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Sunday, December 31, 2023

Pioggia di miliardi per Musk: ecco il segreto dietro ai guadagni - ilGiornale.it

Non c'è alcun dubbio che sia l'uomo più ricco del mondo, e pure per distacco, nei confronti di Bernard Arnault al secondo posto con un patrimonio stimato dal Bloomberg Billionaires Index di 179 miliardi di dollari: Elon Musk, il patron di Tesla, guida la classifica mondiale con 229 miliardi di dollari e in questo 2023 che si appresta a chiudere ha scavalcato proprio il francese con un guadagno di 95 miliardi di dollari.

Come fa a guadagnare così

La domanda sorge spontanea: ma come ha fatto ad accumulare queste cifre nonostante le perdite dello scorso anno stimate in circa 138 miliardi di dollari e la non sempre rosea situazione finanziaria di Tesla e X, l'ex social Twitter giusto per fare due esempi noti al grande pubblico? Per quanto riguarda il mondo dell'automotive di cui far parte da anni il magnate, c'è da dire che dopo il potenziale crollo di Tesla nel 2022, nell'ultimo trimestre di quest'anno la società ha ricavato circa 23,4 miliardi di ricavi, soltanto un po’ di meno rispetto ai 24,05 miliardi previsti dagli analisti ma con un fatturato più elevato del 13% rispetto agli stessi mesi del 2022.

Per quanto riguarda, invece, il tanto discusso e controverso social X sul quale si è anche stagliata l'Unione Europea, secondo l'azienda leader mondiale sull'analisi dei dati (Social Media Analytics Platform di GlobalData), grazie anche alle interazioni social in aumento sarebbe importante puntare su Tesla in Borsa. Come ricorda il Corriere, il suo titolo sull'indice Nasdaq è schizzato al +44,5% nell'ultimo anno che vale un terzo di tutte le aziende di auto elettriche nel mondo. Non dimentichiamoci che Musk (anche se non è quotata in borsa) detiene anche l'azienda spaziale SpaceX che da sola vale oltre 180 miliardi. Ecco, sono proprio queste ultime le aziende che gli hanno permesso di recuperare il terreno perduto lo scorso anno e non sentire alcuna crisi economica.

Oltre ai già citati colossi, Musk possiede anche i salelliti Starlink, l'azienda Neuralink e The Boring Company, tutte società che fatturano con diversi zero ogni anno. Anche se è lui ad aver guadagnato più di tutti, le 500 persone più ricche del mondo hanno incrementato i loro averi di circa 1.500 miliardi di dollari recuperando tutti i 1.400 miliardi persi lo scorso annn. Secondo quanto riportato dall'agenzia Bloomberg, i "miliardari tech sono stati i più fortunati: hanno assistito a un balzo della loro ricchezza del 48% o 658 miliardi di dollari grazie al boom dell'intelligenza artificiale che ha visto OpenAI e il suo amministratore delegato Sam Altamn divenire nomi di famiglia per milioni di persone".

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La lunga attesa a tavola, poi il brindisi: buon 2024! - La Provincia di Cremona e Crema

Appena archiviate le cene della Vigilia e da poco superati i pranzi di Natale in famiglia, è già il momento di prepararsi al Capodanno. Sarà festa grande, questa sera: lunga attesa e poi calici alzati. Al netto delle preoccupazioni per il Covid, con contestuale assalto alle farmacie per il tampone ‘libera-tutti’. E con buona pace degli oltre seimila, tra cremonesi e cremaschi, a letto con la febbre. E se in tanti hanno deciso di aspettare la mezzanotte serviti ai tavoli dei ristoranti locali, praticamente tutti esauriti, altrettanti hanno scelto di rimanere in casa. Rivolgendosi alle gastronomie cittadine per imbastire una tavola degna dell’anno nuovo.

A CREMONA

La trazione cremonese impone il cotechino, il salame da pentola e quello all’aglio, i classici salumi, le immancabili lenticchie, le mostarde e i sottoli. «Quest’anno, però, per noi è la pasta fresca a farla da padrone — spiega Patrizia Pisati, della gastronomia il Tandem di corso Garibaldi —. In particolare quella ripiena: tortelli di zucca, di ricotta e spinaci e i marubini sono molto richiesti». Un settore che sembra non andare mai in crisi, quello del ‘buon gusto’: le specialità del territorio rappresentano una spesa fissa e costante negli anni per molte famiglie. E oltretutto, almeno a sentire gli esercenti, nell’aumento generale del costo della vita l’incremento dei prezzi in gastronomia è stato meno sentito che in altri settori.

Così, anche per questo oltre che per rigoroso rispetto della tradizione, in molti non vogliono rinunciare ad allestire una ricca tavola per le occasioni speciali, magari confidando nelle parole del proverbio popolare: ‘Chi mangia lenticchie a Capodanno, conta quattrini tutto l’anno’. Una tendenza confermata anche per quel che riguarda il mercato del vino: «Mi sembra che tra vendite e ordinazioni siamo nel solco degli anni passati — conferma Marina Salada, dell’Emporio Vini e Sapori —. A Capodanno poi una bottiglia di spumante e un vino da tavola per accompagnare le portate, non possono proprio mancare. Per questo motivo il nostro mercato non conosce oscillazioni troppo significative».


Un settore fiorente, ma non certo statico: «Quest’anno – infatti – la domanda della nostra clientela si è concentrata sui vini naturali, sulla produzione senza additivi e più in linea con la crescente attenzione delle persone per la sostenibilità». E non è solo il territorio cremonese ad affidarsi alla nostra tradizione: «Come ditta centrale noi vendiamo a spacci e negozi in tutto il nord Italia e ci stiamo ritagliando una buona fetta di mercato anche all’estero — testimonia Carlo Vittori di Sperlari —. Non abbiamo ancora un’analisi generale della stagione di vendite ma per il momento posso dire che non registriamo una crisi rispetto agli scorsi anni. Anzi: proprio su una delle eccellenze del nostro territorio, la mostarda, abbiamo avviato una campagna di promozione che ha dato ottimi frutti, portando in questo modo un po’ di Cremona nel resto d’Italia e nel mondo».


Tradizione ed etica vanno dunque a braccetto in questa chiusura d’anno 2023, anche se per alcuni resta un po’ di amaro in bocca: «Con così tante persone bloccate a casa dall’influenza che ha colpito così duramente sotto le feste abbiamo vissuto un Natale a dir poco in sordina, sia umanamente che lavorativamente — racconta ancora Patrizia della gastronomia il Tandem —. Speriamo che l’anno nuovo ci porti anche un po’ di rinnovata salute!».

A CREMA

Sono giornate febbrili alla gastronomia Scandelli, negozio storico di via Cavour, all’angolo con via Civerchi, dove da generazioni i cremaschi trovano il meglio della cucina locale, regionale e nazionale. Piatti pronti per tutti i giorni, ma anche sfiziosità. E per Natale e Capodanno il menu si è ulteriormente arricchito, incontrando il gusto dei clienti. «Per il cenone proponiamo piatti tipici in ossequio alla tradizione cremasca e lombarda – sottolinea Giorgio Scandelli –: dal super classico cotechino con le lenticchie, che sulla tavola di Capodanno non deve mai mancare, ai patè, dalle torte salate alle polpette di pesce. Come sempre abbiamo diverse richieste anche per proposte che si rifanno alla cucina tipica milanese: il patè di vitello, le tartine in gelatina, il vitello tonnato. Altro must di queste cene e pranzi delle feste è il nostro salame nostrano. Non si rinuncia ad affettarlo in tavola».

Ogni anno la gastronomia introduce qualche novità nel menu, così come si riscontrano delle differenze tra le scelte dei clienti. «C’è chi per il cenone ama ordinare sempre le stesse cose – conclude il titolare – e chi invece si lascia guidare. Rispetto al recente passato devo dire che quest’anno abbiamo venduto meno caviale. Ovviamente abbiamo nel menu anche i super classici per i più piccoli. La lasagna su tutte, un piatto che fa sempre felici i bambini, così come gli adulti. Per il resto le prenotazioni sono andate a gonfie vele e anche il bilancio del Natale è molto positivo».

