti di spesa - Informazione Fiscale

Superbonus 110 per cento, l'Agenzia delle Entrate fornisce i chiarimenti sul calcolo relativo al numero delle unità immobiliari e ai limiti di spesa nella risposta all'interpello numero 298 del 25 maggio 2022. Precisazioni anche sulle pertinenze delle abitazioni in comproprietà.

Superbonus 110 per cento, nel caso di più edifici in comproprietà, composti da unità immobiliari e relative pertinenze, quali sono i criteri da utilizzare per il calcolo dei limiti di spesa?

A ricapitolarli è l’Agenzia delle Entrate nella risposta all’interpello numero 298 del 25 maggio 2022.

Nel calcolo del numero massimo di due edifici non influisce il fatto che gli immobili siano in comproprietà in comunione di beni tra due coniugi.

Nel conto non si dovrà tenere in considerazione eventuali pertinenze delle unità residenziali.

La determinazione del limite massimo dell’agevolazione segue invece regole differenti: l’importo massimo della detrazione è stabilito sulla base delle unità immobiliari che compongono l’edificio e devono essere inserite nel conto anche le pertinenze.

Superbonus 110, edifici in comproprietà: il calcolo dei limiti di spesa

Nella risposta all’interpello numero 298 del 25 maggio 2022, l’Agenzia delle Entrate torna a fornire chiarimenti i merito al superbonus 110 per cento.

Nello specifico vengono presi in considerazione aspetti relativi a due edifici, in comproprietà tra due coniugi, e relative pertinenze.

Tra le delucidazioni richieste dall’istante:

  • se i coniugi possono beneficiare della maxi detrazione ciascuno per un’unità immobiliare, sostenendo le spese relative agli interventi trainati e trainanti;
  • quali sono i limiti di spesa degli interventi antisismici.

L’Agenzia delle Entrate fornisce le precisazioni del caso, dopo aver ricapitolato il quadro normativo di riferimento.

Sul primo aspetto, l’Agenzia delle Entrate richiama quanto previsto dalla Legge di Bilancio 2021 a partire dal 1° gennaio dello scorso anno.

L’agevolazione per gli interventi di efficientamento energetico spetta anche se gli interventi sono realizzati su edifici non in condominio, a patto che siano composti da 2 a 4 unità immobiliari di un unico proprietario o in comproprietà tra persone fisiche.

Con l’inserimento del comma 9, lettera a), dell’articolo 119 del decreto Rilancio, nella situazione in esame si applicano i chiarimenti di prassi forniti per i condomini.

Per quanto riguarda gli interventi antisismici, non sussiste il limite di due unità immobiliari ma gli edifici si devono trovare in zone sismiche 1, 2, 3.

Per quanto riguarda il numero massimo di due edifici, l’Agenzia delle Entrate sottolinea quanto di seguito riportato:

risulta ininfluente la circostanza che gli immobili oggetto di intervento siano in comunione di beni con la moglie o che quest’ultima fruisca, eventualmente, della medesima agevolazione per interventi di efficientamento energetico di cui abbia sostenuto le spese, effettuati su altri due immobili posti in comunione dei beni.

Nel conto, inoltre, no si devono considerare le eventuali pertinenze delle unità residenziali.

Resta fermo che tra i vari requisiti di legge deve essere verificato quello della residenzialità: la superficie complessiva delle unità immobiliari destinate a residenza ricomprese nell’edificio deve essere superiore al 50 per cento.

Superbonus 110, come fare il calcolo dei limiti di spesa

Tra gli altri aspetti oggetto di chiarimenti, c’è il calcolo dei limiti di spesa degli interventi antisismici trainanti.

A riguardo l’Agenzia delle Entrate richiama la circolare numero 30 del 2020, che fornisce precisazioni in merito agli interventi previsti nell’ambito dell’ecobonus e del sismabonus per i lavori effettuati sulle parti comuni.

A riguardo, l’Agenzia delle Entrate sottolinea quanto segue:

“nel caso in cui l’ammontare massimo di spesa agevolabile sia determinato in base al numero delle unità immobiliari che compongono l’edificio oggetto di interventi, il calcolo vada effettuato tenendo conto anche delle pertinenze.”

Nel calcolo del limite massimo di spesa devono essere conteggiate anche le unità immobiliari non residenziali: ad esempio quelle strumentali o merce.

Nel caso concreto, i limiti di spesa sono diversi per i due edifici in comproprietà.

