Rechercher dans ce blog

Thursday, August 31, 2023

UBS-Credit Suisse, "A Zurigo i tagli maggiori" - RSI.ch Informazione

"Non abbiamo ancora ricevuto un dettaglio sulle regioni, ma solo sulle aree. Quello che posso dire è che la maggior parte dei posti di lavoro (che saranno tagliati, dei 3'000 preventivati ndr) si trovano a Zurigo o nei dintorni". Sono parole di Natalia Ferrara, co-direttrice dell’Associazione svizzera degli impiegati di banca (ASIB), intervistata dalla RSI nel giorno in cui UBS ha annunciato importanti novità sull’acquisizione di Credit Suisse.

" In Ticino già in passato ci sono stati dei tagli importanti. Credo che riusciremo a gestire l’impatto sul Ticino. Ci sarà un accompagnamento che prevediamo di fare e in questo senso siamo già in contatto con il Consiglio di stato e con la Sezione del lavoro e con il Centro di studi bancari, per far sì che le persone siano concretamente accompagnate e aiutate”.

L'intervista a Ermotti

TG 12:30 di giovedì 31.08.2023

 
TG/Red.MM

Adblock test (Why?)


UBS-Credit Suisse, "A Zurigo i tagli maggiori" - RSI.ch Informazione
Read More

Borsa: Europa in calo, torna il timore per l'inflazione - Ultima ora - Ansa.it - Agenzia ANSA

Londra ha chiuso in calo dello 0,45%, Parigi dello 0,65%, Madrid dello 0,34%, Milano dello 0,29% e Francoforte è l'unica Borsa che è riuscita a mantenersi in terreno positivo (+0,35%). Passa così sotto traccia il rally di Ubs (+6%), oscurata dai timori per il rapporto sull'occupazione negli Usa che sarà diffuso domani.
    Nel frattempo, fanno notare gli analisti, l'inflazione dell'Eurozona ha smesso di rallentare riportando il focus sul tema dei tassi che la Bce potrebbe decidere di alzare nuovamente.
   

Riproduzione riservata © Copyright ANSA

Adblock test (Why?)


Borsa: Europa in calo, torna il timore per l'inflazione - Ultima ora - Ansa.it - Agenzia ANSA
Read More

In agosto inflazione in calo a +5,5%, ma resta sopra la media dell’Eurozona - Il Fatto Quotidiano

Inflazione in lieve calo in agosto, ma la pressione sui consumatori italiani resta altissima visto che il carrello della spesa rincara ancora del 9,6% anno su anno. Le stime preliminari diffuse dall’Istat danno conto di un aumento dell’indice nazionale dei prezzi al consumo per l’intera collettività del 5,5% su base annua contro il +5,9% di luglio, contro il +5,3% dell’Eurozona. Non solo: complice l’andamento dei trasporti, su base mensile si registra un aumento dello 0,4%, che non si vedeva dallo scorso aprile. Il ritmo di crescita dei prezzi dei beni alimentari, per la cura della casa e della persona si attesta invece a +9,6% dal +10,4 del mese prima. Prodotti alimentari e bevande analcoliche, in particolare, continuano a rincarare di oltre il 10%. “Equivalente ad una stangata da +777 euro annui per un nucleo con due figli solo per la spesa relativa a cibi e bevande”, sottolinea Assoutenti. “Con un tasso generale di inflazione pari al +5,5%, una famiglia ‘tipo’ si ritrova a subire un aggravio di spesa pari a +1.609 euro annui, che sale a +2.084 euro per una famiglia con due figli”.

L’“inflazione di fondo”, al netto degli energetici e degli alimentari freschi, rallenta ancora da +5,2% a +4,8%. Secondo l’Istat la decelerazione su base annua dei prezzi al consumo è ancora fortemente influenzata dalla dinamica dei beni energetici ma “riflette anche l’evoluzione favorevole dei prezzi di alcune tipologie di servizi (ricreativi, culturali e per la cura della persona e di trasporto) e il rallentamento su base tendenziale dei prezzi dei beni alimentari, la cui crescita in ragione d’anno rimane, tuttavia, su valori relativamente alti”.

“Un calo insoddisfacente, con il contagocce”, commenta il presidente dell’Unione nazionale consumatori, Massimiliano Dona. “L’inflazione si abbassa ma troppo a rilento. I prezzi, pur se ad un ritmo inferiore, continuano lo stesso a salire nonostante abbiano oramai raggiunto livelli stellari, insostenibili per troppe famiglie. Inoltre, se quella tendenziale cala, quella su base mensile decolla dello 0,4%, facendoci tornare ai livelli del mese di aprile. Per trovare un balzo superiore bisogna risalire fino al mese di novembre 2022, quando si arrivò a +0,5%”.

Adblock test (Why?)


In agosto inflazione in calo a +5,5%, ma resta sopra la media dell’Eurozona - Il Fatto Quotidiano
Read More

Inflazione, Schnabel (Bce): non possiamo prevedere picco tassi e durata stretta - Il Sole 24 ORE

2' di lettura

«Dopo oltre un anno di significativa stretta monetaria, l’outlook dell'area euro rimane altamente incerto. L'attività si è visibilmente attenuata e gli indicatori previsionali segnalano una debolezza futura sebbene rimangano importanti sacche di resilienza, soprattutto nel mercato del lavoro». Lo ha detto Isabel Schnabel, membro del Consiglio direttivo Bce, inaugurando i lavori di una conferenza sulle dinamiche dell’inflazione organizzata a Francoforte dalla Banca centrale europea e dalla Fed di Cleveland.

In questo contesto di incertezza, ha aggiunto Schnabel, la Bce nel corso delle prossime riunioni valuterà attentamente i rischi sia al ribasso che al rialzo per le dinamiche di inflazione. «Se dovessimo ritenere che l’orientamento della politica non è in linea con un ritorno tempestivo dell’inflazione al nostro obiettivo del 2%, questo renderebbe giustificato un ulteriore aumento dei tassi di interesse. In un contesto di mercati del lavoro vicini alla piena occupazione e venti inflazionistici strutturali, ciò assicurerebbe anche contro il persistente rischio elevato che l’inflazione rimanga sopra il nostro obiettivo per troppo tempo. Al contrario, se la nostra valutazione della trasmissione della politica monetaria suggerisse che il ritmo della disinflazione sta procedendo come desiderato, potremmo permetterci di attendere fino alla nostra prossima riunione per raccogliere ulteriori prove su come la frenata della domanda aggregata si rifletterà nel tempo su prezzi e salari».

Loading...

«In base a questo approccio dipendente dai dati - ha aggiunto Schnabel - non possiamo prevedere quale sarà il tasso massimo né per quanto tempo i tassi dovranno essere mantenuti a livelli restrittivi. Non possiamo neanche impegnarci in azioni future, il che significa che non possiamo scambiare la necessità di ulteriori restrizioni della politica monetaria oggi con la promessa di mantenere i tassi a un certo livello più a lungo».

Adblock test (Why?)


Inflazione, Schnabel (Bce): non possiamo prevedere picco tassi e durata stretta - Il Sole 24 ORE
Read More

Luce e gas, per le bollette nuovi rincari a settembre: le scelte da fare tra tariffa fissa e variabile - Corriere della Sera

Luce e gas, per le bollette nuovi rincari a settembre: le scelte da fare tra tariffa fissa e variabile

È il grande caldo di fine mese, che con ogni evidenza sembra ora svanito, a spiegare la risalita momentanea dei prezzi nel mercato elettrico. Semplicemente, l’ingente utilizzo dei condizionatori nelle case e negli uffici comporta un aumento della domanda di energia e dunque una crescita del prezzo.
Nell’ultima decade di agosto la curva ha toccato i massimi degli ultimi trenta giorni, superando nel picco quota 160 euro al megawattora. Il valore medio, in ogni caso, è pari circa a un quinto di quello che si registrava nell’agosto 2022, quando l’impatto delle tensioni geopolitiche scaturite dal conflitto ucraino era ben più permeante. Anche sul gas il discorso è analogo: nulla a che vedere con il trimestre estivo dello scorso anno, ma i prezzi sono ancora al di sopra dei livelli pre-crisi.