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Saturday, December 30, 2023

Dalla Rc auto alla telefonia, ecco i rincari 2024: per il Codacons un rischio stangata da 974 euro a famiglia - TargatoCn.it

Il nuovo anno porterà brutte sorprese per le tasche dei consumatori, con un conto che potrebbe raggiungere i +974 euro a famiglia. Lo afferma il Codacons, che ha stimato la maggiore spesa che attende i consumatori nel 2024 a causa dei rincari di prezzi e tariffe nei vari settori. Dagli alimentari all’Rc auto, passando per banche e telefonia, le famiglie dovranno mettere mano al portafogli e andare incontro ad aumenti che, in alcuni casi, potrebbero essere particolarmente sostanziosi, spiega l’associazione.

Si parte da cibi e bevande, prodotti che registrano da due anni un trend in forte rialzo e che proseguirà, seppur in attenuamento, nel corso del 2024, determinando una maggiore spesa stimata in +231 euro a famiglia. Per il comparto dei trasporti (auto, treni, aerei, ecc.), caratterizzato nel 2023 dai fenomeni del caro-benzina e del caro-voli che hanno tenuto banco per mesi, una famiglia media potrebbe ritrovarsi a spendere +160 euro annui a causa dei rincari delle tariffe nel settore che proseguiranno anche nel corso del 2024.

Altra nota dolente è quella dell’Rc auto, con i prezzi delle polizze in forte rialzo nell’ultimo periodo, come certificato anche dall’Ivass: un nucleo che dispone di due automobili si ritroverà a spendere in totale 62 euro in più rispetto al 2023 solo a titolo di copertura assicurativa – prevede il Codacons. Ci sono poi gli adeguamenti tariffari nel comparto della telefonia, con diversi gestori che hanno già annunciato aumenti (fino ad un massimo del 10%) per il nuovo anno: una maggiore spesa tra i +30 e i +35 euro a famiglia.

Se per i mutui sembra finita la politica dei rialzi dei tassi imposta dalla Bce - con la conseguenza che nel corso del 2024 potremmo non assistere a nuovi incrementi delle rate – lo stesso non può dirsi per il settore dell’energia, dove regnano pesanti incognite: la fine del mercato tutelato del gas (fissata al 10 gennaio 2024) e della luce (luglio 2024) porterà inevitabilmente incrementi delle tariffe, come peraltro denunciato di recente da un report Istat: la maggiore spesa potrebbe attestarsi quindi a +220 euro annui a nucleo – stima l’associazione.

L’elenco dei rincari continua con le banche (+18 euro a nucleo a titolo di servizi finanziari e bancari), tariffe locali (+60 euro per rifiuti, acqua, ecc.) bar e ristoranti (+68 euro annui a famiglia per mangiare e bere fuori casa).

Proseguiranno inoltre i rincari nel comparto del turismo, con aumenti dei listini che interesseranno strutture ricettive, pacchetti vacanza, stabilimenti balneari e servizi vari: in media +120 euro a nucleo. (Adnkronos)

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Superbonus 110 addio, dai condomini alle unifamiliari: novità del 2024 (e come saranno i bonus edilizi) - ilmessaggero.it

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Mutui, tassi e prezzi: cosa attendersi dall’immobiliare nel 2024 - la Repubblica

Per ora si tratta solo di qualche limatura, ma dopo due anni di rialzi ininterrotti è un segnale: l’Euribor e – soprattutto l’Irs –, benchmark di riferimento rispettivamente dei mutui a tasso variabile e fisso, nelle ultime settimane hanno innescato una piccola marcia indietro. Così il mercato si porta avanti, anticipando le mosse della Bce, che quest’anno dovrebbe avviare l’allentamento monetario, anche se probabilmente non prima dell’estate.

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Friday, December 29, 2023

Mutui, l'andamento dei tassi di interesse inizia a scendere: le simulazioni delle rate - Sky Tg24

In queste ultime settimane, il costo dei prestiti per l’acquisto di una casa è tornato a scendere, visto anche il rallentamento dell’inflazione e il possibile taglio dei tassi di interesse da parte della Banca centrale europea nel 2024. Già oggi, sottoscrivendo un mutuo a tasso fisso, si riesce a risparmiare qualche decina di euro sulla rata mensile rispetto a un paio di mesi fa 

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Stellantis, sindacati contro il tabù del produttore unico: “A Torino vengano anche i cinesi” - Il Fatto Quotidiano

Caso unico in Europa (e non solo) l’industria automobilistica italiana ruota da sempre attorno a Fiat-Fca-Stellantis. Casa Agnelli si è sempre energicamente opposta alla possibilità che un qualche concorrente mettesse piede nel suo “cortile” ma questo ha reso il sistema italiano con il suo prezioso indotto totalmente dipendente dai destini del Lingotto, nel bene e, più spesso, nel male. Ora che Stellantis, in cui a governare sono i francesi, ha iniziato a spostare altrove le produzioni chiave, i sindacati provano a scalfire questo secolare status quo. “Basta con il tabù del produttore automobilistico unico, a Torino deve arrivare un altro costruttore. Nessun pregiudizio sui cinesi purché rispetti le regole europee e italiane. Soltanto attraverso il rilancio di Mirafiori l’indotto può riprendere a camminare”, affermano Fim, Fiom e Uilm torinesi che hanno messo a punto un documento sulla base del quale intendono riprendere un’iniziativa unitaria dopo tredici anni in cui hanno prevalso le divisioni. L’appello ai cinesi è sensato. Il gruppo Byd si appresta a diventare il primo produttore di auto elettriche al mondo, sopravanzando Tesla e Volkswagen e la Cina ha raggiunto il Giappone come primo esportatore di vetture al mondo. Al contrario, nella corsa alle motorizzazioni elettriche, Stellantis accusa un certo ritardo.

I sindacati chiedono per Mirafiori nuovi modelli in grado di garantire la missione produttiva dello stabilimento, che riprendano le assunzioni di giovani, che sia confermato il ruolo strategico di Torino come polo di progettazione, ricerca, sviluppo e ingegnerizzazione. “Il tabù non ci deve essere per nessuno, tanto i cinesi andrebbero altrove. L’importante è che portino lavoro”, spiega Luigi Paone, segretario generale della Uilm torinese. Anche perché, al di là di roboanti annunci, quella che si profila per Mirafiori gestione Stellantis non sembra certo essere una valorizzazione. “Questo documento unitario mette in evidenza che per Mirafiori è un periodo di grande sofferenza, serve un atto di grande responsabilità. È il momento di rivendicare il ruolo di Torino e chiedere conferme. Coinvolgeremo le istituzioni, le imprese, i sindacati confederali. Dobbiamo essere tutti uniti” afferma Rocco Cutrì, segretario generale della Fim Torino. “Se siamo insieme allo stesso tavolo vuol dire che la situazione di Torino e Mirafiori è molto difficile e complicata. Non è sufficiente smontare parti delle auto o fare un maquillage della palazzina degli impiegati, servono nuove produzioni, abbiamo bisogno di volumi produttivi” afferma Edi Lazzi, numero uno della Fiom torinese. Nel documento i sindacati ricordano che nel 2000 Mirafiori produceva 200mila vetture con sei modelli di auto, mentre oggi non arriva alle 100mila, 78.500 elettriche e 7.800 Maserati

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Wednesday, December 27, 2023

Il vero padrone delle auto elettriche? Non è Tesla - Corriere del Ticino

In un settore, quello automobilistico, dominato da nomi forti quali Toyota, Volkswagen e General Motors, la Cina da tempo sta spingendo per conquistare fette di mercato sempre più grandi. Negli ultimi anni, per dire, Pechino ha superato Corea del Sud, Germania e Stati Uniti fino a rivaleggiare con il Giappone per il primato di esportazioni di autovetture. Una sfida, questa, che il Paese sta vincendo proprio grazie all'elettrificazione: circa 1,3 milioni dei 3,6 milioni di veicoli spediti dalla Cina, lo scorso ottobre, erano elettrici. Il panorama, insomma, è cambiato. Se i marchi storici possono ancora contare sulla tradizione e il cosiddetto nome, a contare adesso sono anche i volumi. O, meglio, la capacità di un'azienda di fornire più veicoli nel minor tempo possibile. E BYD, secondo gli esperti, stava preparando da tempo una strategia basata sul fare di più, e più velocemente, rispetto a chiunque altro.

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Tuesday, December 26, 2023

Regali di Natale: un italiano su due è pronto a riciclare | E per gli avanzi della tavola... - TGCOM

Regali di Natale: un italiano su due è pronto a riciclare | E per gli avanzi della tavola... - foto 1
Tgcom24

Il riciclo dei regali ha forme e modalità diverse

 Sei italiani su 10 ricicleranno i doni ricevuti queste festività durante l'anno, utilizzandoli al momento opportuno (55% donne e 45% uomini).

