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Wednesday, December 29, 2021

Viaggi e Covid, le compagnie cancellano in Italia oltre 2.800 voli: ecco le regole e i diritti - Corriere della Sera

I numeri

Le compagnie aeree si preparano a cancellare in Italia almeno 2.800 voli nelle prossime settimane a causa del calo del traffico, per le maggiori restrizioni tra i Paesi e per la diffusione del coronavirus. È quanto calcola il Corriere della Sera sulla base dei dati raccolti dai diversi vettori — tradizionali e low cost — che operano nel nostro Paese. Questo significa che salteranno i viaggi di circa 500 mila persone che hanno prenotato negli ultimi mesi voli nazionali e internazionali. Il bilancio è provvisorio dal momento che — come spiegano le aviolinee — ulteriori tagli saranno decisi a metà gennaio per i mesi di febbraio e marzo.

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Viaggi e Covid, le compagnie cancellano in Italia oltre 2.800 voli: ecco le regole e i diritti - Corriere della Sera
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Cade l'ultima popolare, la Sondrio si trasforma in spa - Ultima Ora - Agenzia ANSA

(ANSA) - MILANO, 29 DIC - L'assemblea della Banca Popolare di Sondrio ha approvato la trasformazione in spa con 2517 voti favorevoli, 38 contrari, 39 astenuti e 16 voti non computati.
    L'istituto valtellinese è l'ultima cooperativa a mettersi in regola, dopo non poche resistenze, con la riforma approvata dal governo Renzi nel 2015, che impone alle popolari con attivi superiori agli 8 miliardi di euro di diventare società per azioni. E anche nella nota in cui ha annunciato l'esito del voto assembleare non ha mancato di sottolineare come l'addio alla forma cooperativa sia stato "una scelta obbligata".
    "Forti dei nostri solidi valori fondativi, guardiamo al futuro con fiducia, impegnandoci fortemente per continuare a svolgere con efficacia la nostra attività, a beneficio della clientela e di tutti gli stakeholders", ha dichiarato il presidente Francesco Venosta. "Per noi e per tutti coloro che hanno fin qui sostenuto la banca - ha proseguito - è motivo di orgoglio esserci presentati all'appuntamento odierno potendo vantare una lunga storia di crescita organica equilibrata e profittevole, che ha contribuito allo sviluppo dei territori nei quali ci siamo nel corso del tempo insediati, coprotagonisti della crescita sociale ed economica delle comunità di appartenenza". (ANSA).
   

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Tuesday, December 28, 2021

Nomisma: “Nel 2022 770 euro in più a famiglia per le bollette di luce e gas” - Il Fatto Quotidiano

“Dati gli aumenti in corso, in assenza di interventi del governo avremmo un aumento del 61% per il gas; per l’elettricità del 45%, con una spesa complessiva su base annuale nel 2022 di 1.200 euro in più a famiglia. Con gli interventi per ora annunciati (3,8 miliardi) più il ripetersi di quanto fatto prima (5 miliardi) l’aumento sarà del 40% per il gas e per l’elettricità del 28% con una spesa di 770 euro in più a famiglia“. A snocciolare le cifre della stangata prossima ventura è il presidente di Nomisma Energia, Davide Tabarelli, che ipotizza un consumo medio annuale di 1.400 metri cubi di gas e 2.700 kilowattora di elettricità. Ieri il leader della Lega Matteo Salvini aveva affermato che “Il governo potrebbe prendere ulteriori decisioni sul tema dei costi dell’energia anche in settimana. Entro la settimana arriveranno dal governo delle proposte per uscire da questa emergenza”.

Eppure negli ultimi giorni dal mercato del gas sono arrivati segnali incoraggianti. Da una settimana i prezzi sul mercato europeo continuano a scendere, oggi hanno toccato i 101 euro per megawatt/ora quando solo 5 giorni fa si superavano i 180 euro. I motivi sono due, un clima relativamente mite per la stagione e l’arrivo nel Vecchio Continente di flotte di navi che trasportano gas liquido. Imbarcazioni che fino a non molto tempo fa si sarebbero dirette in Cina ma che ora scelgono i porti europei visti i prezzi a cui possono vendere i loro carichi. Sono entrambi fattori temporanei che non scongiurano un nuovo surriscaldamento dei prezzi. I problemi di base restano. Da un lato una riduzione delle forniture dalla Russia, da cui proviene circa il 40% del gas consumato in Europa e che è in grado quindi di fare il bello e il cattivo tempo nei periodi di alta domanda. Dall’altro stoccaggi europei con riserve inferiori alla media (ma l’Italia in questo è tra i paesi che possono contare sulle scorte più consistenti) oltre ad una Francia divenuta temporaneamente importatrice di energia dopo i problemi ad alcune centrali nucleari.

“Lo scenario energetico peggiora, non in maniera drammatica, ma peggiora rispetto ad un mese fa”, sottolinea quindi Tabarelli che aggiunge “A fine novembre infatti il mercato subiva gli effetti positivi delle promesse della Russia che sono state mantenute ma sopravvalutate; un Paese che inoltre ha difficoltà interne e questo preoccupa a lungo termine”. “In teoria secondo le previsioni – continua Tabarelli – già nel 2023 dovrei avere prezzi che sono la metà di adesso; ma c’è un problema strutturale di fondo di un enorme squilibrio tra domanda e offerta che non è stato mai risolto: ce lo portiamo dietro dagli anni ’70 ed ora, anche se stiamo puntando tutto sulla transizione, continuiamo a dipendere completamente dai fossili, petrolio in primis”.

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Vini, l’anno si chiude bene ma il 2022 inizia con molte incertezze

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Lo spread BTp-Bund torna a scaldarsi: ecco i tre motivi dell'impennata a 141 - Il Sole 24 ORE

ServizioContenuto basato su fatti, osservati e verificati dal reporter in modo diretto o riportati da fonti verificate e attendibili.Scopri di piùI mercati e il governo Draghi

Pesano Omicron e le decisioni della Bce, ma negli ultimi giorni sta crescendo un tema nuovo sull’Italia: quello politico

di Morya Longo

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Monday, December 27, 2021

Evasione fiscale, il Garante privacy chiede alle Entrate “più tutele” per poter usare i dati… - Il Fatto Quotidiano

Via libera ma con riserva. L’Agenzie delle Entrate e la Guardia di Finanza non possono (ancora) utilizzare i dati delle fatture elettroniche per l’analisi del rischio di evasione e i controlli fiscali. Il Garante per la protezione dei dati personali ha infatti espresso parere favorevole allo schema di provvedimento del direttore sulle nuove regole tecniche per la memorizzazione delle fatture ai fini previsti dal decreto fiscale del 2019, ma ha chiesto che siano “assicurate maggiori tutele a protezione dei dati” e che venga adeguata la normativa. Due settimane fa il direttore Ernesto Maria Ruffini a Corriere.it aveva spiegato che era in corso “un’interlocuzione con il Garante perché oggi l’agenzia pur avendo a disposizione tutti i dati “non ha la possibilità di poterli utilizzarli ai fini dell’analisi del rischio e a fine del contrasto all’evasione in modo pieno, perché non si è ancora trovato un punto di equilibrio tra la privacy del contribuente e il diritto al recupero di risorse pubbliche del contribuente stesso”.