Nel caso dell’edificio A, composto da due abitazioni di categoria catastale A3 e una pertinenza di categoria catastale C6, le unità immobiliari da considerare sono tre e l’importo è determinato dalla seguente moltiplicazione: 96 mila euro per 3, ovvero 288 mila euro.

Nel caso dell’edificio B, composto da un’abitazione accatastata come A2 e un negozio accatastato come C1, il limite di spesa è di 192 mila euro, ossia 96 mila euro moltiplicato per le due unità immobiliari.

Nel documento di prassi vengono inoltre ricapitolate le scadenze da prendere in considerazione e gli aspetti di cui tenere conto per gli interventi di eliminazione delle barriere architettoniche.

Per il quadro completo dei chiarimenti si invita a consultare il testo completo del documento di prassi.

Agenzia delle Entrate - Risposta all’interpello numero 298 del 25 maggio 2022
Superbonus - interventi di consolidamento antisismico ed efficientamento energetico effettuati su due edifici in comproprietà tra coniugi - articolo119 del decreto legge 19 maggio 2020, n. 34 - testo vigente alla data del 21marzo 2022.

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Verbali Fed, debito russo, Lagarde - Cosa sta succedendo sui mercati Da Investing.com - Investing.com Italia

Verbali Fed, debito russo, Lagarde - Cosa sta succedendo sui mercati © Reuters

Di Geoffrey Smith 

Investing.com - Con la Fed che pubblicherà i verbali questa sera alle 20:00 CET, s'intensificano le voci di chi considera il regime economico attuale come il preludio di una recessione. Per questo, in Europa diminuiscono le richieste per aumento aggressivo dei tassi d'interesse che potrebbe avere importanti ripercussioni anche sul mercato immobiliare. In Russia, intanto, la banca centrale deve affrontare lo stop alla licenza sul debito che ha permesso a Mosca di rispettare gli impegni precedenti, mentre il rublo continua il suo forte apprezzamento sul dollaro. Ecco le notizie principali sui mercati di questo mercoledì:  

1. Burry ricorda il 2008 

La Federal Reserve pubblicherà alle 20:00 CEST i dell'ultima riunione di monetaria in cui la banca ha aumentato i tassi d'interesse di 50 punti base per la prima volta dal 2001. Le minute, tuttavia, rischiano di essere datati rispetto alla situazione attuale, in quanto l'incontro del 3/4 maggio si è svolto in un momento in cui i mercati erano concentrati più sui rischi di inflazione che sulle prospettive di recessione.

Sono le ultime, infatti, che stanno occupando la mente degli investitori, dopo che i pronti warning di diverse società e i deboli numeri sulle vendite di nuove case hanno spinto al ribasso i rendimenti obbligazionari e i titoli cosiddetti growth. Ricordiamo che già nel primo trimestre il PIL statunitense è diminuito ad un tasso annualizzato del -1,4%. 

I ricordi della Grande Recessione del 2007/8 sono stati rievocati martedì da un tweet in qualche modo criptico di Michael Burry, investitore diventato famoso per la sua operazione short sul mercato subprime che ha aiutato a scoperchiare “Come ho detto a proposito del 2008, è come assistere a un incidente aereo. Fa male, non è divertente e non sto sorridendo”, ha scritto Burry su Twitter, senza specificare cosa fosse.

2. Meno falchi in BCE

Il scambia in area 1,07 sul dollaro dopo i forti guadagni dei giorni scorsi in seguito al post sul sito della BCE in cui la presidente Lagarde ha specificato che l'era dei tassi negativi terminerà entro la fine del terzo trimestre. In un'intervista a Bloomberg, l'ex FMI ha poi ribadito il concetto di "gradualità" e "flessibilità" nella normalizzazione del costo dei prestiti, ridimensionando le voci che volevano un aumento di 50 punti base nelle riunioni estive. 

Il governatore della banca centrale olandese Klaas Knot e l'omologo finlandese Olli Rehn, un 'centrista' chiave nel consiglio direttivo, hanno dichiarato che sarebbero entrambi soddisfatti di un aumento di soli 25 punti base durante nella banca a luglio, con Rehn che ha segnalato "grandi revisioni al ribasso" nella previsioni di crescita per il 2022 che verranno rese note in conclusione della riunione di giugno. 

Nella Financial Stability Review, Francoforte scritto che il mercato immobiliare della zona euro, al momento "troppo caro", potrebbe "crollare" se i tassi sui mutui aumentassero "più rapidamente dell'inflazione, portando allo scoperto le bolle alimentate dal debito in alcuni Paesi".

