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Wednesday, November 30, 2022

Powell, moderare velocità rialzi tassi forse già a dicembre - Agenzia ANSA

(ANSA) - NEW YORK, 30 NOV - Il momento per moderare la velocità dei rialzi dei tassi di interesse potrebbe essere già in dicembre. Lo afferma il presidente della Fed Jerome Powell intervenendo al Brookings Institution. Ma avverte che l'inflazione resta troppo alta e la Fed potrebbe dover mantenere una politica monetaria restrittiva per diverso tempo. Powell sottolinea che la strada è ancora lunga per far calare l'inflazione ma "non ci sono dubbi sul fatto che abbiamo fatto sostanziali progressi". (ANSA).
   

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Powell mette le ali a Wall Street: «Fed pronta a rallentare il rialzo dei tassi già a dicembre» - Il Sole 24 ORE

E Powell spinge Wall Street, S&P e Dj di nuovo in positivo

Jerome Powell spinge gli indici a Wall Street. Il presidente della Federal Reserve ha confermato che la Banca centrale rallenterà il passo dei rialzi dei tassi d'interesse forse già a dicembre: dopo quattro rialzi di 75 punti base, ora gli analisti attendono un rialzo di 50 punti base. Il Dow Jones e lo S&P 500, prima in negativo, ora guadagnano rispettivamente lo 0,34% e lo 0,77%. Il Nasdaq, già in positivo, è ora in rialzo dell'1,42%.

Europa positiva, a Milano (+0,6%) ko Tim

La frenata oltre le attese dell’inflazione europea, che potrebbe indurre la Bce a rallentare il ritmo di rialzo dei tassi, ha inoltre contribuito nella seduta del 30 ottobre a sostenere le Borse del Vecchio Continente che chiudono tutte in territorio positivo. Nonostante il tonfo di Tim, dopo l’addio definitivo all’ipotesi di opa totalitaria da parte di Cdp, infatti, anche l’indice FTSE MIB strappa a fine seduta l'ennesimo guadagno, portando così il bilancio finale del mese di novembre a +8,64%. A Milano si distinguono Tenaris grazie al rimbalzo del petrolio e il risparmio gestito con Banca Mediolanum. Acquisti su Moncler insieme ai titoli del lusso europeo, sulla speranza che il governo cinese allenti le misure contro il Covid. Ko invece di Telecom Italia dopo la “gelata” del sottosegretario alla Presidenza del consiglio, Alessio Butti, che ha bollato come «una fantasia» l’idea di «parlare ancora di opa totalitaria», pur aprendo a un’opa parziale. Fuori dal listino principale soffre la Juventus Fc alla prese con il cambio al vertice societario (ma John Elkann ha assicurato che il club «non ha bisogno di capitale»).

A Piazza Affari tracollo Telecom, ancora vendite sulla Juve

A Piazza Affari, il titolo Telecom Italia, già fiaccato dai dubbi sul futuro della compagnia di tlc, come detto, è andato ko dopo che il sottosegretario alla Presidenza del consiglio, Alessio Butti, ha bollato come «una fantasia» l’idea di «parlare ancora di opa totalitaria» sul gruppo. L’azione è scesa ai minimi da inizi novembre. Chiude in rialzo Erg dopo la buona performance della vigilia, giorno di debutto nel FTSE MIB. Moncler è invece salita insieme ai titoli del lusso europeo, sulla speranza che il governo cinese allenti le misure contro il Covid. Ad ogni modo, mentre si avvicina la fine dell’anno, gli investitori compiono piccoli aggiustamenti di portafoglio e operazioni di cabotaggio. Così sono salite anche Unicredit e Stmicroelectron. Fuori dal paniere principale, dopo un avvio tonico, hanno ripreso a scendere le Juventus Fc, dopo il burrascoso addio del consiglio di amministrazione.

Andamento Piazza Affari FTSE Mib

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Dollaro debole, risalgono i prezzi del petrolio e del gas

Il dollaro statunitense è in ribasso, con l'euro che punta verso quota 1,04. Le notizie sulla campagna di vaccinazione accelerata in Cina sono state interpretate dal mercato come un possibile segnale di allentamento della politica zero Covid da parte di Pechino. «Questa notizia è stata accolta con favore dai mercati - commentano da ActivTrades - con un aumento della propensione al rischio che dovrebbe, a livello teorico, e date le correlazioni attuali, spingere il dollaro al ribasso. Tuttavia, per ora, ogni calo del biglietto verde è stato controbilanciato da un aumento della prudenza da parte degli investitori». Sul fronte dell'energia, è in rialzo il prezzo del petrolio con i dati sulle scorte Usa dell'Api che hanno mostrato un calo delle riserve di greggio e un aumento di quelle di carburanti. L'attesa, poi, è per la nuova riunione dell'Opec+ che si terrà nel fine settimana. Il mancato accordo sul price cap a livello europeo fa ripartire le quotazioni del gas, che scambia ad Amsterdam sui 145 euro al MWh (+6,5%).

Spread in rialzo a 194 punti in chiusura, rendimento al 3,88%

Seduta in aumento per i corsi del reddito fisso sovrano scambiato sul secondario telematico Mts. Lo spread tra i BTp e Bund è in leggera risalita rispetto alla vigilia. Al closing, il differenziale di rendimento tra il BTp benchmark decennale italiano e il pari scadenza tedesco e' indicato a 194 punti dai 190 punti base del finale del 29 novembre. Il rendimento dei decennali italiani in chiusura e' al 3,88% dal 3,81% della vigilia.

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Giganti del Web "risparmiano" 36,3 miliardi di tasse in 3 anni - TGCOM

Tencent, Microsoft Alphabet e Meta sono tra i colossi che hanno maggiormente beneficiato della fiscalità agevolata in alcuni Paesi

Simulando l'applicazione della Global Minimum Tax - la tassazione minima delle multinazionali (allo studio della comunità internazionale) - secondo lo studio, l'aliquota teorica sarebbe pari al 15%, mentre sparirebbe quella dovuta alla tassazione in Paesi a fiscalità agevolata, con un extragettito di 11,5 miliardi dalla riallocazione dei diritti fiscali.

"L'aspetto qualificante di questa riforma fiscale globale applicata alle webSoft - spiega lo studio - consiste non tanto nell'effettivo aumento della pressione fiscale quanto nella redistribuzione della base imponibile fra i Paesi in cui effettivamente generano i propri profitti". Il tema ad oggi resta al centro del dibattito globale, con la volontà - ribadita a settembre dai ministri dell'economia di Francia, Germania, Italia, Olanda e Spagna - di procedere nel più breve tempo possibile con l'attuazione di queste norme entro la metà del 2023. "Ma dopo il G20 di Bali sembra che non vedremo concretizzarsi questa riforma prima del 2024". 

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Tuesday, November 29, 2022

Cosa succede tra Elon Musk e Apple? - Il Post

Industria, calano del 3,3% i prezzi alla produzione in ottobre - Il Sole 24 ORE

Dinamica ancora positiva

Dunque, sottolinea l’Istat, l’indice destagionalizzato del fatturato dell’industria registra, a settembre, una diminuzione su base mensile. Ma nella media del terzo trimestre 2022, la dinamica congiunturale resta positiva, sebbene in decelerazione rispetto ai tre mesi precedenti.

Nel confronto tendenziale su dati corretti per i giorni lavorativi, si osserva - rileva l’istituto - un marcato incremento del valore del fatturato, sia in termini complessivi sia con riferimento ai principali raggruppamenti di industrie, con aumenti particolarmente ampi per il settore energetico.