Gli aumenti e la scelta tra mercato libero e maggior tutela

Dopo l’impennata del 2022, il costo della materia prima si è relativamente stabilizzato nei primi sei mesi dell’anno in corso. In particolare, però, a giugno la discesa dei prezzi ha conosciuto una battuta d’arresto. Questo ha portato l’Arera a preannunciare un aumento dello 0,4% nel terzo trimestre. Nel cosiddetto “anno scorrevole”, compreso tra il 1 ottobre 2022 e il 30 settembre 2023 la spesa stimata per una famiglia-tipo è di 1.1550 euro, in aumento del 7,3% rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente.

Ma dei rincari sui mercati internazionali le famiglie italiane sentiranno l’effetto nelle prossime bollette. Per Davide Tabarelli, presidente di Nomisma Energia, «Se rimangono questi i prezzi è certo che ci sarà un aumento sulla prossima bolletta dell’elettricità. Dal primo ottobre ci sarà un balzo fra il 7 e il 10% delle tariffe elettriche per l’ultimo trimestre, il primo aumento, un po’ pesante, del 2023».

Inoltre, è il caso di notare che nell’ultimo quinquennio il Prezzo unico nazionale (Pun) - riferimento per l’energia elettrica - e il Punto di scambio virtuale (Psv) - riferimento per il gas - sono sempre aumentati nel periodo tra agosto e settembre, con la sola eccezione del 2022 che, però, fa storia a sé per le ragioni legate alla guerra e al riassetto delle forniture. Considerando, dunque, pressoché inevitabili i rincari per il mese alle porte, quali sono le differenze tra Mercato a maggior tutela e Mercato libero?

Il Mercato tutelato

Le condizioni economiche del servizio a maggior tutela, con cui si intende la fornitura di energia elettrica ad abitazioni e microimprese, sono aggiornate all’inizio di ogni trimestre dall’Arera in base alle proiezioni dei prezzi all’ingrosso per quel periodo. Per quanto riguarda il gas naturale, invece, l’aggiornamento delle quotazioni avviene su base mensile seguendo, come si diceva, l’andamento dell’indice Psv del mercato all’ingrosso. Il passaggio dal meccanismo trimestrale a quello mensile per la valutazione del prezzo del gas è stato introdotto da Arera proprio per poter stabilire un valore più in linea con il mercato all’ingrosso e far fronte all’onda dei rincari.

In ogni caso, tale mercato, detto anche a maggior tutela, non permette ai clienti di scegliere le tariffe che preferiscono, differentemente dal Mercato libero dove, invece, l’utente può optare per soluzioni a prezzo bloccato o a prezzo variabile, con lo scopo di individuare il fornitore che offre il servizio al costo più vantaggioso in quel momento.

Il Mercato libero

Il mese scorso l’Arera, in occasione della pubblicazione della Relazione annuale, ha comunicato dati in merito: il 69,3% degli utenti domestici è passato al mercato libero, il 66,8% per il gas naturale.
Il regime di Maggior Tutela, in ogni caso, cesserà il 1° gennaio 2024, dopo vari rinvii, traghettando per un primo momento in un regime transitorio, definito a “Tutele Graduali”.

I prezzi bloccati per 36 mesi: pro e contro

Ma anche all’interno del Mercato libero è possibile scegliere offerte con prezzo bloccato fino a 36 mesi, di modo da non esporsi alle continue oscillazioni del mercato all’ingrosso. Di contro, decidendo di affidarsi a soluzioni a prezzo fisso, sarà impossibile beneficiare di eventuali vantaggi in caso di cali nel mercato all’ingrosso. Da considerare anche che, nel breve periodo, tali tariffe presentano una spesa superiore rispetto a quelle a prezzo variabile: il prezzo stabilito dal fornitore è, mediamente, più alto rispetto a quello che viene a determinarsi nel mercato all’ingrosso e, pertanto, almeno in un primo momento, potrebbe tradursi in una maggiore spesa in bolletta. I dati Arera, comunque, confermano una propensione della clientela a scegliere tariffe bloccate per almeno 12 mesi, che nel caso dell’energia elettrica costituiscono il 76% dei contratti.

Iscriviti alle newsletter di L'Economia

Whatever it Takes di Federico Fubini
Le sfide per l’economia e i mercati in un mondo instabile

Europe Matters di Francesca Basso e Viviana Mazza
L’Europa, gli Stati Uniti e l’Italia che contano, con le innovazioni e le decisioni importanti, ma anche le piccole storie di rilievo

One More Thing di Massimo Sideri
Dal mondo della scienza e dell’innovazione tecnologica le notizie che ci cambiano la vita (più di quanto crediamo)

E non dimenticare le newsletter
L'Economia Opinioni e L'Economia Ore 18

Adblock test (Why?)


Luce e gas, per le bollette nuovi rincari a settembre: le scelte da fare tra tariffa fissa e variabile - Corriere della Sera
Read More

Wednesday, August 30, 2023

La scalata occulta di Luca Ruffino a Visibilia prima del suicidio: i pm di Milano indagano sulle omesse comun… - La Repubblica

Nelle settimane precedenti al suicidio dello scorso 5 agosto, Luca Ruffino aveva acquistato quote di Visibilia, sia personalmente e sia attraverso la sua Sif Italia, per oltre il 71 per cento delle azioni. Una scalata che, dopo l’acquisizione dello scorso autunno della società fondata da Daniela Santanchè, era stata tenuta nascosta al mercato. Soltanto il giorno prima del suicidio, comunica oggi Visibilia, le acquisizioni erano state comunicate dagli azionisti “Luca Giuseppe, Reale Ruffino e Sif Italia” a Visibilia.

Adblock test (Why?)


La scalata occulta di Luca Ruffino a Visibilia prima del suicidio: i pm di Milano indagano sulle omesse comun… - La Repubblica
Read More

Piazza Affari piatta. Europa in calo con focus su dati macro - Borsa Italiana

News Image (Teleborsa) - Seduta al ribasso per le principali borse del Vecchio Continente. Tiene invece la piazza di Milano che si posiziona sulla linea di parità, con l'attenzione degli investitori che è focalizzata su numerosi dati macroeconomici, i quali potrebbero anche avere un effetto sul percorso della politica monetaria della BCE. In particolare, oggi sono in programma i report sull'inflazione della Germania (alle 14 ore italiana) e della Spagna (+0,5% mese +2,6% anno ad agosto), che forniranno ulteriori indizi sulle pressioni dei prezzi nella regione, in vista dei numeri complessivi Eurostat di domani.

Sempre sul fronte macro, l'Istat ha comunicato che ad agosto, la diminuzione dell'indice di fiducia delle imprese italiane ha espresso un generalizzato peggioramento in tutti i comparti, attestandosi sul valore più basso da novembre 2022. Anche a livello di Euro Zona, è peggiorata la fiducia di imprese e consumatori.

L'Euro / Dollaro USA continua la seduta sui livelli della vigilia, riportando una variazione pari a +0,06%. Sostanzialmente stabile l'oro, che continua la sessione sui livelli della vigilia a quota 1.938,3 dollari l'oncia. Lieve aumento del petrolio (Light Sweet Crude Oil) che sale a 81,55 dollari per barile.

Sui livelli della vigilia lo spread, che si mantiene a +167 punti base, con il rendimento del BTP decennale che si posiziona al 4,23%.

Tra i mercati del Vecchio Continente sottotono Francoforte che mostra una limatura dello 0,32%, sostanzialmente tonico Londra, che registra una plusvalenza dello 0,35%, e deludente Parigi, che si adagia poco sotto i livelli della vigilia.

Nessuna variazione significativa per il listino milanese, con il FTSE MIB che si attesta sui valori della vigilia a 28.923 punti; sulla stessa linea, si muove intorno alla parità il FTSE Italia All-Share, che continua la giornata a 30.942 punti. In frazionale progresso il FTSE Italia Mid Cap (+0,52%); sulla parità il FTSE Italia Star (+0,06%).