Lo schema presentato al Garante disciplina le modalità con cui l’Agenzia intende memorizzare e rendere disponibili, al proprio personale e alla Guardia di finanza, i file in formato xml delle fatture elettroniche e i dati che contengono. Inclusi, salvo alcune eccezioni, quelli relativi alla natura, qualità e quantità dei beni e dei servizi acquistati. Per valutare la proporzionalità del trattamento il Garante ha acquisito un campione delle fatture emesse nei confronti di consumatori (quasi un miliardo l’anno) per settori di attività che presentano maggiori rischi per la privacy.

Dall’analisi “è emerso che le fatture possono contenere dati estremamente delicati, riferibili a specifiche persone fisiche, come quelli giudiziari relativi a cause di risarcimento danni, oppure informazioni relative a servizi investigativi, dettagli sui beni acquistati (tra cui prodotti intimi), alimenti consumati, luoghi dove si è dormito e con chi, modalità di spostamento“. Ma anche dati “riferibili a minorenni, come quelli giudiziari relativi a cause di affidamento minori”. La memorizzazione integrale delle fatture elettroniche, nota il garante, determina la” costruzione di uno specifico, dettagliato “profilo” di tutti i consumatori in base ai loro gusti, alle loro scelte, alle loro abitudini”. Cosa che, occorre ricordare, avviene tutti i giorni da parte delle piattaforme di e-commerce e dei siti web che tutti utilizziamo.

Il Garante alla fine della sua analisti ha chiesto all’Agenzia delle entrate di adottare “ulteriori misure a tutela della privacy dei consumatori” e ha disposto che le informazioni contenute nelle fatture elettroniche – ad esclusione dei controlli svolti in relazione a richieste di detrazione/deduzione delle spese sostenute – non potranno essere utilizzate nei confronti del consumatore se non “in caso di un controllo avviato in conseguenza di puntuali verifiche fiscali – poste in essere preliminarmente nei confronti di operatori economici nell’ambito del contrasto all’evasione dell’Iva – i cui beni ceduti o servizi prestati, oggetto della fattura elettronica, siano stati acquistati dalla predetta persona fisica e, contestualmente, gli elementi così rilevati dalla stessa fattura siano tali da far emergere un rischio di evasione fiscale“. Dovranno essere inoltre attivati sistemi di controllo e monitoraggio sul rispetto di tali garanzie nell’utilizzo delle informazioni contenute nelle fatture elettroniche. I dati relativi al settore legale dovranno essere resi inintelligibili.

Il Garante, inoltre, contestualmente al rilascio del parere all’Agenzia delle entrate, ha segnalato al Parlamento e al governo l’opportunità di introdurre una disposizione legislativa per limitare l’utilizzo delle informazioni contenute nelle fatture elettroniche alle sole finalità di contrasto all’evasione fiscale, limitando i diritti di accesso alla documentazione amministrativa da parte di soggetti non collegati alla fattura, nel rispetto dei principi di proporzionalità, di liceità e correttezza, di limitazione della finalità e di minimizzazione del trattamento. Il Garante infine sta intervenendo presso le associazioni di categoria degli operatori economici per ricordare che non devono essere emesse fatture elettroniche al posto di altri documenti commerciali, come lo scontrino fiscale, se non nei casi previsti dalla legge o su richiesta del consumatore stesso.

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Confcommercio: turisti in calo nel 2021, meno di 120 milioni di presenze - TGCOM

Secondo l'indagine, solo per le vacanze tra Natale, Capodanno ed Epifania, rispetto ai 25 milioni di partenze programmate dagli italiani appena pochi mesi fa, 5 milioni sono state già cancellate e 5,3 milioni modificate riducendo i giorni di vacanza o scegliendo una destinazione più vicina. Ci sono inoltre anche 7 milioni di viaggi che restano in sospeso.

Confcommercio sottolinea anche "la crescita esponenziale negli ultimi giorni delle disdette nella ristorazione e la drammatica situazione del settore dell'intrattenimento con la chiusura delle attività". In questa situazione, si legge in una nota, " è evidente che il governo deve sostenere in particolare queste componenti della filiera turistica adottando misure sugli ammortizzatori sociali, senza aggravi di costo per le imprese, e sull'accesso al credito, ma anche interventi fiscali e di contributi a fondo perduto parametrati alle perdite subite".

A Natale 6 intervistati su 10 sono stati fuori casa al massimo per 2 giorni senza uscire dalla propria Regione, mentre solo il 5% è andato all'estero. Dati in linea per quanto riguarda la lunghezza della vacanza anche a Capodanno, quando però chi farà vacanze di quattro giorni o più - 4 su 10 - andrà anche fuori Regione. Resta comunque basso il dato sulla previsione dei viaggi all'estero: 8% tra Capodanno e Epifania, contro valori che normalmente, in questo periodo, andavano oltre il 20%. In questa situazione, la possibile ripresa del turismo si sposta all'estate 2022, tra più di 6 mesi e a quasi 30 dall'inizio della crisi.

Confcommercio chiede con forza e urgenza la proroga della cassa integrazione concessa alle attività ferme a causa dell'emergenza sanitaria, in scadenza il prossimo 31 dicembre, almeno fino al mese di giugno, la decontribuzione per il reinserimento lavorativo per il comparto del turismo organizzato che conta almeno 40mila dipendenti e composto da un'alta percentuale di micro imprese con meno di cinque dipendenti, che non hanno dunque alcun altro strumento a tutela dei livelli di occupazione, e indennizzi certi e immediati per le discoteche, le sole a pagare le conseguenze alla nuova emergenza pandemica con la chiusura per decreto.

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Pil globale sopra 100mila miliardi nel 2022. Ma l’Italia uscirà dalla top ten - Il Sole 24 ORE

I punti chiave

2' di lettura

L’economia mondiale supererà per la prima volta i 100.000 miliardi di dollari nel 2022, con due anni di anticipo rispetto alle previsioni. A fare i conti è il Centre for Economics and Business Research, secondo il quale la Cina strapperà agli Stati Uniti lo scettro di prima economia al mondo nel 2030, con 24 mesi di ritardo sui calcoli precedenti. Va detto che, nel frattempo, anche il debito globale è schizzato in avanti, raggiungendo i 226mila miliardi di dollari.

India verso il terzo posto

Il prossimo anno vedrà l’India superare la Francia mentre nel 2023 batterà la Germania, per divenire la terza economia al mondo nel 2031, un anno dopo le stime. Dal canto suo Berlino sopravanzerà il Giappone nel 2033, mentre nella seconda metà del 2030 la top ten delle potenze economiche dovrebbe vedere l’ingresso della Russia nel 2036 e dell’Indonesia al nono posto nel 2034.

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L’Italia scivolerà fuori dalla top ten

L’Italia manterrà il suo ottavo posto in classifica nel 2022. «L’ex presidente della Bce Mario Draghi ha guidato con successo il Paese negli ultimi mesi. Ma non è chiaro quanto questo periodo di relativa stabilità politica continuerà», spiega il Centre for Economic and Business Research citando le incognite per l’elezione del presidente della Repubblica. «Nei prossimi 15 anni prevediamo un lieve peggioramento della posizione dell’Italia» nella classifica World Economic League Table: «Scenderà dall’ottavo posto del 2021 al 13esimo del 2036», calcola il centro studi.

Con l’inflazione rischio recessione nel 2023

La crescita dell’economia mondiale è attribuibile agli stimoli elargiti per far fronte alla pandemia e alla ripresa che hanno innescato. Una ripresa però accompagnata da un balzo dell’inflazione che, se si dimostrerà persistente, rischia di causare un recessione nel 2023 o nel 2024, avverte l’istituto di ricerca. Il caro prezzi è ormai un fenomeno diffuso a livello globale, accentuato dalle strozzature alle catene di approvvigionamento, alle quali si è aggiunta una meno passeggera inflazione salariale.