La crescita in volume, relativa al solo comparto manifatturiero, risulta decisamente più contenuta, commenta l’Istat, precisando che, in occasione del comunicato, come da politica di revisione dell’indagine, sono pubblicate le serie storiche degli indici riviste da gennaio 2015.

Flessione sui beni di consumo

Con riferimento ai raggruppamenti principali di industrie, a settembre gli indici destagionalizzati del fatturato segnano una flessione congiunturale per i beni di consumo (-0,4%), per i beni strumentali (-1,0%), per i beni intermedi (-1,1% ) e per l'energia (-4,5%).

Per quanto riguarda gli indici corretti per gli effetti di calendario riferiti ai raggruppamenti principali di industrie, si registrano incrementi tendenziali assai marcati per l’energia (+37,1%), più contenuti per i beni strumentali (+19,2%), i beni di consumo (+17,6%) e i beni intermedi (+14,8%). Tutti i settori di attività economica, insomma, mostrano una crescita tendenziale sostenuta.

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Autodichiarazione Aiuti di Stato obbligatoria per chi non supera i limiti? - Informazione Fiscale

Anche chi non supera i limiti del Quadro Temporaneo deve presentare l'autodichiarazione relativa agli aiuti di Stato?

L’autodichiarazione degli Aiuti di Stato va presentata anche dall’impresa che non ha superato i limiti del “Temporary Framework”.

Il chiarimento arriva da una delle risposte alle domande più frequenti (FAQ) rilasciate ed aggiornate dall’Agenzia delle Entrate in questi giorni.

L’impresa che ha beneficiato degli aiuti di Stato senza superare i limiti del Quadro Temporaneo non può limitarsi ad indicare gli aiuti ricevuti nella dichiarazione dei redditi ma dovrà presentare anche il modello di autodichiarazione.

Autodichiarazione Aiuti di Stato, scadenza 30 novembre 2022: deve presentarla anche chi non supera i limiti del Quadro Temporaneo

L’Agenzia delle Entrate nelle risposte alle domande più frequenti (FAQ) relative alla trasmissione dell’autodichiarazione degli aiuti di Stato sottolinea come anche le imprese che non hanno superato i limiti del Quadro Temporaneo per le misure di aiuto di Stato a sostegno dell’economia nell’attuale emergenza da Covid-19 ” debbano presentare il modello.

In vista della scadenza dell’adempimento, prevista per il 30 novembre 2022, uno dei quesiti posti all’Agenzia riguarda il caso dell’impresa che, non avendo superato i limiti del “Temporary Framework”, decida di non presentare il modello e indicare solamente gli aiuti fruiti nella dichiarazione dei redditi.

Questo perché, come indicato anche nelle istruzioni per la compilazione, l’obbligo della dichiarazione spetta a tutti i soggetti che hanno ricevuti gli aiuti, ma il beneficiario delle misure non dovrebbe ricevere sanzioni se decidesse di non presentare il modello indicando successivamente gli aiuti ricevuti all’interno della dichiarazione dei redditi.

L’Agenzia delle Entrate, però, sottolinea come le imprese debbano presentare l’apposita dichiarazione con la quale attestano le condizioni previste dalla Sezione 3.1 e dal paragrafo 87 della Sezione 3.12 del Quadro Temporaneo, come previsto ai commi 14 e 15 dell’articolo 1 del D.L. n. 41/2021.

“La perentorietà della presentazione dell’autodichiarazione, in attuazione di tali disposizioni, è confermata anche da quanto disposto con l’articolo 3 del DM 11 dicembre 2021”

Come specificato anche nelle istruzioni per la compilazione, la dichiarazione deve essere presentata dagli operatori economici che hanno beneficiato delle misure di aiuto per le quali si applica il cosiddetto regime “ombrello.

Questi soggetti, dunque, devono obbligatoriamente fornire i dati richiesti per poter beneficiare degli aiuti concessi in applicazione del Quadro Temporaneo e non è sufficiente indicarli nella dichiarazione dei redditi.

Autodichiarazione Aiuti di Stato: la casella ES semplifica la compilazione del modello

La mancata o errata compilazione dell’autodichiarazione degli aiuti di Stato, dunque, rappresenta una violazione di quanto disposto agli articoli 75 e 76 del DPR n. 445/2000 e può far incorrere in sanzioni amministrative o, in alcuni casi, penali.

L’unica eccezione è rappresentata dagli operatori economici che hanno beneficiato di altri aiuti, non compresi nel cosiddetto regime ombrello (commi da 13 a 17 dell’articolo 1 del DL n. 41/2021).

Pertanto, per tutti gli aiuti concessi in applicazione del “Quadro Temporaneo per le misure di aiuto di Stato a sostegno dell’economia nell’attuale emergenza da Covid-19” c’è l’obbligo di presentare l’autodichiarazione.

L’Agenzia, inoltre, sottolinea come per venire incontro alle numerose richieste di semplificazione della dichiarazione abbia implementato una soluzione operativa per agevolare la compilazione.

Si tratta della casella “ES” che si trova nel frontespizio del modello. Questa, se barrata, consente ai soggetti dichiaranti di non compilare il Quadro “A” e, quindi, di non indicare l’elenco dettagliato degli aiuti fruiti.

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Monday, November 28, 2022

Nuova proroga in arrivo per l'autodichiarazione relativa agli aiuti di Stato? - Informazione Fiscale

Da diversi giorni il portale RNA è lento e presenta alcuni malfunzionamenti. Il Consiglio Nazionale dei Commercialisti ha chiesto una nuova proroga dell'adempimento

Il prossimo 30 novembre è il termine di scadenza dell’ormai famosa autodichiarazione Aiuti di Stato.

Ma la storia di questo adempimento continua ad essere travagliata fino alla fine: dal presidente del Consiglio Nazionale dei Dottori Commercialisti e degli Esperti Contabili, Elbano De Nuccio, la richiesta di un nuovo slittamento dei termini.

La motivazione? Il malfunzionamento del portale che ospita i dati del Registro Nazionale Aiuti di Stato - RNA, essenziali per la compilazione.

Le segnalazioni e la richiesta di concedere ancora una volta più tempo ai professionisti e ai contribuenti che hanno ricevuto bonus, agevolazioni e contributi in una lettera datata 26 novembre e indirizzata al Ministro dell’Economia, Giancarlo Giorgetti, a quello delle Imprese e del Made in Italy, Adolfo Urso e al Viceministro dell’Economia, Maurizio Leo.

Spesso il sito si blocca e non consente di prelevare i dati necessari:

Il registro RNA non funziona bene. Nuova proroga in arrivo per l’Autodichiarazione Aiuti di Stato?

A ridosso della scadenza del 30 novembre 2022 per l’invio dell’autodichiarazione Aiuti di stato, introdotta dall’articolo 1 del primo Decreto Sostegni, i commercialisti chiedono nuovi tempi supplementari, ancora 15 giorni, a causa dell’impossibilità di accedere al portale che ospita i dati del Registro Nazionale Aiuti di Stato, fondamentali per procedere con la compilazione.

“Considerata l’imminenza di tale scadenza e le evidenti difficoltà che i contribuenti e i professionisti che li assistono stanno incontrando nella consultazione dei dati presenti nel sito rna.gov.it – si ribadisce, dati essenziali per adempiere correttamente all’adempimento – chiediamo che venga valutata l’opportunità di disporre una proroga tecnica di almeno 15 giorni.