Ci sono addirittura quelli che ci guadagnano dal regalo ricevuto attraverso la vendita sulle piattaforme online e sui social network: parliamo di 2 riciclatori su 10 (60% uomini, 40% donne), gli altri scambieranno i doni ricevuti nei negozi di acquisto per trasformarli in buoni da spendere o prendere altri oggetti da regalare a loro volta (51% donne 49% uomini).

Tra i regali riciclati troviamo in pole position i generi alimentari per il 42% (vini, spumanti, salumi, formaggi, prosecchi, grappe, amari, panettoni, pandori, cioccolato, torroni, miele, marmellata, dolci regionali); seguono al 29% sciarpe, guanti, cappelli, calzini prodotti personali come cosmetici e creme; per il 17% libri, gift cards e pelletteria; 12% giocattoli. 

Ma è riciclo anche in cucina: i consigli anti-spreco

 In oltre otto case su dieci (82%) si riciclano a tavola gli avanzi di cenoni e pranzi di Natale che vengono riutilizzati in cucina anche per una crescente sensibilità verso la riduzione degli sprechi per motivi economici, etici e ambientali. E' quanto emerge dall'indagine Coldiretti/Ixè, dalla quale si evidenzia che solo nel 9% delle famiglie non avanza niente, mentre il 4% dona in beneficenza e solo l'1% dichiara di buttare nel bidone.

Con una media di 2,7 ore trascorse in cucina per la preparazione dei piatti, secondo Coldiretti, gli italiani hanno speso a tavola quasi 3 miliardi di euro per i cibi e le bevande consumati tra la cena della vigilia e il pranzo di Natale, tra pesce e le carni compresi i salumi (un miliardo), spumante, vino e altre bevande (600 milioni), dolci con gli immancabili panettone e pandoro e panetteria (330 milioni), ortaggi, conserve, frutta fresca e secca (600 milioni), pasta e pane (210 milioni) e formaggi e uova (210 milioni).
 

Per conservare il cibo del giorno prima ed evitare di gettarlo nella spazzatura, Coldiretti ha elaborato alcuni consigli, a partire dall'utilizzo corretto del frigorifero. Le pietanze non devono essere inserite quando sono ancora calde, ma vanno adeguatamente coperte e non ammassate l'una sull'altra, per permettere al freddo di circolare.

Quelle più facilmente deperibili - continua Coldiretti - devono inoltre essere collocate nella parte bassa del frigo. Quando ad avanzare sono interi vassoi di cibo il congelatore può essere un'ottima soluzione, ma è sempre meglio dividere in piccole porzioni così da consumare di volta in volte solo le quantità che servono.

Per scongelarle si può utilizzare il forno a microonde o il vapore di una pentola piena di acqua calda, ma la soluzione migliore, seppure più lenta, è quella di utilizzare il frigo, dove il passaggio di temperatura è più costante. Una volta scongelate, le pietanze vanno consumate entro 24 ore e non possono essere congelate nuovamente. Allo stesso modo - prosegue Coldiretti - il cibo avanzato non va riscaldato più di una volta.

Quando vanno messi sui fornelli, minestre, sughi e salse del giorno prima vanno fatte bollire, mentre per gli altri piatti si consiglia comunque di portare la temperatura sopra i 70 gradi. In questo modo saremo sicuri - spiega Coldiretti - di evitare il rischio di proliferazione di batteri.

Al momento di scegliere il tipo di contenitore da utilizzare, una buona soluzione può essere il vetro, a partire dai barattoli con tappo a chiusura ermetica che consentono di conservare meglio le caratteristiche organolettiche del cibo. L'altra soluzione, più "tecnica", è l'uso del sottovuoto, che permette di allungare ulteriormente la "seconda vita" delle pietanze.

Un'alternativa molto diffusa alla conservazione in frigo - aggiunge Coldiretti - è la "trasformazione" degli avanzi in nuovi piatti, con la cosiddetta cucina del giorno dopo. Polpette o polpettoni a base di carne o tartare di pesce sono ottime soluzioni per recuperare il cibo del giorno prima, ma anche le frittate possono dare - sottolinea la Coldiretti - un gusto nuovo ai piatti di verdura o di pasta, senza dimenticare la ratatouille.

La frutta secca in più può essere facilmente caramellata per diventare un eccellente 'torrone', mentre con quella fresca si ottengono pasticciate, marmellate o macedonie. E per dare un nuovo sapore ai dolci più tradizionali, come il pandoro o il panettone, si ricorre spesso alla farcitura con creme.

Recuperare il cibo è una scelta che - conclude la Coldiretti - fa bene all'economia e all'ambiente anche con una minore produzione di rifiuti.

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Pensioni, superbonus, smart working, Irpef: tutte le misure del Milleproroghe. Cosa prevede il decreto in arrivo - ilmessaggero.it

Milleproroghe. Sistemata la manovra, che dopo il via libera del Senato si prepara alla seconda lettura blindata alla Camera, il governo apre il cantiere dell tradizionale provvedimento di fine anno che allunga i tempi per norme, versamenti e discipline di ogni genere.

Reddito cittadinanza, saldo non speso e disattivazione carta: cosa succede dal 1° gennaio. Le faq

È atteso nell'ultimo consiglio dei ministri dell'anno, giovedì 28 dicembre, insieme a 4 decreti attuativi della delega fiscale, compreso quello sull'Irpef, rinviato dalla scorsa riunione. Il lavoro sul Milleproroghe prende le mosse innanzitutto da quello che è rimasto fuori dalla manovra.

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Monday, December 25, 2023

Bonus 100 euro in busta paga, come cambia il calcolo con la nuova Irpef a tre aliquote - ilmattino.it

Dal 1° gennaio 2024 entrano in vigore le nuove aliquote Irpef che prevedono l’accorpamento del primo e secondo scaglione di reddito sotto l’aliquota unica al 23%. A cambiare il prossimo anno non sarà solo l’importo delle tasse. È stata prevista anche l’equiparazione delle detrazioni da lavoro dipendente con quelle da pensione.

Le detrazioni

Dal prossimo anno le detrazioni che spettano ai lavoratori subordinati passano da 1.880 euro a 1.955 euro, oggi previsti solo per chi percepisce redditi da pensione.

Questa modifica ha effetto anche sulla no tax area dei dipendenti che passa dagli attuali 8.174 euro a 8.500 euro (ovvero il reddito per il quale è dovuta un’imposta pari alle detrazioni spettanti).

Il bonus 100 euro

Si tratta di un cambiamento che ha impatto anche sull’ex bonus Renzi: per redditi fino a 15.000 euro è previsto solo qualora l’imposta dovuta sia superiore alle detrazioni spettanti (spetta solo a chi ha capienza fiscale). Per non variare la platea dei beneficiari del trattamento integrativo, è stata prevista una modifica al sistema di calcolo per la spettanza del bonus 100 euro in busta paga.

Le modifiche

La regola generale per il diritto resta la stessa, ma con un piccolo cambiamento. A chi ha redditi fino a 15.000 euro il bonus spetta quando l’imposta dovuta è superiore alle detrazioni spettanti (che per il 2024 sono pari a 1.955 euro) a cui deve essere sottratto l’importo di 75 euro, rapportato ai giorni di lavoro effettivi. Così la detrazione su cui viene calcolata la spettanza del bonus torna ad avere un importo di 1.880 euro.

La platea

La variazione fa in modo che, nonostante le nuove aliquote Irpef e l’aumento delle detrazioni, la platea dei beneficiari dell’ex bonus Renzi resti immutata evitando il rischio concreto che chi si trova nella fascia di reddito compresa tra gli 8.174 euro e gli 8.500 euro (che dal prossimo anno sarà senza capienza fiscale) si trovi ad avere una busta paga con un importo decurtato di 100 euro.

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Superbonus, decreto salva spese in salita. Stretta nel 2024 anche per i mobili - Il Sole 24 ORE

3' di lettura

La partita sul decreto salva spese per il superbonus sui lavori in condominio resta in salita, mentre la manovra fa segnare un ulteriore giro di vite sugli immobili che hanno sfruttato l’agevolazione e non interviene sulla soglia di spese del bonus mobili che quindi passerà da 8mila a 5mila euro dal 1° gennaio. Ma procediamo con ordine.