Intanto la Germania ha evitato la recessione, considerata take dopo due trimestre consecutivi di diminuzione del PIL. 

3. Stop a licenza su debito  

In Russia aumentano le pressioni sul debito russo e sui creditori internazionali. Dopo i rumor della scorsa settimana, il Tesoro statunitense non ha rinnovato l'estensione della deroga che ha permesso al Cremlino di rispettare gli impegni obbligazionari precedenti. 

Il 2 marzo scorso, poco dopo l'invasione dell'Ucriana, l'Office of Foreign Assets Control del Dipartimento del Tesoro americano ha rilasciato una licenza temporanea, chiamata 9A, per permettere la "ricezione di interessi, dividendi o pagamenti a scadenza in relazione a debiti o azioni" tra Washington e Mosca nonostante le sanzioni occidentali. 

La deroga, che scade oggi 25 maggio, ha permesso al Cremlino di continuare a pagare gli investitori ed evitare il default sul debito pubblico, permettendo agli investitori statunitensi di ricevere regolarmente i pagamenti delle cedole. 

Intanto, la banca centrale russa aha comunicato che terrà domani un meeting straordinario per considerare il livello dei tassi di interesse e possibilmente ridurlo fino al 10,5% nel corso dell'anno, dopo il forte aumento deciso in seguito all'invasione dell'Ucraina per sostenere il rublo. Moneta che ha toccato i massimi da fine 2017 contro il dollaro grazie ai dati sulle partite correnti che hanno mostrato un record dell'export energetico e una forte diminuzione delle importazioni. 

4. Borse contrastate 

Al momento della scrittura, i sono in calo dello 0,4%, mentre 8839 e segna un ribasso rispettivamente dello 0,4% e 0,6%. Tra i titoli, attenzione al chipmaker NVIDIA (NASDAQ:) che rilascerà il report trimestrale dopo la chiusura dei mercati. 

Azionario contrastato in Europa, dove il avanza dello 0,1%, mentre e CAC perdono lo 0,1% e 0,2%. 

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Wednesday, May 25, 2022

Maserati MC20 Cielo | Non solo spyder ma RIFERIMENTO della categoria, con tetto in CRISTALLI LIQUIDI - Automoto.it

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Bonus auto e moto al via: dalla data del contratto alle partite Iva, tutte le cose da sapere - Il Sole 24 ORE

I punti chiave

3' di lettura

Niente limiti al numero di auto, moto e veicoli commerciali acquistabili con incentivo da ciascun beneficiario e conferma indiretta dell’apertura delle agevolazioni ai titolari di partita Iva. Ancora nessuna risposta, invece, su come distinguere tra società di noleggio (escluse dagli incentivi auto) e di car sharing (ammesse), che formalmente hanno lo stesso codice Ateco e utilizzano veicoli presi a noleggio. Sono i chiarimenti più importanti ufficiali più importanti sugli incentivi auto, moto e veicoli commerciali, prenotabili dal 25 maggio.

Nel tardo pomeriggio del 24 maggio, ormai nell’imminenza dell’apertura della piattaforma del Mise a disposizione dei concessionari per prenotare gli incentivi per i contratti di acquisto firmati dai loro clienti, il ministero dello Sviluppo economico (Mise) ha pubblicato le faq aggiornate alle nuove regole introdotte nell’attuale tornata di agevolazioni.

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Il Mise non ha risposto a tutti i dubbi lasciati dalle norme, ma ha iniziato a sciogliere quelli più diffusi. È possibile che le faq vengano aggiornate via via, per cui è bene rileggerle di tanto in tanto.

Il quadro

La tornata durerà fino al 2024 e fa parte di un piano destinato ad andare avanti fino al 2030. Lo ha previsto l’articolo 22 del Dl 17/2022, che fissa una cornice rinviando a una serie di Dpcm per adattare nel tempo platea, entità e condizioni dei contributi statali.

Il primo è il Dpcm del 6 aprile, che riguarda sia auto (tecnicamente, autoveicoli di categoria internazionale M1), moto, motorini, tricicli, quadricicli e simili (categorie da L1e a L7e) e veicoli commerciali (categorie N1 e N2).

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Tuesday, May 24, 2022

Sistema TS, invio dei dati per la precompilata omesso, tardivo o con errori: chiarimenti sulle sanzioni - Informazione Fiscale

Sistema TS, invio dei dati per la precompilata omesso, tardivo o con errori: dall'Agenzia delle Entrate arrivano i chiarimenti sulle sanzioni. Via libera al ravvedimento operoso, veto sul cumulo giuridico. I dettagli nella risoluzione numero 22/E del 23 maggio 2022.