Come si legge nella notizia pubblicata dal CNDCEC il 26 novembre 2022, con queste parole il presidente Elbano De Nuccio si rivolge ai Ministeri competenti.

La storia dell’autodichiarazione Aiuti di Stato sembra proprio non finire mai: introdotto nel 2021, le indicazioni operative sono arrivate dopo oltre un anno. Con il provvedimento del 27 aprile 2022, è stata fissata la scadenza del 30 giugno e sono state fornite le istruzioni da seguire.

Fin da subito gli addetti ai lavori hanno evidenziato la necessità di una proroga e di una semplificazione dell’adempimento. Dopo una chiusura iniziale del Ministero dell’Economia e delle Finanze, lo scorso giugno è arrivata la proroga che ha spostato al 30 novembre la data di scadenza, mentre il modello semplificato per l’invio dei dati è stato approvato solo il 27 ottobre scorso.

A pochissimi giorni dal termine più ampio previsto durante la scorsa estate, non sembra essere ancora arrivato il tempo per la parola “fine” sull’autodichiarazione Aiuti di Stato e il Consiglio Nazionale dei Dottori Commercialisti e degli Esperti Contabili chiede una nuova proroga a causa dei problemi tecnici riscontrati sul portale rna.gov.it.

Ore contate per la risposta del Ministero dell’Economia e delle Finanze.

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Meloni, Lagarde: "Le auguro un grande successo", sinistra a pezzi - Liberoquotidiano.it

La narrativa della sinistra su Giorgia Meloni brutta, cattiva anti-europea è crollata in men che non si dica. Adesso a spendere parole importanti per la presidente del Consiglio è Christine Lagarde. “È molto adeguato e puntuale il fatto che l’Italia abbia per la prima volta un primo ministro donna”, ha dichiarato la presidente della Banca centrale europea in audizione alla commissione per gli Affari economici e monetari del Parlamento europeo.

“Le auguro il successo nel guidare l’economia italiana - ha aggiunto la Lagarde - perché credo che sia nell’interesse di tutti gli europei e di tutti gli italiani. Non commenterò la situazione politica, non lo faccio mai per nessun Paese e non lo farò ora per l’Italia. Due cose per me sono molto importanti. Una è che sono stati fatti progressi significativi, soprattutto negli ultimi due anni, in termini di riforme strutturali e di miglioramento della produttività dell’economia italiana. E queste misure strutturali resteranno nel lungo periodo che sarà necessario per dimostrare la loro efficienza per l’economia”.

La seconda cosa rilevante per la Lagarde è che l’economia italiana “è la maggior beneficiaria dei fondi del piano di ripresa e resilienza e questo in considerazione del Pnrr che include un numero di cambiamenti, riforme e misure che devono avvenire. La nostra speranza, da un punto di vista di politica monetaria, è che queste misure avvengano in modo da aiutare l'economia italiana a superare le difficoltà iniziate con la pandemia di Covid. Penso sia una grande opportunità - ha chiosato la Lagarde - per dimostrare che, dal punto di vista di bilancio e strutturale, c'è una grande determinazione a spingere l'Italia a portare avanti il miglioramento della situazione economica”.

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Genova, Carige diventa Bper: disguidi nel primo giorno sotto la nuova insegna. In mattinata sito bloccato - Il Secolo XIX

Sunday, November 27, 2022

Bancarotta Ftx: le case alle Bahamas, i soldi svaniti, cosa c'è dietro la truffa cripto di Bankman-Fried - Corriere della Sera

Bancarotta Ftx: le case alle Bahamas, i soldi svaniti, cosa c'è dietro la truffa cripto di Bankman-Fried

Ftx, la piattaforma fondata dal 30enne Sam Bankman-Fried per lo scambio di criptovaluta, fallita per crisi di liquidità all’inizio di novembre, deve ai suoi 50 maggiori creditori almeno 3,1 miliardi di dollari. Lo scrive il Washington Post, citando nuovi documenti processuali. L’importo più alto da restituire è di 226 milioni di dollari. Ci sono anche 10 creditori che vantano crediti per almeno 100 milioni di dollari. Tra le società che hanno investito in Ftx ci sono: BlackRock, Sequoia Capital, Tiger Global e il fondo pensionistico Ontario Teachers’ Pension Plan. Prima dello scandalo, Bankman-Fried era considerato un genio del settore, acclamato dalla grande stampa finanziaria, che invitava Bill Clinton, Tony Blair o la stella del pop Katy Perry alle sue convention alle Bahamas.

Cosa sappiamo della bancarotta di Ftx?

La caduta di Ftx è stata veloce ed è iniziata da una fuga di notizie, una vendita di token e una crisi di liquidità. Poi sono cominciate a emergere una serie di irregolarità contabili, amministrative e organizzative. Ftx ha presentato istanza di fallimento lo scorso 11 novembre, dopo che Binance ha deciso di rinunciare all’acquisizione dell’exchange. La decisione è arrivata dopo l’uscita di un articolo sul sito specializzato CoinDesk, in cui veniva rivelato che Alameda Research, società controllata da Ftx, deteneva una parte significativa delle sue riserva in Ftt, ovvero i token creati da Ftx. Il Dipartimento di Giustizia americano e due autorità di regolamentazione federali hanno avviato indagini per verificare se la borsa di criptovalute abbia eluso le regole sulla salvaguardia dei depositi dei consumatori e sui rapporti con gli affiliati di trading. Dopo lo scandalo l’amministratore delegato, Sam Bankman-Fried, si è dimesso.

Ci sono i rischi di un crollo sistemico delle criptovalute?

Dietro il crollo di quella che veniva considerata una delle aziende di criptovalute più stabili al mondo, come ha spiegato Federico Fubini, ci sono tutti gli ingredienti di uno choc sistemico in grado di propagare il contagio a tutto il mondo della finanza digitale e oltre. Dalle prime verifiche del curatore fallimentare alle Bahamas è emerso che i fondi dei clienti della piattaforma Ftx venivano usati per finanziare il trading del fondo d’investimento di Bankman-Fried Alameda Research. John Ray, nuovo amministratore delegato di Ftx, ha dichiarato: «Nella mia carriera non ho mai visto un fallimento così completo della supervisione aziendale e una mancanza così evidente di informazioni finanziarie affidabili come quella che si è verificata». Poi ha aggiunto: «Questa situazione è senza precedenti. Dalla compromissione dell’integrità dei sistemi e dall’imperfetto controllo normativo all’estero alla concentrazione del controllo nelle mani di un gruppo molto ristretto di individui inesperti, grezzi e potenzialmente corrotti».

Dove sono finiti i soldi degli investitori?

Secondo quanto riporta il Wall Street Journal, Bankman-Fried ha ammesso di aver utilizzato miliardi di dollari dei clienti di Ftx per finanziare gli investimenti ultra-rischiosi della propria società di trading, Alameda Research. Un primo esame dei conti di Ftx ha confermato questo trasferimento di fondi ad Alameda Research. Una parte del denaro trasferito sarebbe stato usato per acquistare almeno 19 sontuose proprietà alle Bahamas, per un valore di quasi 121 milioni di dollari. Ma secondo l’avvocato James Bromley di Sullivan & Cromwell, che ha presentato l’attuale situazione di Ftx al processo,«circa 300 milioni di dollari» sono stati usati per acquistare «case e proprietà per le vacanze utilizzate dai dirigenti senior di Ftx» alle Bahamas. Secondo Bromley, Bankman-Fried avrebbe gestito la piattaforma di scambio di criptovalute come un «feudo personale», spendendo «ingenti somme di denaro» per oggetti non correlati all’attività, come le case-vacanza alle Bahamas. Secondo il Wall Street Journal l’improvviso fallimento di Ftx sta avendo pesanti ripercussioni sull’economia del piccolo Stato insulare. L’azienda spendeva oltre 100.000 dollari a settimana solo per il catering e aveva istituito un servizio navetta privato per trasportare i dipendenti in tutta l’isola.