L’impatto sui conti

Gli approfondimenti tecnici su una soluzione che consenta di salvaguardare la maxiagevolazione al 110% (o al 90% a seconda dei casi) per i lavori effettuati entro la fine del 2023 sono rinviati a dopo Natale, quasi a ridosso della vigilia del Consiglio dei ministri del 28 dicembre. Al ministero dell’Economia (Mef) aspettano di vedere gli ultimi dati sull’effetto del 110% sui conti pubblici. Le previsioni non ancora certificate stimano un effetto di 23 miliardi di euro aggiuntivi rispetto alle stime dell’ultima Nadef. Un’ipoteca su ogni tentativo di soluzione, nonostante i ripetuti pressing dei partiti di maggioranza, e in base alla quale il ministro dell’Economia Giancarlo Giorgetti ha finora alzato un muro considerando il superbonus una materia «radioattiva».

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Il rischio contenzioso

Resta in prospettiva il problema dei possibili contenziosi che si potrebbero instaurare tra imprese edilizie e condomini per non aver rispettato la scadenza del 31 dicembre 2023. Un problema non di poco conto. Anche per questo il ragionamento negli ultimi giorni si è concentrato proprio su un intervento che consenta di evitare il recupero da parte delle Entrate per chi, pur avendo rispettato tutti i vincoli, non termina entro il 31 dicembre i lavori coperti con il 110 o il 90 per cento. Una sorta di soluzione in pareggio ma che di fatto obbliga i contribuenti in ritardo nel 2024 a sobbarcarsi un costo maggiore per completare i lavori. va ricordato infatti che da inizio anno l’agevolazione scende al 70 per cento. Sul tavolo la maggioranza, in particolare uno dei relatori della manovra Guido Quintino Liris (Fratelli d’Italia), continua a chiedere un Sal straordinario.

L’ipotesi di un intervento con decreto legge, oltre a superare le contrarietà dell’Economia, potrebbe essere anche l’occasione per un restringimento del campo di applicazione del bonus barriere architettoniche al 75%, su cui finora è rimasta anche la chance di cessione del credito e sconto in fattura.

Limiti ai bonus edilizi

Sui bonus edilizi arriva comunque un segnale di ridimensionamento con la legge di Bilancio. Nessun intervento sulla soglia di spesa massima per il bonus mobili, collegato agli interventi di ristrutturazione con la detrazione del 50 per cento. Dal prossimo anno si scende dagli attuali 8mila euro a 5mila euro. In termini pratici, significa quindi 3mila euro in meno con un taglio, quindi, di 1.500 euro dell’agevolazione da sfruttare in dieci anni nel 730 o in Redditi.

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Borsa, per Tokyo chiusura in rialzo. Acquisti sul tech spinti dal Nasdaq - Il Sole 24 ORE

1' di lettura

La Borsa di Tokyo conclude la prima seduta della settimana con il segno più, in un contesto di scambi ridotti, con gli acquisti che si concentrano sul settore tecnologico, dopo l’accelerazione del listino Nasdaq Usa. Il listino di riferimento Nikkei avanza dello 0,26% a quota 33.254,03, e un aumento di 84 punti. Sul fronte valutario lo yen è stabile sul dollaro a 142,40 e sull’euro a 156,80.

Il Taiex di Taiwan ha guadagnato lo 0,1%. Il Set di Bangkok è cresciuto dello 0,2%. L’indice Shanghai Composite ha perso lo 0,3% a 2.905,79. La maggior parte dei mercati della regione e non solo sono rimasti chiusi per le vacanze di Natale.

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Venerdì scorso Wall Street ha chiuso debole: l’S&P 500 è salito dello 0,2% attestandosi a meno dell’1% al di sotto del suo record stabilito quasi due anni fa, a 4.754,63. Il Dow Jones è scivolato meno dello 0,1% a 37.385,97, e il Nasdaq ha guadagnato lo 0,2% a 14.992,97.

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Certificazione Unica 2024, tutte le novità con assegno unico e non solo - Money.it

Entro il 16 marzo la Certificazione Unica 2024 deve essere consegnata non solo a chi ha percepito redditi nel corso del 2023, ma deve anche essere trasmessa all’Agenzia delle Entrate. Un’unica scadenza, quindi, per un doppio adempimento.

Nel modello sono indicati:

  • redditi da lavoro dipendente e assimilati sottoposti a tassazione ordinaria, separata, ritenuta alla fonte o imposta sostitutiva;
  • redditi da lavoro autonomo e redditi diversi, così come definiti dagli articoli 53 e 67 del Testo Unico delle Imposte sui Redditi (TUIR);
  • somma totale delle provvigioni (rapporti di commissione, agenzia, procacciamento di affari, mediazione...);
  • compensi e somme erogati in seguito a pignoramenti pressi terzi e procedure di esproprio;
  • corrispettivi erogati per contratti di appalto;
  • indennità erogate in caso di cessazione di rapporti di agenzia, funzioni notarili e attività sportive;
  • ritenute d’acconto;
  • detrazioni effettuate.

Quali sono le novità da rispettare nella predisposizione del modello CU 2024? Ecco i cambiamenti che derivano dalle modifiche legislativa apportate nell’ultimo anno.

Certificazione Unica 2024: entro il 16 marzo l’invio

La certificazione unica è stata introdotta con il decreto legislativo 175 del 2014 e ha sostituito il CUD e altri modelli per lavoro autonomo e dipendente. Si tratta di un documento fondamentale ai fini della dichiarazione dei redditi perché riassume i redditi maturati, comprese le provvigioni, le ritenute d’acconto e le detrazioni operate.

Deve essere consegnato ogni anno ai lavoratori, viene inoltre inviato anche all’Agenzia delle Entrate che usa il modello come base per la predisposizione della dichiarazione dei redditi precompilata.

I datori di lavoro lo consegnano ai propri dipendenti e l’Inps fa la stessa cosa verso i pensionati e i titolari di altre prestazioni.

Per il datore di lavoro, sostituto d’imposta, l’invio telematico del modello CU è obbligatorio.

Nel 2024 l’invio per i dipendenti e per i pensionati va fatto entro il 16 marzo (ed entro la stessa data va fatta la trasmissione all’Agenzia delle Entrate). Per le somme corrisposte ai lavoratori autonomi la trasmissione telematica può essere effettuata entro la stessa scadenza del modello 770. In base all’articolo 16 del decreto Semplificazioni dal 2025 il modello 770 dovrebbe essere archiviato.

Certificazione Unica forfettari 2024

L’articolo 3 del decreto Semplificazioni fiscali prevede l’eliminazione dell’obbligo della Certificazione unica per i soggetti che hanno aderito al regime forfettario o altro regime fiscale di vantaggio.

Viene però sottolineato che tale obbligo viene meno a partire dall’anno di imposta 2024, questo implica che per l’anno di imposta 2023 la stessa deve ancora essere predisposta.

Ne consegue che chi ha aderito al regime forfettario, o altro regime di vantaggio, entro il 16 marzo 2024 deve inviare la CU relativa alle spettanze erogate nel 2023.
L’articolo 3 del decreto Semplificazioni fiscali si applica sia all’invio della CU all’Agenzia delle Entrate, sia all’invio ai percipienti.

CU 2024 per Assegno unico

Dal 1° marzo 2022 con l’introduzione dell’Assegno Unico sono state modificate le norme inerenti le detrazioni per i figli a carico.

Con la Risoluzione n. 55 del 3 ottobre 2023, l’Agenzia delle Entrate ha provveduto a dare le indicazioni necessarie per compilare correttamente questa sezione nel 2024.

Le indicazioni devono essere inserite nella sezione «Dati relativi al coniuge e ai familiari a carico». La Risoluzione 55 precisa che, affinché il sostituto di imposta possa riconoscere, nel rispetto delle condizioni previste, le deduzioni e detrazioni degli oneri sostenuti dal lavoratore per i familiari a carico, la sezione della CU dedicata ai “Dati relativi al coniuge e ai familiari a carico” va compilata anche se per i familiari a carico non si è provveduto al riconoscimento della detrazione per carichi di famiglia di cui all’articolo 12 del Tuir o di oneri e spese sostenute nell’interesse dei familiari fiscalmente a carico di cui al medesimo articolo 12 del Tuir.

