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Monday, February 28, 2022

Car of The Year 2022: Kia EV6 trionfa. La classifica delle altre auto dell'anno - Corriere della Sera

La crossover Kia EV6 era tra le favorite e si è imposta con un lieve vantaggio sulla Renault Mégane E-Tech e sulla Hyundai Ioniq 5. Quarto posto per il solo modello endotermico, la Peugeot 308

Per il terzo anno consecutivo, non c’è stato bisogno di recarsi a Ginevra per scoprire la Car of The Year scelta dalla giuria internazionale di giornalisti dell’auto: era l’appuntamento che precedeva il Salone svizzero, che potrebbe anche non svolgersi più. Effetto pandemia: ed eccole sette finaliste in uno stesso spazio - sempre a Ginevra - con la speranza coltivata dal presidente della rassegna, Sandro Mesquita, di vedersi in presenza nel 2023. In un testa a testa divertente, alla fine ha prevalso la Kia EV6, una delle sei finaliste a zero emissioni: nella rosa, solo la Peugeot 308 ha difeso le sorti delle motorizzazioni termiche ed è finita quarta. Sembrava poterla spuntare la Renault Mégane E-Tech, soprattutto per il punteggio altissimo ricevuto dai giornalisti francesi, ma sia la EV6 sia la Hyundai Ioniq 5 hanno tenuto botta e risalito punticino dopo punticino. In definitiva, la vittoria della prima si deve ai voti dei giornalisti spagnoli e italiani. Risultato finale: EV6 279 punti, Mégane E-Tech 265, Ioniq 5 261. Staccatissime le altre finaliste: Peugeot 308 con 191 punti, Skoda Enyaq IV a 185, Ford Mustang Mach-E a 150 e Cupra Born a 144.

Tre varianti di potenza

Per la Kia è un successo storico: la Casa coreana aveva conquistato come massimo risultato un terzo posto nell’edizione 2019 con la Kia Ceed. La nuova Kia EV6 è un modello di personalità, una «due volumi» con un frontale ficcante e il padiglione sfuggente che le danno un insieme da coupé, con l’accessibilità di un crossover. Dentro, l’ambiente è ricercato e, nella sua futuribile modernità, offre spazi degni di un Multi Purpose Vehicle. Il tutto in un contesto molto rilassante: la guida autonoma di livello 2 è molto efficace ed elimina una buona quota di stress nel traffico; il sistema di infotainment, con due schermi curvi affiancati, è semplice da usare nonostante l’assenza dei tasti fisici. Tre le varianti di potenza: 229, 325 e 585 cavalli. L’autonomia? Quella dichiarata arriva a 528 km, ma nella vita reale se ne fanno circa 400. La ricarica può essere velocissima: dal 10 all’80% in 18 minuti con le colonnine ultraveloci. Il listino parte da 49.500 euro.

28 febbraio 2022 (modifica il 28 febbraio 2022 | 18:33)

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Generali: Cda propone Sironi come nuovo presidente - Ultima Ora - Agenzia ANSA

(ANSA) - MILANO, 28 FEB - Il Cda di Generali ha nominato per cooptazione Alessia Falsarone, Andrea Sironi e Luisa Torchia. Il reintegro avviene dopo le dimissioni di Francesco Gaetano Caltagirone, Romolo Bardin e Sabina Pucci, che avevano fatto scendere a 10 il numero di consiglieri del board che scade all'assemblea del 29 aprile.
    Sironi, 57 anni, docente della Bocconi, oltre che essere stato nominato come amministratore indipendente nel consiglio al pari di Falsarone e Torchia, è stato proposto come candidato presidente del Leone nella lista per il rinnovo del Cda che sarà presentata dal consiglio uscente, al posto oggi occupato da Gabriele Galateri. (ANSA).
   

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Borsa, Europa pesante: crollano le banche e le compagnie aeree, vola Leonardo - La Stampa

Le Borse europee proseguono in forte calo la seduta, dopo le nuove sanzioni alla Russia per l’invasione dell’Ucraina e sebbene gli investitori sperino i colloqui tra la delegazione russa e quella ucraina, in calendario oggi, aprano la via del dialogo e il cessate al fuoco. Per adesso, invece, in Ucraina, dalle notizie che arrivano, continuano i bombardamenti e ciò non pone le migliori basi per il confronto Ucraina-Russia. Milano cede il 3,1%, Parigi il 3,15% e Francoforte il 2,55%. Madrid, inoltre, cede l'1,8%, Amsterdam il 2%. Londra limita i danni a -1,6%. Il petrolio, intanto, continua a correre: il Wti di aprile sale del 4,27% a 95,5 dollari al barile. Il prezzo del gas è sotto i massimi di giornata, ma continua a mettere a segno un +25% attestandosi a 116,49 euro. Infine l’oro sale dello 0,46% a 1897,8 dollari l'oncia.

[[(gele.Finegil.StandardArticle2014v1) ucraina pastone quinto giorno 28 feb]]

Le banche tornano nella bufera alla luce degli sviluppi della guerra in Ucraina e dell’inasprimento delle sanzioni alla Russia. Le nuove misure varate dai paesi occidentali puntano infatti ad escludere le principali banche russe dai circuiti della finanza internazionale, limitando in modo considerevole anche l'operatività della locale banca centrale. Decisioni che in Russia hanno già provocato una corsa agli sportelli e che hanno portato la Bce a dichiarare a rischio fallimento le controllate europee di Sberbank «per il deterioramento della loro situazione di liquidità».

E’ intanto attesa in giornata la pubblicazione dell’elenco ufficiale delle banche russe coinvolte dal provvedimento di espulsione dallo Swift, ovvero il sistema di messaggistica che collega 11mila banche e istituzioni globali ed è responsabile dell’esecuzione della stragrande maggioranza delle operazioni finanziarie. A Piazza Affari le vendite colpiscono in primo luogo UniCredit, ora entrata in asta di volatilità quando le quotazioni perdevano il 10,68%. L’istituto di Piazza Gae Aulenti è la banca italiana più esposta in Russia, con prestiti per circa 8 miliardi e, secondo i calcoli degli analisti di Bestinver, asset totali per 14 miliardi. Male anche Intesa Sanpaolo (-6,14%), Banco Bpm (-5,68%), Bper (-4,58%), Banca Mediolanum (-4,25%) e Mediobanca (-2,86%), ma per il settore bancario e' una giornata nera in tutta Europa (-5,84% il sottoindice Stoxx del comparto).

L’annuncio dei piani di riarmo della Germania, che ha stanziato 100 miliardi per rafforzare l’esercito in risposta all’invasione russa dell’Ucraina, mette le ali al titolo Leonardo a Piazza Affari e a tutto il settore europeo della Difesa. Le quotazioni dell’ex Finmeccanica sono entrate in asta di volatilità quando facevano segnare un balzo del 17,96%, mentre a Parigi Thales vola del 15,3% e a Francoforte Rheinmetall addirittura del 43%. Sul listino milanese ne approfitta anche Fincantieri, in volatilità a +15,47%. Leonardo, notano gli analisti di Equita, «ha un’esposizione diretta modesta alla Germania, principalmente attraverso il 25% detenuto in Hendsoldt», ma «alla luce dell’attuale contesto» gli esperti si aspettano che «la posizione presa dalla Germania possa essere seguita da altri annunci di aumento delle spese militari da parte di paesi occidentali». L’Italia, ricorda Equita, investe in spese militari meno dell’1,5% del Pil, mentre la Germania salirà oltre il 2%. L’annuncio tedesco, notano da parte loro gli esperti di Banca Akros, «è positivo e non scontato» dai prezzi di Borsa. Quanto a Fincantieri, Equita nota che «il business militare rappresenta circa il 25% dei volumi complessivi» e «garantisce margini migliori rispetto al settore croceristico e un miglior profilo dei pagamenti».

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Rendimento Btp in caduta all'1,7%, scommesse sulla Bce - Ultima Ora - Agenzia ANSA

(ANSA) - MILANO, 28 FEB - Lo spread tra Btp e Bund tedesco chiude a 157 punti base, in calo di 3 punti rispetto a venerdì scorso, in una seduta positiva per tutti i titoli di stato, percepiti come beni rifugio nell'attuale clima di incertezza e paura sui mercati. Il Btp decennale italiano ha brillato in Europa riducendo 12,8 punti base il suo rendimento, sceso all'1,70%: il mercato vede dilatarsi la tempistica di una stretta monetaria da parte della Bce (prezza un aumento dei tassi di 19 punti base in ottobre contro i 25 di venerdì) alla luce delle parole caute di alcuni componenti dell'Eurotower come Fabio Panetta e Mario Centeno.
    Dopo lo scoppio del conflitto in Ucraina la Bce deve prendere "decisioni con cautela" perché "il mondo è divenuto più cupo e i nostri passi dovrebbero essere più piccoli", ha detto Panetta.
    Mentre Centeno, pur auspicando "una normalizzazione" della politica monetaria, ha ammesso che il conflitto potrebbe impattare su quando si materializzerà. "Uno scenario vicino alla stagflazione non è fuori dalle possibilità" per cui "dobbiamo calibrare le nostre politiche su questo". (ANSA).
   