Quali sono gli effetti sul bitcoin e le altre criptovalute?

La bancarotta di Ftx sta trascinando con sé una cascata di collassi, oltre ad aver scatenato la corsa degli investitori al ritiro dei loro attivi dalle piattaforme cripto. La criptovaluta più solida, Bitcoin, è tornata sopra i 16mila dollari, mentre Ethereum viaggia poco sopra i mille. Solo un anno fa, la prima valeva oltre 55mila dollari, la seconda più di 4mila. Il valore del settore è crollato a 850 miliardi, cedendo quasi il 70%. Il crollo di Ftx probabilmente aumenterà la pressione degli investitori e delle autorità di regolamentazione sulle piattaforme di criptovalute, affinché divulghino maggiori informazioni sui loro bilanci, salvaguardino i patrimoni dei clienti, limitino la concentrazione degli asset e promuovano una più attenta gestione del rischio.

Quali sono le società più a rischio?

La crisi innescata dalla società di Bankman-Fried ha finito per travolgere anche BlockFi che ha dovuto sospendere i prelievi. Nei giorni scorsi l’intermediario Genesis Trading, che nel 2021 ha originato circa 50 miliardi in prestiti per investimenti nel mercato delle criptovalute, ha sospeso i rimborsi e la concessione di prestiti. A seguito del crollo di Ftx anche i clienti di Crypto.com, tra le piattaforme di asset digitali sponsor della Serie A, sono corsi a ritirare i loro risparmi dopo che l’ad Kris Marszalek aveva ammesso di aver gestito male una transazione da circa 400 milioni di dollari. Tuttavia, in una recente una comunicazione su YouTube, il manager ha rassicurato sullo stato di salute della piattaforma e in particolare su quei trasferimenti che avevano fatto temere il peggio.

Perché non c’è una regolamentazione adeguata delle criptovalute? E cosa si sta facendo?

Le criptovalute «sono ad oggi prive di una regolamentazione adeguata. Il regolatore europeo e gli organismi internazionali si sono attivativi per cercare di portare questi strumenti all’interno di una cornice regolamentare ad hoc», ha detto Pierfrancesco Gaggi, vice direttore generale dell’Associazione bancaria italiana, nel corso di un seminario dell’Abi a Firenze. Di recente il capo della vigilanza finanziaria della Banca centrale europea, Andrea Enria, ha spiegato al Financial Times che «uno dei maggiori problemi che le autorità di regolamentazione devono affrontare è la difficoltà di individuare la sede di molti fornitori di crypto-asset». «I nostri strumenti si concentrano sulle persone giuridiche e sui territori - ha aggiunto - , ma questo con i fornitori di crypto-asset non funziona». La proposta di regolamento dell’Ue MiCa sui mercati delle cripto attività entrerà in vigore nel 2024. Ma molti esperti ritengono che sarebbe opportuno accorciare i tempi. Anche negli Stati Uniti l’attenzione è alta. La vicepresidente della Fed, Lael Brainard, ha detto a Bloomberg che il mondo cripto deve essere inserito in dei «perimetri normativi».

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Storie di loghi cambiati male - Il Post - Il Post

Se guidi in maniera irresponsabile e prendi una multa, perdi anche il posto di lavoro in questi casi - Mondo Fuoristrada

A nessuno piacciono i guidatori disattenti o che infrangono continuamente il Codice della Strada, nemmeno ai datori di lavoro. Specie se l’auto che guidate è questa: attento, troppe multe portano ad un licenziamento immediato. 

Hai firmato il contratto, la tua scrivania nuova è pronta, i colleghi ti sorridono pronti a passare con te ore ed ore: tutto sembra perfetto. Ma il tuo nuovo lavoro nasconde un’insidia: sei un provetto guidatore? Sarà meglio di si, altrimenti ti troverai in mezzo alla strada prima ancora che tu te ne accorga. Ecco quando delle banali multe possono condurti ad un ignominioso licenziamento in tronco dal tuo lavoro.

Vattene Canva 23_11_2022 MondoFuoristrada
Non tornare più (MondoFuoristrada.it)

La fiducia si guadagna

Al giorno d’oggi trovare un lavoro con parecchi benefit non è impossibile, specie se avete grandi competenze…buone conoscenze – ammettiamolo una buona volta – o semplicemente se siete molto fortunati. Tra gli optional più ambiti per chi lavora in una prestigiosa azienda c’è la famosa auto aziendale che se siete particolarmente fortunati o se fate un lavoro di alto profilo potrebbe perfino essere una Mercedes-Benz o magari una bella Lancia.

Ma legalmente e per il Codice della Strada che cos’è un’auto aziendale? La macchina del vostro capo? Facciamo chiarezza. In Italia per auto aziendale si intende qualsiasi veicolo che un’altra azienda abbia intestato ed immatricolato a suo carico prima di darla in gestione a terzi – in questo caso a voi – spesso per adempiere a precise mansioni legate alla professione. Ad esempio, negli Stati Uniti molti uffici legali forniscono un’auto di rappresentanza ai loro lavoratori per presentarsi meglio ai clienti.

Licenziamento Canva 23_11_2022 MondoFuoristrada
“Lo sapevo, non si poteva svoltare a destra…” (MondoFuoristrada.it)

Ci rimettono loro

Guidare un’auto non vostra come ormai sappiamo non è proprio una gran cosa. Non tanto perché avere la propria vettura è considerato uno “status” nel nostro paese quanto per il fatto che i responsabili legali e, in parole povere, quelli che “cacciano i soldi” se qualcosa va storto rimangono i vostri dirigenti o l’azienda a cui è intestata l’automobile. Ergo, il vostro comportamento al volante deve essere ineccepibile.

In Italia il Codice della Strada permette in caso di multa di indicare entro sessanta giorni il guidatore che subisce la sanzione e deve pagarla a sue spese…ma ovviamente la RCA che risarcisce eventuali danni causati a cose e persone da una vettura non vostra è proprio quella pagata dal legittimo proprietario dell’auto che in questo caso è l’azienda. Ecco perché la maggior parte dei datori di lavoro vi faranno firmare un contratto prima di consegnarvi le chiavi della macchina aziendale. Leggetelo bene.

Licenziato senza pietà

Nel caso dell’auto aziendale bisogna dire che la legge italiana è molto severa: in base alle clausole contrattuali stipulate con il vostro capo infatti, egli potrebbe obbligarvi – in modo perfettamente legale – a risarcire di tasca vostra i danni. Ma è nel caso prendiate delle multe che dovete davvero preoccuparvi perchè oltre ad una bella lavata di capo nell’ufficio dei dirigenti rischiate anche il licenziamento.