Inoltre le informazioni relative ai familiari a carico per i quali spettano le detrazioni risultano necessarie per la determinazione delle addizionali regionali all’Irpef con riferimento alle Regioni che prevedono particolari agevolazioni correlate al carico fiscale.

L’Agenzia sottolinea che il prospetto dei familiari a carico nella CU 2024 deve essere completato con i dati relativi anche ai figli per i quali si percepisce l’assegno unico anche al fine di consentire all’Agenzia delle Entrate di predisporre correttamente la dichiarazione dei redditi precompilata.

Risoluzione 55 Agenzia delle Entrate

Risoluzione indicazione familiari a carico CU 2024

Occorre però precisare che le determinazioni assunte con la Risoluzione n°55 sono in parte state superate. In risposta ai rilievi del Presidente del Consiglio Nazionale dei Consulenti del Lavoro, l’Agenzia ha comunicato di aver intrapreso una interlocuzione con l’Inps al fine di acquisire i dati inerenti i figli a carico e l’Assegno Unico direttamente dall’Inps.

Sarà quindi facoltativo per i datori di lavoro completare o meno il quadro CU «familiari a carico» con i dati dei percettori dell’Assegno Unico.
L’Agenzia ha inoltre annunciato a breve la predisposizione delle istruzioni per la compilazione del modello.

Le novità della CU 2024 per i lavoratori sportivi

Nel 2023 è entrata in vigore la Riforma dello sport, questa si ripercuote anche sul modello CU da consegnare ai lavoratori sportivi. Le nuove regole sono entrate in vigore il 1° luglio 2023, ne deriva che si avrà un doppio regime.
I compensi percepiti dai lavoratori dello sport fino al 30 giugno 2023 sono considerati «redditi diversi», quelli percepiti dal 1° luglio al 31 dicembre sono invece considerati «redditi da lavoro dipendente e assimilati».

Ne consegue che per i redditi percepiti a partire dal 1° luglio devono essere applicate anche le deduzioni e detrazioni previste per tale tipologia di compensi, ovviamente pro quota.
Per i redditi diversi, conseguiti dal 1° gennaio 2023 al 30 giugno 2023, non è invece prevista alcuna detrazione.

Certificazione Unica 2024: le istruzioni dell’Agenzia delle Entrate

Come viene specificato il flusso telematico da inviare all’Agenzia si compone:

  • Frontespizio nel quale vengono riportate le informazioni relative al tipo di comunicazione, ai dati del sostituto, ai dati relativi al rappresentante firmatario della comunicazione, alla firma della comunicazione e all’impegno alla presentazione telematica;
  • Quadro CT nel quale vengono riportate le informazioni riguardanti la ricezione in via telematica dei dati relativi ai modelli 730 resi disponibili dall’Agenzia delle Entrate;
  • Certificazione Unica 2023 nella quale vengono riportati i dati fiscali e previdenziali relativi alle certificazioni lavoro dipendente, assimilati e assistenza fiscale e alle certificazioni lavoro autonomo, provvigioni e redditi diversi nonché i dati fiscali relativi alle certificazioni dei redditi relativi alle locazioni brevi.

Il flusso deve essere presentato esclusivamente per via telematica e può essere trasmesso direttamente dal soggetto tenuto a effettuare la comunicazione oppure tramite un intermediario abilitato. Il documento si considera presentato nel giorno in cui è conclusa la ricezione dei dati da parte dell’Agenzia delle Entrate. La prova della presentazione del flusso è data dalla comunicazione attestante l’avvenuto ricevimento dei dati, rilasciata per via telematica.

Bozza CU 2024

Bozza CU2024

Istruzioni CU2024

Istruzioni CU2024

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Certificazione Unica 2024, tutte le novità con assegno unico e non solo - Money.it
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Sunday, December 24, 2023

"Alitalia comprata per 1 euro da Ita Airways" - Adnkronos

Alitalia è stata comprata per 1 euro da Ita Airways. Lo riferisce il sito web del Corriere della Sera che ha ottenuto copia del documento 'Stima del valore di mercato del perimetro Aviation delle società Alitalia e Alitalia Cityliner', di 44 pagine datato ottobre 2021. Nel documento c'è l'indicazione del patrimonio netto dell'ex vettore di bandiera, ma anche del 'reddito netto atteso' che è negativo. "Messe insieme queste due voci si scopre che il valore economico di quel ramo al 30 settembre 2021 è di -4,8 milioni di euro".

"Il professore Fiori, contattato a proposito del documento, conferma l'autenticità" si legge nell'articolo. "I commissari avrebbero dovuto dare a Ita quasi 5 milioni per cedere l'asset — spiega Fiori al telefono —, ma siccome questo non si può fare allora la transazione ha visto un esborso di 1 euro a favore dell'amministrazione straordinaria", prosegue il sito web del quotidiano.

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Smart working e pensioni sotto la lente. Resta da risolvere il nodo Superbonus - QUOTIDIANO NAZIONALE

Roma, 24 dicembre 2023 – Sistemata la manovra, che dopo il via libera del Senato si prepara alla seconda lettura blindata alla Camera, il governo apre il cantiere Milleproroghe. Il tradizionale provvedimento di fine anno che allunga i tempi per norme, versamenti e discipline di ogni genere, è atteso nell’ultimo consiglio dei ministri dell’anno, giovedì 28 dicembre, insieme a 4 decreti attuativi della delega fiscale, compreso quello sull’Irpef, rinviato dalla scorsa riunione.

Il lavoro sul Milleproroghe prende le mosse innanzitutto da quello che è rimasto fuori dalla manovra. A partire dal dossier Superbonus, non ancora archiviato del tutto, dalle pensioni e dallo smart working. Durante i lavori sulla legge di bilancio in Senato è spuntata la proposta di un Sal straordinario senza proroghe né oneri. Ma al ministero dell’Economia prima di qualunque mossa si attendono le ultime proiezioni sui costi dell’incentivo, che a novembre aveva già sfondato i 96 miliardi.

Smart working e pensioni sotto la lente. Resta da risolvere il nodo Superbonus

Smart working e pensioni sotto la lente. Resta da risolvere il nodo Superbonus

Le decisioni dipendono dal "problema di tenuta dei conti pubblici", chiarisce il ministro Giancarlo Giorgetti, avvertendo che ogni mese di proroga costa 4,5 miliardi. Ma Forza Italia tiene alto il pressing e assicura che "ci sarà attenzione" da parte del governo. Per un eventuale intervento, oltre al Milleproroghe, c’è anche l’ipotesi di un decreto ad hoc, che a quel punto approderebbe al cdm del 28. Il provvedimento potrebbe contenere anche una stretta su altre forme di agevolazioni legate alla casa.

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Saturday, December 23, 2023

Superbonus 110, spunta la sanatoria: stop alle sanzioni per chi non termina i lavori - ilgazzettino.it

Oltre il danno c’è il rischio della beffa. Non solo un numero elevato di famiglie rischia di non riuscire a concludere i lavori finanziati con Superbonus, ma per molte di loro il Fisco potrebbe bussare alla porta e chiedere la restituzione del 110 per cento anche sui lavori già fatti. Per questo nel decreto sul Superbonus che il governo dovrebbe licenziare in consiglio dei ministri il 28 dicembre, è spuntata una norma per disinnescare i futuri accertamenti. Una sorta di “sanatoria” del 110%. Per capire di cosa si tratta bisogna addentrarsi nelle complesse regole che governano l’incentivo edilizio introdotto nel 2020, e che prevedono che per ottenere il bonus sia necessario migliorare la prestazione energetica degli edifici o delle villette, di almeno due classi energetiche. Se per esempio, l’immobile è nella categoria “G” deve salire almeno alla “E”. Ma cosa succede a chi non rispetta questa condizione? Deve restituire allo Stato la detrazione ottenuta, anche se è stata scontata in fattura. «Si tratta di uno degli aspetti critici da affrontare, va trovata una soluzione per evitare brutte sorprese a molte persone che si trovano in questa spiacevole situazione non sempre per loro responsabilità, ma anche per i continui cambi di regole e l’impennata dei prezzi delle materie prime», spiega Guido Quirino Liris, il relatore della manovra di Bilancio che aveva scritto l’emendamento per introdurre un Sal (Stato di avanzamento lavori) straordinario per chiudere “ordinatamente” tutte le lavorazioni del 2023. 
La soluzione, in realtà, è già sul tavolo, ed è stata discussa nei giorni scorsi nelle riunioni tecniche al ministero dell’Economia che sta lavorando al provvedimento e se ne sarebbe discusso anche a margine del preconsiglio in cui si è parlato di milleproroghe. Ma la misura continua a scontare le forti perplessità del ministro Giancarlo Giorgetti, che da sempre ha assunto una posizione di netta chiusura a qualsiasi norma sul Superbonus che possa aumentare anche di un solo euro ancora la spesa a carico dei conti pubblici. 