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Ucraina: Panetta , mondo più cupo, cautela su decisioni Bce - Ultima Ora - Agenzia ANSA

(ANSA) - ROMA, 28 FEB - La Bce deve, dopo lo scoppio del conflitto in Ucraina, prendere "decisioni con cautela", perchè "il mondo è divenuto più cupo e i nostri passi dovrebbero essere più piccoli". Lo afferma il componente del board di Francoforte Fabio Panetta in un'intervista alla Bloomberg. Bisogna "evitare di soffocare la ripresa" e "essere pronti a evitare ogni turbolenza sui mercati finanziari". ha aggiunto e occorre evitare che gli aggiustamenti di mercato minaccino la normale "trasmissione della politica monetaria". Per Panetta la guerra in Ucraina "rende l'incertezza più acuta e sta esacerbando i rischi sulle stime di inflazione a medio termine". In questa situazione "sarebbe poco saggio prendere decisioni sui passi futuri di politica monetaria fino a quando" l'uscita dall'attuale crisi "sia più chiara". (ANSA).
   

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Rottamazione cartelle, prima rata in scadenza oggi 28 febbraio 2022: come pagare ea cosa fare attenzione - Money.it

Rottamazione cartelle, la prima rata 2022 è in scadenza oggi 28 febbraio. Sono chiamati alla cassa i contribuenti che hanno aderito alla pace fiscale e che non vogliono decadere dai benefici della definizione agevolata.

Secondo i dati del ministero dell’Economia, diffusi durante le risposte alle interrogazioni del 17 febbraio in commissione Finanze del Senato, sono circa 718.000 i contribuenti chiamati a pagare in regola con i versamenti precedenti, su un totale di 1,25 milioni. Il 43%, quindi, è decaduto dai benefici della pace fiscale.

Vediamo come pagare per l’appuntamento del 28 febbraio e a cosa fare attenzione.

Rottamazione cartelle, prima rata in scadenza oggi 28 febbraio 2022: come pagare

Oggi 28 febbraio cade la prima scadenza delle rate della rottamazione ter del 2022. Il contribuente ha a disposizione i 5 giorni di tolleranza della pace fiscale, quindi il termine ultimo per pagare (rimanendo nel perimetro dei benefici della definizione agevolata) slitta al 7 marzo 2022.

Per pagare quanto dovuto al Fisco bisogna usare il bollettino inviato dall’Agenzia delle entrate-Riscossione. È possibile chiederne una copia sul sito dell’AdeR oppure accedendo nella propria area riservata con le proprie credenziali Spid, Cie oppure Cns.

Ci sono diverse modalità di pagamento:

  • presso la propria banca;
  • agli sportelli bancomat (atm) abilitati ai servizi di pagamento Cbill;
  • tramite il proprio internet banking;
  • agli uffici postali;
  • nei tabaccai aderenti a Banca 5 spa;
  • tramite i circuiti Sisal e Lottomatica;
  • sul portale www.agenziaentrateriscossione.gov.it;
  • con l’app Equiclick tramite la piattaforma PagoPa;
  • direttamente agli sportelli, ma solo su appuntamento da prenotare sul sito nella sezione ’Trova lo sportello e prenota’;
  • mediante compensazione con i crediti commerciali non prescritti, certi, liquidi ed esigibili maturati per somministrazioni, forniture, appalti e servizi nei confronti della pubblica amministrazione.

Scadenza rottamazione cartelle 2022: a cosa fare attenzione?

Ricordiamo che il decreto Sostegni ha previsto lo stralcio dei debiti fino a 5.000 euro, ma solo per i carichi affidati alla Riscossione dal 1° gennaio 2000 al 31 dicembre 2010 e riferiti a soggetti con reddito fino a 30.000 euro nel 2019.

La cancellazione di questi importi avviene in automatico: per verificare se i propri debiti fanno parte della definizione agevolata basta collegarsi all’apposito portale online e accedere coi propri dati.

Le informazioni richieste sono:

  • il codice fiscale;
  • il numero comunicazione inviata da Agenzia delle entrate-Riscossione;
  • la data comunicazione inviata da Agenzia delle entrate-Riscossione;
  • l’email di riferimento.

Una volta compilato il form di accesso si entra nell’area personale e si può verificare la propria situazione fiscale.

Nuova possibilità di pagare a rate la rottamazione ter: ecco per chi

I soggetti decaduti dalla rottamazione ter per mancato, insufficiente o tardivo versamento delle somme scadute nel 2019, grazie alle novità introdotte dal decreto Rilancio, possono comunque richiedere la rateizzazione delle somme ancora dovute ai sensi dell’art. 19 DPR 602/1973.

La stessa possibilità è stata prevista dal decreto Ristori anche per i debiti che erano stati oggetto delle precedenti rottamazioni e successivamente decaduti dai benefici delle misure agevolative per mancato pagamento delle rate.

Infine, con il decreto Milleproroghe si concede la possibilità ai contribuenti decaduti dalla pace fiscale di chiedere una nuova rateizzazione degli importi dovuti. Questa chance è dedicata ai decaduti prima del periodo di sospensione del decreto Cura Italia, il primo provvedimento emergenziale che ha bloccato i versamenti dovuti dall’8 marzo 2020 fino al 31 agosto 2021.

Per poter usufruire di questa nuova possibilità non sarà necessario regolarizzare la propria situazione, quindi pagare l’importo dovuto per le rate scadute dal piano di rateazione precedentemente stabilito.

La nuova rateizzazione è prevista per le domande presentate dal 1° gennaio al 30 aprile 2022. Si attendono le regole operative dell’Agenzia delle entrate-Riscossione.

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Sunday, February 27, 2022

Cartelle: scadenza del 28 febbraio, salvataggio per chi salta le rate - iLoveTrading

La prossima scadenza per la Rottamazione ter è quella del 28 febbraio. Vediamo come rispettare le date, ma anche che cosa succede ai tanti Italiani che sono decaduti dalla rottamazione.

La Rottamazione ter è stata una grande opportunità per tutti quelli italiani che erano in affanno con il Fisco. La possibilità di rateizzare è stata sicuramente ben accolta e tanti hanno sottoscritto questa utile opzione. Ma come sappiamo la pandemia di covid e adesso la terribile inflazione hanno messo in ginocchio tante famiglie ed aziende.

Questo ha avuto il suo riflesso anche sulla rottamazione e infatti quasi metà di coloro i quali avevano aderito alla Rottamazione ter ha saltato le rate e non è più all’interno di questo beneficio. Dunque i decaduti dalla rottamazione ter sono quasi la metà e per loro alcuni esponenti politici hanno parlato addirittura di vera e propria bomba sociale. Se ci riflettiamo un attimo tutte queste persone adesso infatti dovranno essere costrette a pagare tutto insieme e in più con un forte aggravio di more, quelle cifre che non erano riuscite a pagare a rate. Come faranno a riuscirci?

Riammettere i decaduti

È proprio per questo che in Parlamento esponenti di varie forze politiche stanno cercando di trovare una convergenza, ma soprattutto di trovare i fondi per una riapertura dei termini e per riuscire a far risalire sul treno di rottamazione ter chi purtroppo ci è caduto fuori. Tuttavia la strada non è affatto semplice. L’inflazione ed il rincaro delle bollette e della benzina soprattutto, stanno costringendo il Governo a dei costi extra assolutamente non previsti e reperire i fondi anche per riammettere i decaduti dalla rottamazione ter non è semplice. Ma per chi sta ancora aderendo a rottamazione ter la scadenza prossima è quella del 28 febbraio.

Leggi anche: Luce e gas: i 4 elettrodomestici che ti dissanguano, ecco come salvarti

Leggi anche: Superbonus 110%: firmato il Decreto costi, dubbi sull’analisi dei prezzi

Le modalità di pagamento sono quelle consuete così come anche per questa scadenza c’è il normale termine di tolleranza come per tutte le altre. Per pagare si possono utilizzare i consueti bollettini. Per chi non li avesse, si possono scaricare dalla apposita piattaforma. Per quanto riguarda i decaduti, se da un lato gli analisti politici sottolineano come la convergenza politica per riuscire a riammetterli alla rottamazione sia forte dall’altra parte non è ancora chiaro quali possono essere tempi e modi.

