MILANO - I listini europei chiudono in forte rialzo dopo il contraccolpo registrato giovedì (costato oltre 330 miliardi di capitalizzazione al Vecchio continente) a seguito dell'invasione russa in Ucraina. Le notizie che giungono dal fronte, e le contromosse di sanzioni occidentali, restano la stella polare dei listini che cercano di scrollarsi di dosso la paura: le sanzioni europee per ora risparmiano il settore energetico e questo sgonfia i prezzi delle materie prime, mentre un lume di speranza arriva dalla notizia sull'apertura di Mosca a inviare una delegazione nella capitale bielorussa di Minsk per avviare colloqui con l'Ucraina.
A fine giornata Francoforte segna un rialzo del 3,67%, Parigi aggiunge il 3,55%, Londra il 3,9%. Anche Milano partecipa al recupero e il Ftse Mib segna un guadagno del 3,59%: il comparto energetico e le utility sono in particolare evidenza, anche sulla scorta delle previsioni di un percorso meno accelerato di rialzo dei tassi di cui beneficiano. Wall Street aiuta a ristabilire la fiducia sui mercati europei: alla chiusura degli scambi Ue, infatti, il Dow Jones sale dell'1,8%, lo S&P500 aggiunge l'1,7% e il Nasdaq cresce dell'1,1%. In prospettiva, ragionano da Unicredit, i flussi di avversione al rischio sembrano essersi placati ma il quadro rimane estremamente fragile. La volatilità, assicurano gli addetti ai lavori, la farà da padrona durante il conflitto. Anche la Borsa di Mosca, intanto, registra le sanzioni meno dure del previsto e rimbalza del 20%.
Anche il comparto energetico vede allentarsi la pressione. Sul mercato del gas il contratto TTF con scadenza aprile scende del 29% a 94 euro per megawattora (MWh) dopo essere salito ieri a un massimo intraday di circa 140 euro/MWh. Il calo è arrivato quando i flussi di gas russi verso l'Europa sono aumentati nella giornata di oggi dopo che le utility europee hanno ordinato più combustibile fossile. Il timore sui mercati è ovviamente che Mosca metta in atto delle ritorsioni per le sanzioni Occidentali e riduca i flussi di gas verso l'Europa, ma per il momento l'opzione sembra scongiurata. Anche il petrolio perde quota: il Wti scende sotto 92 dollari dopo aver sfondato quota 100.
Lo spread tra Btp e Bund tedeschi chiude la giornata a 161,3 punti, in calo dello 0,53%, con il rendimento del decennale italiano all'1,83%. Il Tesoro ha venduto 7 miliardi di Btp, con tassi in deciso rialzo. Il nuovo Btp a cinque anni Aprile 2027, è stato collocato per quattro miliardi di euro contro una domanda di quasi 5,5 miliardi, con rendimento che sale di 58 centesimi a 1,07%. Il Btp a 10 anni Giugno 2032 è stato venduto per tre miliardi (oltre quattro miliardi la domanda) con rendimento in rialzo di 43 centesimi all'1,81%. Venduto anche il CctEu aprile 2026, per 1,25 miliardi e con rendimento a -0,10%.
Già le Borse asiatiche hanno chiuso in netto rialzo, proprio al traino del comparto tech: Tokyo +1,95%. Positivi anche Shanghai (+0,63%) e Shenzhen (+1,21%) mentre chiude in controtendenza Hong Kong che perde lo 0,78%. I listini sono sostenuti dall'andamento del comparto tecnologico.
Nel tentativo generalizzato di distensione, anche il rublo russo si è rafforzato, risalendo dai minimi storici: avanza dello 0,7% contro il dollaro a 84,72, dopo aver toccato ieri il minimo storico di 89,60. Nei confronti dell'euro, la divisa russa ha guadagnato lo 0,5% per essere scambiato a 94,78, dopo aver toccato ieri un minimo storico di 101,03. L'indebolimento del rublo dopo l'invasione dell'Ucraina dovrebbe intaccare gli standard di vita in Russia e spingere al rialzo un'inflazione già alta (vicina al 9%). Rimbalzo del Bitcoin, che sale del 2,52% a 39.363 Dollari.
La Banca centrale russa ha intanto annunciato misure per sostenere le banche russe sanzionate dagli Stati Uniti: "La Banca di Russia e il governo russo forniranno tutta l'assistenza necessaria alle banche sanzionate dagli stati occidentali", comprese le due maggiori banche del paese, VTB e Sberbank. Le altre banche colpite dalle sanzioni sono Sovcombank PJSC, Novikombank JSC, Otkritie Financial Corporation PJSC Bank; PJSC Promsvyazbank e JSC CB Russia. E anche la Banca centrale cinese è intervenuta sul suo mercato, con la più grande iniezione di liquidità settimanale da gennaio 2020 per mantenere la liquidità sui mercati a livello adeguato in vista anche delle scadenze di fine mese. L'intervento odierno, si legge in una nota, è stato di 300 miliardi di yuan (47,41 miliardi di dollari) nella forma di reverse repo a 7 giorni, a fronte dei 10 miliardi in scadenza. Nell'intera settimana, la liquidità netta immessa si è attestata a 760 miliardi di yuan (circa 120 miliardi di dollari).
Tra i dati macro di giornata, si segnala il brusco calo dei consumi delle famiglie francesi che a gennaio sono diminuiti dell'1,5% rispetto a dicembre. Sempre in Francia, l'inflazione è balzata a febbraio al +3,6% su base annua dal precedente +2,9%. Positivo il Pil del quarto trimestre del 2021 in Germania: è salito dell'1,8%, superando le stime ferme a +1,4%. Nel trimestre precedente il rialzo era stato del 2,8%. Nell'intero anno la crescita è così fissata al 2,9%, con un lieve rialzo sulle stime precedenti (+0,1 punti). Importante la rilevazione sull'inflazione Usa che continua a salire. A gennaio, la misura preferita dalla Fed per calcolarla, il dato Pce (personal consumption expenditures price index), è cresciuta dello 0,6% rispetto al mese precedente e del 6,1% rispetto a un anno prima, dopo il +5,8% di dicembre; è il dato più alto dal 1982. La componente "core" del dato, depurata dagli elementi volatili, è cresciuta dello 0,5% rispetto al mese precedente e del 5,2% rispetto a un anno prima, dopo il 4,9% del mese precedente, la più alta dall'aprile del 1983. Le attese per il dato 'core' erano per un +5,1%.
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Le Borse di oggi, 25 febbraio. I listini Ue chiudono in rally, Milano +3,6%. Tregua sulle materie prime, scen… - La Repubblica
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