Stipendi, Irpef, pensioni, Imu: tutte le novità della Manovra: ecco cosa cambierà nel 2024

LA PRUDENZA

«Sul Superbonus», ha detto ieri il ministro, parlando a margine del voto di fiducia sulla manovra, «non è che viviamo su Marte, stiamo aspettando le ultime proiezioni per quanto riguarda il costo. Abbiamo un problema di tenuta dei conti pubblici da cui poi facciamo discendere le decisioni». «Ogni mese di Superbonus - ha aggiunto - ci costa 4,5 miliardi, che è esattamente quanto abbiamo stanziato in aumento per la sanità per tutto l’anno per il 2024. Ogni mese di proroga si mangia esattamente lo stanziamento per la sanità. Se non si capisce questo, non si fa un ragionamento onesto». Una prudenza, quella di Giorgetti, dettata probabilmente anche dalla necessità di contenere le spinte alla richiesta di una proroga dei lavori per il 2024 che ancora arrivano da alcune componenti della maggioranza di governo come Forza Italia.
Ieri il capogruppo al Senato degli azzurri, Maurizio Gasparri, si è rivolto direttamente al ministro dell’Economia. Sul Superbonus, ha detto, «chiediamo con FI, lo chiediamo a Giorgetti, una transizione per chi sta a metà del guardo ma non c’è dubbio che quella pagina va chiusa, la transizione siamo certi si gestirà». Ma più che una proroga, è probabile che nel decreto del 28 dicembre sia dia seguito al Sal straordinario, che permetterebbe di fatturare al 110 per cento tutti i lavori effettuati nel 2023, a prescindere dalla percentuale di realizzazione dell’intervento complessivo realizzata. Una misura che darebbe un po’ di respiro a 200 mila famiglie che vivono nei circa 30 mila condomini che, per dirla con Gasparri, sono rimasti a metà del guado.

IL PASSAGGIO

Nel 2024 poi, i lavori residui potranno proseguire con il bonus del 70%. Anche qui sul tavolo c’è una norma “anti-contenzioso”, con la quale si permetterebbe alle imprese di incassare il 70% del bonus anche se i condomini non versano “cash” il restante 30% di loro spettanza. Ma su questa norma peserebbero i dubbi della Ragioneria mentre, potrebbe arrivare una stretta anti elusiva sul bonus barriere architettoniche, un incentivo che fino al 2025 ancora gode dello sconto in fattura. Qui si starebbe registrando un boom di spesa simile a quello che in passato si era avuto con il bonus facciate del 90%. E non sempre si tratterebbe di interventi per favorire l’accesso agli edifici dei disabili. Un principio di incendio che va fermato sul nascere.

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Fisco, le novità per il 2024: canone Rai, tampon tax e affitti, cosa cambia - Adnkronos

Dalle modifiche ai regimi forfettari al ritorno del concordato, dal taglio del canone Rai al rialzo delle tasse su sigarette e assorbenti, fino agli aumenti in busta paga: sono molte le novità fiscali che entreranno in vigore nel 2024 passate in rassegna dalla Cgia di Mestre.

Forfettari

Per i lavoratori autonomi in regime forfettario con compensi superiori ai 25 mila euro sarà obbligatorio emettere la fattura elettronica.

Rialzo fringe benefits

Fringe benefits più pesanti per i lavoratori dipendenti: la soglia di esenzione passa dai 258 euro circa a 2.000 euro per i lavoratori dipendenti con figli fiscalmente a carico e a 1.000 euro per gli altri lavoratori dipendenti.

Più soldi in busta paga

Confermata per un altro anno la riduzione del cuneo fiscale per i redditi inferiori a 35 mila euro (costo totale pari a 10 miliardi di euro) con benefici medi di circa 100 euro al mese.

Mamme lavoratrici

Le lavoratrici madri di almeno due figli con un contratto di lavoro a tempo indeterminato godranno dell’esonero contributivo al 100 per cento sino al decimo anno di età del figlio più piccolo.

Irpef

Per tutti i contribuenti è prevista la rimodulazione delle aliquote e degli scaglioni Irpef che da quattro si ridurranno a tre, con l’unificazione dei primi due scaglioni di reddito (aliquota 23 per cento). Questa misura comporterà un alleggerimento del carico fiscale in capo ai beneficiari pari a 4,2 miliardi di euro.

Ace addio

Ace addio. Per le imprese verrà abrogata l’Ace, Aiuto alla crescita economica.

Concordato

E' destinato a tornare in vigore il Concordato preventivo biennale con l'avvio della riforma fiscale.

Taglio canone Rai

E' prevista una riduzione del canone Rai da 90 a 70 euro.

Tampon tax e infanzia: prodotti più cari

Torna dal 5 torna al 10 per cento l’aliquota Iva relativa ai prodotti per l’igiene femminile come assorbenti e tamponi e per alcuni prodotti per l’infanzia come pannolini e latte in polvere.

Affitti

Sale dal 21 al 26 per cento l’aliquota della cedolare secca sulle locazioni brevi a partire dal secondo immobile locato.

Sigarette

Infine nel 2024 sono destinate ad aumentare le accise sulle sigarette perché l’importo specifico fisso per unità di prodotto passerà a 29,30 euro (invece di 28,20 euro) per 1.000 sigarette.

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Friday, December 22, 2023

Le Borse di oggi, 22 dicembre. L'inflazione Usa non smuove i mercati. Lo spread ai minimi da giugno - la Repubblica

Milano in parità a metà seduta

Mercato azionario poco mosso al giro di boa di metà giornata, nell'ultima seduta prima della pausa natalizia. L'indice Ftse Mib oscilla sulla parità e segna ora +0,04% a 30.285 punti. Piazza Affari pensa alla sistemazione delle posizioni più che ad assumere nuove iniziative, mentre gli operatori attendono oggi l'importante dato dell'inflazione Usa di novembre con l'indice Pce core, uno degli indicatori più attentamente osservati dalla Federal Reserve per assumere le proprie decisioni di politica monetaria. Le aspettative sono per una variazione mensile di +0,2%. Sul fronte macro in Europa intanto giù il Pil del Regno Unito nel terzo trimestre, con conseguenti speranze di un taglio dei tassi da parte della Boe, mentre sale la fiducia dei consumatori in Francia. In Italia dati in chiaroscuro, con un aumento del clima di fiducia dei consumatori e delle imprese, mentre al contrario a ottobre il fatturato dell'industria aumenta solo dello 0,1% rispetto al mese precedente e anno su anno scende dell'1,7%, in diminuzione per il settimo mese consecutivo. Sul listino qualche spunto sui titoli petroliferi con la ripresa del prezzo del greggio: Eni sale dello 0,6%, Tenaris +0,5%. Nella cura della persona Diasorin guadagna l'1,4%, giù invece Amplifon (-1,3%). Andamento divergente per le quotate del calcio, con Juventus ora giù dell'1,3% e Lazio sul +1,5%. Difficoltà per il lusso con Moncler a -0,7%, Ferragamo -0,8%, Tod's -1,2%, Cucinelli -0,6%. Vivace Dè Longhi con un +2% dopo l'annuncio della creazione del polo delle macchine per caffè.

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Incentivi auto 2024: gli importi potrebbero essere questi - AlVolante

A OGNUNO IL SUO BONUS - Anno nuovo, incentivi nuovi. Cominciano a filtrare le prime indiscrezioni sulle agevolazioni rivolte a chi il prossimo anno acquisterà una nuova auto. Gli incentivi 2024 saranno rivolti a chi acquista auto elettriche, ma anche ibride plug-in e termiche, ovviamente con cifre diverse a seconda dei casi. L’obiettivo è, come sempre, invogliare gli automobilisti a cambiare auto per rinnovare un circolante che, con 11 milioni di veicoli Euro 0-1-2 è il più vecchio d’Europa. Inoltre il governo vuole anche supportare le famiglie meno abbienti e, stando alle parole del ministro Urso, “favorire l’acquisto di vetture fatte in Italia”. 