Accelera il ritiro degli stimoli

La recente galoppata dei prezzi sta spingendo le banche centrali ad accantonare il concetto di “inflazione temporanea” e accelerare il ritiro degli stimoli messi in campo per salvare l’economia dal Covid. La Bank of England è stata la prima fra gli istituti centrali delle maggiori economie ad optare per un rialzo. La Fed ha invece annunciato un’accelerazione del processo di riduzione degli acquisti di asset, che ha condotto a una velocità di 120 miliardi di dollari al mese dall’inizio del Covid, spianando di fatto la strada a una stretta del costo del denaro nella prima metà del 2022.

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Sunday, December 26, 2021

Enti locali, oltre 200 comuni in ritardo con i bilanci preventivi perché rischiano il dissesto per mancata… - Il Fatto Quotidiano

A metà novembre due terzi dei Comuni siciliani non avevano ancora approvato il bilancio di previsione 2021-2023 e tuttora, a un passo dalla chiusura dell’esercizio finanziario, nella banca dati delle amministrazioni pubbliche mancano all’appello oltre 200 bilanci preventivi, più della metà dei quali attesi proprio da amministrazioni siciliane. I dati sono contenuti in un dossier elaborato per l’agenzia Adnkronos da Centro studi enti locali sulla base di dati governativi.

Molto spesso l’impasse è di natura tecnica. Il bilancio di previsione deve essere deliberato in pareggio finanziario complessivo per l’esercizio di competenza, cioè deve esserci equilibrio tra spese ed entrate finali. Per molti enti, soprattutto siciliani, le uscite superano nettamente le entrate e, non potendo più intervenire sul fronte spese (già ridotte al lumicino e al minimo previsto dalla legge), l’unica strada per raggiungere l’obiettivo sarebbe agire sulla leva delle entrate, aumentandole, ovvero, di ridurre gli accantonamenti e i disavanzi migliorando la capacità di riscossione delle proprie entrate.

Il fatto è che la capacità di riscuotere imposte e sanzioni è mediamente così bassa che gli incassi non bastano neanche a coprire il minimo sindacale che ogni comune deve garantire nell’ambito della propria gestione. Mettere nero su bianco questa impossibilità di pareggiare i conti, equivale a dichiarare il dissesto finanziario. Il risultato è lo stallo in cui si trovano oggi centinaia di enti. Tra gli enti che hanno passato quasi l’intero anno in esercizio provvisorio, accanto ai comuni siciliani ci sono anche quelli calabresi (11%), campani (9%), lombardi (4%), laziali (3%), piemontesi (3%), abruzzesi, pugliesi, lucani, marchigiani, sardi e molisani. Ma non è un caso che più del 60% fosse siciliano. La Sicilia sconta probabilmente una storica minore attenzione alla riscossione e, talvolta, scarsa prudenza da parte dei responsabili dei servizi finanziari.

Le criticità legate all’impossibilità di redigere dei bilanci di previsione si verificano per la maggior parte dei casi negli enti che spendono troppo e male. La spada di Damocle è sempre più spesso rappresentata non dal sovraindebitamento, bensì, paradossalmente, dal sovraccreditamento. Vale a dire che la vera falla del sistema è la bassissima capacità di riscossione di molte amministrazioni, i cui numerosi e ingenti crediti incagliati/di difficile esazione vanno a gonfiare a dismisura il fondo crediti di dubbia esigibilità e, sempre più spesso, rendono impossibile il raggiungimento del pareggio finale tra gli stanziamenti di entrata e di spesa del bilancio di previsione. Il fatto che tanti enti non possano offrire servizi adeguati o fare investimenti volti a favorire l’occupazione e sostenere l’economia locale, non giova né all’affezione verso la cosa pubblica, né alla capacità reddituale media e non crea terreno fertile per migliorare la fedeltà contributiva.

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Canone Rai 2022: queste persone non dovranno pagarlo - Consumatore.com

Il 2022 porterà con sé tante tasse da pagare per gli italiani ma anche varie imposte tra cui il Canone Rai. Ma non tutti dovranno pagare nel nuovo anno

Canone Rai
Pixabay

Sarà un 2022 ricco di tasse e di bollette per gli italiani che, da questo punto di vista, non inizieranno il nuovo anno in maniera serena.

L’inflazione, che non accenna ad arrestarsi, sta poi portando all’aumento delle materie prime e quindi ad un costo maggiore di beni di prima necessità quali i generi alimentari, carburanti e servizi.

Canone Rai 2022, chi è esente dal pagamento  

canone RAI

Quello che ancora deve iniziare sarà dunque un anno molto complicato a livello economico per gli italiani, soprattutto per quelli che appartengono alle fasce più deboli della popolazione. All’inflazione si aggiungeranno le tasse da pagare come l’imposta di bollo, l’IMU ed anche il pagamento dell’imposta Canone RAI.

Per quanto riguarda il Canone Rai 2022, questo deve essere pagato da quasi tutti i cittadini italiani. Quasi perché se si hanno vari requisiti si è esenti dal pagamento. L’esenzione del Canone Rai spetta ad alcuni contribuenti che, tramite una dichiarazione sostitutiva ai sensi del D.P.R. n. 455/2000.

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E’ il sito dell’Agenzia delle Entrate a rivelare che i contribuenti titolari di un’utenza elettrica per uso domestico residenziale possono dichiarare che in nessuna delle abitazioni dove è attivata l’utenza elettrica a loro intestata è presente una televisione. In questo caso si presenta una dichiarazione sostitutiva con apposito modello di validità annuale.

Sono esonerati dal pagamento del canone anche i cittadini over 75 con un reddito annuo proprio e del coniuge non superiore complessivamente a 8.000 euro e senza conviventi titolari di un reddito proprio. I cittadini over 75 che hanno pagato il canone TV possono chiederne il rimborso mediante apposito modello.

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Sono infine esentati dal pagamento del canone tv, per effetto di convenzioni internazionali: gli agenti diplomatici; i funzionari o gli impiegati consolari; i funzionari di organizzazioni internazionali; i militari di cittadinanza non italiana o il personale civile non residente in Italia di cittadinanza non italiana appartenenti alle forze NATO di stanza in Italia.

In tutti i casi il modello di esenzione deve essere presentato dal 1° febbraio al 30 giugno. Se presentata dal 1° luglio al 31 gennaio dell’anno successivo esonera dall’obbligo del pagamento per l’intero anno successivo.

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Ryanair taglia centinaia di voli, le tratte cancellate e ridotte in Sicilia - Giornale di Sicilia

Il Covid sta continuando a mettere a dura prova le compagnie aeree e tra queste anche Ryanair. La società low cost, che già a gennaio aveva tagliato diversi voli a causa delle chiusure e limitazioni anti Covid, tra meno di un mese sarà costretta a dire addio o limitare alcune tratte. A causa di un imponente calo della domanda, come preannunciato dalla stessa low cost, Ryanair taglierà centinaia di voli in Italia tra il 10 e il 31 gennaio 2022.