Sistema TS, Tessera Sanitaria: in caso di invio dei dati per la precompilata non effettuato, o effettuato con ritardo o con errori si applicano le sanzioni di 100 euro per ogni documento, a prescindere dalla modalità di trasmissione o dal numero dei soggetti a cui si riferisce.

In ogni caso è possibile mettersi in regola tramite il ravvedimento operoso. Al contrario non è possibile applicare il criterio del cumulo giuridico.

Le indicazioni sono contenute nella risoluzione del 23 maggio 2022.

Sistema TS, sanzioni di 100 euro per invio dei dati per la precompilata omesso, tardivo o con errori

Entro un preciso calendario di scadenze, i soggetti obbligati alla trasmissione dei dati al Sistema TS per la predisposizione della precompilata devono fornire le informazioni relative alle prestazioni sanitarie erogate nei confronti delle persone fisiche.

Invio dati sistema TS Prossime scadenze
Spese sostenute nel primo semestre 2022 30 settembre 2022
Spese sostenute nel secondo semestre 2022 31 gennaio 2023
Spese sostenute dal 1° gennaio 2023 Entro la fine del mese successivo alla data del documento fiscale

Al centro dei chiarimenti dell’Agenzia dell’Entrate è l’articolo 3, comma 5-bis, del decreto legislativo 21 novembre 2014, n. 175.

Il testo stabilisce:

“In caso di omessa, tardiva o errata trasmissione dei dati di cui ai commi 3 e 4 si applica la sanzione di euro 100 per ogni comunicazione, in deroga a quanto previsto dall’articolo 12 del decreto legislativo 18 dicembre 1997, n. 472, con un massimo di euro 50.000”.

La norma, inoltre, prevede che quando sono presenti errori nella comunicazione la sanzione non si applica se la trasmissione delle informazioni corrette è effettuata entro i cinque giorni successivi alla scadenza, ovvero, in caso di segnalazione da parte dell’Agenzia delle Entrate, entro i cinque successivi alla segnalazione stessa.

Se si procede entro sessanta giorni dalla scadenza prevista, la sanzione è ridotta a un terzo con un massimo di euro 20.000.

La risoluzione numero 22/E del 23 maggio 2022 si concentra su una corretta lettura del testo e chiarisce che “la sanzione di 100 euro si applica per ogni singolo documento di spesa, senza possibilità, per espressa previsione normativa, di applicare il cumulo giuridico di cui all’articolo 12 del d.lgs. n. 472 del 1997”.

Sistema TS, invio dei dati per la precompilata omesso, tardivo o con errori: sanzioni con ravvedimento

Più in particolare il concetto di “comunicazione” a cui fa riferimento la norma riguarda ogni singolo documento di spesa errato, non inviato o inviato con ritardo al Sistema TS, Tessera Sanitaria.

L’inoltro può avvenire tramite tre diversi canali:

  • utilizzo di una pagina web dedicata, data entry di ogni singola spesa sul sito www.sistemats.it;
  • invio di ogni singola spesa (c.d. web service sincrono);
  • invio di un file zip, contenente un file xml, con uno o più documenti (c.d. web service asincrono).

Ma il mezzo di trasmissione non ha alcuna rilevanza sulle modalità di applicazione delle sanzioni così come non conta il numero dei soggetti a cui si riferisce il documento.

In conclusione, l’Agenzia delle Entrate chiarisce che in ogni caso è possibile mettersi in regola avvalendosi del ravvedimento operoso previsto dall’articolo 13 del d. lgs. n. 472 del 1997.

8912 “Sanzioni pecuniarie relative all’anagrafe tributaria al codice fiscale alle imposte sui redditi alle imposte sostitutive all’IRAP e all’IVA” è il codice tributo da utilizzare.

Le riduzioni previste dalla normativa si applicano anche all’importo già ridotto a un terzo quando la comunicazione è trasmessa correttamente entro 60 giorni dalla scadenza prevista.

Tutti i dettagli sono contenuti nel testo integrale della risoluzione numero 22/E del 23 maggio 2022.