INCENTIVI AUTO ELETTRICHE (0-20 G/KM) - Secondo quanto riporta Il Sole 24 Ore, primo gruppo di contributi sarà destinato ai clienti che sceglieranno di comprare un’auto elettrica (con emissioni nella fascia da 0 a 20 g/km di CO2) nel 2024, a patto che il suo prezzo sia inferiore o uguale a 42.700 euro iva compresa. I clienti dovrebbero avere:

Con ISEE superiore a 30.000 euro

  • 6.000 euro di sconto senza rottamazione
  • 9.000 euro rottamando un’auto Euro 4
  • 10.000 euro rottamando una Euro 3
  • 11.000 euro rottamando una da Euro 0 a Euro 2.


Con ISEE inferiore ai 30.000 euro

  • 7.500 euro senza rottamazione
  • 11.250 rottamando una Euro 4
  • 12.500 rottamando una Euro 3
  • 13.750 rottamando una da Euro 0 a Euro 3.


INCENTIVI AUTO IBRIDE PLUG-IN (21-60 G/KM) - Lo stesso schema vale per chi acquisterà una vettura con emissioni di CO2 comprese tra 21 e 60 g/km, che per semplicità potremmo identificare con le ibride plug-in. In questo caso la soglia di prezzo è pari a 54.900 euro iva compresa.

Con ISEE superiore a 30.000 euro

  • 4.000 euro senza rottamazione
  • 6.000 euro rottamando una Euro 4 o Euro 3
  • 8.000 euro rottamando una da Euro 0 a Euro 2


Con ISEE inferiore a 30.000 euro

  • 5.000 euro senza rottamazione
  • 7.500 euro rottamando una Euro 4 o Euro 3
  • 10.000 euro rottamando una da Euro 0 a Euro 2


INCENTIVI AUTO TERMICHE (61-135 G/KM) - Ci saranno incentivi anche per chi acquisterà un’auto con motore tradizionale, a patto che le emissioni di CO2 siano inferiori ai 135 g/km. La soglia di prezzo è la stessa valida per le elettriche, vale a dire 42.700 euro iva compresa. Le cifre però sono decisamente più basse e non ci saranno bonus più consistenti per chi ha un ISEE inferiore a 30.000 euro e nemmeno per chi non rottama un’altra auto.

  • 0 euro senza rottamazione
  • 2.000 euro rottamando una Euro 4 o Euro 3
  • 3.000 euro rottamando una da Euro 0 a Euro 2

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Istat, torna a salire la fiducia delle imprese - Agenzia ANSA

Dopo quattro mesi consecutivi di ribassi, torna a salire a dicembre la fiducia delle imprese.
L'indice stilato dall'Istat segna un aumento da 103,5 (i minimi dall'aprile 2021) a 107,2. Continua la crescita di quella dei consumatori da 103,6 a 106,7. L'istituto segnala "un diffuso miglioramento delle opinioni dei consumatori soprattutto sulla situazione economica generale e sulla situazione futura". Per le imprese "si segnala un miglioramento della fiducia, seppur con intensità diverse, in tutti i comparti ad eccezione della manifattura".

A novembre in calo import e export extra Ue

In calo, a novembre, sia le esportazioni (-3%) sia le importazioni (-3,1%) dell'Italia verso i paesi extra Ue27. Lo rende noto l'Istat secondo cui "la flessione su base mensile dell'export riguarda tutti i raggruppamenti principali di industrie, a eccezione di beni di consumo durevoli (+2,6%), ed è dovuta soprattutto alle minori vendite di energia (-31,0%), beni intermedi (-3,4%) e beni di consumo non durevoli (-2,5%)". Anche dal lato dell'import, a esclusione di beni strumentali (+1,7%), si rilevano diminuzioni congiunturali per tutti i raggruppamenti; le più ampie per energia (-7,5%) e beni di consumo durevoli (-4,5%).

Istat, meno import energia, sale saldo commerciale extra Ue

Il forte ribasso dell'import di energia (-38%) dai paesi extra Ue, a novembre, riduce il deficit energetico dell'Italia a 5,18 miliardi contro gli 8,7 di un anno fa e migliora il saldo commerciale complessivo. E' quanto si legge nei dati Istat secondo cui il saldo commerciale con i Paesi extra Ue27 è positivo e pari a +6.224 milioni (+1.841 milioni a novembre 2022). L'avanzo nell'interscambio di prodotti non energetici aumenta da 10.555 milioni di novembre 2022 a 11.410 milioni di novembre 2023. Gli acquisti dalla Russia registrano la flessione tendenziale più ampia (-91,8%).

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L’export extra-Ue cede il 3,7%. Avanzo record con la Russia - Il Sole 24 ORE

Eclatante il ribaltamento avvenuto in Russia, dove la chiusura degli acquisti di gas produce tra gennaio e novembre un quasi azzeramento delle importazioni e un avanzo commerciale vicino al mezzo miliardo. Non era mai accaduto.

I dati nel dettaglio

A novembre 2023 si stima, per l’interscambio commerciale con i paesi extra Ue27 , una riduzione congiunturale di analoga entità per le esportazioni (-3,0%) e le importazioni (-3,1%).

La flessione su base mensile dell’export riguarda tutti i raggruppamenti principali di industrie, a eccezione di beni di consumo durevoli (+2,6%), ed è dovuta soprattutto alle minori vendite di energia (-31,0%), beni intermedi (-3,4%) e beni di consumo non durevoli (-2,5%). Anche dal lato dell’import, a esclusione di beni strumentali (+1,7%), si rilevano diminuzioni congiunturali per tutti i raggruppamenti; le più ampie per energia (-7,5%) e beni di consumo durevoli (-4,5%).

Nel trimestre settembre-novembre 2023, rispetto al precedente, l’export registra una crescita modesta (+0,1%), sintesi di aumenti delle vendite di energia (+21,9%) e beni intermedi (+1,3%) e riduzioni di quelle di beni strumentali (-2,5%) e beni di consumo durevoli (-1,1%); stazionarie le esportazioni di beni di consumo non durevoli. Nello stesso periodo, l’import segna un aumento dell’1,0%, cui contribuiscono i soli maggiori acquisti di energia (+9,3%).

A novembre 2023, l’export flette su base annua del 3,7% (era +9,4% a ottobre). La flessione è dovuta alla contrazione delle vendite di energia (-16,4%), beni intermedi (-6.9%) e beni strumentali (-4,9%), mentre crescono le esportazioni di beni di consumo durevoli (+4,3%) e non durevoli (+0,5%). L’import registra una flessione tendenziale del 20,8%, generalizzata e più ampia per energia (-38,0%) e beni intermedi (-16,3%).

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Thursday, December 21, 2023

Le Borse di oggi, 21 dicembre. Torna la cautela sui mercati, Europa in calo. Juve e Lazio strappano dopo la sentenza Superlega - la Repubblica

Wall Street rimbalza dopo la peggior seduta da ottobre

Apertura in rialzo a wall street, dopo che dow jones e nasdaq composite, ieri, hanno vissuto la peggiore giornata da ottobre, lo s&p 500 da settembre. I tre maggiori indici si avviano comunque verso un mese positivo, con lo s&p 500 che ha finora guadagnato, dall'inizio di dicembre, il 2,9%, per un rialzo del 22% dall'inizio dell'anno. Il dow sta aggiungendo il 3,2% nel mese e l'11,9% nell'anno, il nasdaq il 3,9% e il 41%. Il rialzo odierno è dovuto in parte alla serie di dati pubblicata prima dell'apertura, che ha mostrato un'inflazione in calo e una crescita del pil sempre notevole, ma leggermente più bassa della stima precedente, vista favorevolmente dal mercato in un ottica di taglio dei tassi d'interesse. Il prodotto interno lordo statunitense è cresciuto del 4,9% nel terzo trimestre 2023, in base alla terza e ultima lettura del dato, mentre le attese erano per un rialzo del 5,1%, dopo il 5,2% in seconda lettura. Il dato pce sull'inflazione negli stati uniti è aumentato nel terzo trimestre del 2,6%, in base alla terza e ultima lettura, contro attese per una conferma del 2,8% in seconda lettura.