Auto Canva 23_11_2022 MondoFuoristrada
Il capo ti vuole prestare la sua auto, che fai accetti? (MondoFuoristrada.it)

Un comportamento particolarmente pericoloso, irrispettoso per la salute vostra e degli altri o spericolato al volante dell’auto aziendale può costarvi il posto: specie se a testimoniare la vostra scarsa padronanza delle quattro ruote è una bella multa su cui troneggia la firma del vigile di turno. Le multe più lievi solitamente sono tollerate anche se ogni azienda ha le sue regole ma per altre, non c’è nessuna pietà da parte del capo. Ed è comprensibile.

Nessuno vuole un dipendente che guida ubriaco una BMW da 70.000 Euro presa in leasing da una compagnia estera. E la legge consente di licenziare qualcuno in questi casi? Si, assolutamente. Il licenziamento per multe molto gravi è una pratica diffusa in Italia e legalizzata dall’Articolo 2119 del Codice Civile che stabilisce come e quando il datore di lavoro può rescindere un contatto per un mancato rispetto dello stesso da parte del dipendente. State attenti a quello che fate…

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Fisco: attenzione alle lettere dell'Agenzia delle Entrate - I-Dome.com

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Saturday, November 26, 2022

Arriva un nuovo BTp a 5 anni con il concambio fino a 5 miliardi di euro - InvestireOggi.it

Nuovo BTp a 5 anni

Il Tesoro ha annunciato ieri che sarà emesso un nuovo BTp a 5 anni, scadenza 1 aprile 2028 e cedola lorda annua del 3,40%. Il codice ISIN deve ancora essere assegnato. Il debutto del nuovo bond avverrà a seguito di un’operazione di concambio, che avrà ad oggetto i seguenti cinque titoli di stato per l’importo massimo di 5 miliardi di euro:

  • CcTeu (ISIN: IT0005185456), scadenza 15 luglio 2023
  • BTp (ISIN: IT0005215246), scadenza 15 ottobre 2023, cedola 0,65%
  • BTp (ISIN: IT0005482309), scadenza 29 novembre 2023
  • BTp (ISIN: IT0005399230), scadenza 15 dicembre 2023
  • CcTeu (ISIN: IT0005311508), scadenza 15 aprile 2025

Cedola generosa, la prima sarà corta

Saranno ammessi alle negoziazioni solamente gli “specialisti in titoli di stato”. La data di regolamento è stata fissata per il prossimo 30 novembre. Questa sarà anche la data da cui decorrerà il conteggio degli interessi. Esso non rientra tra i titoli di stato offerti all’asta annunciata nella giornata odierna.

Il nuovo BTp a 5 anni staccherà una prima cedola “corta” di 1,139560%, in quanto essa farà riferimento a 122 giorni su un semestre di 182 giorni.

Le date di pagamento delle cedole sono l’1 aprile e l’1 ottobre di ogni anno. A conti fatti, il bond sembra offrire condizioni leggermente migliori di quelle offerte dai titoli di stato in scadenza nel 2028.

L’attuale BTp a 5 anni offre un rendimento in area 3,20%. Alla fine di settembre, però, era arrivato a rendere oltre il 4%, il doppio dei livelli di inizio agosto. Ed era appena allo 0,50% agli esordi di quest’anno. D’altra parte, ancora un anno fa questa scadenza era lambita dai rendimenti negativi.

BTp a 5 anni, atteso rendimento netto reale positivo

Sulla base delle aspettative d’inflazione a 5 anni, captate anche dall’emissione recente del BTp Italia, il nuovo BTp a 5 anni offrirebbe un rendimento netto reale medio intorno a 1,20%.

Sarebbe di tutto rispetto per una scadenza non lunga di un titolo relativamente sicuro. Grazie al concambio, il Tesoro smaltirebbe alcune sue scadenze perlopiù durante l’anno prossimo, allungando la durata media del debito pubblico.

Resta da vedere il livello delle adesioni, che determinerà a sua volta anche il grado di liquidità del nuovo BTp a 5 anni al debutto. Non dovrebbe essere difficile per il Tesoro raggiungere i 5 miliardi perseguiti, dato che di titoli di stato oggetto di concambio ne esistono in circolazione per un controvalore di ben 72 miliardi di euro. Basteranno richieste per meno del 7%.

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Arriva un nuovo BTp a 5 anni con il concambio fino a 5 miliardi di euro - InvestireOggi.it
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Friday, November 25, 2022

Black Friday, la corsa agli acquisti - Speciali - Agenzia ANSA

Per gli italiani shopping da complessivi 3,5 miliardi di euro in occasione del "Black Friday". I numeri arrivano dal Codacons che sottolinea la crescita della quota di consumatori che approfitterà della settimana di sconti per anticipare i regali di Natale. Il valore delle vendite durante il Black Friday si attesterà quest'anno attorno ai 3,5 miliardi di euro - stima il Codacons -. La parte del leone, ancora una volta, la farà l'e-commerce: piattaforme online, negozi virtuali e siti dei produttori genereranno acquisti per complessivi 2,5 miliardi di euro.

Meno di un acquisto su 3 (il 30% circa del totale) avverrà direttamente nei negozi fisici, per un controvalore di circa 1 miliardo di euro. In testa alla classifica dei prodotti più gettonati durante il Black Friday ci sarà l'elettronica e l'hi-tech, comparto dove il 60% circa dei consumatori è intenzionato a fare almeno un acquisto - analizza l'associazione - Cresce l'interesse per il settore abbigliamento, calzature e accessori, che coinvolgerà il 50% dei cittadini che approfitteranno degli sconti, e quello della salute e prodotti di bellezza (20%). Mai come quest'anno la settimana di sconti sarà sfruttata per fare acquisti legati alle prossime festività: quasi un italiano su 2 che aderirà al Black Friday (49%) anticiperà i regali di Natale, una scelta "obbligata" considerata l'inflazione alle stelle e il perdurare del caro-bollette, fattori che spingono i consumatori ad approfittare di sconti e promozioni allo scopo di contenere la spesa. Il Codacons, infine, segnala come in occasione del Black Friday spuntino sul web siti finti, truffe, raggiri e tentativi di rubare dati bancari degli utenti.

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Termini e modalità di emissione delle fatture elettroniche dei forfettari - Euroconference News - Euroconference NEWS

Dal 1° luglio 2022 anche i soggetti forfettari, che nell’anno precedente hanno conseguito ricavi ovvero percepito compensi, ragguagliati ad anno, superiori a 25.000 euro, sono stati inclusi nel perimetro della fatturazione elettronica.

L’articolo 18, comma 2, D.L. 36/2022 ha infatti soppresso il preesistente esonero previsto dall’articolo 1, comma 3, D.Lgs. 127/2015.

Per i restanti soggetti – con ricavi o compensi pari o inferiori alla soglia di 25.000 euro – l’obbligo di fatturazione elettronica decorre a partire dal 1° gennaio 2024. Trattandosi di una novità introdotta in corso d’anno che impatta su soggetti di ridotte dimensioni, l’articolo 18, comma 3, D.L. 36/2022 ha previsto un periodo transitorio di esonero da sanzioni, al fine di agevolare gli operatori nel passaggio da fattura analogica ad elettronica.

Nello specifico, per il terzo trimestre 2022 non trovano applicazione le sanzioni di cui all’articolo 6, comma 2, D.Lgs. 471/1997, se la fattura elettronica è stata emessa entro il mese successivo a quello di effettuazione dell’operazione.

Così, ad esempio, le operazioni (cessioni di beni o prestazioni di servizi) effettuate nel mese di settembre potevano essere fatturate (trasmettendo il file XML della e-fattura allo SdI) entro il 31 ottobre 2022, senza incorrere nella tardiva fatturazione.