Tra le migliori Blue Chip di Piazza Affari, buoni spunti su Banca MPS, che mostra un ampio vantaggio del 2,21%. Guadagno moderato per Leonardo, che avanza dell'1,26%. Piccoli passi in avanti per Banco BPM, che segna un incremento marginale dell'1,18%. Giornata moderatamente positiva per Saipem, che sale di un frazionale +1,13%.

I più forti ribassi, invece, si verificano su STMicroelectronics, che continua la seduta con -0,99%. Fiacca Recordati, che mostra un piccolo decremento dello 0,90%. Discesa modesta per Prysmian, che cede un piccolo -0,87%. Pensosa Moncler, con un calo frazionale dello 0,56%.

Al Top tra le azioni italiane a media capitalizzazione, Brunello Cucinelli (+5,68%), Anima Holding (+2,25%), OVS (+2,22%) e Banca Popolare di Sondrio (+1,65%).

I più forti ribassi, invece, si verificano su Caltagirone SpA, che continua la seduta con -2,44%. Tentenna GVS, con un modesto ribasso dell'1,29%. Giornata fiacca per Ariston Holding, che segna un calo dell'1,07%. Piccola perdita per MutuiOnline, che scambia con un -1%.

(Teleborsa) 30-08-2023 13:35

Adblock test (Why?)


Piazza Affari piatta. Europa in calo con focus su dati macro - Borsa Italiana
Read More

Le tante e interessanti nuove auto Dacia (Suv e city car) per sfidare marchi blasonati e industria cinese - Business Online

Dacia continua a crescere e oggi proietta le sue ambizioni verso orizzonti più elevati. Il marchio di origine rumena ha conseguito risultati positivi nel 2022 sul mercato europeo, posizionandosi al 12esimo posto a fine anno. Ai tempi dell'insediamento dell'amministratore delegato Luca de Meo è stata espressa la volontà di proprsi in una fascia più prestigiosa senza però abbandonare il suo core di accessibilità.

Considerando che attualmente nel panorama europeo non esiste un concorrente diretto di rilievo al marchio Jeep, non sarebbe irragionevole ipotizzare che Dacia possa in futuro assumere tale ruolo, dotandosi di una gamma adeguata e di soluzioni in grado di conferire maggiore credibilità a questa aspirazione. Facciamo il punto della situazione:

  • Nuovi modelli di auto Dacia in arrivo
  • Così Dacia intende sfidare i marchi cinesi

Nuovi modelli di auto Dacia in arrivo

La futura gamma della Dacia Bigster sarà caratterizzata da più configurazioni possibili con pacchetti tematici. L'offerta motoristica potrebbe comprendere diverse alternativi, tra cui un propulsore turbo a benzina da 1.0 litri a tre cilindri, disponibile in versioni standard con 90 CV e versioni bifuel benzina-Gpl da 100 CV. Potrebbe essere presentato un motore turbo a benzina da 1.3 litri a quattro cilindri o un'opzione diesel da 1.5 dCi. Vi è anche la prospettiva di una variante ibrida, che sfrutta il powertrain full hybrid adottato sulla Renault Clio.

Dacia Fastback è un suv a sette posti caratterizzato da un design elegante, intenzionato a competere con modelli quali Peugeot 5008, Nissan X-Trail e Volkswagen Tiguan Allspace. Malgrado l'obiettivo di mantenere un prezzo accessibile, Dacia si pone come obiettivo quello di evitare optional superflui, offrendo una probabile opzione di elettrificazione. Quest'ultima potrebbe ricalcare l'approccio del modello più grande, presentando un sistema di ibridazione da 145 CV derivato dalla gamma Renault.

Dacia sta esplorando la possibilità di lanciare un veicolo elettrico a basso costo per l'uso urbano, tratto in parte dall'ispirazione fornita dalla Citroen Ami. Questo modello potrebbe avere un prezzo stimato intorno ai 5.000 euro.

Dacia è impegnata anche nello sviluppo di un nuovo suv compatto chiamato Dacia C-Neo, il cui design combinerà elementi delle Citroen C4 e delle Skoda Scala. Con una lunghezza di circa 4,40 metri, presenterà una lieve elevazione da terra e un tetto ispirato alle forme tipiche delle auto aziendali.

La prossima generazione della Dacia Dokker offrirà una varietà di opzioni motoristiche, tra cui una propulsione ibrida benzina da 145 CV e una propulsione elettrica da 136 CV, basate sulla piattaforma modulare CMF-B. Sarà anche possibile scegliere il motore a benzina 1.2 TCe da 115 CV, equipaggiato con la tecnologia mild hybrid advanced da 48 V e potenzialmente offerto anche nella versione Eco-G a Gpl.

Così Dacia intende sfidare i marchi cinesi

Dacia si è affermato come un costruttore con una base di clientela affezionata che ricerca vetture a costi contenuti, mentre altri marchi stanno introducendo veicoli elettrici a prezzo più elevato. Con un totale di quasi 292.000 veicoli venduti nella prima metà del 2023, rappresentando un incremento del 30% rispetto allo stesso periodo dell'anno precedente, Dacia si rivela più popolare che mai. Questo successo la pone in una posizione di competere alla pari con l'arrivo di numerosi costruttori cinesi nel settore automobilistico.

Il brand ha abbracciato da tempo lo stile di vita all'aperto, presentando accessori e edizioni speciali dedicati. Con il prossimo Duster, Dacia proporrà un approccio più orientato a questa tendenza predominante. Dopo il lancio del Duster, seguirà quindi il Bigster che sarà venduto a un prezzo superiore rispetto alle proposte di base, ma resterà inferiore rispetto a concorrenti come Jeep. Dacia si impegna a non raggiungere mai i livelli di costo dei modelli premium.

Al fine di mantenere la dinamica positiva delle vendite e contrastare la crescita dei marchi cinesi, è già pianificato per la primavera del 2024 il lancio dell'aggiornata city car elettrica, la Spring. Previsto l'arrivo sul mercato della terza generazione della Duster, il modello che ha dato inizio al fenomeno Dacia. Questo suv compatto, oltre alle sue capacità di fuoristrada moderato, aprirà la strada a un nuovo piano strategico per Dacia, il quale mira a riaffermarsi come un'alternativa accessibile ai marchi storici, come ad esempio Jeep.

Adblock test (Why?)


Le tante e interessanti nuove auto Dacia (Suv e city car) per sfidare marchi blasonati e industria cinese - Business Online
Read More

Tuesday, August 29, 2023

Vola a Piazza Affari Danieli - LA STAMPA Finanza

Ottima performance per la multinazionale friulana, che scambia in rialzo del 4,63%.

A livello comparativo su base settimanale, il trend di Danieli evidenzia un andamento più marcato rispetto alla trendline del FTSE Italia Mid Cap. Ciò dimostra la maggiore propensione all'acquisto da parte degli investitori verso il produttore di impianti siderurgici rispetto all'indice.


Lo scenario tecnico di Danieli mostra un ampliamento della trendline discendente al test del supporto 22,18 Euro con area di resistenza individuata a quota 22,83. La figura ribassista suggerisce la probabilità di testare nuovi bottom identificabili in area 21,77.

Le indicazioni sono da considerarsi meri strumenti di informazione, e non intendono in alcun modo costituire consulenza finanziaria, sollecitazione al pubblico risparmio o promuovere alcuna forma di investimento.
(A cura dell'Ufficio Studi Teleborsa)

Adblock test (Why?)