Ryanair, flessione e cancellazioni

L’improvvisa flessione delle partenze ha indotto Ryanair a ridurre del 33% la sua capacità di programma prevista per gennaio. Le ultime restrizioni di viaggio nel mondo hanno ridotto il traffico previsto di dicembre di Ryanair da 10 a 11 milioni a un range inferiore di tra 9 a 9,5 milioni. Le cancellazioni e le riduzioni di frequenze riguarderebbero un terzo dei voli sull’intero operativo europeo, taglio di frequenze sulle tratte nazionali e cancellazione di quasi tutte quelle estere. La sforbiciata, inevitabilmente, avrà ripercussioni anche nell'Isola, come si evince da Sicilia in Volo.

Ryanair, ripercussioni a Palermo

Per quanto riguarda l'aeroporto di Palermo, dovrebbero essere sospese le tratte nazionali per Cuneo e Perugia e quelle estere per Dusseldorf, Weeze, Edimburgo, Lviv, Marsiglia, Memmingen, Norimberga, Tolosa, Valencia. Frequenze ridotte, invece, per Charleroi e Londra e per le destinazioni nazionali Bari, Bergamo, Bologna, Cagliari, Genova, Malpensa, Napoli, Pisa, Roma e Venezia.

Ryanair, ripercussioni a Catania

Per quanto riguarda l'aeroporto di Fontanarossa, dovrebbe essere il collegamento per Bari e per le destinazioni estere: Atene, Malta, Marsiglia e Sofia. Vengono ridotte le frequenze per Bergamo, Cagliari, Genova, Malpensa, Perugia, Pisa, Roma, Venezia, Verona, Trieste, Francoforte e Vienna.

Ryanair, ripercussioni a Comiso

Da Comiso sospesi i voli per Bari e Bergamo e frequenze ridotte per Malpensa e Roma.

Ryanair, ripercussioni a Trapani

Infine, dall'aeroporto di Trapani riduzioni per Bergamo, Pisa e Torino e tagli per Charleroi, Londra e Malta.

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Saturday, December 25, 2021

Tesla, indagine su 580 mila auto. Si possono usare i giochi mentre si guida - La Gazzetta dello Sport

L’agenzia per la sicurezza stradale americana, National Highway Traffic Safety Administration, mette sotto inchiesta il Passenger Play, funzione che consente di utilizzare i videogiochi anche quando l’auto è in movimento

L’agenzia per la sicurezza stradale americana, National Highway Traffic Safety Administration (Nhtsa), ha aperto una nuova indagine contro la Tesla. Questa volta a finire sotto inchiesta è il sistema multimediale presente sulle vetture della casa americana che, attraverso la funzione Passenger Play, consentirebbe di attivare i videogiochi anche quando si è alla guida.

L’indagine della Nhtsa

—  

A finire sotto la lente dell’agenzia americana sono 580mila veicoli Tesla, compresi Model 3, S, X e Y dal 2017 al 2022. La National Highway Traffic Safety Administration (Nhtsa) ha dichiarato: “la funzionalità, denominata "Passenger Play", può distrarre il conducente e aumentare il rischio di un incidente". L’agenzia ha poi confermato che la possibilità di attivare i giochi anche quando si è alla guida è stata introdotta in un aggiornamento dello scorso dicembre 2020. Prima, infatti, era possibile abilitare Passenger Play solo quando il veicolo era in modalità Park. La Nhtsa ha precisato che la decisione di aprire l'inchiesta è dovuta al fatto che "le funzionalità ludiche della Tesla sono visibili anche dal sedile del conducente e possono essere attivate durante la guida del veicolo. Attualmente infatti sarebbe presente un blocco facilmente aggirabile da parte del conducente: per attivare la funzione Passenger Play basta semplicemente dichiarare di essere il passeggere e non il conducente.

Tesla non è l’unica

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L'agenzia americana ha dichiarato che la guida distratta rappresenta un numero significativo di morti su strada negli Stati Uniti; 3.142 solo nel 2019. I sostenitori della sicurezza hanno precisato che le cifre ufficiali sottovalutano il problema perché non tutti i conducenti coinvolti in incidenti ammettono di essere stati distratti da un dispositivo elettronico. Lo scorso 29 novembre, la Mercedes ha richiamato complessivamente 227 veicoli, tra cui S580, EQS450 MY2022, EQS580 e S500 perché i sistemi di infotainment del veicolo potrebbero consentire l'attivazione della TV e della navigazione internet durante la guida, provocando la distrazione del conducente".

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Migliaia di voli sono stati cancellati in tutto il mondo, a Natale: per il Covid, Omicron, e le quarantene - Corriere della Sera

La diffusione della variante Omicron ha portato alla cancellazione di almeno 4500 voli commerciali in tutto il mondo - con disagi per decine di migliaia di passeggeri: il problema è dato dalla mancanza di personale di bordo e di terra

Almeno 4.500 voli commerciali sono stati cancellati e altri diecimila hanno accumulato significativi ritardi, nelle scorse ore, in tutto il mondo, a causa dela pandemia, causando disagi a decine di migliaia di passeggeri.

Secondo il sito specializzato Flightaware, citato dall’agenzia Reuters, più di un quarto di queste cancellazioni riguarda gli Stati Uniti, tra collegamenti interni e internazionali.

A causare l’enorme disagio è la diffusione della variante Omicron del virus Sars-CoV-2, che causa il Covid: diverse compagnie che hanno dovuto fare i conti con l’isolamento in quarantena di personale di bordo o delle operazioni di terra.

Se anche Omicron fosse davvero meno «cattiva», e non arrivasse a «intasare» i sistemi sanitari, il suo impatto sul mondo sarebbe comunque enorme: proprio a causa della sua rapidità, e del numero (elevatissimo) di persone che si trovano (e si troveranno) ad affrontare la quarantena.

Le compagnie aeree più interessate sono Delta, United Airlines e American Airlines.

Articolo in aggiornamento...

25 dicembre 2021 (modifica il 25 dicembre 2021 | 08:54)

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Friday, December 24, 2021

Benzina, scendono (di poco) i prezzi ma il metano vola alle stelle: cosa sapere - Corriere della Sera

Si placa la tempesta sui prezzi dei carburanti alla pompa di benzina, gasolio e Gpl. Ma restano preoccupanti i prezzi del metano importato quasi totalmente dall’estero. A fare il punto è la Staffetta quotidiana che riporta le medie dei prezzi praticati comunicati dai gestori all’Osservatorio prezzi del ministero dello Sviluppo economico rilevati alle 8 di ieri mattina su circa 15mila impianti.

Partiamo dalla benzina self service. In questo caso il prezzo è stabile a 1,723 euro/litro (compagnie 1,728, pompe bianche 1,711) così come per il diesel a 1,590 euro/litro (compagnie 1,593, pompe bianche 1,580). Lieve calo per la benzina al servito a 1,856 euro/litro (-1 millesimo, compagnie 1,904, pompe bianche 1,768) e per il diesel a 1,729 euro/litro (-1, compagnie 1,777, pompe bianche 1,639). Il Gpl servito segna invece 0,822 euro/litro (invariato, compagnie 0,829, pompe bianche 0,814). Tasto dolente invece per il metano che al servito costa 1,766 euro/kg (+19, compagnie 1,805, pompe bianche 1,735), Gnl 2,091 euro/kg (+4, compagnie 2,086 euro/kg, pompe bianche 2,095 euro/kg).

In autostrada

La staffetta riporta anche i prezzi sulle autostrade, particolarmente battute in questi giorni di vacanze natalizie. La benzina self service costa 1,814 euro/litro (servito 2,036), il gasolio self service 1,693 euro/litro (servito 1,937), Gpl 0,921 euro/litro. Mentre metano e Gnl si attestano rispettivamente a 1,989 euro/kg e 2,077 euro/kg.