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Stellantis, svelati gli stipendi di Elkann e Agnelli nel 2021 - Calcio e Finanza

Dopo aver presentato nei giorni scorsi i dati economici relativi al 2021 con un utile di 13,4 miliardi, Stellantis ha oggi reso note le anche remunerazioni dei dirigenti all’interno del gruppo nato dalla fusione tra Fca e i francesi di Psa.

Complessivamente, ai membri del CdA di Stellantis sono andati 28,8 milioni di euro. Nel dettaglio, chi ha incassato di più è Carlos Tavers, ceo della società, che ha ricevuto una remunerazione complessiva pari a 19,1 milioni di euro, di cui 1,9  milioni come stipendio base, 7,5 milioni come incentivo a breve termine, 5,5 milioni come incentivo a lungo termine, 2,3 milioni per il piano pensionistico e 1,7 milioni come altre compensazioni.

John Elkann, presidente di Stellantis e numero uno di Exor (la holding della famiglia Agnelli-Elkann azionista di maggioranza non solo di Stellantis ma anche, tra gli altri, della Juventus e della Ferrari), nel 2021 ha ricevuto compensi complessivi per 7,8 milioni, in aumento dai 2,39 milioni di euro incassati da Fca nel 2020: il numero uno del gruppo ha uno stipendio base di 860 mila euro, a cui si aggiungono 751 mila euro circa di fringe benefits e un incentivo a lungo termine di 6,27 milioni di euro, per un totale di 7,88 milioni di euro (20% fisso, 80% variabile). Negli ultimi cinque anni alla guida di Fca prima e Stellantis oggi, Elkann ha ricevuto compensi per 21,7 milioni di euro.

Tra gli altri alti dirigenti, Andrea Agnelli, presidente della Juventus e nel CdA di Stellantis, ha invece ricevuto 226mila euro complessivi nel corso del 2021 (più del vicepresidente Robert Peugeot, che ne ha incassati 203mila) di cui 216mila euro come compenso base e 9.500 euro come fringe beneftis, rispetto ai 45.888 euro per il suo ruolo in Fca nel 2020: dal 2016, al numero uno bianconero tra Fca e Stellantis sono andati compensi per complessivi circa 980mila euro.

IMPORTANTE: In qualità di Affiliato Amazon, Calcio e Finanza riceve un guadagno dagli acquisti idonei. Calcio e Finanza riceve una commissione per ogni utente, con diritto di usufruire del periodo gratuito di 30 giorni di Amazon Prime, che da www.calcioefinanza.it si iscrive a Prime attraverso PrimeVideo.com. Registrandoti ad Amazon Prime Video attraverso il precedente link puoi pertanto contribuire a sostenere il progetto editoriale di Calcio e Finanza. Grazie.

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Bonus sociale per pagare le bollette, i requisiti e come ottenerlo: facciamo chiarezza - ContoCorrenteOnline.it

Come ottenere il bonus sociale per il caro bollette di luce e gas? I requisiti di reddito ed anche della fornitura.

Non basteranno per tutti, gli interventi dello Stato italiano sui rincari di bollette per la luce ed il gas. Certo, c’è l’azzeramento delle aliquote, l’abbassamento dell’IVA, più l’incremento del denaro messo a disposizione per la produzione interna di gas. Ma per poter risparmiare, c’è bisogno di alcuni requisiti legati all’ISEE. Vediamo cosa bisogna avere.

Bollette luce e gas (Web)
Bollette luce e gas (Web)

Il Bonus Sociale, non riguarda infatti tutti, ma è pensato per le famiglie che dovessero versare in condizioni di scarsa stabilità economica. Esse, possono accedervi se l’ISEE non superasse gli 8.265 euro all’anno, mentre per una famiglia numerosa con almeno quattro figli, la soglia si alza a 20.000 euro di ISEE all’anno. Terza opzione, far parte di un nucleo familiare percettore di Reddito o Pensione di cittadinanza.

Come ottenere il bonus e risparmiare sulle bollette

Se si potesse raggiungere una delle opzioni citate, basterà presentare la DSU e richiedere l’ISEE, col calcolo dell’indennità che quindi avviene in automatico. Altrimenti, si potranno comunque seguire alcune linee guida per poter risparmiare sul gas. Per chi invece riesce ad ottenere la possibilità del bonus, ricordare che è anche cumulabile al Bonus disagio Fisco. Ma i requisiti non sono soltanto reddituali, ecco cos’altro bisogna sapere.

Essi, riguardano la stessa fornitura, per chi non ha la possibilità di adempiere al cento per cento al suo costo. Infatti, si può richiedere di rateizzare il pagamento in una soluzione di 10 rate da almeno 50 euro, o anche in un numero minore di rate, ma sempre con la stessa soglia da pagare. La rateizzazione va richiesta e non è ovviamente, passibile di moratorie.

Quali sono i requisiti a cui dovrà rispondere la nostra fornitura, affinché ci sia accordato il bonus? Chi mostra la condizione economica da premiare, deve essere anche il titolare del contratto di fornitura. Il bonus, si può richiedere soltanto per servizi di uso domestico e attivi al momento della richiesta. Il gas quindi, non può ricevere supporto da un contatore superiore alla classe massima utilizzata per le utenze domestiche ed inoltre va fatta dichiarazione di utilizzo dello stesso, per riscaldamento e cottura del cibo. Così, è anche per l’acqua, e qualora le due forniture fossero ad ordine condominiale, i requisiti da rispettare sarebbero gli stessi.

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Cessione del credito, le novità nel testo del Decreto Frodi 13/2022 pubblicato in Gazzetta Ufficiale - Informazione Fiscale

Cessione del credito, è stato pubblicato in Gazzetta Ufficiale il testo del Decreto contro le frodi in edilizia. Dal superbonus ai bonus casa ordinari, ma anche per le imprese del turismo, il DL n. 13 del 25 febbraio 2022 riscrive le regole: tornano le cessioni multiple, ma limitate e vigilate. Dal 1° maggio stop alle cessioni parziali.

Cessione del credito, il testo del Decreto Frodi n. 13 del 25 febbraio 2022 è stato finalmente pubblicato in Gazzetta Ufficiale.

Le novità approvate dal Consiglio dei Ministri del 18 febbraio diventano definitive: ripartono le cessioni del credito multiple, con la possibilità di tre operazioni, ma con nuovi limiti e sotto l’occhio vigile dell’Agenzia delle Entrate.

Dopo la prima cessione del credito, sia per il superbonus che per i bonus casa ordinari, saranno consentiti altri due trasferimenti solo in favore di banche e intermediari finanziari iscritti all’albo previsto dall’articolo 106 del Testo Unico in materia bancaria e creditizia o verso imprese di assicurazione autorizzate ad operare in Italia.

Novità che si applicheranno anche alle cessioni relative al superbonus dell’80 per cento per le imprese turistiche e al credito d’imposta per la digitalizzazione di agenzie di viaggio e tour operator.

Dal 1° maggio 2022 saranno inoltre vietate le cessioni parziali del credito d’imposta, successivamente alla prima comunicazione dell’opzione all’Agenzia delle Entrate. Dalla stessa data debutterà il “bollino blu”, il codice identificativo attribuito ai crediti d’imposta che dovrà essere indicato ai fini delle ulteriori cessioni del credito.

Il testo del decreto contro le frodi in materia edilizia, il DL n. 13 del 25 febbraio 2022, conferma inoltre l’inasprimento delle sanzioni per le false asseverazioni, così come le novità in materia di assicurazione ad hoc, con massimale pari all’importo dei lavori.

Cessione del credito, le novità nel testo del Decreto Frodi 13/2022 pubblicato in Gazzetta Ufficiale

Il testo del decreto legge n. 13 pubblicato in Gazzetta Ufficiale del 25 febbraio 2022 riscrive nuovamente le regole in materia di cessione del credito e, come prima cosa, dispone l’abrogazione della stretta prevista per il superbonus e i bonus casa dall’articolo 28 del decreto Sostegni ter.

Riparte parzialmente, con un sistema di vigilanza più serrato, il mercato della cessione del credito.

Viene nuovamente riscritto l’articolo 121 del decreto Rilancio n. 34/2020, che disciplina per l’appunto le regole per la monetizzazione dei bonus edilizi.

Stando alle novità previste dall’articolo 1 del decreto legge n. 13/2022, sia per lo sconto in fattura che per la cessione del credito, il credito d’imposta maturato, successivamente alla prima cessione libera, potrà essere ulteriormente trasferito altre due volte, ma esclusivamente in favore di:

  • banche e intermediari finanziari iscritti all’albo previsto dall’articolo 106 del TUB (decreto legislativo n. 385/1993);
  • società appartenenti a gruppi bancari iscritti all’albo previsto dall’articolo 64 del TUB;
  • imprese di assicurazione autorizzate ad operare in Italia ai sensi del decreto legislativo 7 settembre 2005, n. 209,

Si specifica che per quel che riguarda l’opzione per lo sconto in fattura, le nuove regole si applicheranno al fornitore in capo al quale matura il credito d’imposta relativo alla riduzione del corrispettivo per i lavori eseguiti o i beni ceduti.