Agenzia delle Entrate - Risoluzione numero 22/E del 23 maggio 2022
Articolo 3, comma 5-bis, del decreto legislativo 21 novembre 2014, n. 175 – Violazione degli obblighi di comunicazione al Sistema tessera sanitaria

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Meno prodotto stesso prezzo, faro Antitrust su shrinkflation - Ultima Ora - Agenzia ANSA

(ANSA) - ROMA, 24 MAG - L'Antitrust accende un faro sulla "Shrinkflation", quella particolare tecnica di marketing attraverso cui le aziende riducono la quantità di prodotto nelle confezioni, mantenendo i prezzi sostanzialmente invariati.
    L'Autorità ha detto il direttore generale per la tutela del consumatore, Giovanni Calabrò in audizione alla Commissione d'inchiesta sulla tutela dei consumatori e degli utenti, "sta monitorando il fenomeno al fine di verificare se possa avere rilevanza ai fini dell'applicazione del Codice del Consumo, con particolare riferimento alla disciplina in materia di pratiche commerciali scorrette".
    Calabrò ha quindi assicurato che "l'Autorità è ben al corrente del fenomeno" ed oltre alla crescente attenzione dedicata dalla stampa - che ha lanciato più volte l'allarme sul "restringimento" delle confezioni di prodotti soprattutto alimentari e per l'igiene della casa - precisa di aver ricevuto la segnalazione di un'associazione di consumatori su tale condotta. Il responsabile dell'Antitrust sottolinea che "ciò che rileva non è la riduzione in sé della quantità di prodotto contenuta nella confezione - decisione aziendale prima facie legittima - quanto la trasparenza di tale modifica nei confronti del consumatore. In questo senso - conclude - condotte quali la diminuzione della quantità di prodotto a parità di dimensioni della confezione, in assenza di un'adeguata avvertenza sull'etichetta frontale, potrebbero essere ritenuti meritevoli di approfondimento". (ANSA).
   

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Spagna, così il tetto al prezzo del gas abbasserà la bolletta elettrica di famiglie e imprese - Il Fatto Quotidiano

La prima cosa da chiarire è che per Mosca non cambierà nulla. Il tetto al prezzo del gas naturale varato venerdì 13 maggio dal consiglio dei ministri spagnolo non ridurrà gli introiti della Russia, perché i produttori di elettricità continueranno ad acquistare il combustibile sui mercati internazionali allo stesso prezzo. La misura, presentata da Spagna e Portogallo durante il Consiglio europeo di marzo, si applicherà nella fase successiva, quella della vendita di energia alle famiglie e alle imprese iberiche che hanno contratti di fornitura a prezzo variabile: il prezzo sarà calcolato sulla base del costo calmierato. Anche se i consumatori saranno chiamati a pagare alle centrali a gas una compensazione per la vendita sottocosto, il risultato finale sarà una riduzione delle bollette che negli ultimi mesi hanno subito fortissimi rincari.

Come funziona – Madrid e Lisbona hanno ottenuto di poter introdurre il limite – che dovrebbe entrare in vigore a giugno, in attesa dell’approvazione formale della Commissione europea, e durare un anno – alla luce della cosiddetta “eccezione iberica”: scarse interconnessioni con gli altri Paesi dell’Unione e alta percentuale di rinnovabili. Stabilendo il limite si correggono in parte gli squilibri provocati dal criterio del prezzo marginale, in base al quale in Europa il prezzo dell’elettricità viene fissato in base al costo della fonte di energia più cara. “Il gas sta fissando i prezzi dell’elettricità oltre i 200 euro/megawattora, mentre il resto delle fonti di energia, come le rinnovabili o il nucleare, che rappresentano circa l’80% della produzione elettrica nazionale, hanno costi di produzione inferiori ai 50 euro”, spiega a Ilfattoquotidiano.it Jorge Morales de Labra, esperto di energia e ingegnere industriale.

Con l’approvazione definitiva del tetto al prezzo, si fissa il costo del gas a 40 euro a Megawattora per i primi sei mesi. Poi aumenterà di cinque euro ogni mese fino ad arrivare ai 70, con una media di 48,8 euro. La prima conseguenza è una riduzione del prezzo della luce sul mercato. De Labra spiega che questo si calcola moltiplicando per due il prezzo del gas, al quale si aggiungono i costi di produzione e manutenzione della centrale e quelli dei diritti di emissione di CO₂, che in questi mesi hanno toccato i 90 euro a megawattora. Una centrale utilizza circa 0,4 tonnellate di Co2 per megawattora. Con il tetto a 40 euro, quindi, il prezzo di mercato dell’elettricità si attesterà attorno a una media di 130 euro, contro i 210 dell’ultimo trimestre, circa un 38% in meno, come ha annunciato la ministra per la transizione ecologica, Teresa Ribera, dopo il consiglio dei ministri.