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Cambia la dichiarazione dei redditi: ecco come - ilGiornale.it

L'Agenzia delle Entrate ha reso disponibile sul proprio sito la nuova dichiarazione dei redditi con i modelli 730 validi per il 2022. Oltre a questi, si trovano le bozze della Certificazione Unica, del 770 e dell'Iva con le relative istruzioni.

Le novità per il prossimo anno

Tra le novità, nel 730 ci sarà spazio anche per gli under 36 che intendono acquistare casa ed hanno un reddito Isee inferiore ai 40mila euro. Per l'anno d'imposta 2021 arrivano poi gli aumenti, di 1.200 euro, del trattamento integrativo per i lavoratori dipendenti e assimilati con un reddito fino a 28mila euro e un'ulteriore detrazione prevista per i redditi fino a 40mila euro. Debutta per la prima volta il "bonus musica", l'agevolazione per l'iscrivere (e abbonare) bambini e ragazzi di età compresa tra 5 e 18 anni a scuole di musica, conservatori, cori, bande e scuole di musica riconosciute per un massimo di mille euro se il reddito familiare non supera le 36mila euro annue.

Novità per il Superbonus 110% suòl'abbattimento delle barriere architettoniche: spunta la nuova aliquota maggiorata del 110% per le spese sostenute insieme agli interventi Sismabonus ed Ecobonus. Come riporta l'Ansa, nella dichiarazione dei redditi si potranno inserire gli "eventuali residui del credito che non ha trovato capienza nell'imposta della precedente dichiarazione". Infine, arriva anche il credito d'imposta per installare sistemi di filtraggio e miglioramento delle acque per il consumo umano (spese fino a mille euro).

Cosa c'è nella Certificazione Unica

"In dichiarazione, sarà inoltre possibile inserire gli eventuali residui del credito che non ha trovato capienza nell'imposta della precedente dichiarazione", afferma l'Agenzia delle Entrate. Nella Certificazione Unica ci sarà spazio per l'aumento a 609,50 euro della riduzione dell'imposta a favore del personale dipendente del "comparto sicurezza". In più, sono previste nuove agevolazioni per il Tfr "in caso di cooperative costituite da lavoratori provenienti da aziende in difficoltà e per le prestazioni dei Fondi di solidarietà bilaterale del credito ordinario, cooperativo e della società Poste italiane Spa", come si legge sul comunicato.

Un'altra novità riguarda l'indicazione per la liquidazione anticipata dalla Naspi (Nuova assicurazione sociale per l'impiego). Nel modello 770, invece, sono stati aggiunti nuovi campi per la gestione del credito collegato al trattamento integrativo e per indicare l'"ID Arrangement", che riguarda il meccanismo transfrontaliero, che viene rilasciato dall'Amministrazione centrale di uno degli Stati che fanno parte dell'Ue. Per inserire i versamenti effettuati nel 2021 con la rateizzazione prevista per contrastare l'emergenza Covid-19, rimangono validi i codici speciali del Covid-19 che sono stati introdotto nel 2020.

Per quanto riguarda l'Iva, il Fisco ha messo in evidenza le novità per agricoltori, e-commerce e fronte pandemia: sulla dichiarazione annuale Iva sono state inserite le novità che riguardanti l'applicazione dell'imposta nel 2021 tra cui le "percentuali di compensazione applicate dagli agricoltori nell'ambito del regime speciale loro riservato, le operazioni riguardanti beni e servizi necessari per il contenimento e la gestione dell'emergenza epidemiologica da Covid-19, le nuove regole per l'applicazione dell'Iva nell'e-commerce".

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Cambia la dichiarazione dei redditi: ecco come - ilGiornale.it
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Thursday, December 23, 2021

Caro-bollette, stangata per le famiglie. Confcommercio: «Aumento di 426 euro per nucleo» - Corriere della Sera

Non arrivano buone notizie per le famiglie italiane. Per il 2022 è prevista una stangata sulle bollette da oltre 11 miliardi di euro. A riportarlo è Confcommercio, che in una sua analisi ha calcolato gli effetti della ripresa economica e dell’inflazione sul caro bollette. L’aumento delle spese energetiche rispetto al 2021 dovrebbe essere di 426 euro per le famiglie, che spenderanno in media 1.950 euro. Una situazione analoga anche per le imprese del terziario, che assisteranno a un incremento di elettricità e gas di circa il 40%.

Il trend in salita

«Le tensioni su beni energetici si sono fatte sempre più intense, con un impatto rilevante sia sui conti delle famiglie sia delle imprese. Il fenomeno rischia di attenuare in modo rilevante la crescita per il 2022», spiega Confcommercio. Il caro bollette previsto per il 2022 potrebbe avere un forte impatto anche sulla crescita economica prevista per il prossimo anno, con effetti sia sulla spesa delle famiglie sia su quella delle imprese. Se nel 2020 le famiglie italiane hanno speso in media 1.320 euro per energia elettrica e gas (rappresentando il 4,7% della spesa totale annuale), nel 2021 l’esborso è stato di 1.523 euro. Con l’aumento previsto fino a 1.950 euro, le spese energetiche incideranno per il 6,1% sui consumi. Inoltre, il «raffronto tra la maggiore spesa aggregata e gli stanziamenti previsti dal governo per attenuarne gli impatti — tra 3 e 4 miliardi di euro nel complesso di famiglie e piccole imprese — evidenzia la relativa esiguità del pure importante intervento di sostegno», evidenzia l’analisi.

Riduzione dei consumi

«La vivacità dei consumi che si sta registrando in questi giorni rischia di essere una parentesi troppo breve. Inflazione e caro bollette, infatti, potrebbero ridimensionare, già dai prossimi mesi, il reddito reale delle famiglie e la loro capacità di spesa. Il Governo deve, quindi, assumere misure strutturali contro il caro energia». Questo il commento di Carlo Sangalli, Presidente di Confcommercio, Carlo Sangalli, allo studio della Confederazione sugli effetti del caro-bollette su famiglie e imprese. Il timore è che l’aumento dei prezzi di elettricità e gas costringa gran parte delle famiglie a rinunciare alle cosiddette spese non obbligate, che hanno una ricaduta su alcuni settori già duramente colpiti dalla pandemia.

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Lo spread rivede dopo oltre un anno quota 140. Vacilla il teorema di Draghi: “Non sono uno scudo per il… - Il Fatto Quotidiano

Lo spread, ovvero la differenza di rendimento tra un titolo di Stato decennale tedesco e l’equivalente italiano, ha sfiorato questa mattina i 140 punti base, il livello più alto dal novembre 2020. Un movimento dovuto all’incremento di rendimento dei Btp salito a 1,117% (il Bund tedesco è rimasto sostanzialmente fermo). L’approssimarsi delle festività riduce i volumi di compravendita sui mercati, circostanza che facilita movimenti di prezzi più decisi. Tuttavia è possibile che gli investitori inizino a fiutare aria di turbolenze politiche, indipendentemente da come finirà la corsa alla presidenza della Repubblica, un aumento delle tensioni nella maggioranza è infatti da mettere in conto. Il segnale odierno interferisce con la teoria espressa ieri da Mario Draghi per tracciare il suo cammino verso il Quirinale.