Dal mese di ottobre, invece, trovano applicazione i termini ordinari di emissione delle fatture elettroniche, di seguito riepilogati.

Ai sensi dell’articolo 21, comma 4, D.P.R. 633/1972 la fattura immediata va emessa (trasmessa allo SdI) entro 12 giorni dall’effettuazione dell’operazione.

Per le cessioni di beni la cui consegna o spedizione risulti da documento di trasporto o da altro documento idoneo a identificare i soggetti tra i quali è effettuata l’operazione ed avente le caratteristiche determinate con D.P.R. 472/1996, nonché per le prestazioni di servizi individuabili attraverso idonea documentazione, effettuate nello stesso mese solare nei confronti del medesimo soggetto, può essere emessa una sola fattura, recante il dettaglio delle operazioni, entro il giorno 15 del mese successivo a quello di effettuazione delle medesime.

Ai sensi dell’articolo 6 D.P.R. 633/1972, le prestazioni di servizi si considerano effettuate all’atto del pagamento del corrispettivo mentre le cessioni di beni si considerano effettuate nel momento della stipulazione se riguardano beni immobili, oppure nel momento della consegna o spedizione se riguardano beni mobili.

I contribuenti in regime forfetario non addebitano l’Iva in rivalsa né esercitano il diritto alla detrazione dell’imposta assolta, dovuta o addebitata sugli acquisti nazionali, comunitari e sulle importazioni. Le fatture emesse non devono, pertanto, recare l’addebito dell’imposta.

Esemplificando, un professionista in regime forfettario che ha incassato una prestazione di servizi in data 31 ottobre, emette una fattura immediata entro il 12 novembre, con riferimento al mese di ottobre. In altri termini, entro il 12 novembre il forfettario trasmette un file XML al Sistema di Interscambio, riportando nel campo “Data” il 31 ottobre, oltre che la Natura operazione N2.2 ed il Tipo documento TD01.

Diverso è il caso delle cessioni di beni scortate da regolare DDT: si pensi all’ipotesi di una o più consegne effettuate nel mese di novembre nei confronti del medesimo cessionario italiano per cui il cedente può scegliere di avvalersi della fatturazione differita, emettendo un’unica fattura in formato elettronico, trasmettendo un file XML allo SdI entro il 15 dicembre, con riferimento alle consegne di novembre. All’interno del file XML il campo “Data” potrà essere compilato con una data di novembre (ad es. ultimo ddt emesso oppure data fine mese), mentre i campi Natura operazione e Tipo documento andranno compilati, rispettivamente, con i codici N2.2 e TD24.

L’emissione/trasmissione del file fattura oltre i termini sopra richiamati comporta l’applicazione delle ordinarie sanzioni previste dal nostro ordinamento; resta ferma la possibilità di applicare l’istituto del ravvedimento operoso, di cui all’articolo 13 D.Lgs. 472/1997.

Il cedente o prestatore che viola gli obblighi inerenti alla documentazione e alla registrazione di operazioni non imponibili, esenti, non soggette a imposta sul valore aggiunto o soggette all’inversione contabile di cui agli articoli 17 e 74, commi 7 e 8, D.P.R. 633/1972, è punito con sanzione amministrativa compresa tra il cinque ed il dieci per cento dei corrispettivi non documentati o non registrati (con un minimo di 500 euro). Tuttavia, quando la violazione non rileva neppure ai fini della determinazione del reddito si applica la sanzione amministrativa da 250 a 2.000 euro (articolo 6, comma 2, D.Lgs. 471/1997).

Si segnala, da ultimo, che le fatture dei forfettari sono soggette all’imposta di bollo, quando la somma documentata è superiore a 77,47 euro (articolo 13, comma 1, Tariffa, parte prima, D.P.R. 642/1972).

Con riguardo all’individuazione dei soggetti obbligati al pagamento dell’imposta di bollo, l’articolo 22 D.P.R. 642/1972 stabilisce la solidarietà nel debito relativo da parte dell’emittente la fattura e del committente.

Tuttavia, nella pratica, con l’applicazione dell’imposta di bollo virtuale (barrando la relativa casella all’interno del file XML) è sempre il cedente tenuto ad assolvere l’imposta e, in caso di mancanze, la procedura di controllo dell’Agenzia delle entrate notifica allo stesso l’eventualmente mancato assolvimento/conteggio del bollo in fattura.

Come chiarito nella risposta 67/E/2020, infatti, l’obbligo di apporre il contrassegno sulle fatture (o sulle ricevute) è a carico del soggetto che consegna o spedisce il documento, in quanto per tali tipo di atti l’imposta di bollo è dovuta fin dall’origine, ossia dal momento della formazione.

Nonostante l’obbligo di corrispondere la predetta imposta di bollo sia, in via principale, a carico del prestatore d’opera, quest’ultimo potrebbe scegliere di riaddebitare la stessa al proprio committente.

Secondo l’Agenzia delle entrate – risposta 428/2022 – il riaddebito al cliente dell’imposta di bollo assume la natura di ricavo o compenso e concorre alla determinazione forfettaria del reddito soggetto ad imposta sostitutiva.

In ottica di tracciato XML, tale conclusione comporta l’utilizzo della Natura operazione N2.2 in luogo della Natura N1, utilizzata abitualmente per tale tipologia di riaddebito.

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Thursday, November 24, 2022

Bce: ipotesi stop a rialzi dei tassi se ci sarà una recessione profonda - Agenzia ANSA

La Bce, nel caso di una recessione mite, "dovrebbe continuare a normalizzare la politica monetaria" con tassi alti, ma "potrebbe decidere una pausa se vi fosse una recessione profonda e prolungata": è uno degli argomenti avanzati nel Consiglio direttivo di fine ottobre, in base al resoconto del meeting pubblicato oggi dalla banca centrale. Nelle attuali condizioni, "tutti i membri del Consiglio hanno concordato che è giusto continuare a normalizzare la politica monetaria rimuovendo l'accomodamento".

E' prevista una crescita bassa dell'ecconomia e un tass di inflazione alto anche se, dalla metà del prossimo anno, quest'ultimo dovrebbe iniziare a diminuire: in questo momento siamo vicini al suo picco. E ci sarà una probabile recessione per l'area euro; tuttavia le prospettive sono migliori ripretto alle precedenti previsioni in quanto non ci sarà il razionamento dell'energia ed è già in corso un calo del prezzo dell'energia.

"Le previsioni della Bce e dell'Ue vanno nella stessa direzione, verso una crescita bassa dell'economia dell'Europa e un'inflazione alta". Lo afferma il vicepresidente della Bce Luis Guindos nel corso dell'analisi Forum di Milano. "La situazione delle banche è buona - spiega - migliore di qualche anno fa" mentre "la maggior preoccupazione è per le imprese non bancarie e le famiglie a basso reddito". In questo quadro "le politiche fiscali sono importanti e debbono essere attente, selettive e improntate alla crescita".

"L'inflazione incomincerà a diminuire nella prima metà dell'anno prossimo". Afferma il vicepresidente della Bce Luis de Guindos all'Analysis Forum di Milano" "Forse siamo molto vicini al picco - spiega - dipende da tanti fattori, tra cui l'andamento dei tassi, su cui è molto difficile prendere una decisione".