Un’apertura, seppur limitata, alle cessioni del credito multiple, che si applicherà immediatamente. Per l’avvio delle novità si rende necessario attendere un nuovo aggiornamento al software dell’Agenzia delle Entrate per l’esercizio delle opzioni.

Le stesse regole si applicheranno anche ai bonus Covid cedibili ai sensi dell’articolo 122 del decreto Rilancio, quali ad esempio il credito d’imposta per la sanificazione e per i canoni di locazione.

Partiranno invece dal 1° maggio 2022 le novità relative al divieto di cessione parziale del credito e all’attribuzione del “bollino blu”.

Decreto legge n. 13 pubblicato in Gazzetta Ufficiale del 25 febbraio 2022
Scarica il testo del decreto legge contenente misure urgenti per il contrasto alle frodi e per la sicurezza nei luoghi di lavoro in materia edilizia, nonché sull’elettricità prodotta da impianti da fonti rinnovabili

Cessione del credito, dal 1° maggio 2022 stop alle cessioni parziali e codice identificativo: le novità nel testo del Decreto Frodi

Debutteranno dal 1° maggio 2022 le ulteriori novità previste in materia di cessione del credito.

Così come previsto dal comma 3, articolo 1 del decreto legge n. 13/2022, i crediti derivanti dalle opzioni per la monetizzazione del superbonus e degli altri bonus casa non potranno essere ceduti parzialmente dopo l’invio della prima comunicazione all’Agenzia delle Entrate.

Si fermano quindi le cessioni parziali, e sarà introdotto un codice identificativo univoco per il trasferimento dei crediti fiscali. Il “bollino blu” dovrà essere indicato nelle eventuali successive cessioni, secondo le modalità che verranno definite dall’Agenzia delle Entrate con apposito provvedimento.

Cessione del credito limitata anche per il superbonus alle imprese turistiche e per il bonus digitalizzazione per agenzie di viaggio e tour operator

La stretta alla cessione del credito tocca anche le imprese turistiche.

Il decreto Frodi n. 13/2022 interviene infatti anche sulle regole previste nell’ambito del superbonus dell’80 per cento introdotto dal decreto legge n. 152 del 6 novembre 2021.

Anche in tal caso, sarà possibile effettuare tre operazioni di cessione del credito, che potrà essere trasferito esclusivamente per intero una sola volta, fatta salva la possibilità di ulteriori due cessioni in favore di banche, intermediari finanziari, società appartenenti a gruppi bancari o imprese di assicurazione autorizzate ad operare in Italia.

Saranno considerati nulli i contratti che prevedono operazioni differenti da quelle disposte dal nuovo provvedimento, senza periodi transitori. Sarà un provvedimento dell’Agenzia delle Entrate a stabilire le modalità attuative, anche in merito alla tracciabilità del credito d’imposta.

Stessa stretta anche per il credito d’imposta del 50 per cento previsto per la digitalizzazione di agenzie di viaggio e tour operator.

Decreto Frodi, pesanti sanzioni in caso di asseverazioni false e assicurazioni professionali da rifare

Sono numerose e profonde le modifiche introdotte alla disciplina del superbonus e dei bonus casa, e la cessione del credito diventa ad ostacoli anche per le agevolazioni specifiche previste per il comparto turistico.

Tra le novità, il testo del decreto legge n. 13 del 25 febbraio 2022 conferma inoltre l’obbligo di CCNL specifico per le imprese, così come l’inasprimento delle sanzioni previste in caso di asseverazioni false.

I tecnici abilitati che espongono informazioni false o che omettono di indicare informazioni rilevanti sui requisiti tecnici dell’intervento o sulla sua realizzazione, ovvero che attestano falsamente la congruità delle spese, rischiano il carcere da 1 a 5 anni e sono puniti con una multa da 50.000 a 100.000 euro.

Scatta inoltre l’obbligo di adeguare le assicurazioni professionali. Il massimale dovrà essere pari all’importo dei lavori oggetto di attestazioni e asseverazioni, e sarà necessario stipulare una polizza per ciascun intervento.

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Non buttiamoci a capofitto nell'acquisto di azioni - ilGiornale.it

E’ terribile che le Borse rimbalzino perché Kiev sta per cadere. Un conto è il profitto un conto è il cuore. La legge della Borsa è terribile. E’ la cosa più infamante per chi si occupa di mercati finanziari è che la guerra in Ucraina venga presa come deterrente per un rialzo dei tassi a marzo. BCE e FED hanno già apertamente riconosciuto che dovranno tenere conto del mutato quadro internazionale. A maggior ragione se Kiev cade subito senza tenerla troppo per le lunghe. Con il cuore invece siamo per l’Ucraina e confidiamo che la volontà di un popolo possa piegare l’acciaio delle armi.

Se vogliamo cercare una ragione logica che spieghi un gesto folle come questo francamente io non l’ho trovata. E mi pare che l’unica soluzione che si possa dare al mistero di una invasione che può solo complicare la situazione della Russia sia che la guerra in Ucraina venga vinta o che venga persa è da ricercare nella mente del premier Putin. Diversi commentatori che seguo hanno alzato le mani e hanno ammesso che forse a Putin durante la pandemia gli sia successo qualcosa a livello inconscio o psicologico. Uno degli inconvenienti delle dittature è quando il boss perde la testa per qualsiasi ragione. Della serie non serve scervellarsi o conoscere le date delle tappe della rivoluzione russa: se una cosa non ha senso non ha senso. E l’invasione dell’Ucraina non ha senso. E si ritorcerà contro la Russia per i decenni a venire aprendo scenari terrificanti per il governo in carica, tra i quali non è escluso che ad un certo punto ai soldati di leva russi mandati allo sbaraglio non venga la voglia di puntare il fucile dalla parte sbagliata della barricata.

Ma stiamo alla realtà dei fatti: la domanda è se il mercato azionario abbia terminato il ribasso. Tecnicamente i supporti hanno tenuto sia a Borsa Italiana sia sugli indici Usa.


Ma io aspetterei ancora prima di suonare le trombe del rialzo e di sostenere che questa è una occasione per comprare. Tra il rimbalzare nei pressi dei supporti e il rialzo ci passa un bel po’ e la situazione in Ucraina è uscita dai binari della logica e può succedere di tutto e tanto più quanto Putin sarà vieppiù con le spalle al muro: o sporcarsi le mani in una interminabile guerriglia o mollare in qualche modo la presa.

Quindi starei molto attento a buttarmi come un falco sulle azioni perché come un elastico ci potrebbe rimbalzare in faccia. Un conto è comprare selettivamente qui e là un altro conto è farsi una endovena d’azioni.
Magari la prossima settimana, ma non questa.

Quello che possiamo fare nel frattempo è affidarci al nostro ranking che nonostante bombe e dolore non cambia mai: l’ITI c’è sempre, pronto a dare delle risposte ignaro di quello che succede fuori. Trovate gratis il ranking di ITI ogni giorno entro le ore 19.30 per segnalarvi le migliori azioni italiane:


Da diverso tempo le azioni San Lorenzo campeggiano nei piani alti dell’Independent Trend Index. Come abbiamo segnalato nel grafico, la spinta da maggio a ottobre ha portato i prezzi ad aumentare di oltre il 95%. Un rialzo importante seguito come normale da una congestione che però, passatemi il termine, è un rialzo che non ce la sta facendo. Mi spiego meglio: la congestione c’è e si vede, ma anziché essere totalmente immobile è tendente al rialzo, tanto che qualche giorno fa si è verificata la rottura dei massimi storici. Ad ogni modo si balla poco, ragion per cui potrebbe essere vicino il momento di un nuovo sprint. A lasciarci perplessi sono invece i volumi che, in qualsiasi condizione di trend, restano piatti.
La società, attiva nel lettore degli yacht di lusso, ha chiuso il 2021 con ricavi netti dalla vendita per quasi 586 milioni di euro (+28% rispetto all’anno precedente). In forte crescita anche l’Ebitda, che è passato da 70,6 a 95,5 milioni di euro (+35,5%). A fine anno la posizione finanziaria netta era positiva per ben 39 milioni rispetto ai 3,83 di inizio anno.

Secondo il management della società il 2022 si chiuderà con ricavi compresi tra 700 e 740 milioni di euro, in aumento rispetto al 2021. Stimato tra i 122 e i 130 milioni, invece, il margine operativo lordo rettificato. Per l’anno in corso i vertici stimano investimento tra 45 e 48 milioni di euro, mentre a fine anno la posizione finanziaria netta dovrebbe restare positiva e collocarsi tra i 62 e i 66 milioni.