“Se è vero che lo spread è più alto ora di quando sono arrivato vuol dire che non sono uno scudo quindi il problema non c’è”. Così il premier Mario Draghi, aveva risposto ieri in occasione della conferenza stampa di fine anno, ad una domanda che evidenziava come nell’ultimo anno lo spread fosse cresciuto e, se lui venisse eletto al Quirinale, potrebbe venir meno per l’Italia lo scudo rappresentato dall’ autorevolezza dell’ex presidente della Bce. Draghi ha poi aggiunto “Ripeto: non sono i singoli individui a rappresentare la forza dell’Italia ma quello che ha fatto il paese, come ha reagito anche a livello psicologico. Se si continua a crescere la preoccupazione per lo spread è minore, i mercati guardano alla crescita prima di tutto, è quello il barometro di credibilità dei paesi e del nostro in particolare”.

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Draghi e l’illusionismo sulla riforma dell’Irpef: “Premia chi guadagna meno”. Ma i dati di Mef e Parlamento dicono il contrario

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Lo spread rivede dopo oltre un anno quota 140. Vacilla il teorema di Draghi: “Non sono uno scudo per il… - Il Fatto Quotidiano

Lo spread, ovvero la differenza di rendimento tra un titolo di Stato decennale tedesco e l’equivalente italiano, ha sfiorato questa mattina i 140 punti base, il livello più alto dal novembre 2020. Un movimento dovuto all’incremento di rendimento dei Btp salito a 1,117% (il Bund tedesco è rimasto sostanzialmente fermo). L’approssimarsi delle festività riduce i volumi di compravendita sui mercati, circostanza che facilita movimenti di prezzi più decisi. Tuttavia è possibile che gli investitori inizino a fiutare aria di turbolenze politiche, indipendentemente da come finirà la corsa alla presidenza della Repubblica, un aumento delle tensioni nella maggioranza è infatti da mettere in conto. Il segnale odierno interferisce con la teoria espressa ieri da Mario Draghi per tracciare il suo cammino verso il Quirinale.

“Se è vero che lo spread è più alto ora di quando sono arrivato vuol dire che non sono uno scudo quindi il problema non c’è”. Così il premier Mario Draghi, aveva risposto ieri in occasione della conferenza stampa di fine anno, ad una domanda che evidenziava come nell’ultimo anno lo spread fosse cresciuto e, se lui venisse eletto al Quirinale, potrebbe venir meno per l’Italia lo scudo rappresentato dall’ autorevolezza dell’ex presidente della Bce. Draghi ha poi aggiunto “Ripeto: non sono i singoli individui a rappresentare la forza dell’Italia ma quello che ha fatto il paese, come ha reagito anche a livello psicologico. Se si continua a crescere la preoccupazione per lo spread è minore, i mercati guardano alla crescita prima di tutto, è quello il barometro di credibilità dei paesi e del nostro in particolare”.

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Trading online in criptovalute, oscurati 50 siti web - Il Sole 24 ORE

2' di lettura

Abusivismo finanziario in valute virtuali: parla di questo l’indagine che ha portato la guardia di finanza, coordinata dal Procura di Torino, a scoprire 50 siti web con milioni di visualizzazioni in tutto il mondo che proponevano, abusivamente, investimenti in valute virtuali. Appoggiati a società estere e con server oltre confine, i siti offrivano in varie lingue una proposta di investimento previa apertura di un conto corrente su cui si doveva eseguire un versamento. I responsabili dell’attività sono stati denunciati e 28 dei 50 portali - segnalati alla Consob - sono stati oscurati. Gli altri 22 nel frattempo erano stati chiusi.

Fino al 100% di guadagni prospettati

I siti in questione erano consultabili in varie lingue, tra cui quella italiana, e fornivano indicazioni sulle modalità di accesso attraverso appositi tutorial. All’utente che si collegava veniva offerta una vera e propria proposta di investimento (tanto che sui siti si fornivano informazioni idonee a mettere i risparmiatori in grado di valutare se aderire o meno all’iniziativa) negoziabile anche in mercati esteri, prospettando guadagni che potevano arrivare, in due anni, fino a quasi il 100% dell’importo investito. Si trattava, in sostanza, di operazioni di trading on line (rientranti tra quelle previste dal Testo Unico della Finanza) effettuate tramite Internet, consistenti nella negoziazione, esecuzione, ricezione e trasmissione di ordini, per le quali sarebbe stato necessario che l’intermediario cui era riconducibile l’attività di investimento fosse abilitato allo svolgimento di tali servizi.

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Gruppo di lavoro congiunto Consob-Gdf

Pertanto, le Fiamme Gialle, al termine di un’accurata e complessa operazione di ricognizione dei siti individuati e di analisi dei profili dei soggetti coinvolti, hanno denunciato alla Procura della Repubblica del capoluogo piemontese, per il reato di abusivismo finanziario, i responsabili dell’attività illecita. Consob e Guardia di Finanza hanno concordato di proseguire e intensificare la collaborazione in questo campo. A tal fine è stato deciso di istituire un apposito gruppo di lavoro congiunto.

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Wednesday, December 22, 2021

Il FTSEMib chiude ancora al massimo intraday - SoldiOnline.it

Si è interrotta la corsa di Banca Carige. Ottime performance per Leonardo e CNH Industrial. Debutto con rialzi superiori al 10% per Directa Sim e ISCC Fintech

mercato-andamentoI maggiori indici di Borsa Italiana e le principali piazze finanziarie europee hanno chiuso la seduta in territorio positivo, sui massimi di giornata.

Il FTSEMib ha messo a segno un rialzo dello 0,66% a 26.828 punti, il massimo di giornata (minimo di 26.541 punti). Il FTSE Italia All Share ha guadagnato lo 0,72%. Performance migliori per il FTSE Italia Mid Cap (+1,3%) e per il FTSE Italia Star (+1,62%). Nella seduta del 22 dicembre 2021 il controvalore degli scambi è sceso a 1,64 miliardi di euro, rispetto agli 1,86 miliardi di martedì; sono passate di mano 496.017.889 azioni (519.485.328 nella seduta di martedì).

Alle 17.30 il bitcoin si era riportato a 49.000 dollari (poco più di 43.000 euro).

Lo spread Btp-Bund si è confermato sopra i 130 punti.

L’euro si è riportato oltre gli 1,13 dollari.

Si è interrotta la corsa di Banca Carige (invariata a 0,746 euro). Nell’ambito della proposta formulata per rilevare il controllo dell’istituto ligure, BPER Banca (-0,56% a 1,7775 euro) ha ribadito al Fondo interbancario di tutela depositi (l’azionista di riferimento di Banca Carige) la propria disponibilità a fornire i chiarimenti richiesti e a effettuare gli approfondimenti ritenuti necessari, oltreché a verificare congiuntamente le ipotesi alla base dell’offerta; il tutto nel contesto di un adeguato regime di esclusiva.

Ottimo rialzo per Leonardo (+2,42% a 6,262 euro). Nel corso di un'audizione presso le Commissioni Attività produttive e Difesa della Camera dei deputati, il numero uno dell'azienda, Alessandro Profumo, ha dichiarato che i risultati finanziari del 2021 dovrebbero essere in linea con le indicazioni fornite al mercato.

Al FTSEMib seduta decisamente positiva per Telecom Italia TIM (+1,86% a 0,4428 euro) e CNH Industrial (+2,72% a 16,22 euro).

Al MidCap spicca il calo di Juventus FC (-3,85% a 0,3444 euro). Il club bianconero ha comunicato che al termine dell'aumento di capitale risultano complessivamente sottoscritte 1.178.700.939 nuove azioni, pari al 98,45% delle nuove azioni offerte, per un controvalore complessivo di 393,69 milioni di euro. Le 18.525.843 azioni non sottoscritte sarannno acquistate entro il 28 dicembre 2021 dal consorzio di garanzia.