Vola a Piazza Affari Danieli - LA STAMPA Finanza
Read More

Opel Vivaro protagonista al Caravan Salon 2023 di Dusseldorf - La Provincia di Cremona e Crema

ROMA - Anche quest'anno Opel partecipa al Caravan Salon 2023 di Düsseldorf (dal 25 agosto al 3 settembre) e presenta il suo flessibile Vivaro, nello Stand D42 di Stellantis, Padiglione 16. Lo spazioso furgone, infatti, è il veicolo base perfetto per allestire un camper, come dimostreranno direttamente in fiera diversi specialisti dell'allestimento. Con il Vivaro sarà possibile scegliere tra due diverse lunghezze: "M" (4,95 metri) e "L" (5,30 metri). La versione più cortapresente a Düsseldorf è configurata nella versione due posti e offre spazio e capacità di carico variabili, in grado di soddisfare ogni esigenza. Le porte scorrevoli manuali su ciascun lato del veicolo consentono di entrare e uscire facilmente dall'abitacolo, mentre i vetri laterali e posteriori oscurati proteggono da sguardi indiscreti. Gli interessati possono scegliere tra l'Opel Vivaro Electric a batteria, a zero emissioni locali, con 100 kW/136 CV (batteria da 50 o 75 kWh), e le efficienti motorizzazioni turbodiesel da 1.5 e 2.0 litri con potenze da 75 kW/102 CV a 130 kW/177 CV. - Foto: ufficio stampa Opel - . col3/sat/com 29-Ago-23 17:32

Adblock test (Why?)


Opel Vivaro protagonista al Caravan Salon 2023 di Dusseldorf - La Provincia di Cremona e Crema
Read More

La Cina dimezza la tassa sulle transazioni azionarie per “rinvigorire il mercato” e aumentare la… - Il Fatto Quotidiano

La Cina ha deciso di dimezzare la tassa sulle transazioni azionarie nel tentativo di ripristinare la fiducia sui mercati, nel mezzo delle turbolenze finanziarie e immobiliari e dei timori sulla tenuta dell’economia. L’intervento, operativo da oggi, è il primo del suo genere dal 2008 e, secondo una nota congiunta del ministero delle Finanze e dell’Amministrazione fiscale, punta “a rinvigorire il mercato dei capitali e ad aumentare la fiducia degli investitori”. Finora l’imposta era pari allo 0,1%. La mossa ha fatto volare le Borse cinesi e influenzato in positivo anche quelle statunitensi ed europee.

L’attivismo delle autorità cinesi contro la sfiducia ha visto diversi interventi negli ultimi giorni, tra cui quello su grandi fondi, banche e assicurazioni locali per non far mancare il loro supporto all’economia reale. La China Securities Regulatory Commission, facendo leva sulle “recenti condizioni di mercato”, ha deciso rallentare il ritmo delle Ipo e ha annunciato che saranno imposte restrizioni alla frequenza e all’entità dei rifinanziamenti per le società che registrano perdite finanziarie ripetute e i cui prezzi delle azioni sono scesi al di sotto dei livelli d’esordio in Borsa o del patrimonio netto.

La decisione di Pechino non è bastata comunque per evitare che i titoli di Evergrande, lo sviluppatore immobiliare più indebitato al mondo, chiudessero la seduta a -78,79% dopo essere tornati agli scambi dopo la sospensione di 17 mesi. Il gruppo di Shenzhen, alle prese con una difficile ristrutturazione, ha annunciato di aver chiuso il primo semestre 2023 con perdite nette per 33 miliardi di yuan (circa 4,5 miliardi di dollari), dimezzando il rosso di 66,4 miliardi registrato nell’analogo periodo di gennaio-giugno 2022 grazie all’aumento delle entrate.

Articolo Precedente

Gli scioperi negli impianti di liquefazione in Australia fanno salire il prezzo del gas nella Ue

next

Adblock test (Why?)


La Cina dimezza la tassa sulle transazioni azionarie per “rinvigorire il mercato” e aumentare la… - Il Fatto Quotidiano
Read More

Tim, via libera a ingresso Stato nella rete. Meloni: “Difendiamo interesse nazionale” - CorCom

Via libera dal Consiglio dei ministri alla discesa in campo dello Stato nel dossier rete Tim. Il primo Cdm dopo la pausa estiva ha approvato il Dpcm (decreto della presidenza del Consiglio dei ministri) che formalizza la sottoscrizione del memorandum siglato lo scorso 10 agosto fra il ministero dell’Economia e il fondo americano Kkr per mandare avanti il progetto Netco, alias la creazione della newco in cui andranno a confluire gli asset di rete Tim (Sparkle inclusa) nell’ambito del piano industriale presentato dall’Ad Pietro Labriola.

Indice degli argomenti

Meloni: “Abbiamo una strategia”

“Difendiamo l’interesse nazionale”, ha dichiarato il presidente del Consiglio Giorgia Meloni. “Sul tavolo del Consiglio dei ministri è arrivato un provvedimento estremamente importante e che riguarda uno dei grandi dossier industriali che questo Governo ha ereditato, che si trascina da decenni e che nessuno ha mai avuto il coraggio di affrontare. Mi riferisco a Tim: non entro nel dettaglio dell’operazione proposta dal Mef, ma voglio sottolineare in questa sede il significato politico delle nostre decisioni. Dopo aver trovato una soluzione seria per Ita con un accordo con Lufthansa, Commissione europea permettendo, e che a volte solleva problemi che difficilmente capiamo, ora è venuto il momento di dare una prospettiva a quello che è stato uno dei campioni internazionali delle telecomunicazioni. La direzione intrapresa dal Governo è quella che il centrodestra ha sempre auspicato e sostenuto: assumere il controllo strategico della rete di telecomunicazioni e salvaguardare i posti di lavoro. Quello di oggi è un primo passo, al quale seguiranno ovviamente logiche di mercato, ma finalmente possiamo dire che in Italia c’è un Governo che su un dossier così importante si attiva a difesa dell’interesse nazionale e dei lavoratori. E che ha una strategia”.

WHITEPAPER

Smart Grid: qual è l’impatto della generazione distribuita sulle reti intelligenti?

Unified Communication & Collaboration
Banda Larga

Per il Mef partecipazione di minoranza per massimo 2,2 miliardi

Il fondo Kkr ha presentato un’offerta che entro fine settembre dovrà diventare vincolante: il valore è fra i 21-22 miliardi. Il Tesoro potrà rilevare fino al 20% di Netco e il ministro dell’Ecomomia Giancarlo Giorgetti ha spiegato in conferenza stampa che l’impegno del Mef sarà “fino a un massimo di 2,2 miliardi”, al fianco di Kkr ed eventuali altri attori anche statali. “La partecipazione del Mef sarà di minoranza e volta ad assicurare la capacità di incidere in termini di strategia e sicutezza su una infrastruttura decisiva per il futuro del Paese. Speriamo che così si possa dare un quadro stabile a una vicenda che da qualche tempo vive una situazione di empasse e che invece a breve potrebbe avere una soluzione definitiva”, ha detto Giorgetti.

In dettaglio il decreto approvato “autorizza a partecipare a un’offerta di acquisto fino al 20% di Netco insieme a kkr e altri soggetti istituzionali eventualmente interessati fino a un importo di 2,2 miliardi. È una partecipazione finalizzata ad assicurare l’esercizio dei poteri speciali cioè la capacità di incidere in termini di sicurezza sula rete che noi riteniamo strategica anche per il futuro del Paese“.

Giorgetti ha aggiunto che “vogliamo assicurare a tutti gli italiani la possibilità di accedere a Internet ad alta velocità. La rete è infrastruttura strategica, inclusa l’infrastruttura di Sparkle, ci sono già miliardi nel Pnrr e lo Stato ci sarà”.

Il ruolo di Cassa depositi e prestiti

Il ministro Giorgetti ritiene “possibile” che Cdp partecipi a Netco, affiancando Kkr e Mef nell’acquisto della rete da Tim, ma “tenendo conto dei vincoli Antitrust”. Cdp è azionista di Tim con una quota alla soglia del 10% e, soprattutto, detiene il 60% di Open Fiber al fianco del fondo Macquarie.

@RIPRODUZIONE RISERVATA

Adblock test (Why?)


