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Tuesday, August 31, 2021

Wall Street in lieve calo, S&P verso settimo mese positivo, crolla Zoom Da Investing.com - Investing.com

Wall Street in lieve calo, S&P verso settimo mese positivo, crolla Zoom © Reuters.

Di Alessandro Albano 

Investing.com - L'azionario statunitense apre l'ultima seduta di agosto in territorio negativo, ma si appresta a chiudere il mese sotto il segno più, con lo che sta registrando la performance year-to-date più importante dal 1997. 

Verso le 15:50 CEST, il perde lo 0,3% sul +1,3% registrato nell'arco di agosto, l'S&P cede lo 0,2% (solo 11 punti dai record messi a segno ieri sera di 4.530 punti), mentre il segna il -0,3% con un +4% raccolto negli ultimi 31 giorni.   

Lo S&P 500 si avvia verso il settimo mese consecutivo in positivo registrando un +20,7% da inizio gennaio. Una performance annuale come mai si era vista dal 1997. Nonostante il lieve ribasso odierno, l'indice più ampio di Wall Street ha portato a casa il suo 53esimo record del 2021 lunedì sera chiudendo a 4.530 punti, e anche con una seduta in meno al conteggio mensile, sarebbe sufficiente per accodarsi al 21,4% messo a segno tra il gennaio e l'agosto di 24 anni fa.

"Riteniamo che l'ottimismo per le riaperture e la ripresa sia ancora intatto e che ci siano ulteriori vantaggi per le azioni", ha scritto Mark Haefele, chief investment officer della gestione patrimoniale globale di UBS, in una nota riportata da Cnbc. "Il rally dell'S&P 500 è sostenuto da una robusta crescita degli utili, e con la ripresa economica, ci aspettiamo che i settori ciclici, tra cui energia e finanziari, prendano il sopravvento".

Secondo il Cio, l'S&P 500 "potrebbe scambiare stabilmente in area 4.600 entro la fine dell'anno" per poi salire a 5.000 "entro la fine del 2022", contando il fatto che l'indice non ha, finora, registrato nemmeno un pull-back del 5% da inizio 2021. 

Per gli analisti di Wells Fargo (NYSE:), "una forte crescita economica e tassi d'interesse ai livelli attuali fino al 2022 dovrebbero supportare prezzi azionari più elevati e sostenere il mercato rialzista". 

Tra i titoli, Zoom (NASDAQ:) crolla oltre il -15% dopo un rallentamento della crescita dei ricavi nel secondo trimestre. Le entrate sono cresciute "solo" del 54% su base annua nel secondo trimestre e la società ha alzato la guidance per il 2021.

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Tesla Model 3 SR+ Made in China, sbloccata più autonomia via software - Hardware Upgrade

Da diversi mesi Tesla ha deciso di sfruttare la sovraproduzione della fabbrica cinese di Shanghai, per importare in Europa diverse vetture. L'ultima della serie è stata la Model Y, ma ben prima è arrivata la Model 3, inizialmente solo nella versione Standard Range Plus, con prezzo scontato e batterie al litio-ferro-fosfato.

Questa vettura inizialmente è stata oggetto di critiche da parte dei clienti europei, per alcune difficoltà di ricarica nei climi più freddi, proprio a causa della chimica LFP delle batterie. Dopo una raccolta dati durata alcune settimane, Tesla ha aggiustato il tiro, migliorando le prestazioni tramite aggiornamenti Over-The-Air. Le cose sono migliorate talmente tanto che lo youtuber Bjørn Nyland ha dimostrato come ora la Model 3 SR+ Made in China sia forse addirittura la migliore del lotto, con migliore curva di ricarica, e prestazioni più costanti anche a batteria quasi scarica.

Tesla Model 3 MIC

Nei giorni scorsi lo stesso Nyland ha compiuto nuovi test sullo stesso modello, dopo la segnalazione di alcuni utenti, secondo cui Tesla aveva ulteriormente migliorato le cose, regalando più autonomia alla vettura. Nel nuovo video il popolare youtuber ci mostra i dati ricavati dall'app Scan My Tesla, dove si nota che l'energia riservata al buffer di emergenza è stata portata a soli 2,5 kWh, dai precedenti 5,5 kWh. Significa che l'auto ha ora ben 3 kWh in più, che possono portare fino a 20 km di autonomia aggiuntiva.

Durante la prova effettivamente la vettura si è dimostrata migliorata, oltre ad avere un'incredibile efficienza, che però è sempre stata una prerogativa della Model 3 SR+. In una singola carica, simulando un uso comune della vettura, l'auto ha percorso 438 km, con ancora un leggero margine di carica residua.