All’Euronext Growth Milan seduta brillante per Directa Sim (+12,3% a 3,3675 euro) e ISCC Fintech (+13,6% a 5,68 euro), nel giorno del debutto nel listino dedicato alle PMI dinamiche e competitive. Le azioni delle due società sono state collocate rispettivamente a 3 euro e a 5 euro.

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Giappone, da McDonald's patatine fritte razionate causa covid - Adnkronos

Solo porzioni piccole, per le patatine fritte vendute nei tremila McDonald's in Giappone. Lo ha deciso la più grande azienda di fast food del mondo per far fronte alla carenza di patate dovuta alla pandemia da coronavirus da una parte e alle inondazioni in Canada dall'altra. "McDonald's Japan limiterà temporaneamente le vendite di patatine fritte di medie e grandi dimensioni come misura atta a garantire che i clienti possano continuare a gustare le patatine fritte di McDonald's'', ha detto la società alla Bbc. "I clienti potranno ancora ordinare patatine fritte di piccole dimensioni in tutti i nostri ristoranti. Ad oggi, non ci sono state interruzioni nella fornitura", ha aggiunto. In una nota si legge che "a causa delle inondazioni su larga scala vicino al porto di Vancouver e della crisi della catena di approvvigionamento globale causata dalla pandemia di coronavirus, ci sono ritardi nella fornitura di patate".

Quelle usate da McDonald's in Giappone sono infatti patate provenienti dal porto canadese di Vancouver. Il razionamento delle patatine fritte resterà in vigore fino a fine anno. Il Giappone è il più grande mercato asiatico per i prodotti a base di patate surgelate statunitensi. McDonald's ha subito un problema simile nel dicembre del 2014 a causa di una vertenza sindacale che ha coinvolto 20mila lavoratori portuali, operatori terminalistici e compagnie di navigazione in 29 porti della costa occidentale degli Stati Uniti che ha causato una carenza di patatine fritte. In quell'occasione l'azienda ha deciso di importare via aerea mille tonnellate di patatine surgelate.

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Tuesday, December 21, 2021

Borse, l'Europa rimbalza. Titoli oil in luce con il petrolio in salita - Il Sole 24 ORE

2' di lettura

(Il Sole 24 Ore Radiocor) - Tornano gli acquisti sui mercati azionari europei che rimbalzano dopo un inizio di settimana in netto calo a causa del rapido diffondersi della variante Omicron, delle mosse della Banca centrale cinese sui tassi e dello stallo in Usa sul maxi piano sociale e ambientale dell'amministrazione Biden.I risultati dei test di Moderna sul proprio vaccino avevano già contributo a ridimensionare le perdite dei listini alla vigilia mentre i segnali di apertura del senatore Joe Manchin su un piano Build Back Better rivisto favoriscono un cauto ottimismo sul destino del piano Usa.

«L'incertezza globale rimane elevata - dicono gli analisti di ActivTrades - poiché gli investitori faticano a valutare in che modo questa nuova ondata influenzerà le economie, soprattutto in un momento in cui le politiche monetarie di alcuni paesi si fanno più aggressive». Questa situazione, notano, fornisce un forte supporto per i rifugi sicuri come l'oro con gli investitori che comunque riducono la loro esposizione alle azioni, «interrompendo il rally di Babbo Natale che tutti stavano aspettando».

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Andamento Piazza Affari FTSE Mib

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A Piazza Affari corre St, bene i titoli oil

A Milano è Stmicroelectronics a guidare le big anche grazie alla guidance sopra le attese da parte dell'americana Micron Technologies. Rimbalzo per la galassia Exor molto penalizzata nella seduta di lunedì: salgono Cnh Industrial, Exor e Stellantis. La risalita del petrolio sostiene Eni. Continua la corsa Prysmian tra i pochi in controtendenza alla vigilia grazie ai contratti per due progetti di eolico offshore negli Stati Uniti. Tra le banche bene Banca Pop Er: un nuovo cda della banca modenese che deve valutare come procedere sul dossier Bca Carige.

Leggi anche

Petrolio in salita, non si ferma la corsa del gas

Il petrolio recupera parte delle perdite della seduta di lunedì 20 dicembre, dovute all'accelerazione dei contagi e allo stop al maxi piano di investimenti Usa che sono alla radice della discesa. Intanto, sottolineano gli analisti di Mps Capital Services, non si ferma la corsa del gas che super i 160 euro al megawattora su nuovi record dopo che la quantità di gas nella stazione tedesca di Mallnow, dove termina il gasdotto Yamal Europe, è scesa a zero nelle prime ore di stamattina secondo i dati dell'operatore Gascade. Una situazione che costringerebbe l'Europa a far ricorso alle riserve in un periodo di basse temperature e elevati consumi a cui le fonti rinnovabili non possono far fronte in maniera sufficiente. Non sono chiare, secondo gli analisti citati da Bloomberg, le ragioni alla base di questa minore fornitura russa nel gasdotto che va dalla Siberia nord-occidentale alla Germania attraverso Bielorussia e Polonia.

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Monday, December 20, 2021

Cina: Banca centrale taglia il prime rate al 3,80% - Ultima Ora - Agenzia ANSA

(ANSA) - PECHINO, 20 DIC - La Banca centrale cinese (Pboc) ha tagliato per la prima volta in 20 mesi il Loan prime rate (Lpr), tra i tassi preferenziali offerti dalle banche commerciali alla clientela migliore e un riferimento per i tassi applicati agli altri prestiti: l'Lpr a un anno, si legge in una nota, passa dal 3,85% al 3,80%, mentre quello a 5 anni resta invariato al 4,65%.
    La misura, in uno scenario più incerto per l'economia cinese, punta ad aumentare la liquidità del sistema bancario per i finanziamenti alle imprese. Pesano, in particolare, i lockdown legati ai vari focolai di Covid-19 e la crisi del settore immobiliare, a partire da Evergrande. (ANSA).
   

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Zegna e Bonomi: ecco le ragioni della quotazione e della scelta di New York - Il Sole 24 ORE

I punti chiave

8' di lettura

È da molto tempo, forse addirittura vent’anni, che giornalisti economici e finanziari chiedono a Gildo Zegna, amministratore delegato del gruppo fondato da suo nonno Ermenegildo, se la Borsa sia all’orizzonte, se la famiglia pensi all’ingresso di soci esterni, se la governance sia solida. Era il 2000 quando Diego Della Valle decise di quotare il gruppo Tod’s, guidato peraltro dalla seconda generazione – e non terza, come nel caso di Zegna. Una scelta per l’epoca inedita nel settore della moda e del...

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Sunday, December 19, 2021

Bollette, la nuova stangata di gennaio supera il 60% - Il Sole 24 ORE

Nei giorni scorsi hanno lanciato segnali di preoccupazione gli imprenditori della ceramica, esposti al rincaro del metano, il combustibile principe nei forni per la cottura dei materiali ceramici.

Rincari del 231% nei costi del gas e del 166% nell’energia elettrica sono rilevati da uno studio del Centro Studi di Confindustria Brescia su un campione significativo di 113 aziende associate con 10.500 addetti, e osserva il presidente Franco Gussalli Beretta che per le aziende c’è «il rischio di dover sospendere l’attività per eccesso di costi e la consistente riduzione delle marginalità, nonostante il rialzo dei fatturati».