Tim, via libera a ingresso Stato nella rete. Meloni: “Difendiamo interesse nazionale” - CorCom
Read More

Tim, via libera a ingresso Stato nella rete. Meloni: “Difendiamo interesse nazionale” - CorCom

Via libera dal Consiglio dei ministri alla discesa in campo dello Stato nel dossier rete Tim. Il primo Cdm dopo la pausa estiva ha approvato il Dpcm (decreto della presidenza del Consiglio dei ministri) che formalizza la sottoscrizione del memorandum siglato lo scorso 10 agosto fra il ministero dell’Economia e il fondo americano Kkr per mandare avanti il progetto Netco, alias la creazione della newco in cui andranno a confluire gli asset di rete Tim (Sparkle inclusa) nell’ambito del piano industriale presentato dall’Ad Pietro Labriola.

Indice degli argomenti

Meloni: “Abbiamo una strategia”

“Difendiamo l’interesse nazionale”, ha dichiarato il presidente del Consiglio Giorgia Meloni. “Sul tavolo del Consiglio dei ministri è arrivato un provvedimento estremamente importante e che riguarda uno dei grandi dossier industriali che questo Governo ha ereditato, che si trascina da decenni e che nessuno ha mai avuto il coraggio di affrontare. Mi riferisco a Tim: non entro nel dettaglio dell’operazione proposta dal Mef, ma voglio sottolineare in questa sede il significato politico delle nostre decisioni. Dopo aver trovato una soluzione seria per Ita con un accordo con Lufthansa, Commissione europea permettendo, e che a volte solleva problemi che difficilmente capiamo, ora è venuto il momento di dare una prospettiva a quello che è stato uno dei campioni internazionali delle telecomunicazioni. La direzione intrapresa dal Governo è quella che il centrodestra ha sempre auspicato e sostenuto: assumere il controllo strategico della rete di telecomunicazioni e salvaguardare i posti di lavoro. Quello di oggi è un primo passo, al quale seguiranno ovviamente logiche di mercato, ma finalmente possiamo dire che in Italia c’è un Governo che su un dossier così importante si attiva a difesa dell’interesse nazionale e dei lavoratori. E che ha una strategia”.

WHITEPAPER

Una semplice guida pratica per imparare ad usare una Virtual Private Network

Software Defined Networking
Software Defined Datacenter

Per il Mef partecipazione di minoranza per massimo 2,2 miliardi

Il fondo Kkr ha presentato un’offerta che entro fine settembre dovrà diventare vincolante: il valore è fra i 21-22 miliardi. Il Tesoro potrà rilevare fino al 20% di Netco e il ministro dell’Ecomomia Giancarlo Giorgetti ha spiegato in conferenza stampa che l’impegno del Mef sarà “fino a un massimo di 2,2 miliardi”, al fianco di Kkr ed eventuali altri attori anche statali. “La partecipazione del Mef sarà di minoranza e volta ad assicurare la capacità di incidere in termini di strategia e sicutezza su una infrastruttura decisiva per il futuro del Paese. Speriamo che così si possa dare un quadro stabile a una vicenda che da qualche tempo vive una situazione di empasse e che invece a breve potrebbe avere una soluzione definitiva”, ha detto Giorgetti.

In dettaglio il decreto approvato “autorizza a partecipare a un’offerta di acquisto fino al 20% di Netco insieme a kkr e altri soggetti istituzionali eventualmente interessati fino a un importo di 2,2 miliardi. È una partecipazione finalizzata ad assicurare l’esercizio dei poteri speciali cioè la capacità di incidere in termini di sicurezza sula rete che noi riteniamo strategica anche per il futuro del Paese“.

Giorgetti ha aggiunto che “vogliamo assicurare a tutti gli italiani la possibilità di accedere a Internet ad alta velocità. La rete è infrastruttura strategica, inclusa l’infrastruttura di Sparkle, ci sono già miliardi nel Pnrr e lo Stato ci sarà”.

Il ruolo di Cassa depositi e prestiti

Il ministro Giorgetti ritiene “possibile” che Cdp partecipi a Netco, affiancando Kkr e Mef nell’acquisto della rete da Tim, ma “tenendo conto dei vincoli Antitrust”. Cdp è azionista di Tim con una quota alla soglia del 10% e, soprattutto, detiene il 60% di Open Fiber al fianco del fondo Macquarie.

@RIPRODUZIONE RISERVATA

Adblock test (Why?)


Tim, via libera a ingresso Stato nella rete. Meloni: “Difendiamo interesse nazionale” - CorCom
Read More

Monday, August 28, 2023

Bollette, passaggio obbligato al mercato libero entro il 2024: mancano oltre 9 milioni di italiani - Corriere della Sera

Entro il 10 gennaio 2024 tutti gli italiani dovranno passare al mercato libero per quanto riguarda le bollette di luce e gas. Secondo un’indagine di Facile.it, sono circa 9,5 milioni i consumatori domestici che ancora si trovano sul mercato tutelato per l’elettricità. Se non faranno il trasferimento in autonomia, la loro fornitura verrà assegnata d’ufficio e tramite asta ad un nuovo operatore. Del totale, però, sono stati quantificati a circa 4,5 milioni i clienti vulnerabili (cioè che probabilmente rimarranno fuori dal sistema delle aste perché non sceglieranno il mercato libero prima del termine). In merito ai consumi di gas, invece, sono ancora 6,9 milioni gli italiani attivi sul mercato tutelato.

Trasferimento al mercato libero

Le data dell’obbligo era inizialmente prevista per il primo luglio 2019, rinviata poi all’anno successivo, fino a quando il decreto Milleproroghe ha stabilito che grazie al regime transitorio, i consumatori avrebbero avuto tempo fino al 31 dicembre 2023 di usufruire del mercato tutelato ed entro il 10 gennaio 2024 di decidere a quale operatore affidarsi. Il provvedimento, inoltre, stabilisce anche regole, criteri e modalità per il passaggio al mercato libero dei clienti domestici non vulnerabili. Ancora non sono stabilite le condizioni tariffarie a cui avranno accesso i clienti, ma attualmente l’unico modo per non “finire all’asta”, è fare il trasferimento prima della data dell’obbligo così da scegliere personalmente da quale fornitore acquistare energia.

Attenzione alle truffe

Gli esperti di Facile.it spiegano che l’offerta sul mercato libero è molto ampia e questo spesso rende difficile orientarsi. «È importante scegliere con attenzione — dicono —, meglio se con l’aiuto di un consulente esperto e affidabile, che sappia guidare il consumatore tra le centinaia di proposte presenti sul mercato e, anche, che lo sappia proteggere da eventuali truffe». Quello delle frodi nell’ambito delle utente di luce e gas è un fenomeno che si è espanso molto nell’ultimo anno fino a coinvolgere, sempre stando all’indagine di Facile.it e Consumerismo no profit, circa 4 milioni di persone. Un aumento di circa il 28% rispetto all’anno precedente, con dani stimati per oltre 1,2 milioni di euro.

I rischi

È importante specificare che, qualora non si dovessero rispettare i tempi di adeguamento, i consumatori non andranno incontro a multe o sanzioni. Il rischio a cui si può incombere è un aumento dei costi dei consumi energetici. Inoltre, dal cambio di fornitore non si verifica un caso di doppia fatturazione perché gli stessi dati di lettura del contatore, registrati in occasione del cambio fornitore, dovrebbero essere utilizzati sia dal vecchio che dal nuovo venditore.

Adblock test (Why?)