Tesla Model 3 MIC

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Brunetta: se torniamo a lavorare in presenza il Pil correrà ancora di più - Corriere della Sera

Il ministro della Pubblica amministrazione Renato Brunetta commenta la conferma delle stime preliminari del Pil nel secondo trimestre 2021 (+2,7% sul trimestre precedente, +17,3% annuo) con soddisfazione. La crescita — sottolinea - «potrebbe essere addirittura superiore, se si ripristinerà la modalità ordinaria di lavoro in presenza, tanto nel pubblico quanto nel privato. Partendo dalla scuola, con il rientro in classe di insegnanti e alunni. Un ritorno in presenza necessario anche per rendere pienamente effettive le riforme già attuate, come la semplificazione dell’accesso al superbonus 110%, nell’interesse di cittadini, famiglie e imprese».

E ancora: «Una forte crescita dell’economia, dunque, è indubbia. Per trasformarla in una ripresa duratura e strutturale il Governo sta facendo la sua parte implementando le riforme. Accanto a questo, occorre che l’intero Paese si appropri del processo di cambiamento innescato dal Pnrr. Dipende da tutti noi», ha concluso il ministro.

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Cibus, agroalimentare riparte. Di Maio: "Ruolo di traino durante il covid" - Adnkronos

L’agroalimentare italiano ha svolto un “ruolo di traino per il Sistema Paese” durante la pandemia grazie al suo indiscusso primato di qualità, sicurezza alimentare, innovazione tecnologica, sostenibilità, biodiversità e rispetto del territorio e della tradizione". Parola del ministro degli Esteri Luigi Di Maio che oggi ha battezzato la ripartenza in presenza della 20esima edizione di Cibus, il salone internazionale dell’alimentazione, organizzato da Fiere di Parma e Federalimentare, in corso fino al 3 settembre.

“Cibus, che oggi riapre per la prima volta dal 2018, lancia dall’Italia un segnale di ripartenza forte e chiaro a livello internazionale" ha sottolineato il titolare della Farnesina. E i numeri del settore lo confermano. E’ sempre più vicino infatti, il traguardo dei 50 miliardi di euro di export nel 2021, come ha sottolineato Ivano Vacondio, presidente di Federalimentare, durante il suo intervento all’assemblea della federazione da lui guidata. E "la produzione alimentare - ha aggiunto - non sarà da meno e potrebbe chiudere l’anno con un tasso espansivo attorno al 6,5%. Il fatturato, spinto anche dai prezzi alla produzione potrebbe arrivare attorno a quota 154 miliardi, con un incremento dell’8%”. “L’export agroalimentare è cresciuto del 10% e più nel primo semestre 2021 e il nostro impegno è quello di sostenere questo settore” ha rimarcato il presidente di Ice Agenzia Carlo Maria Ferro.

Un “ruolo preminente” quello dell’industria di trasformazione alimentare che però per il leader di Confindustria Carlo Bonomi “non viene riconosciuto né dalla politica né dai media” come ha lamentato nel corso dell’assemblea di Federalimentare.

Segnali di ripartenza e distensione si scorgono in una logica di filiera, in particolare dalla Gdo che “c’è ed è pronta a realizzare progetti capaci di abbracciare tutti gli attori del settore, dai partner agricoli a quelli industriali, per costruire insieme un nuovo modello di sistema agroalimentare” ha detto Alberto Frausin, Presidente di Federdistribuzione.

Il made in Italy alimentare però è sotto attacco e non sono mancati i riferimenti alle etichette a semaforo che l’Unione europea vorrebbe introdurre ma anche a causa dell’italian sounding, laddove la Farnesina sta conducendo "un’intensa azione di contrasto alla contraffazione dei beni italiani su scala mondiale. Pratiche dannose, come l’'Italian sounding', hanno raggiunto dimensioni preoccupanti, specialmente nell’agroalimentare". Un messaggio che Luigi Di Maio ha voluto lanciare nel corso dei suoi interventi.

“Il settore agroalimentare ha voluto ripartire in presenza anche perché alcune proposte e alcuni prodotti non sono virtualizzabili – ha spiegato Antonio Cellie, ceo di Fiere di Parma – I numeri di Cibus 2021, come espositori è uguale, oltre 2 mila aziende, ma gli spazi sono ridotti del 25%. I visitatori saranno di meno ma più qualificati". E' quanto ha sottolineato Antonio Cellie ad Fiere di Parma, a margine di Cibus. "A questa edizione di Cibus però mancano i buyer dall’Asia: Giappone e Cina e anche dall’Australia. Abbiamo invece Corea e Usa che hanno mandato i broker. Inoltre - ha spiegato - abbiamo un'ottima presenza dalla Germania e dei ritorni dalla Francia e sono presenti anche molti buyer dal nord Europa". Tra le altre presenze di spicco Russia, Medio Oriente e Sudafrica”.