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Ecobonus auto 2024: in arrivo incentivi fino a 13.750 euro - Informazione Fiscale

Nel 2024 arriveranno nuovi incentivi per l'acquisto di auto non inquinanti. Il DPCM con i dettagli sul nuovo ecobonus dovrebbe arrivare a gennaio. Previste agevolazioni fino a 13.750 euro per acquisto con rottamazione, lo anticipa il Ministro delle Imprese e del Made in Italy

In arrivo il prossimo anno una nuova versione dell’ecobonus per auto e moto, l’agevolazione che garantisce incentivi a chi rottama la vecchia auto per acquistare un nuovo veicolo non inquinante.

Le prime anticipazioni sono arrivare direttamente dal Ministro delle Imprese e del Made in Italy, Adolfo Urso.

Il DPCM con le novità dovrebbe arrivare già a gennaio. Si prevedono incentivi fino 13.750 euro per chi rottama auto Euro 0/Euro 2 per comprare auto elettriche e ha un ISEE sotto i 30.000 euro.

Ecobonus auto 2024: in arrivo incentivi fino a 13.750 euro

In via di definizione il nuovo ecobonus 2024, la nuova versione dell’agevolazione garantirà incentivi maggiori a chi rottama le auto più vecchie e inquinanti per comprare auto elettriche.

A fornire le prime anticipazioni è stato il Ministro delle Imprese e del Made in Italy, Adolfo Urso, che in un’intervista rilasciata al Sole24Ore ha annunciato che il DPCM con le novità e tutti i dettagli dovrebbe arrivare già a gennaio. L’agevolazione, poi, dovrebbe partire da lì a poco.

Secondo quanto anticipato dal Ministro, per l’agevolazione 2024 le risorse disponibili saranno comprese tra i 900 milioni e il miliardo di euro.

Il piano, oltre alle auto, comprende anche moto e veicoli commerciali.

Tra le novità anche il cosiddetto leasing sociale, rivolto alle famiglie con i redditi più bassi. Si tratta di un sistema che consente a questa tipologia di beneficiari di ricevere un contributo per il noleggio, per almeno 3 anni, di un veicolo tra quelli incentivati.

Gli obiettivi, sottolinea il Ministro, oltre alla sostenibilità ambientale, sono incentivare il ricambio del parco auto italiano, tra i più vecchi d’Europa, e supportare le famiglie meno abbienti che possiedono macchine vecchie ma non le risorse per sostituirle.

Ecobonus auto: gli incentivi previsti per il 2024

Anche per l’ecobonus 2024 sono confermate le fasce:

  • 0-20 grammi di CO2 per km, auto completamente elettriche;
  • 21-60 grammi di CO2 per km, auto ibride plug-in;
  • 61-135 grammi di CO2 per km, auto termiche (diesel e benzina Euro 6).

Come anticipato, le agevolazioni maggiori saranno destinate alle persone fisiche con un valore ISEE non superiore a 30.000 euro.

In questi casi, l’agevolazione può arrivare fino a 13.750 euro per la rottamazione di un’auto da Euro 0 a 2 e l’acquisto di un’auto full electric.

Il contributo scende a 11.000 euro per ISEE superiori al limite. Senza rottamazione, poi, il contributo massimo è di 7.500 euro.

Nella tabella fornita dal Sole24Ore tutti i dettagli sugli importi spettanti nei vari casi oggetto di agevolazione.

Elettriche (fascia 0-20g) Ibride plug-in (fascia 21-60g) Termiche (fascia 61-135g)
Beneficiari Persone fisiche e giuridiche Persone fisiche e giuridiche con ISEE inferiore a 30.000 euro Persone fisiche e giuridiche Persone fisiche e giuridiche con ISEE inferiore a 30.000 euro Persone fisiche
Senza rottamazione 6.000 7.500 4.000 5.000 0
Rottamazione fino a Euro 2 11.000 13.750 8.000 10.000 3.000
Rottamazione fino a Euro 3 10.000 12.500 6.000 7.500 2.000
Rottamazione fino a Euro 4 9.000 11.250 5.500 6.875 1.500
Soglia prezzo massimo IVA esclusa 35.000 45.000 35.000

Per tutti gli incentivi è prevista una soglia di prezzo massimo del veicolo che è possibile acquistare, IVA esclusa, fissata a 35.000 euro nelle fasce di emissione 0-20 e 61-135 e a 45.000 euro in quella intermedia 21-60.

Ad ogni modo, per tutte le conferme del caso sarà necessario attendere la pubblicazione del DPCM con tutti i dettagli.

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Ecobonus auto 2024: in arrivo incentivi fino a 13.750 euro - Informazione Fiscale
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Wednesday, December 20, 2023

Banche nel mirino Bce nel 2024. Ecco perché c'è allerta - Money.it

Le banche dell’Eurozona dovranno affrontare sfide insidiose nel 2024 e per questo la Bce continua a lanciare messaggi di massima allerta.

Gli istituti di credito si apprestano a iniziare il nuovo anno in buone condizioni, considerando che hanno resistito agli alti tassi di interesse, alle turbolenze del mercato e alle tensioni economiche del 2023 e hanno mantenuto posizioni di capitale e liquidità “solide”. Tuttavia, questo quadro ottimistico non deve tradursi in autocompiacimento secondo l’Eurotower.

Nelle sue prospettive di vigilanza, la Bce ha infatti rimarcato l’“elevata incertezza” sulla futura crescita dell’Eurozona, così come condizioni di finanziamento più restrittive e maggiori tensioni geopolitiche”, il rischio di un aumento dei prezzi di cibo e carburante e tassi di interesse “più alti per un periodo più lungo” che “potrebbero comportare nuove turbolenze sui mercati finanziari”.

A dimostrazione della necessità di massima prudenza sulla solidità bancaria in Eurozona, la Banca centrale europea ha avviato una serie di ammonimenti e richieste per istituti considerati a rischio. E ha allertato su un 2024 carico di insidie.

Banche europee nel mirino Bce: perché e cosa è stato deciso

La Banca centrale europea ha dichiarato martedì 19 dicembre di aver aumentato i requisiti patrimoniali per 20 banche dopo aver ritenuto che non avessero accantonato abbastanza liquidità per coprire i prestiti non pagati. Questa è una delle principali preoccupazioni delle autorità di vigilanza dopo l’aumento dei costi di finanziamento.

La mossa fa parte della politica Bce, destinata a proseguire l’anno prossimo, per garantire che le banche si preparino ad affrontare ulteriori insolvenze, dopo che ha aumentato i tassi di interesse per combattere l’inflazione elevata.

Da Francoforte sono inoltre giunte richieste di capitale aggiuntivo per 8 banche a causa della loro esposizione ai finanziamenti a leva, sollevando preoccupazioni secondo cui alcuni istituti non hanno fatto abbastanza per affrontare le potenziali perdite derivanti da i loro mutuatari più indebitati.

Inoltre, ha applicato un requisito patrimoniale aggiuntivo a sei banche e ha fornito orientamenti ad altre sette, per aver assunto troppa leva finanziaria o aver tentato di dipingere un quadro eccessivamente roseo della loro posizione finanziaria.

“Ci siamo concentrati sulle debolezze persistenti, e in alcuni casi di lunga data, nella gestione del rischio, nella governance e nei controlli interni”, ha commentato il supervisore capo uscente della Bce, Andrea Enria, in una conferenza stampa.

Il 2024 sarà un anno di massima allerta per le banche, parola di Bce

Nel 2024, la Bce manterrà alta la propria attenzione sui rischi di credito e di liquidità.

“Si prevede che il contesto di tassi di interesse più elevati aumenterà sia la volatilità di alcune fonti di finanziamento sia quella dei costi di finanziamento delle banche nel medio termine, proprio quando occorre sostituire ingenti quantità di finanziamenti della banca centrale”, ha allertato la Bce.

Gli istituti di credito saranno inoltre sollecitati a porre rimedio alle proprie “carenze” nella gestione dei rischi legati al clima, ha affermato la Bce. Ha dato loro il tempo di farlo fino alla fine del prossimo anno, con diverse scadenze intermedie e l’annuncio di sanzioni e multe in caso di interventi insoddisfacenti o in ritardo.

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Dal Mar Rosso la nuova crisi dei prezzi in Italia: 95 milioni di danni al giorno - Today.it

Lo stretto di Bab el-Mandeb è la porta che da sud conduce al Canale di Suez e al Mar Mediterraneo. Si trova all'imbocco del Mar Rosso  e...