Bollette, passaggio obbligato al mercato libero entro il 2024: mancano oltre 9 milioni di italiani - Corriere della Sera
Read More

Vacchi vende la sua quota della holding di famiglia? La risposta in una nota - La Gazzetta dello Sport

La holding vale oltre 600 milini. Intesa tra i cugini per il futuro dell'azienda di packaging alimentari e delle macchine automatiche per la farmaceutica

Redazione

Gianluca Vacchi insieme al cugino Alberto hanno spento le voci che si rincorrevano da giorni, sull'ipotesi che l'influencer e imprenditore digitale avesse deciso di vendere la propria quota del gruppo Sofima la holding che controlla il gruppo Ima, multinazionale bolognese fondata dalla famiglia Vacchi e leader internazionale nel packaging. 

la nota dei cugini vacchi

—  

I due cugini Vacchi hanno rilasciato un comunicato congiunto per specificare che "qualunque possibile operazione avente ad oggetto azioni Sofima di proprietà di Gianluca Vacchi sarà effettuata di concerto con Alberto Vacchi allo scopo di garantire a quest’ultimo, unitamente ad investitori a questi facenti capo, il mantenimento del controllo del gruppo Ima nonché la piena ed indisturbata continuità gestionale". In questo modo i due cugini hanno smentito le ipotesi di una possibile vendita da parte di Gianluca Vacchi del 13% della holding Sofima. Una quota che ha un valore superiore ai 600 milioni di euro, al netto del debito in capo a Ima, pari a circa 1,8 miliardi di euro. L'accordo tra i cugini prevede che se Gianluca Vacchi decidesse di vendere, Alberto (ad e presidente del gruppo) e i suoi alleati avrebbero un diritto di prelazione così da mantenere la guida della Ima in mano alla famiglia Vacchi. 

il gruppo ima

—  

Un disimpegno di Gianluca Vacchi era stato ipotizzato già nel 2020 quando la famiglia aveva ceduto il 45% di Ima al fondo inglese Bc Partners che recentemente ha ceduto la propria quota alla banca d'investimento Bdt & Msd Partners. Gianluca Vacchi, pur restando sempre legato all'attività di famiglia, ha una propria carriera da influencer, blogger e creator digitale di successo che gli ha portato notorietà e fama sul web e non solo. La Ima è una multinazionale con radici a Ozzano in provincia di Bologna, fondata nel 1961 dalla famiglia Vacchi e tra i leader mondiali nel packaging e nelle macchine automatiche per la farmaceutica. L'ingresso della banca d'investimento ha visto il valore di Ima arrivare a 6.5 miliardi il doppio del valore d'impresa su cui aveva investito Bc partners tre anni fa. All'epoca un'azione Ima valeva 68 euro, oggi sono 150. Il gruppo, grazie alla collaborazione degli investitori che arrivano da Chicago, guarda al futuro puntando a nuove acquisizioni. All'interno del gruppo Bdt & Msd Partners, come sottolinea il Corsera, ci sono i Walton della Walmart e gli industrialo Koch. 

Adblock test (Why?)


Vacchi vende la sua quota della holding di famiglia? La risposta in una nota - La Gazzetta dello Sport
Read More

Sunday, August 27, 2023

Doccia fredda dalla Fed e dalla Bce Powell: pronti ad alzare ancora i tassi - QUOTIDIANO NAZIONALE

di Antonio Patuelli *

Non solo il mondo internazionale dell’economia e della finanza segue quanto mai con grande interesse lo svolgimento dell’annuale convegno che si tiene, come di consueto, a Jackson Hole (Usa), dove convergono e discutono, fino a oggi, i Governatori delle principali Banche Centrali del globo.

Inevitabilmente gli argomenti centrali di questi giorni sono come combattere l’inflazione, gli andamenti dei tassi d’interesse, come evitare che prevalgano le spinte recessive e come utilizzare le sempre più nuove tecnologie per favorire lo sviluppo senza asservire le persone, limitandone i diritti.

Finora le terapie adottate per combattere l’inflazione sono state soprattutto quelle classiche, caratterizzate da manovre complessive di strette monetarie a cominciare dagli aumenti dei tassi ufficiali di sconto da parte delle Banche Centrali: in questi giorni la Turchia li ha addirittura elevati dal 17,5% al 25%, mentre gli Usa hanno il 5,5%, il Canada il 5%, la Gran Bretagna il 5,25%, quando l’Europa dell’Euro è più prudentemente al 4,25%.

Indubbiamente è un importante valore da rispettare e tutelare in pieno e sempre l’indipendenza delle Banche Centrali da condizionamenti e pressioni di ogni genere: si tratta di un fondamentale presupposto dell’autorevolezza, della solidità e della stabilità delle monete, riconosciuto e garantito soprattutto dagli ordinamenti giuridici e dalle culture che poggiano su principi costituzionali di democrazia e libertà. Ma nelle società aperte tutto è continuamente in discussione e, quindi, a Jackson Hole e nel mondo rimbalzeranno le analisi, anche scientifiche, sull’efficacia degli aumenti dei tassi per ridurre l’inflazione. Infatti l’interrogativo che sempre più frequentemente emerge è se le sole politiche monetarie siano sufficienti per combattere l’inflazione che è una delle più ingiuste tasse sugli onesti. Le riduzioni dei deficit e dei debiti pubblici sono, dopo la pandemia, ritornate ad essere un fondamentale tema strategico parallelo alla lotta all’inflazione e ad essa connesso.

L’interrogativo ora forse più inquietante è se gli aumenti dei tassi d’interesse, oltre a combattere l’inflazione con le classiche strette monetarie, possano anche in parte, indirettamente, alimentarne alcuni fattori.

Ultimamente, da più parti, come per diverse materie prime, emergono dati che evidenziano riduzioni degli incrementi dei prezzi che non debbono essere trascurate e che potrebbero convincere ad evitare nuovi inasprimenti delle strette monetarie innanzitutto in Usa e nell’Europa dell’Euro.

In tal senso sono stati certamente molto lucidi, tempestivi e lungimiranti i ragionamenti svolti su inflazione e tassi, in particolare nell’ultimo difficile anno, dal Governatore della Banca d’Italia Ignazio Visco e dal suo successore nominato Fabio Panetta. Confidiamo che i loro autorevoli ragionamenti trovino grande ascolto in questi giorni a Jackson Hole.

* Presidente Associazione Bancaria Italiana

Adblock test (Why?)


Doccia fredda dalla Fed e dalla Bce Powell: pronti ad alzare ancora i tassi - QUOTIDIANO NAZIONALE
Read More

Assistente di volo spiega perché non dovresti mai e poi mai ordinare il caffè sull'aereo - Eccellenze Meridionali

Quando prendiamo un aereo che parte di primo mattino, spesso ci viene istintivo ordinare un caffè. Un'assistente di volo ha consigliato di ordinare le bevande calde a bordo di un aereo: ecco il motivo.

Prima dell'aumento incontrollato dell'inflazione, molte compagnie low cost operanti in Italia e in Europa offrivano biglietti aerei a prezzi stracciati. Qual è il segreto di un volo internazionale a 10€? Molte compagnie atterrano e decollano in aeroporti secondari, lontani dai centri delle città, oltre a proporre spesso voli in orari non comodissimi (prima mattina o tarda serata). Quando saliamo a bordo di un aereo tra le 6 e le 8 del mattino, è probabile che non abbiamo avuto neppure il tempo di fare colazione o quantomeno di prendere un caffè con calma al bar.

Per questo, spesso decidiamo di ordinarlo a bordo dell'aereo. Questa, secondo un'assistente di volo, è una cattiva idea. Se lo dice una persona che lavora per ore intere a bordo di un aereo, forse è il caso di crederle. L'hostess in questione si chiama Kat Kamalani e ha pubblicato un video in cui spiega perché lei e i suoi colleghi evitano come la peste le bevande calde preparate sul 'posto di lavoro'. "La regola numero 1 per chi viaggia in aereo secondo me è: non consumare mai e poi liquidi che non siano in lattina o in bottiglia".

L'assistente di volo e le perplessità sulle bevande calde

Secondo l'assistente di volo, il problema non è la qualità del caffè o delle bustine di tè, ma l'acqua. Già, perché praticamente in tutti gli aerei che circolano in Europa e nel mondo, l'acqua usata per i caffè non proviene da bottiglie di plastica, ma da un rubinetto collegato a un'enorme tanica. "Queste taniche non vengono mai pulite e sono disgustose. Chiedete a un'assistente di volo: quasi nessuno di noi beve caffè o tè a bordo. A meno che non si rompano, le macchinette del caffè non vengono quasi mai pulite". Non solo: secondo la donna, è sconsigliabile perfino chiedere l'acqua calda all'equipaggio di bordo per metterla nelle bottigline dei neonati.