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Attenzione, ecco cosa succede se ti scade il Bancomat: “Pazzesco!” - Tech Cave

Il termine Bancomat ha iniziato a diffondersi a partire dagli anni 80 del secolo scorso, essendo ufficialmente la nomenclatura che identifica un circuito di pagamento ad oggi tra i più diffusi del nostro paese.


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Con questo termine vengono spesso associate operazioni come il prelievo di contante ed il pagamento telematico attraverso sportelli ATM e POS adibiti al pagamento anche se non fanno parte del medesimo circuito.

Storia

Bancomat esiste dal 1983, anno in cui fu resa disponibile la prima versione di questa forma di tessera magnetica, inizialmente utilizzabile esclusivamente per il prelievo di contante presso qualsiasi ATM compatibile nel paese, e dal 1986 utilizzabile anche attraverso i POS. Nel corso degli anni il termine Bancomat ha assunto una connotazione generica, identificando queste operazioni anche slegate dal circuito stesso come Visa e Mastercard.

Le carte Bancomat hanno acquisito funzionalità sempre maggiori come il servizio Bancomat Pay che permette il passaggio di denaro attraverso due utenti utilizzando i numeri della rubrica presnete nello smartphone.

Attenzione, ecco cosa succede se ti scade il Bancomat: “Pazzesco!”

Come quasi tutte le tessere adibite ai servizi legati al denaro, anche le carte Bancomat hanno una scadenza, solitamente a 5 anni dall’emissione. Trattandosi nello specifico di carte di debito collegate a conti correnti, nella maggior parte dei casi è l’istituto di credito che si prodiga ad avvisare l’utente della scadenza, solitamente con qualche mese di anticipo.

Una carta Bancomat scade ufficialmente, e diventa quindi inutilizzabile a partire dal primo giorno successivo al mese riportato sulla tessera: quindi una carta che ha la scadenza 04/2022 sarà utilizzabile fino all’ultimo giorno di aprile del 2022, per poi disattivarsi in automatico a partire dal giorno successivo.

Generalmente l’attivazione di un nuovo bancomat provoca l’inutilizzo di quello precedente, anche se ancora valido. Nella maggior parte dei casi questa operazione è gratuita oppure ha costi non così elevati (si parla al massimo di 10 o 15 euro).

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Saturday, February 26, 2022

Stipendio 2022, rimane il bonus 100 euro ma c'è chi lo dovrà restituire - Giornale di Sicilia

La riforma fiscale porta con se numerose novità e tra queste anche brutte notizie per alcuni lavoratori che dovranno restituire il bonus 100 euro Renzi. Erogato direttamente in busta paga, è legato allo stipendio.

Cosa è il bonus 100 euro

Il bonus 100 euro è riconosciuto a lavoratori dipendenti, a tempo determinato o indeterminato, a collaboratori coordinati e continuativi e quelli a progetto, ai lavoratori in mobilità e in cassa integrazione, ai soci lavoratori delle cooperative, ai lavoratori impiegati in lavori socialmente utili, ai titolari di borse di studio e di assegni di formazione professionale. Sono esclusi lavoratori autonomi, pensionati e lavoratori domestici.

Chi deve restituire il bonus 100 euro totalmente o in parte

Dovranno restituire il bonus 100 euro Renzi i lavoratori che rientrano nella fascia di reddito degli incapienti ovvero sotto la soglia di 8.174 euro di reddito annuo e chi supera il limite di 40.000 euro. Di fatto tra i 15mila ed i 28mila euro il bonus 100 euro spetta solo al lavoratore che, nella dichiarazione dei redditi 2023 (su redditi 2022) avrà detrazioni complessive superiori all’Irpef dovuta. Ci sarà anche chi dovrà restituirlo in parte: si tratta di chi rientra nelle fasce di reddito tra 28.000 e 40.000 euro. Ma non solo: il trattamento spetterà in misura pari alla differenza tra detrazioni e imposta lorda.

Restituzione del bonus 100 euro percepito nel 2020

Con il prossimo conguaglio in sede di dichiarazione dei redditi, inoltre, anche altri lavoratori potrebbero ritrovarsi a dover restituire il bonus 100 euro percepito a partire dal 1° gennaio 2020. Devono restituire il bonus Renzi percepito tra gennaio e giugno 2020, invece, coloro che nel 2020 hanno percepito un reddito lordo compreso tra 26.600 e 28 mila euro, mentre continueranno a mantenere il bonus 100 euro ricevuto da giugno 2020 in poi. Stesso discorso per coloro che hanno percepito redditi superiori ai 28 mila euro e che dovranno restituire totalmente o parzialmente gli eventuali bonus percepiti nel 2020. L’importo da restituire, sarà calcolato in sede di dichiarazione dei redditi.

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La stangata dell’euro: in 20 anni i prezzi sono aumentati del 150%, ma gli stipendi solo del 50% - La Stampa

Dal 1° gennaio al 28 febbraio del 2002 euro e lira hanno circolato insieme. Poi dal 1° marzo 2002 la lira ha perso definitivamente corso legale. Sono passati 20 anni da allora e sono stati attraversati da molte polemiche sui rincari causati dall’arrivo dell’euro. Ma di quanto sono aumentati i beni e i servizi? E che cosa è salito di più?

La risposta la rivela una indagine condotta dall’associazione dei consumatori Consumerismo No Profit e dal Centro Ricerca e Studi di “Alma Laboris Business School”, società specializzata in Master e Corsi di Alta Formazione e specializzazione per professionisti, che ha messo a confronto i prezzi di un paniere di 100 elementi tra beni e servizi, analizzando le differenze esistenti tra i listini al dettaglio in vigore ai tempi della lira e quelli odierni.

Si scopre così che i prezzi di alcuni beni sono addirittura triplicati negli ultimi 20 anni: è il caso del cono gelato che nel 2001 costava 1.500 lire (0,77 euro), mentre oggi viene venduto nelle gelaterie in media a 2,50 euro (+224,7%). Una semplice penna a sfera ha subito un incremento del +207,7%, passando dalle vecchie 500 lire (0,26 euro) a 0,80 euro.

Più caro mangiare fuori. «La classica margherita consumata in pizzeria ha subito un rincaro del +93,5%, il supplì è aumentato quasi del 124%, e il tramezzino al bar addirittura del +198,7% - spiegano Consumerismo e Alma Laboris Business School - La colazione al bar (cappuccino e cornetto) costa il 93,3% in più, mentre la pausa caffè è più salata del 55,2% (tuttavia negli ultimi giorni i listini dei pubblici esercizi stanno subendo ritocchi a rialzo a causa del caro-bollette)».

Lo studio spiega che col passaggio alla moneta unica sono cambiate anche le abitudini degli italiani: se nel 2001 la mancia minima al ristorante era pari a 1.000 lire a persona, oggi in media si lasciano 2 euro sul tavolo (+284,6%).

Brutte notizie anche sul fronte dei trasporti: oltre alla benzina, i cui listini alla pompa sono più che raddoppiati rispetto al 2001, oggi costa di più prendere l’autobus, con il biglietto che ad esempio a Milano è passato da 1.500 lire (0,77 euro) agli attuali 2 euro (+159,7%). Acquistare una automobile? Per una utilitaria bastavano 10.300 euro nel 2001, oggi la spesa (senza incentivi e rottamazione) si aggira attorno ai 16.150 euro per una piccola utilitaria di media categoria.

«Migliore la situazione per i prodotti per l’igiene e la cura personale: per shampoo, deodoranti, schiuma da barba, pannolini, carta igienica, spazzolini da denti, bagnoschiuma, i rincari sono al di sotto del +50%. Ma – avvertono Consumerismo e Alma Laboris – si spende di più per riempire la dispensa di casa: per i prodotti alimentari, tra quelli che hanno subito gli incrementi di prezzo più elevati troviamo i biscotti (+159%), la passata di pomodoro (+148%), il cacao (+143%), il sale (+134%), l’olio d’oliva (+114%), le uova (+103%)».

«Oltre ai prezzi, rispetto ai tempi della lira sono cambiati anche gli stipendi percepiti dagli italiani, che salgono rispetto al passato, ma ad una velocità inferiore – afferma l’amministratore di Alma Laboris Business School, Dario Numeroso – Se nel 2001 la retribuzione media lorda di un lavoratore era di circa 19.500 euro annui, oggi si aggira attorno ai 29.300 euro, con una crescita del +50,2% in 20 anni».