La crescita dell'area euro, dopo una stagnazione nel terzo trimestre, "per i due trimestri successivi punta verso un calo dell'attività economica". E' quanto emerge dalla riunione di fine ottobre della Bce secondo le minute del meeting. La sintesi fatta dal capo economista Philip Lane, tuttavia, indica che grazie alla discesa nelle ultime settimane dei prezzi energetici, e al mancato razionamento energetico che si era ipotizzato, "è uno scenario molto diverso da quello di un periodo prolungato di crescita negativa" e dallo scenario avverso descritto nelle stime macroeconomiche della Bce di settembre.

La riduzione del bilancio della Bce è in arrivo: sottolinea de Guindos. "A dicembre ci sarà una discussione sul bilancio della Bce - spiega - e si va verso una normalizzazione della politica finanziaria, che è positiva". "Le Banche Centrali - aggiunge - sanno quello che sta succedendo intorno". De Guindos ha poi ribadito che l'impegno della Bce è di "tenere sotto controllo l'inflazione a sostegno della stabilità".

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- Superbonus 110 o 90%? Date e obblighi per individuare l’aliquota: la scadenza del 25 - Corriere della Sera

Il decreto Aiuti quater

Il decreto Aiuti quater ha portato a un riassetto generale del Superbonus per come lo abbiamo conosciuto fino ad ora, che parte dalle aliquote dell’agevolazione fino ad arrivare ai requisiti da rispettare per ottenerla, passando anche per lo stabilimento di nuove date e scadenze da tenere a mente. Lo scopo del governo Meloni è rendere più semplice il sistema molto articolato delle misure rivolte al settore immobiliare, dalle ristrutturazioni all’efficientamento energetico. Il prossimo step, dopo le modifiche del Superbonus, sarà uniformare tutti gli altri bonus casa. Ma soprattutto, con le novità introdotte dal provvedimento pubblicato in Gazzetta Ufficiale lo scorso 18 novembre, l’esecutivo intende diversificare quanto più possibile i casi.
Ecco quali sono.

Leggi anche: Superbonus, cosa cambia con i crediti spalmati per 10 anni (e non 4): vantaggi e svantaggi

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Wednesday, November 23, 2022

Volkswagen: accordo sindacale in Germania, salari +8,5% - Il Sole 24 ORE

2' di lettura

Il sindacato metalmeccanico tedesco IG Metall ha annunciato di aver raggiunto nella notte, dopo 11 ore di trattative, un accordo salariale con Volkswagen per le fabbriche dell’area occidentale della Germania, dando a circa 125.000 lavoratori l’8,5% in più di stipendio. Lo rende noto un comunicato del sindacato tedesco. In base all’accordo biennale, i lavoratori riceveranno un aumento salariale del 5,2% da giugno 2023 e un altro 3,3% da maggio 2024, oltre a un pagamento forfettario del valore di 3.000 euro al netto delle tasse per aiutare a compensare l’aumento dell’inflazione.

Come fa notare l’analista Jan Schwartz per Reuters, in altri periodi si tratterebbe di un incremento eccezoionale, ma in questo caso è comunque inferiore all’inflazione, che in Germania il mese scorso ha toccato l’11,6%. In Germania e nel resto d’Europa le richieste dei sindacati sono unamini: chiedono aumenti salariali sufficienti a consentire ai lavoratori di affrontare l’aumento dei prezzi. In Italia, ad esempio, i sindacati metalmeccanici che coinvolgono anche i lavoratori di Stellantis e Iveco, hanno chiesto un aumento dell’8,4%, ma le controparti l’hanno giudicato troppo pesante, ricordando gli eccezionali incrementi dei costi delle materie prime e dell’energia.

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«In combinazione con misure di sostegno politico come i freni ai prezzi dell’elettricità e del gas, nonché ulteriori pagamenti una tantum da parte dello Stato, il risultato è un pacchetto complessivo che frena l’impatto dell’inflazione», ha commentato il negoziatore di IG Metall Thorsten Groeger.

Per quanto riguarda il futuro del gruppo automobilistico, di recente il nuovo ceo Thomas Schäfer, ha illustrato un piano che prevede il lancio di dieci nuovi modelli elettrici entro il 2026 e una gamma europea completamente a zero emissioni dal 2033.

L’accordo raggiunto alla Volkswagen arriva ad appena alcuni giorni di distanza da quello più generale che ha riguardato la categoria dei metalmeccanici, per i quali è stato sigliato un aumento salariale analogo.

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Borse caute in attesa dei verbali Fed, in rosso Milano. Corre il prezzo del gas - Il Sole 24 ORE

3' di lettura

(Il Sole 24 Ore Radiocor) - Cautela per le Borse europee, dopo il rialzo della vigilia e il rally di Wall Street, con Piazza Affari che resta indietro appesantita dalle utility. Il mercato aspetta le minute della Fed, che potranno dare nuove indicazioni, dopo che alcuni commenti di membri della banca centrale Usa hanno aperto uno spiraglio su un possibile rallentamento della politica monetaria restrittiva. Intanto, riprende a correre il prezzo del gas ad Amsterdam (+10% a 130 euro al MWh), all'indomani della proposta della Commissione Ue di fissare un price cap a 275 euro.

Pmi europeo meglio del previsto, meno pressione su prezzi

Qualche segnale di miglioramento dagli indici Pmi europei di novembre. L'indicatore composito della produzione dell’Eurozona è salito a 47,8 da 47,3 di ottobre. L'indice manifatturiero si attesta a 47,3 (a ottobre era a 46,4), mentre l'indice Pmi dei servizi è a 48,6, stesso valore di ottobre. «Dalla stima dei dati Pmi flash, a novembre - è l'analisi di S&P Global - si assiste al quinto mese consecutivo di declino dell’attività economica dell’Eurozona. Nonostante il tasso di contrazione sia rimasto il secondo più forte dal 2013, escludendo i mesi di chiusura per il Covid-19, l’intensità del deterioramento è diminuita grazie al calo più moderato degli ordini acquisiti, alla riduzione dei disagi sulla catena di distribuzione e al miglioramento della fiducia nei prossimi dodici mesi. Il clima economico è tuttavia rimasto pessimistico rispetto alla media storica, e la domanda ha continuato a ridursi a ritmo sostenuto, frenando la crescita occupazionale mensile. Un aspetto positivo legato all’indebolimento della domanda e ai minori disagi sulla fornitura è stato l’alleggerimento della pressione sui prezzi, soprattutto nel settore manifatturiero. I costi affrontati dalle aziende hanno indicato l’aumento più lento in 14 mesi, consentendo una moderazione della crescita dei prezzi di vendita, nonostante i tassi di inflazione siano rimasti elevati».

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A Milano giù A2a con le utility, bene i titoli oil

A Piazza Affari il FTSE MIB è in frenata, con le utility in coda al listino e con A2a pesante. Il gruppo ha presentato il nuovo piano, con investimenti inferiori e una revisione dei target al rialzo per il 2026 e limata al 2030, ma il comparto nel complesso risente dell'aumento della tassa sugli extraprofitti deciso dal Governo per il 2022. Le vendite colpiscono anche Enel ed Hera. In rialzo ancora gli oil a partire da Saipem ed Eni, ancora acquisti su Telecom Italia in attesa di novità sulla rete.

Petrolio ancora in rialzo, euro sale sul dollaro

Torna a salire il prezzo del petrolio dopo il saliscendi delle ultime due sedute. Da un lato i dati dell'Api hanno mostrato un calo maggiore delle attese delle scorte, il che fa prefigurare una flessione analoga nei dati ufficiali in arrivo oggi, dall'altro le nuove misure di restrizione in Cina per limitare il Covid-19 frenano l'ottimismo.