Ecco le vetrerie. Per fondere il vetro, l’industria italiana brucia in genere più di un miliardo di metri cubi di metano l’anno (1,5% dei consumi nazionali) ed esprime un fabbisogno di energia elettrica di 3 miliardi di chilowattora l’anno. Commenta il presidente dell’Assovetro, Graziano Marcovecchio, che «le alte temperature di fusione, 1.600 gradi, e l’impossibilità di spegnere gli impianti, pena danni irreversibili, ci rendono particolarmente esposti a quanto sta accadendo».

L’agroalimentare sente già gli effetti dei rialzi: «L’impennata del costo del gas, utilizzato nel processo di produzione dei fertilizzanti, ha fatto schizzare verso l’alto i prezzi dei concimi — spiega una nota della Coldiretti diffusa ieri. — Non si sottraggono ai rincari anche i fertilizzanti a base di azoto, fosforo e potassio che subiscono anch’essi una forte impennata. L’aumento dei costi riguarda anche l’alimentazione del bestiame, il riscaldamento delle serre per fiori e ortaggi».

Le previsioni degli esperti

Marco Bernardi, presidente della società elettrica Illumia, durante un evento ha chiesto all’economista dell’energia Alberto Clô «come la situazione che stiamo vivendo impatta la tanto auspicata liberalizzazione che attendiamo da tanto tempo». La risposta di Clô è stata venata dal pessimismo della ragione: la crisi energetica era «tutt’altro che inattesa», ha detto al meeting di Illumia, e «ha fatto emergere una serie di questioni che la retorica della transizione energetica ha cancellato dal dibattito pubblico. Una crisi non temporanea ma strutturale che richiede alle imprese e a tutti i soggetti di adeguarsi: dovete riprendere a guardare l’andamento dei mercati e vi accorgerete della fragilità del sistema». «La retorica sulla transizione ecologica — ha concluso l’economista — ha nascosto alcune verità: il metano è essenziale ed è necessario che imprese petrolifere riprendano gli investimenti».

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Come sarà il 2022? Ecco i rischi sulle Borse dopo la svolta di Fed e Bce - Il Sole 24 ORE

Mercati e politica monetaria

Le banche centrali ritirano le politiche ultra-espansive con i mercati sui massimi e con molti eccessi: per gli investitori questo è il rischio numero uno. Motivo: ci sono tante vulnerabiltà

di Morya Longo

5' di lettura

Per anni i banchieri centrali hanno ripetuto che la politica monetaria era entrata in un «terreno inesplorato». E ora, dopo oltre un decennio di politiche da parte di Fed, Bce &C che continuiamo a chiamare «non convenzionali» sebbene siano diventate la norma, sono i mercati finanziari a essere entrati in un terreno inesplorato. A mostrare comportamenti e valutazioni mai visti prima o da molti decenni: i rendimenti reali dei titoli di Stato sono ai minimi storici in America ed Europa, gli earning ...

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Risparmi, gli italiani rischiano uno shock-inflazione da 500 miliardi a 10 anni - Il Sole 24 ORE

InchiestaApprofondimento di un singolo argomento che mette a frutto il lavoro di ricerche e significative risorse.Scopri di piùL’impatto sulle famiglie

Con il caro-prezzi attuale la «tassa occulta» è in grado di ridurre del 28,5% il potere di acquisto degli oltre 1.800 miliardi custoditi in depositi senza interesse.

di Maximilian Cellino

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Bonus tv, ecco come fare per averlo. Inutilizzato il 40% dello stanziamento per incentivare la rottamazione… - Il Fatto Quotidiano

Con la tredicesima si cambia programma. Anzi si cambia televisore. Secondo l’Associazione Italiana Retailer Elettrodomestici Specializzati (Aires), non sono pochi gli italiani che stanno approfittando della gratifica natalizia per cambiare apparecchio televisivo. Con tanto di bonus rottamazione in regalo. Al momento c’è ancora un importante plafond da sfruttare: è stato utilizzato infatti il 60% dei fondi (250 milioni) messi a disposizione dal governo per agevolare la rottamazione delle vecchie tv.

Ci sono quindi circa 100 milioni ancora disponibili. “Ma se si continua al passo di 12mila nuovi apparecchi al giorno, il denaro finirà per inizio marzo”, spiega Luigi Gabriele, numero uno di Consumerismo no profit. Possibile allora che il governo rinnovi il bonus? “Abbiamo chiesto che vengano stanziati nuovi fondi – dichiara Davide Rossi, direttore generale di Aires – La sottosegretaria Ascani si è detta disponibile”. Tuttavia la coperta è corta e fino all’ultimo non è detto che il bonus venga rifinanziato.

Inoltre, “il Mise ha riconosciuto la possibilità di continuare al massimo fino al 31 dicembre 2022 le trasmissioni in MPEG2 in simulcast”, spiega Gianfranco Giardina, esperto della rivista tecnica Dday.it. Questo significa che si è allungata la vita di tutte le tv HD che continueranno a vedere gli stessi canali. Con una controindicazione: dall’8 marzo i vecchi televisori non predisposti per codifica MPEG4 non vedranno più i canali sullo stesso numero di telecomando. Un esempio? Rai Uno HD nella nuova codifica MPEG4 si vedrà sempre sulla numerazione 1 del telecomando, ma Rai Uno SD in MPEG2 andrà sul più scomodo numero 501. Il televisore sarà funzionante, ma con un po’ di confusione di canali e tasti per chi lo utilizza. Di conseguenza, aggiunge Giardina, è “ancora più irrealistico pensare a un successivo passaggio al molto più sfidante DVB-T2 a gennaio 2023”.

Non sarà quindi strettamente necessario cambiare tv così rapidamente come inizialmente previsto nella road map del governo perché si allunga la vita dei televisori HD che non supportano la nuova codifica MPEG4. E quindi anche il bonus ha una ragione in meno per essere subito rifinanziato visto che non c’è più la necessità della rottamazione immediata delle tv. Se si vuole cambiare apparecchio, meglio quindi approfittare dell’attuale stanziamento. Sapendo che si registra una problematica sullo smaltimento dei rifiuti elettronici. “In questo periodo i negozianti stanno andando in affanno perché non riescono a smaltire i vecchi televisori – riprende Gabriele – Sono convinto che su questo tema ne vedremo delle belle”. Concorda Rossi di Aires che invita a cercare soluzioni efficaci sul tema smaltimento dei rifiuti elettronici.

Intanto come fare a utilizzare il bonus? I requisiti sono tre: essere residente in Italia, rottamare correttamente una tv acquistata prima del 22 dicembre 2018 ed essere in regola con il pagamento del canone Rai. Salvo non appartenere alla categoria dei soggetti esentati perché con reddito familiare inferiore ad 8mila euro. Il bonus consente di ottenere uno sconto del 20% fino ad un importo massimo di 100 euro sull’acquisto di un nuovo apparecchio televisivo.

L’incentivo è cumulabile con il Bonus tv decoder. Prima dell’acquisto bisogna però scaricare il modulo di auto-dichiarazione per la certificazione del corretto smaltimento. In alternativa la vecchia tv può essere consegnata direttamente nei negozi che hanno aderito all’iniziativa come indicato nell’elenco pubblicato dal ministero dello Sviluppo economico. Lo sconto si otterrà direttamente in cassa fino ad esaurimento dei fondi destinati all’incentivo. E solo per un televisore a famiglia.

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