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Fisco: 28/2 prossima scadenza per la rata rottamazione-ter - Ultima Ora - Agenzia ANSA

(ANSA) - ROMA, 25 FEB - Nuova scadenza per i contribuenti che hanno aderito alla Rottamazione-ter e sono in regola i pagamenti precedenti. Il 28 febbraio 2022, lunedi' prossimo, come previsto dal Decreto Legge n. 119/2018, è il termine per saldare la prossima rata della definizione agevolata delle cartelle e mantenere le agevolazioni previste. Il versamento deve essere effettuato utilizzando il bollettino inviato da Agenzia delle entrate-Riscossione che riporta la scadenza del 28 febbraio 2022. In ogni caso, è possibile richiedere una copia dei bollettini, per questa scadenza e anche per le successive, sul sito internet https://ift.tt/Cqhdonv oppure scaricarli direttamente accedendo nella propria area riservata con le credenziali Spid, Cie e Cns.
    Lo ricorda Agenzia delle entrate-Riscossione spiegando che, anche per il termine di fine febbraio, la legge concede ulteriori 5 giorni di tolleranza quindi saranno validi i versamenti effettuati entro il 7 marzo 2022. In caso di pagamenti oltre i termini o per importi parziali, verranno meno i benefici della definizione agevolata e gli importi già corrisposti saranno considerati a titolo di acconto sulle somme dovute. (ANSA).
   

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Benzina e gasolio in aumento: petrolio sopra i 100$ e rischio benzina 3€ - iLoveTrading

La guerra in Ucraina è stata davvero la goccia che ha fatto traboccare il vaso dell’inflazione. L’invasione russa ha messo in ansia i mercati e il danno più forte arriva proprio agli automobilisti.

Uno scenario da panico quello che attende gli automobilisti italiani perchè oltre all’inflazione adesso arriva anche la tensione internazionale e gli analisti fanno fosche previsioni.

Che la tensione tra Russia e NATO fosse altissima lo si sapeva da tempo ma il modo con il quale gli eventi sono precipitati negli ultimi giorni è stato forse il peggiore. Per gli automobilisti il rischio è grosso. Già le famiglie sono da tempo schiacciate nella morsa dell’inflazione e la benzina ormai arrivata a 2 euro rappresenta un grave problema per gli italiani, ma la paura di ulteriori rincari rischia davvero di paralizzare il Paese.

Rischio per le famiglie e rischio supermercati vuoti

Infatti i Tir minacciavano da tempo il blocco merci. In effetti in alcune regioni italiane hanno già cominciato a fermarsi. Ma con questa nuova ondata di rincari e con la benzina che può concretamente toccare i 2,5 euro o addirittura i 3 euro il rischio che i bestioni della strada si fermino del tutto è giudicato dagli esperti come molto alto. Dunque non solo stangata al benzinaio, ma anche rischio concreto di supermercati vuoti e di aziende ferme per mancanza di approvvigionamenti.

Quando arrivano i rincari e come difendersi

A questo punto la grande domanda che attanaglia gli automobilisti è quando questi marcati rincari arriveranno al benzinaio e come difendersi. In effetti lo scenario è grave. Il noto centro studi Cgia di Mestre prevede bollette in aumento per tutto il 2022 ed una pressione sulle famiglie sempre più marcata da parte dell’inflazione. Dunque questi nuovi temuti aumenti vanno a compromettere una situazione già molto fragile. Secondo gli esperti lo scenario più probabile è quello di aumenti graduali ma inesorabili già dai prossimi giorni. Ma fare previsioni è assai difficile. Tuttavia purtroppo che si tocchino almeno i 2,5 euro appare purtroppo quasi scontato.

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Leggi anche: Bonus casalinghe e casalinghi 2022: un aiuto vero, occhio alla scadenza

L’importante ora per gli automobilisti è usare l’auto il meno possibile, magari sfruttando i mezzi pubblici, i monopattini elettrici, ma anche biciclette e mezzi pubblici. Se non si può evitare di prendere l’auto, assai convenienti sono le applicazioni che consentono di trovare persone che fanno il nostro stesso tragitto dividendo i costi della benzina. 

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Friday, February 25, 2022

Sanzioni Ue contro Putin e Lavrov, ma resta il nodo swift. - ANSA Nuova Europa

L'Ue sta lavorando nuove sanzioni che, secondo Berlino, includerebbe misure "severe" contro Putin e il ministro degli Esteri Lavrov. Europa spaccata sull'esclusione della Russia dal sistema Swift: la Francia a favore, la Germania frena, l'Italia precisa che non ha posto nessun veto. Forte rimbalzo nelle Borse europee, che si attendevano misure più dirompenti: Londra chiude a +3,91%, Parigi a +3,55%, Francoforte a +3,67% e Milano a +3,59%. Mosca recupera intorno al 20% dopo il crollo di ieri. La Banca centrale russa chiede agli istituti sotto la sua vigilanza di rinviare il pagamento di dividendi. 

Lagarde: 'Pronti a fare il necessario per stabilità dell'eurozona' - La Banca centrale europea è pronta ad adottare tutte le eventuali misure "per garantire la stabilità dei prezzi e la stabilità finanziaria nell'eurozona": lo ha detto la presidente della Bce, Christine Lagarde, in conferenza stampa all'Ecofin informale di Parigi. "Sappiamo che dall'invasione della Russia in Ucraina i prezzi del gas sono aumentati di circa il 22,2% per quanto riguarda le importazioni dell'eurozona dalla Russia. I prezzi attualmente sono 6 volte più alti rispetto allo scorso anno, il prezzo del petrolio è del 54% più alto rispetto all'anno scorso". Stiamo monitorando attentamente la situazione in Ucraina" e la "valutazione completa delle prospettive economiche" includerà "questi ultimi sviluppi" in vista "della riunione di politica monetaria del 10 marzo", ha aggiunto la presidente della Bce sottolineando che "opzionalità e flessibilità sono fondamentali" e che la liquidità sarà garantita.

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Le Borse di oggi, 25 febbraio. I listini Ue chiudono in rally, Milano +3,6%. Tregua sulle materie prime, scen… - La Repubblica

MILANO - I listini europei chiudono in forte rialzo dopo il contraccolpo registrato giovedì (costato oltre 330 miliardi di capitalizzazione al Vecchio continente) a seguito dell'invasione russa in Ucraina. Le notizie che giungono dal fronte, e le contromosse di sanzioni occidentali, restano la stella polare dei listini che cercano di scrollarsi di dosso la paura: le sanzioni europee per ora risparmiano il settore energetico e questo sgonfia i prezzi delle materie prime, mentre un lume di speranza arriva dalla notizia sull'apertura di Mosca a inviare una delegazione nella capitale bielorussa di Minsk per avviare colloqui con l'Ucraina.

A fine giornata Francoforte segna un rialzo del 3,67%, Parigi aggiunge il 3,55%, Londra il 3,9%. Anche Milano partecipa al recupero e il Ftse Mib segna un guadagno del 3,59%: il comparto energetico e le utility sono in particolare evidenza, anche sulla scorta delle previsioni di un percorso meno accelerato di rialzo dei tassi di cui beneficiano. Wall Street aiuta a ristabilire la fiducia sui mercati europei: alla chiusura degli scambi Ue, infatti, il Dow Jones sale dell'1,8%, lo S&P500 aggiunge l'1,7% e il Nasdaq cresce dell'1,1%. In prospettiva, ragionano da Unicredit, i flussi di avversione al rischio sembrano essersi placati ma il quadro rimane estremamente fragile. La volatilità, assicurano gli addetti ai lavori, la farà da padrona durante il conflitto. Anche la Borsa di Mosca, intanto, registra le sanzioni meno dure del previsto e rimbalza del 20%.

Anche il comparto energetico vede allentarsi la pressione. Sul mercato del gas il contratto TTF con scadenza aprile scende del 29%  a 94 euro per megawattora (MWh) dopo essere salito ieri a un massimo intraday di circa 140 euro/MWh. Il calo è arrivato quando i flussi di gas russi verso l'Europa sono aumentati nella giornata di oggi dopo che le utility europee hanno ordinato più combustibile fossile. Il timore sui mercati è ovviamente che Mosca metta in atto delle ritorsioni per le sanzioni Occidentali e riduca i flussi di gas verso l'Europa, ma per il momento l'opzione sembra scongiurata. Anche il petrolio perde quota: il Wti scende sotto 92 dollari dopo aver sfondato quota 100.

Lo spread tra Btp e Bund tedeschi chiude la giornata a 161,3 punti, in calo dello 0,53%,  con il rendimento del decennale italiano all'1,83%. Il Tesoro ha venduto 7 miliardi di Btp, con tassi in deciso rialzo. Il nuovo Btp a cinque anni Aprile 2027, è stato collocato per quattro miliardi di euro contro una domanda di quasi 5,5 miliardi, con rendimento che sale di 58 centesimi a 1,07%. Il Btp a 10 anni Giugno 2032 è stato venduto per tre miliardi (oltre quattro miliardi la domanda) con rendimento in rialzo di 43 centesimi all'1,81%. Venduto anche il CctEu aprile 2026, per 1,25 miliardi e con rendimento  a -0,10%.