@katkamalani

Just promise me you won’t 🤢 #flightattendantlife #travelhacks #traveler #cleaninghacks #influencers #foodhack

♬ original sound - Kat Kamalani

Il suo consiglio, per i genitori, è quello di chiedere una bottiglia d'acqua in plastica, svuotare il contenuto nel recipiente del bambino e poi metterlo a riscaldare in un bicchiere pieno di acqua bollente fornita dallo staff. Kat Kamalani non è da sola. In un video simile, anche un'altra assistente di volo, registrata su TikTok come cici.inthesky, ha pubblicato un video con "le 5 cose che non farebbe mai in aereo" dopo averci lavorato per qualche anno. Indovinate un po'? Al terzo posto, sconsiglia di "bere bevande calde". Il motivo è lo stesso: secondo un'analisi dell'Università di New York, l'acqua usata sugli aerei da 11 compagnie internazionali è "non salutare" e spesso piena di batteri. Berla una volta all'anno non causerà gravi danni alla salute, ma pensateci: come vorreste il vostro prossimo caffè al bar? Preparato in acqua pulita o sporca?

LEGGI ANCHE: "Sono un ex assistente di volo: ecco perché non dovresti mai indossare le ciabatte in aereo"

Adblock test (Why?)


Assistente di volo spiega perché non dovresti mai e poi mai ordinare il caffè sull'aereo - Eccellenze Meridionali
Read More

Saturday, August 26, 2023

Stangata tassi, Bce e Fed pronti ad alzarli ancora - QuiFinanza

La Federal Reserve si trova pronta a “incrementare ulteriormente i livelli dei tassi di interesse qualora fosse necessario” e a “mantenere una politica monetaria restrittiva” fino a quando l’inflazione non inizierà a stabilizzarsi verso l’obiettivo del 2%. Questo è ciò che è stato comunicato dal governatore della Fed, Jerome Powell, durante il simposio di Jackson Hole. Nel suo discorso al raduno annuale dei banchieri centrali, Powell ha altresì evidenziato che per conseguire una stabilizzazione sostenibile dell’inflazione al 2%, si renderà imprescindibile un periodo di crescita economica inferiore alla media, insieme a un periodo di rallentamento delle condizioni del mercato del lavoro, ancora notevolmente teso con un tasso di disoccupazione che si aggira attorno al 3,6%.

Cosa ha detto Powell

Powell ha enfatizzato come l’andamento dell’economia non stia corrispondendo alle previsioni, il che potrebbe rendere più complessi ulteriori progressi verso la riduzione dell’inflazione e quindi richiedere ulteriori aumenti dei tassi di interesse. Tuttavia, ha anche sottolineato che la Fed agirà “navigando seguendo le stelle in un cielo nuvoloso”, utilizzando questa metafora per descrivere l’attuale clima di significativa incertezza che caratterizza il contesto macroeconomico.

Il capo della Federal Reserve ha richiamato l’attenzione sul fatto di aver comunicato lo stesso concetto nell’anno precedente attraverso un “messaggio conciso e diretto”, risultando all’epoca piuttosto assertivo e incline al rialzo delle politiche, quando la Fed stava implementando aumenti dei tassi di interesse di 75 punti base ciascuno.

Le parole di Lagarde

Nel contesto attuale, la Banca Centrale Europea (BCE) si trova di fronte alla necessità di stabilire i tassi di interesse a un livello “sufficientemente restrittivo per la durata necessaria al fine di conseguire in modo tempestivo il ritorno dell’inflazione all’obiettivo del 2%”. Questa affermazione è stata ribadita dalla presidente Christine Lagarde nel suo discorso al simposio annuale della Federal Reserve a Jackson Hole, nel Wyoming.

Lagarde ha ulteriormente sottolineato l’importanza di mantenere chiari gli obiettivi, di adottare un approccio flessibile nelle analisi e di comunicare in modo umile. Secondo la presidente, non esiste un “manuale di istruzioni” che indichi come affrontare la situazione attuale. Pertanto, il compito della BCE è quello di svilupparne uno nuovo. In un’epoca caratterizzata da cambiamenti e interruzioni, le politiche richiedono un atteggiamento aperto e la capacità di adeguare le analisi in tempo reale di fronte alle nuove evoluzioni.

Lagarde ha sottolineato che, allo stesso tempo, in questo periodo di incertezza, è ancora più cruciale che le banche centrali forniscono ancoraggi numerici per le economie e assicurino la stabilità dei prezzi in linea con i loro mandati istituzionali.

Cosa succederà adesso

In questo momento, sorge un interrogativo che potrebbe suscitare crescente preoccupazione: si tratta di comprendere se gli attuali aumenti dei tassi di interesse, oltre al loro ruolo convenzionale nel controllo dell’inflazione attraverso misure di politica monetaria restrittiva, abbiano la possibilità di avere, in un certo senso, un effetto indiretto nell’accentuare alcuni dei fattori alla base dell’incremento dei prezzi.

Recentemente, da svariate fonti autorevoli, emergono dati che mettono in luce segni di rallentamento nell’andamento dei prezzi, particolarmente evidenti per quanto riguarda alcune materie prime. L’importanza di tali dati non dovrebbe essere minimizzata, e potrebbe suggerire con forza la prudenza nell’assumere decisioni per ulteriori innalzamenti delle politiche monetarie, soprattutto nel contesto degli Stati Uniti e dell’area dell’euro.

Adblock test (Why?)


Stangata tassi, Bce e Fed pronti ad alzarli ancora - QuiFinanza
Read More

Un artigiano su sette ha chiuso in Fvg negli ultimi 10 anni - Il Friuli

Non risparmia nemmeno la nostra regione il calo diffuso a livello nazionale del numero di artigiani, scesi in Friuli Venezia Giulia negli ultimi 10 anni di ben 5.273 unità, per un calo del 13,2 per cento. Secondo gli ultimi dati resi disponibili dall’Inps, nel 2022 nelle nostre quattro ex province erano attivi 34.764 artigiani.

Un settore dunque sempre meno attrattivo e in molti chiudono la partite Iva per restare nel mercato del lavoro come dipendente. A livello provinciale le variazioni più negative hanno riguardato Udine con il -14,3, Pordenone con il -14,9 e, in particolar modo, Gorizia con il -16,8 per cento. Si salva solo Trieste la cui contrazione è stata contenuta al -3,2 per cento: in Italia solo Napoli e Bolzano hanno fatto meglio. Tutte e quattro le province del FVG hanno registrato delle contrazioni percentuali più contenute della media nazionale che, invece, si è attestata al -17,4 per cento. In termini assoluti, infine, Trieste ha perso 176 professionisti, Gorizia 598, Pordenone 1667 e Udine 2832. L’analisi è stata condotta dall’Ufficio studi della CGIA di Mestre. GUARDA IL SERVIZIO VIDEO

Adblock test (Why?)


Un artigiano su sette ha chiuso in Fvg negli ultimi 10 anni - Il Friuli
Read More

Agenda economica del 28 agosto 2023 - SoldiOnline.it

Chiusa la Borsa di Londra

di Edoardo Fagnani 25 ago 2023 ore 16:51

BORSA ITALIANA

agenda4_2Assemblee degli azionisti per approvazione bilanci

  • SeSa (esercizio 2022/2023, ore 10.00; prima convocazione)

Piazza Affari

  • Chiusa la sessione afterhours.

OPA

  • In corso l’offerta pubblica di acquisto volontaria totalitaria promossa da Abaco3 su Exprivia. L’operazione terminerà il 4 settembre.
  • In corso l’offerta pubblica di acquisto obbligatoria totalitaria promossa da Sebino Holding su Sebino. L’operazione terminerà il 1° settembre.

BORSE INTERNAZIONALI

GRAN BRETAGNA

  • Chiusa la Borsa di Londra.