La compensazione per i produttori – I consumatori però pagheranno un po’ più di così. “Le centrali a gas dovranno vendere sottocosto. Tuttavia, saranno compensate per aver abbassato artificialmente il prezzo dell’energia”, spiega de Labra. La compensazione per la differenza tra il prezzo del gas previsto dal tetto e il costo nel mercato ricadrà sui consumatori con un contratto a prezzo variabile, ovvero quelli che beneficiano della misura (circa un 40% in ambito domestico e un 70% nell’industria). Grazie al fatto che in Spagna la maggior parte dell’elettricità viene prodotta da fonti diverse dal gas, il “conto” sarà comunque abbastanza contenuto. De Labra stima che il sovrapprezzo sarà di circa 30 euro al megawattora e calcola che il costo finale dell’energia sarà di 150 o 160 euro al megawattora: comunque un 20-25% in meno rispetto al prezzo attuale. Per i clienti con contratti a prezzo fisso invece nulla cambierà, almeno fino al rinnovo del contratto.

La misura fa emergere gli extraprofitti delle compagnie – Sebbene la misura comporti una riduzione importante del costo della bolletta, l’esperto sottolinea che la diminuzione è minore rispetto a quella prevista inizialmente: Spagna e Portogallo avevano proposto un limite del prezzo del gas di 30 euro al megawattora, mentre la media sarà di 48,8 euro. “Inoltre, si pensava che la compensazione l’avrebbero pagata tutti, non solo i consumatori con tariffa variabile”, aggiunge. Tuttavia, de Labra riconosce diversi vantaggi della misura. In primo luogo, si mettono in luce i cosiddetti windfall profits e si approva una norma che li regola. Si tratta degli extraprofitti delle compagnie energetiche che, a causa degli elevati prezzi del gas, stanno ricevendo una remunerazione molto superiore rispetto ai loro costi di produzione (come le centrali nucleari e le energie rinnovabili). “In secondo luogo, non solo diminuisce il prezzo della bolletta ma il grande vantaggio è che i consumatori possono finalmente stare tranquilli. Non si tornerà più a prezzi altissimi come 700 euro/megawattora, che obbligavano a bloccare la produzione industriale. Succeda quel che succeda con il gas, il mercato elettrico spagnolo ha un limite”.

La misura, che stando agli annunci del governo doveva già vedere i suoi primi effetti nelle bollette di maggio, ora secondo le previsioni entrerà in vigore a giugno. Probabilmente il 2, dato che il decreto pubblicato lo scorso sabato nel Boletín Oficial del Estado (la Gazzetta Ufficiale spagnola) ha fissato un periodo di transizione per adattare i sistemi informatici che si concluderà il 1 giugno. Inoltre, la norma necessita dell’ultima approvazione formale della Commissione europea, che dovrebbe arrivare nei prossimi giorni.

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Spagna, così il tetto al prezzo del gas abbasserà la bolletta elettrica di famiglie e imprese - Il Fatto Quotidiano

La prima cosa da chiarire è che per Mosca non cambierà nulla. Il tetto al prezzo del gas naturale varato venerdì 13 maggio dal consiglio dei ministri spagnolo non ridurrà gli introiti della Russia, perché i produttori di elettricità continueranno ad acquistare il combustibile sui mercati internazionali allo stesso prezzo. La misura, presentata da Spagna e Portogallo durante il Consiglio europeo di marzo, si applicherà nella fase successiva, quella della vendita di energia alle famiglie e alle imprese iberiche che hanno contratti di fornitura a prezzo variabile: il prezzo sarà calcolato sulla base del costo calmierato. Anche se i consumatori saranno chiamati a pagare alle centrali a gas una compensazione per la vendita sottocosto, il risultato finale sarà una riduzione delle bollette che negli ultimi mesi hanno subito fortissimi rincari.

Come funziona – Madrid e Lisbona hanno ottenuto di poter introdurre il limite – che dovrebbe entrare in vigore a giugno, in attesa dell’approvazione formale della Commissione europea, e durare un anno – alla luce della cosiddetta “eccezione iberica”: scarse interconnessioni con gli altri Paesi dell’Unione e alta percentuale di rinnovabili. Stabilendo il limite si correggono in parte gli squilibri provocati dal criterio del prezzo marginale, in base al quale in Europa il prezzo dell’elettricità viene fissato in base al costo della fonte di energia più cara. “Il gas sta fissando i prezzi dell’elettricità oltre i 200 euro/megawattora, mentre il resto delle fonti di energia, come le rinnovabili o il nucleare, che rappresentano circa l’80% della produzione elettrica nazionale, hanno costi di produzione inferiori ai 50 euro”, spiega a Ilfattoquotidiano.it Jorge Morales de Labra, esperto di energia e ingegnere industriale.