Già le Borse asiatiche hanno chiuso in netto rialzo, proprio al traino del comparto tech: Tokyo +1,95%. Positivi anche Shanghai (+0,63%) e Shenzhen (+1,21%) mentre chiude in controtendenza Hong Kong che perde lo 0,78%. I listini sono sostenuti dall'andamento del comparto tecnologico.

Nel tentativo generalizzato di distensione, anche il rublo russo si è rafforzato, risalendo dai minimi storici: avanza dello 0,7% contro il dollaro a 84,72, dopo aver toccato ieri il minimo storico di 89,60. Nei confronti dell'euro, la divisa russa ha guadagnato lo 0,5% per essere scambiato a 94,78, dopo aver toccato ieri un minimo storico di 101,03. L'indebolimento del rublo dopo l'invasione dell'Ucraina dovrebbe intaccare gli standard di vita in Russia e spingere al rialzo un'inflazione già alta (vicina al 9%). Rimbalzo del Bitcoin, che sale del 2,52% a 39.363 Dollari.

La Banca centrale russa ha intanto annunciato misure per sostenere le banche russe sanzionate dagli Stati Uniti: "La Banca di Russia e il governo russo forniranno tutta l'assistenza necessaria alle banche sanzionate dagli stati occidentali", comprese le due maggiori banche del paese, VTB e Sberbank. Le altre banche colpite dalle sanzioni sono Sovcombank PJSC, Novikombank JSC, Otkritie Financial Corporation PJSC Bank; PJSC Promsvyazbank e JSC CB Russia. E anche la Banca centrale cinese è intervenuta sul suo mercato, con la più grande iniezione di liquidità settimanale da gennaio 2020 per mantenere la liquidità sui mercati a livello adeguato in vista anche delle scadenze di fine mese. L'intervento odierno, si legge in una nota, è stato di 300 miliardi di yuan (47,41 miliardi di dollari) nella forma di reverse repo a 7 giorni, a fronte dei 10 miliardi in scadenza. Nell'intera settimana, la liquidità netta immessa si è attestata a 760 miliardi di yuan (circa 120 miliardi di dollari).

Tra i dati macro di giornata, si segnala il brusco calo dei consumi delle famiglie francesi che a gennaio sono diminuiti dell'1,5% rispetto a dicembre. Sempre in Francia, l'inflazione è balzata a febbraio al +3,6% su base annua dal precedente +2,9%. Positivo il Pil del quarto trimestre del 2021 in Germania: è salito dell'1,8%, superando le stime ferme a +1,4%. Nel trimestre precedente il rialzo era stato del 2,8%. Nell'intero anno la crescita è così fissata al 2,9%, con un lieve rialzo sulle stime precedenti (+0,1 punti). Importante la rilevazione sull'inflazione Usa che continua a salire. A gennaio, la misura preferita dalla Fed per calcolarla, il dato Pce (personal consumption expenditures price index), è cresciuta dello 0,6% rispetto al mese precedente e del 6,1% rispetto a un anno prima, dopo il +5,8% di dicembre; è il dato più alto dal 1982. La componente "core" del dato, depurata dagli elementi volatili, è cresciuta dello 0,5% rispetto al mese precedente e del 5,2% rispetto a un anno prima, dopo il 4,9% del mese precedente, la più alta dall'aprile del 1983. Le attese per il dato 'core' erano per un +5,1%.

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Ucraina, le sanzioni non faranno troppo male all’economia, tutte le borse in rialzo - Il Fatto Quotidiano

Rimbalzano le Borse mondiali dopo i marcati cali di ieri. Anche la piazza di Mosca ieri falcidiata da un’ondata di vendute che ne ha quasi dimezzato il valore è oggi in rialzo del 25% sull’indice Rts denominato in dollari. Tokyo ha chiuso in rialzo dell’ 1,9%, Shanghai dello 0,6%, Hong Kong in rosso dello 0,6%. In Europa Fancoforte è in rialzo del 2,8%, Parigi del 3%, Londra del 3,2%. Milano sale del 3,3% sospinta soprattutto dagli energetici con Enel a + 5,8%, Italgas +5%.Parziale recupero per Unicredit (+ 4,8%) che ieri ha chiuso in discesa del 13%. Apertura contrastata per Wall Street dove l’S&P500 sale dello 0,3% e il Nasdaq arretra dello 0,2% dopo i rialzi di ieri.

Diverse le possibili spiegazioni fornite dagli operatori. Qualcuno rimarca come i mercati abbiano colto la modesta portata delle sanzioni sinora erogate che avranno quindi impatti contenuti sull’economia. Inoltre la nuova crisi potrebbe rallentare i percorsi di stretta monetaria preannunciati dalla Federal Reserve e Banca centrale europea. Secondo altri, tra cui l’economista Nouriel Roubini, i mercati scommettono sul fatto che la guerra è destinata a concludersi molto rapidamente con un’affermazione russa e la crisi potrebbe quindi raffreddarsi in fretta. L’oro, molto comprato ieri, ritraccia dell’ 1,9%. Così come il dollaro che cede lo 0,5% sull’euro.

Si allenta la pressione sulle materie prime. Il petrolio scende sotto i 100 dollari al barile (brent) dopo che ieri aveva superato i 105 dollari salvo poi arretrare. Il gas si scambia a 95 euro per megawatt ora in discesa del 28% rispetto a ieri. Il prezzo del grano, di cui Russia e Ucraina sono grandi produttori/esportatori scende del 4,3%. Variazioni modeste nei rendimenti dei titoli di stato, sostanzialmente piatti. Un Btp decennale paga l’1,85%, lo 0,04 in più di ieri. Il bund tedesco lo 0,22%. Differenziale (spread) a 163 punti.

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Thursday, February 24, 2022

Bonus auto, grosse introduzioni molto presto: “Non solo per mezzi elettrici” - INRAN

Il Ministero per lo Sviluppo Economico annuncia nuove misure ed agevolazioni per il Bonus auto, che offriranno vantaggi a tanti altri cittadini.

Vetture elettriche in carica
Automobili elettriche in ricarica (Pixabay)

Bonus auto, ci sono tanti incentivi per chi procede all’acquisto di un veicolo nuovo alimentato del tutto od anche solo parzialmente a corrente elettrica. Il provvedimento è la messa in pratica della volontà del Governo nel procedere con il processo di transizione ecologica in corso d’opera.

Molti incentivi statali, oltre al bonus auto, spingono affinché sempre più persone si dotino di dispositivi ed installazioni in casa oppure di veicoli eco friendly. Nel caso del sussidio in questione, sono previsti dei rimborsi non solo per l’acquisto di mezzi di trasporto elettrici ma anche per altre situazioni.

Ad esempio al Bonus auto è strettamente connessa la agevolazione che annulla il pagamento del bollo auto per i cinque anni successivi all’acquisto di un veicolo compatibile (auto o moto che sia, n.d.r.). Inoltre, quando si comincerà a versare la tassa del bollo, la stessa sarà molto bassa rispetto a chi ha un mezzo inquinante.

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Bonus auto, quali sono le nuove introduzioni del Mise

Macchina elettrica
Utilitaria elettrica (Pixabay)

Ma non è tutto. Infatti il ministro per lo Sviluppo Economico, Giancarlo Giorgetti, ha confermato che ci saranno degli aiuti che ammontano ad un miliardo di euro in totale da qui al 2030 anche a chi comunque ha ancora auto o moto che vanno a gasolio od a benzina.

In particolar modo per via degli aumenti che hanno riguardato i carburanti e che stanno avendo degli effetti a cascati sui trasporti. Gli aiuti da parte del Ministero riguarderanno le auto catalogandole per tre diverse fasce di emissioni di CO2 nell’atmosfera.

Tra 0 e 20 grammi siamo nell’ambito delle auto elettriche. Poi tra i 21 ed i 60 grammi troviamo le auto ibride, mentre dai 61 in avanti ci sono tutte le altre. Le cui emissioni di anidride carbonica non devono superare i 135 grammi.

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I contributi in base alle fasce individuate

Automobile bianca
Automobile bianca (Pixabay)

L’acquisto di un’auto elettrica oppure ibrida, con contemporanea rottamazione del vecchio mezzo che sia di classe inferiore ad Euro 5 garantirà un massimo di 9mila euro di contributo. Che scende a 7mila per la seconda fascia ed a 3mila per la terza.

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Ci sono anche dei requisiti che vengono fuori dalla bozza di queste introduzioni al Bonus auto, e che non sono ancora definitive. Infatti il sussidio scatta per una spesa di massimo 35mila euro per la prima e la seconda fascia e di 25mila per la terza.