COLLOCAMENTI TITOLI DI STATO

GERMANIA

  • Emissione di titoli di stato con scadenza a gennaio 2024 e a luglio 2024. Ammontare massimo: 2 miliardi di euro per i titoli con scadenza a 5 mesi e 3 miliardi di euro per i titoli con scadenza a 11 mesi.
Questo scritto è redatto a solo scopo informativo, può essere modificato in qualsiasi momento e NON può essere considerato sollecitazione al pubblico risparmio. Il sito web non garantisce la correttezza e non si assume la responsabilità in merito all’uso delle informazioni ivi riportate.

Adblock test (Why?)


Agenda economica del 28 agosto 2023 - SoldiOnline.it
Read More

Friday, August 25, 2023

Agenda economica del 28 agosto 2023 - SoldiOnline.it

Chiusa la Borsa di Londra

di Edoardo Fagnani 25 ago 2023 ore 16:51

BORSA ITALIANA

agenda4_2Assemblee degli azionisti per approvazione bilanci

  • SeSa (esercizio 2022/2023, ore 10.00; prima convocazione)

Piazza Affari

  • Chiusa la sessione afterhours.

OPA

  • In corso l’offerta pubblica di acquisto volontaria totalitaria promossa da Abaco3 su Exprivia. L’operazione terminerà il 4 settembre.
  • In corso l’offerta pubblica di acquisto obbligatoria totalitaria promossa da Sebino Holding su Sebino. L’operazione terminerà il 1° settembre.

BORSE INTERNAZIONALI

GRAN BRETAGNA

  • Chiusa la Borsa di Londra.

COLLOCAMENTI TITOLI DI STATO

GERMANIA

  • Emissione di titoli di stato con scadenza a gennaio 2024 e a luglio 2024. Ammontare massimo: 2 miliardi di euro per i titoli con scadenza a 5 mesi e 3 miliardi di euro per i titoli con scadenza a 11 mesi.
Questo scritto è redatto a solo scopo informativo, può essere modificato in qualsiasi momento e NON può essere considerato sollecitazione al pubblico risparmio. Il sito web non garantisce la correttezza e non si assume la responsabilità in merito all’uso delle informazioni ivi riportate.

Adblock test (Why?)


Agenda economica del 28 agosto 2023 - SoldiOnline.it
Read More

Per le famiglie una stangata autunnale da 480 euro - Agenzia ANSA

Stangata d'autunno in vista. Secondo quanto rileva l'Osservatorio nazionale Federconsumatori al rientro dalle vacanze le famiglie dovranno far fronte a spese per 2.924,70 euro, ben 252,92 euro in più rispetto all'autunno 2022. Ma se si considerano anche le spese per alimentazione e carburanti il totale ammonta a 5.104,90 euro da settembre a novembre, pari a 480,12 euro in più rispetto al 2022.

Le voci di spesa con cui le famiglie dovranno fare i conti non riguardano solo il materiale scolastico, ma anche le bollette, su cui pesa fortemente il rialzo di luce e gas previsto per il IV trimestre dell'anno, la Tari, le spese per il riscaldamento oltre che per alimenti e carburanti.

Queste le voci di spesa analizzate da Federconsumatori: Scuola (libri, dizionari, parte del corredo) 906,59 euro; Esami/visite mediche 274,00 euro; Bollette (acqua, luce, gas, telefonia) 1.144,11 euro; Tari (seconda rata) 171,00 euro; Riscaldamento (prima rata) 429,00 euro; Alimentazione 1.594,00 euro; Benzina 586,20 euro. Per un totale di 5.104,90 euro.
   

Riproduzione riservata © Copyright ANSA

Adblock test (Why?)


Per le famiglie una stangata autunnale da 480 euro - Agenzia ANSA
Read More

Benzina a 2,020 euro al litro in autostrada. Ma sulla A21 arriva a 2,80 - Mondo Motori - Ansa.it - Agenzia ANSA

Resta stabile rispetto a ieri ma sempre alto il prezzo medio in modalità self sulla rete autostradale per la benzina, oggi a 2,020, mentre era a 2,015 alla vigilia di Ferragosto. Il prezzo medio per il gasolio, sempre in modalità self, si attesta 1,935 euro al litro, mentre ieri era 1,933 euro al litro. Il livello dei prezzi emerge dall'aggiornamento quotidiano del ministero delle Imprese e del made in Italy.
    Sulla rete stradale ordinaria il record del prezzo medio più alto self per la benzina tra le diverse Regioni è ancora in Basilicata a 1,972 euro. Per il gasolio self la Calabria viene oggi affiancata come Regione con il prezzo medio più alto dalla Liguria con 1,874 euro al litro; prezzo medio che in Provincia di Bolzano sale a 1.894 euro.


 
   

Riproduzione riservata © Copyright ANSA

Adblock test (Why?)


Benzina a 2,020 euro al litro in autostrada. Ma sulla A21 arriva a 2,80 - Mondo Motori - Ansa.it - Agenzia ANSA
Read More

Putin blocca le aziende occidentali: Heineken vende le attività per un euro e perde 300 milioni - Corriere della Sera

Per le aziende occidentali l’addio alla Russia rischia di diventare più costoso. Secondo Reuters, Mosca avrebbe iniziato a esigere dai gruppi intenzionati a vendere le filiali locali sconti più corposi rispetto alla reale valutazione delle attività.

Le nuove richieste di Mosca

Sinora, la richiesta si aggirava intorno al 50% del prezzo di mercato stabilito da esperti nominati dallo stesso governo russo. A ciò si aggiungeva la necessità di contribuire al bilancio di Mosca per una somma equivalente al 10% dell’importo pattuito. Negli ultimi tempi, riportano alcune fonti, la commissione incaricata di approvare i disinvestimenti delle imprese europee avrebbe alzato la richiesta di sconto, portandola in alcuni fino al 70-80%. In caso di rifiuto, Mosca è pronta a negare l’autorizzazione all’uscita, con tutti i rischi reputazionali ed economici che ne conseguono.

Per le aziende europee danni per 100 miliardi

La stretta di Mosca arriva in una fase di stallo nel conflitto in Ucraina e rischia di complicare l’uscita delle imprese europee dal Paese. Fra marzo 2022 e marzo 2023 oltre 200 aziende straniere hanno ceduto le loro attività locali. Secondo il Financial Times, alle sole aziende europee l’addio è costato oltre 100 miliardi di euro. A subire le maggiori perdite sono state le compagnie petrolifere, da sempre molto attive nell’estrazione di gas e petrolio in Russia. Oltre 1000 aziende hanno poi ridotto l’operatività nel Paese, pur non lasciandolo. Fra loro figurano anche alcuni gruppi italiani come UniCredit e Intesa Sanpaolo che stanno da tempo negoziando la cessione delle proprie controllate in Russia.

Heineken vende per un euro

Dinanzi ai ritardi nelle procedure e alle crescenti richieste di sconto da parte di Mosca, alcune società hanno preferito liberarsi delle proprie attività a un prezzo simbolico. Così, per esempio, oggi Heineken ha annunciato la vendita della controllata russa per un euro al produttore locale Arnest Group. L’operazione comporterà una perdita di 300 milioni di euro per il colosso olandese che negli ultimi tempi era stato bersagliato di critiche proprio per la sua permanenza in Russia. «Avrei voluto concludere questo accordo mesi fa», ha ammesso il ceo di Heineken, Dolf van den Brink, ma «c’era il rischio concreto che i nostri dipendenti locali venissero perseguiti legalmente».

Adblock test (Why?)


Putin blocca le aziende occidentali: Heineken vende le attività per un euro e perde 300 milioni - Corriere della Sera
Read More

Dal Mar Rosso la nuova crisi dei prezzi in Italia: 95 milioni di danni al giorno - Today.it

Lo stretto di Bab el-Mandeb è la porta che da sud conduce al Canale di Suez e al Mar Mediterraneo. Si trova all'imbocco del Mar Rosso  e...