Con l’approvazione definitiva del tetto al prezzo, si fissa il costo del gas a 40 euro a Megawattora per i primi sei mesi. Poi aumenterà di cinque euro ogni mese fino ad arrivare ai 70, con una media di 48,8 euro. La prima conseguenza è una riduzione del prezzo della luce sul mercato. De Labra spiega che questo si calcola moltiplicando per due il prezzo del gas, al quale si aggiungono i costi di produzione e manutenzione della centrale e quelli dei diritti di emissione di CO₂, che in questi mesi hanno toccato i 90 euro a megawattora. Una centrale utilizza circa 0,4 tonnellate di Co2 per megawattora. Con il tetto a 40 euro, quindi, il prezzo di mercato dell’elettricità si attesterà attorno a una media di 130 euro, contro i 210 dell’ultimo trimestre, circa un 38% in meno, come ha annunciato la ministra per la transizione ecologica, Teresa Ribera, dopo il consiglio dei ministri.

La compensazione per i produttori – I consumatori però pagheranno un po’ più di così. “Le centrali a gas dovranno vendere sottocosto. Tuttavia, saranno compensate per aver abbassato artificialmente il prezzo dell’energia”, spiega de Labra. La compensazione per la differenza tra il prezzo del gas previsto dal tetto e il costo nel mercato ricadrà sui consumatori con un contratto a prezzo variabile, ovvero quelli che beneficiano della misura (circa un 40% in ambito domestico e un 70% nell’industria). Grazie al fatto che in Spagna la maggior parte dell’elettricità viene prodotta da fonti diverse dal gas, il “conto” sarà comunque abbastanza contenuto. De Labra stima che il sovrapprezzo sarà di circa 30 euro al megawattora e calcola che il costo finale dell’energia sarà di 150 o 160 euro al megawattora: comunque un 20-25% in meno rispetto al prezzo attuale. Per i clienti con contratti a prezzo fisso invece nulla cambierà, almeno fino al rinnovo del contratto.

La misura fa emergere gli extraprofitti delle compagnie – Sebbene la misura comporti una riduzione importante del costo della bolletta, l’esperto sottolinea che la diminuzione è minore rispetto a quella prevista inizialmente: Spagna e Portogallo avevano proposto un limite del prezzo del gas di 30 euro al megawattora, mentre la media sarà di 48,8 euro. “Inoltre, si pensava che la compensazione l’avrebbero pagata tutti, non solo i consumatori con tariffa variabile”, aggiunge. Tuttavia, de Labra riconosce diversi vantaggi della misura. In primo luogo, si mettono in luce i cosiddetti windfall profits e si approva una norma che li regola. Si tratta degli extraprofitti delle compagnie energetiche che, a causa degli elevati prezzi del gas, stanno ricevendo una remunerazione molto superiore rispetto ai loro costi di produzione (come le centrali nucleari e le energie rinnovabili). “In secondo luogo, non solo diminuisce il prezzo della bolletta ma il grande vantaggio è che i consumatori possono finalmente stare tranquilli. Non si tornerà più a prezzi altissimi come 700 euro/megawattora, che obbligavano a bloccare la produzione industriale. Succeda quel che succeda con il gas, il mercato elettrico spagnolo ha un limite”.

La misura, che stando agli annunci del governo doveva già vedere i suoi primi effetti nelle bollette di maggio, ora secondo le previsioni entrerà in vigore a giugno. Probabilmente il 2, dato che il decreto pubblicato lo scorso sabato nel Boletín Oficial del Estado (la Gazzetta Ufficiale spagnola) ha fissato un periodo di transizione per adattare i sistemi informatici che si concluderà il 1 giugno. Inoltre, la norma necessita dell’ultima approvazione formale della Commissione europea, che dovrebbe arrivare nei prossimi giorni.