Sul valutario, l'euro prosegue la risalita nei confronti del dollaro e si porta solidamente sopra quota 1,03.

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Tuesday, November 22, 2022

Abarth 500e: il “Cinquino” prende la scossa e promette emozioni - AlVolante

LA STRADA È SEGNATA - Comincia oggi una una nuova era, per l’Abarth. Sinonimo, sin dai primi passi della sua avventura, di passione per la velocità e la bella guida, la casa dello Scorpione guarda al futuro e alle sfide che l’attendono con due importanti novità. Da un lato, il lancio sul mercato brasiliano della sua prima suv, la Abarth Pulse. Dall’altro, il debutto a Torino, sull’asfalto della nuova pista-giardino costruita sul tetto del Lingotto per i modelli a batteria del gruppo Stellantis (qui per saperne di più), dell’Abarth 500e. Ovvero il modello che traccerà la strada verso la graduale elettrificazione del glorioso marchio fondato da Carlo Abarth più di settant’anni fa. 

ECCOLA, FINALMENTE - Poco più di dieci giorni fa, della nuova Abarth 500e erano trapelate online un’immagine e un brevissimo filmato che la ritraevano in pieno centro a Torino durante un momento del servizio fotografico per la campagna pubblicitaria del modello (qui la news). E oggi eccola qua, la prima Abarth 500 elettrica, coloratissima nell’acceso verde acido della versione “Scorpionissima”, l’edizione di lancio - disponibile anche in un audace blu veleno - che, per ricordare l’anno della fondazione dell’azienda, sarà costruita in soli 1.949 esemplari al prezzo di 43.000 euro (prenotazioni da febbraio con arrivo nelle concessionarie a giugno del 2023).

DIVERTIMENTO ASSICURATO: PAROLA DI ABARTH - Basata sulla Fiat 500 elettrica, l’Abarth 500e è stata progettata per esaltarne il comportamento brillante in accelerazione e ripresa e ha beneficiato di una messa a punto specifica, studiata per non far rimpiangere il piacere di guida tipico della “sorella” con il motore turbo-benzina. La casa, anzi, promette un divertimento addirittura superiore: a garantirlo, insieme a una distribuzione dei pesi ottimizzata, al passo più lungo e alla carreggiata più ampia (fattori che concorrono entrambi a una maggior stabilità in curva), saranno i 155 CV erogati dal motore elettrico, alimentato da una pila da 42 kWh. Collegando la batteria a una colonnina rapida in corrente continua, situazione in cui la vettura “accetta” fino a 85 kW, secondo la casa basteranno appena cinque minuti per ottenere un’autonomia di 40 km e mezzora in più per ricaricarla fino all’80%.

FA ANCHE LEI LA “VOCE” GROSSA - Le prestazioni annunciate dalla casa parlano di uno scatto da 0 a 100 km/h in 7 secondi netti e una velocità massima di 155 km/h. E pongono, in generale, l’Abarth 500e “un gradino più in sù” rispetto al modello con il motore termico. Il vantaggio della coppia motrice, che trattandosi di un’auto elettrica è immediata, si concretizza soprattutto negli “strappi” in movimento, con uno spunto migliore del 50% nel passaggio da 20 a 40 km/h e una ripresa più vigorosa da 60 a 100 km/h. Eloquente, in tal senso, il verdetto del cronometro: nel celebre “misto Alfa” del centro prove di Balocco, sul giro secco l’Abarth a pile è risultata di un secondo più svelta di quella a benzina. E il rumore? Per "rompere” il sibilo silenzioso del motore elettrico, i progettisti dello Scorpione hanno pensato a un paio di soluzioni piuttosto originali: ogni volta che l’auto si accende e si spegne e quando in ogni nuovo viaggio si superano per la prima volta i 20 km/h, a bordo riecheggia la melodia di una chitarra. L’inconfondibile “voce” del 1.4 turbo-benzina, invece, è riprodotta artificialmente da un apposito generatore di suono, di serie però solo sulla versione di lancio “Scorpionissima”.

DETTAGLI CHE FANNO LA DIFFERENZA - Il carattere grintoso dell’Abarth 500e si riflette anche nello stile della carrozzeria e degli interni. Fuori l’auto sfoggia un look che la distingue a colpo d’occhio dalla più sobria cugina Fiat 500 elettrica, con la grande effigie dello Scorpione attraversata da un fulmine sui parafanghi posteriori, paraurti più muscolosi e avvolgenti e bandelle sottoporta più pronunciate e vicine al suolo. L’edizione limitataScorpionissima”, inoltre, si fa notare per i cerchi in lega di 18’’, di disegno specifico e verniciati in grigio titanio, oltre che per una serie di dettagli interni. I sedili sportivi, che hanno il poggiatesta integrato con il logo dello Scorpione in rilievo, sono rivestiti in Alcantara, materiale che, con una raffinata trama goffrata, riveste anche la fascia centrale della plancia, al centro della quale si staglia lo schermo touch-screen da 10,25’’ dei servizi multimediali. È completamente digitale anche il quadro strumenti, racchiuso in un display da 7’’. I pre-ordini online per questa versione speciale, a partire da oggi e per i prossimi trenta giorni, saranno riservati in esclusiva agli oltre 160.000 clienti Abarth nel mondo, che l’azienda ha coinvolto attivamente nel progetto della sua prima vettura completamente elettrica.

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Monday, November 21, 2022

Germania: primo calo dei prezzi alla produzione dopo oltre due anni - Il Sole 24 ORE

1' di lettura

Nuovi segnali di rallentamento dell’inflazione in Europa. In Germania si registra il primo calo dopo oltre due anni (maggio 2020) dei prezzi alla produzione. Lo sottolinea l’Ufficio federale di statistica, Destatis, in una nota. I prezzi alla produzione in ottobre sono infatti calati del 4,2% rispetto a settembre e sono cresciuti su base annua del 34,5%. Il dato annuale è in rallentamento: sia in agosto che settembre il tasso di crescita annuo dei prezzi alla produzione era stato del 45,8 per cento.

Secondo Destatis l’aumento dei prezzi alla produzione è quindi rallentato. Ad agosto e settembre avevano registrato un tasso di variazione, rispetto allo stesso mese dell’anno prima, di +45,8%”. È - rileva Destatis - «il primo calo dei prezzi rispetto al mese precedente da maggio 2020 (-0,4% rispetto ad aprile 2020)».

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Seangli analoghi di raffreddamento dell’inflazione si notano anche Oltreoceano. A ottobre, negli Stati Uniti, i prezzi sono aumentati rispetto al mese precedente dello 0,4%, contro attese per un +0,6%. Il dato “core”, ovvero quello depurato dalla componente dei prezzi dei beni alimentari ed energetici, è cresciuto dello 0,3%, contro attese per un +0,5%. Su base annuale, il dato generale ha messo a segno un +7,7%, con le attese al 7,9%. Il dato “core” è cresciuto del 6,3%, con le attese che erano per un +6,5 per cento.

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Dal Mar Rosso la nuova crisi dei prezzi in Italia: 95 milioni di danni al giorno - Today.it

Lo stretto di Bab el-Mandeb è la porta che da sud conduce al Canale di Suez e al Mar Mediterraneo. Si trova all'imbocco del Mar Rosso  e...