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Il gas si impenna del 58%, petrolio sopra 100 dollari, grano e alluminio mai così cari - Il Sole 24 ORE

Materie prime

Corrono anche i prezzi di nickel, palladio e mais. Il mercato teme che guerra e sanzioni possano interrompere forniture che non riusciremmo a sostituire prontamente

di Sissi Bellomo

Aggiornato alle 15,35 del 24 febbraio 2021

(AP)

Corrono anche i prezzi di nickel, palladio e mais. Il mercato teme che guerra e sanzioni possano interrompere forniture che non riusciremmo a sostituire prontamente

4' di lettura

Prezzo del gas in rialzo del 58%, petrolio che corre oltre 100 dollari al barile, oro ai massimi da un anno e alluminio addirittura al record storico, accompagnato nella corsa dal nickel e sui mercati agricoli da grano, mais e soia.

È guerra in Ucraina. E le materie prime – già carissime – reagiscono con un’ulteriore impennata. L’invasione russa, temuta ed evocata più volte dagli Usa, ha comunque colto di sorpresa i mercati. E mentre i missili volano su Kiev non è più soltanto il rischio geopolitico...

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Il gas si impenna del 58%, petrolio sopra 100 dollari, grano e alluminio mai così cari - Il Sole 24 ORE
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Conto cointestato: quando si rischia davvero col Fisco - ilGiornale.it

Per conto corrente cointestato si intende che il deposito in un qualsiasi istituto di credito viene sottoscritto da due o più persone. Le tipologie di conto cointestato sono: a firma disgiunta, nel caso in cui si voglia che i titolari abbiano pari diritti nell’utilizzo del deposito, e a firma congiunta, dove per compiere le operazioni è necessaria la presenza di tutti i cointestatari per le operazioni di prelievo, emissione di assegni e disposizione di bonifici.

I possibili controlli del Fisco

Il conto corrente cointestato è soggetto a controlli serrati da parte del Fisco e se non si seguono le regole pedissequamente si rischia di incorrere facilmente in pesanti sanzioni. È opportuno, quindi, prestare molta attenzione nell’effettuare qualsiasi tipo di operazione, proprio per evitare di cadere in errore. Una mossa sbagliata può accendere i riflettori sul conto e l’Agenzia delle entrate può avviare le verifiche utili a scoprire se c’è stata l’irregolarità da parte dei contribuenti.

L’errore più comune da evitare

Uno degli equivoci più ricorrenti, che coinvolgono numerosi correntisti, è pensare che in un deposito cointestato i soldi appartengano a metà a entrambi i cointestatari. Ciò non è assolutamente vero poiché, come ribadito dalla sentenza della Corte di Cassazione numero 25684 del 22 settembre 2021, il denaro è di chi lo versa sul conto. Il provvedimento fa riferimento a una verifica da parte del Fisco nei confronti di una coppia di coniugi. Il marito aveva preso i soldi senza il consenso della moglie pensando che fossero anche i suoi, ma in realtà il denaro era stato depositato solo dalla donna e quindi apparteneva a lei. L’Agenzia delle entrate ha previsto che per le somme prelevate dal marito si dovessero pagare ulteriori tasse. La Suprema Corte ha dato ragione al Fisco, considerando che quella somma prelevata va ad aggiungersi al reddito imponibile del marito.

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Wednesday, February 23, 2022

Crisi ucraina, borse Ue deboli e spread Btp-Bund a 168. Petrolio verso i 100 dollari al barile e salgono i… - Il Fatto Quotidiano

Le borse europee hanno aperto in ribasso dopo il precipitare della crisi ucraina con l’intervento dell’esercito russo nelle repubbliche separatiste di Donetsk e Luhansk. Ma i listini hanno presto recuperato terreno per poi chiudere poco sotto la parità al sostegno del settore energia, che dall’aumento dei prezzi legato alla crescente tensione ha molto da guadagnare. Il prezzo del petrolio non ha caso ha fatto un balzo: in mattinata il Wti ha superato i 95 dollari al barile. Quanto al gas naturale, dopo aver toccato un massimo a 81,45 euro per megawattora ora sulla piazza di Amsterdam si attesta a 79,6 euro al megawattora, +9,8%. Nonostante le mezze rassicurazioni arrivate da Vladimir Putin (“La Russia è orientata a continuare la fornitura senza interruzioni di questa risorsa energetica”), lo stop tedesco alla certificazione del gasdotto Nord Stream 2 potrebbe rivelarsi un boomerang. L’ex premier russo Dmitry Medvedev, oggi vice presidente del Consiglio di sicurezza, ha twittato una esplicita minaccia: “Il cancelliere tedesco Olaf Scholz ha emanato un ordinanza per fermare il processo di certificazione del gasdotto Nord Stream 2. Bene. Benvenuto nel nuovo mondo in cui gli europei molto presto pagheranno 2mila euro per mille metri cubi di gas naturale“.

Secondo Goldman Sachs, nel caso in cui si materializzasse lo scenario peggiore nello scontro tra Mosca e Kiev – cioè “un vero e proprio conflitto” in Ucraina accompagnato da “sanzioni punitive” verso la Russia, i mercati azionari europeo e giapponese crollerebbero del 9% e quello Usa del 6% (10% per il Nasdaq). Gli analisti della banca americana ritengono possibile anche un crollo del 10% del rublo e un’impennata del 13% del petrolio.

Sul fronte dei titoli di Stato, il rendimento dei Btp che a inizio febbraio era all’1,6% è brevemente risalito in mattinata oltre gli 1,9 punti percentuali. Il differenziale rispetto ai Bund tedeschi si è di conseguenza allargato oltre i 170 punti per poi ripiegare a 168. Sui mercati valutari l’attenzione è al rublo, che ha perso molto terreno rispetto al dollaro e all’euro invertendo la rotta in serata. Paga dazio al conflitto anche la grivnia, la valuta ucraina, che perde l’1,2% sul dollaro, toccando il minimo dal 2015. Resta in forte calo la Borsa di Mosca (-5%), che lunedì era sprofondata dell’11%.

In rialzo grano tenero e mais – L’impatto della crisi si è intanto fatto sentire anche sulle quotazioni delle materie prime agricole: alla Borsa merci di Chicago il grano tenero utilizzato per pane e biscotti segna un incremento di 4 euro a tonnellata rispetto alla fine della scorsa settimana (+1,5%), il mais per l’alimentazione del bestiame sale 5 euro a tonnellata (+2%) e la soia viene quotata a 6 euro in più (+1,75%), rilevano i Consorzi Agrari d’Italia. Dall’Ucraina, ricorda la Coldiretti, arriva in Italia grano tenero per una quota pari al 5% dell’import totale nazionale e una quantitativo di 107 mila tonnellate nei primi dieci mesi del 2021. Un valore quasi doppio rispetto a quello proveniente dalla Russia dalla quale arriva anche il grano duro per la pasta (36 mila tonnellate). L’Ucraina è al terzo posto come esportatore di grano a livello mondiale, mentre la Russia è al primo.

A gennaio inflazione Italia confermata a +4,8% – In Italia l’Istat ha intanto diffuso i dati definitivi sui prezzi al consumo di gennaio, che confermano il +4,8% della lettura provvisoria: è il massimo dal 1996. La marcata accelerazione è dovuta prevalentemente ai prezzi dei beni energetici (la cui crescita passa da +29,1% di dicembre a +38,6%), in particolare a quelli della componente regolamentata (da +41,9% a +94,6%). Pesano di meno beni energetici non regolamentati (da +22% a +22,9%), alimentari non lavorati (da +3,6% a +5,3%) e servizi ricreativi, culturali e per la cura della persona (da +2,3% a +3,6%). Rallentano invece i prezzi dei servizi relativi ai trasporti (da +3,6% a +1,5%). “I beni energetici regolamentati trainano questa fiammata con una crescita su base annua mai registrata, ma tensioni inflazionistiche crescenti si manifestano anche in altri comparti merceologici”, commenta l’Istituto di statistica, che aggiunge: “Ciononostante, la componente di fondo, al netto di energetici e alimentari freschi conferma il dato di dicembre grazie anche al rallentamento dei prezzi dei Servizi relativi ai trasporti, i cui andamenti tendenziali sono ancora condizionati dalle limitazioni alla mobilità dovute alla pandemia”. L’indice armonizzato dei prezzi al consumo (IPCA) registra una variazione congiunturale nulla e un aumento del 5,1% su base annua (da +4,2% di dicembre). La stima preliminare era +5,3%.

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Dal Mar Rosso la nuova crisi dei prezzi in Italia: 95 milioni di danni al giorno - Today.it

Lo stretto di Bab el-Mandeb è la porta che da sud conduce al Canale di Suez e al Mar Mediterraneo. Si trova all'imbocco del Mar Rosso  e...