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Bonus mobilità, ok a tutte le domande: credito d’imposta al 100% - Il Sole 24 ORE

Ora, chiusa la finestra temporale per la presentazione e verificati i documenti pervenuti, le Entrate hanno rilevato che il totale delle spese ammissibili non supera i 5 milioni disponibili. Quindi, per ciascun beneficiario, il credito d’imposta effettivo sarà del 100% della spesa sostenuta, se essa non supera i 750 euro. Se la spesa fosse superiore, il credito sarebbe di 750 euro.

Se i bonus richiesti (e dichiarati ammissibili) avessero superato la dote a disposizione, l’entità del credito d’imposta riconosciuto a ciascun beneficiario sarebbe stata ridotta di una percentuale pari all’eccedenza delle somme richieste rispetto a quelle stanziate.

La fruizione

Ora si passa all’utilizzo del credito d’imposta riconosciuto, che è possibile «esclusivamente nella dichiarazione dei redditi in diminuzione delle imposte dovute e può essere fruito non oltre il periodo di imposta 2022» (articolo 4 del Dm 21 settembre 2021, emanato dal ministero dell’Economia).

Il credito non è cumulabile con «altre agevolazioni di natura fiscale aventi ad oggetto le medesime spese» (articolo 3 del Dm).

Se l’agenzia delle Entrate accerta che «l’agevolazione sia in tutto o in parte non spettante», emette un atto di recupero. In pratica, invita a pagare una somma equivalente a beneficio indebitamente fruito. In caso di mancato versamento, si passa alla riscossione coattiva (cartella esattoriale).

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Monday, May 23, 2022

Antitrust: fatture post recesso, faro su 4 compagnie tlc - Ultima Ora - Agenzia ANSA

(ANSA) - ROMA, 23 MAG - L'Antitrust ha avviato un procedimento istruttorio nei confronti di Vodafone, Fastweb, Wind 3 e Telecom per pratica commerciale scorretta. Le compagnie infatti, si legge nel Bollettino settimanale dell'Autorità garante della Concorrenza avrebbero continuato a emettere fatture per i servizi di telefonia mobile e/o fissa anche successivamente alla regolare comunicazione, da parte di consumatori e microimprese, della richiesta di cessazione del rapporto "anche ostacolando la chiusura del rapporto contrattuale in quanto operatore cd. donating (doppia fatturazione post-recesso). (ANSA).
   

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Ita Airways, Lufthansa conferma l’offerta insieme a Msc. Guai in vista per l’… - Il Fatto Quotidiano

Lufthansa conferma di aver presentato una offerta vincolante per una quota di maggioranza di Ita Airways insieme al gruppo navale Msc della famiglia Aponte. Lo riferisce l’agenzia di stampa tedesca Dpa. Alla mezzanotte di oggi scade il termine ultimo per la presentazione dell’offerte per la compagnia che è controllata al 100% dal ministero del Tesoro. Trai possibili interessati ci sono anche Air France insieme al fondo Certares . Sembra invece defilarsi il fondo Indigo che già controlla WizzAir. La data room, ossia la stanza virtuale con tutti i documenti, conti e dati riservati della compagnia, è stata chiusa alle 18 di oggi. Le offerte potrebbero però essere subordinate ad una serie di condizioni, a cominciare da un nuovo aumento di capitale a carico del Tesoro, che lascerebbero ancora margini di manovra ai pretendenti.

Intanto Swissport, la società che ha vinto la gara indetta da Alitalia in amministrazione straordinaria per la cessione dell’handling di Fiumicino (i servizi di terra, ndr), è pronta a rilevare solo 1.451 persone, ovvero mille in meno rispetto agli attuali. La dimensione occupazionale totale dell’handling di Fiumicino è di 2.451 al 10 gennaio 2022. Sulla vicenda si è espresso l’amministratore delegato di Aeroporti di Roma, Marco Troncone, secondo cui Lufthansa sarebbe il partner “ideale” di Ita e permetterebbe a Fiumicino di crescere ulteriormente.

Una volta ricevute le offerte, il Mef, azionista unico della newco, farà le proprie valutazioni “per scegliere il partner ideale della compagnia” ma sceglierà anche la proposta più valida per il Paese “nei termini ampi e non solo finanziari”, come ha sottolineato il ministro dell’Economia e delle Finanze, Daniele Franco, e rimarcando che “un punto importante è avere un’azienda che stia in piedi, che sia parte di un gruppo più ampio che assicuri connessioni e voli con il resto del mondo”. Il governo punta a chiudere la cessione di Ita entro fine giugno ma inizialmente il Mef resterà nella società con una quota di minoranza che potrà poi essere venduta in una fase successiva.

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