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Ripresa, l'Istat conferma la "crescita sostenuta" nel secondo trimestre: Pil +2,7%. Accelera l'inflazione - la Repubblica

MILANO - L'Istat conferma, nei dati definitivi sul secondo trimestre dell'anno, la "crescita sostenuta" dell'Italia, con il Pil che si è mosso in rialzo del 2,7% sul primo periodo dell'anno. E traccia un aumento dell'inflazione nel mese di agosto, con l'indice dei prezzi che sale dello 0,5% su luglio e del 2,1% annuo, al top dal gennaio 2013 quando ci fu un incremento del 2,2%.

L'Istituto riafferma il dato preliminare, dunque, spiegando che "il forte recupero dell'attività produttiva riflette un aumento marcato del valore aggiunto sia nell'industria, sia nel terziario. A sostenere la crescita sono state le componenti interne dei consumi e degli investimenti (+2,6 e +0,5 punti percentuali), mentre quella estera ha fornito un apporto di 0,3 punti. Negativo il contributo delle scorte per (0,8 punti). Le ore lavorate sono cresciute del 3,9% in termini congiunturali, le posizioni lavorative dell'1,9%, i redditi pro capite sono risultati stazionari". Secondo i calcoli di Unicredit, con la conferma della variazione il Pil resta del 4% circa sotto i livelli pre-crisi.

Al giro di boa del 2021, la crescita acquisita dell'Italia è così del 4,7%: di tanto rimbalzerebbe la ricchezza nazionale, dopo il crollo del 2020 legato ai lockdown, se nella seconda metà dell'anno non ci fossero variazioni congiunturali e il motore andasse avanti in folle. Si tratta, per questo dato, di una leggera revisione al ribasso rispetto al +4,8% messo in conto con la stima preliminare di fine luglio.

Meno rilevante, perché si confronta con un periodo eccezionale come la primavera del 2020, il balzo annuo del 17,3% nei confronti del secondo trimestre dell'anno scorso: rappresenta comunque un massimo mai registrato nelle serie storiche, avviate nel 1995.

Si conferma dunque un rimbalzo anticipato dell'economia tricolore, che è ora alla prova della conferma nel periodo estivo e autunnale. Secondo gli osservatori, gli ultimi dati sulla fiducia e sulla produzione o il fatturato delle industrie certificano che la forte spinta del settore primario si è esaurita. Per questo, resta da vedere quanto i consumi delle famiglie (che, dopo i lockdown, sono tornati a orientarsi sui servizi quali viaggi e attività all'aperto) riusciranno a raccogliere il testimone della ripartenza: l'eventualità che la situazione sanitaria comporti nuove restrizioni è lo spauracchio principale. Al governo si mette in conto di superare il +5% del Pil alla fine dell'anno, il ministro Giorgetti si è spinto ad alzare l'asticella oltre il +6%.

Se si prendono i dati Ocse pubblicati ieri, il 2,7% di rimbalzo messo a segno dall'Italia sfiora il primato. In media l'economia degli Stati membri dell'Organizzazione è cresciuta nel periodo dell'1,6%, rimanendo sotto i livelli pre-Covid ma comunque ben oltre il +0,6% registrato nel trimestre precedente. Il ritmo di crescita è stato lo stesso per le sette grandi economie nel loro insieme, ma con forti disparità da un Paese all'altro. Il Regno Unito ha registrato un +4,8%, seguito proprio dall'Italia a +2,7%. La Germania ha registrato +1,6% e la Francia +0,9%. Nella zona euro la media si è attestata così al +2%.

La Coldiretti ha commentato i dati Istat rimarcando il "risultato storico fatto segnare dalle esportazioni agroalimentari Made in Italy che registrano un aumento record del +23,1% a giugno con una proiezione in valore su base annuale stimata in 50 miliardi nel 2021", che ha spinto la crescita del Pil. "L’Italia può ripartire dai suoi punti di forza con l’agroalimentare che ha dimostrato resilienza di fronte alla crisi con un ruolo di traino per l’occupazione e l’intera economia", afferma il presidente della Coldiretti Ettore Prandini nel sottolineare che “con l’emergenza Covid il cibo è diventato la prima ricchezza dell’Italia per un valore pari al 25% del Pil con 538 miliardi di euro lungo l’intera filiera agroalimentare allargata dal campo alla tavola e ben 4 milioni di lavoratori impegnati in 740mila aziende agricole, 70mila industrie alimentari, oltre 330mila realtà della ristorazione e 230mila punti vendita al dettaglio”.  La svolta – conclude la Coldiretti - è evidente anche in Italia dove alla crescita dei consumi familiari si accompagna la ripresa dei pasti fuori casa per mangiare in ristoranti, trattorie, pizzerie, agriturismi, pub o gelaterie dopo il crack del 2020 che ha dimezzato il fatturato (-48%) per una perdita complessiva di quasi 41 miliardi di euro nel 2020.

Per quel che concerne i prezzi, dopo la Germania di ieri anche l'Italia mostra segnali di accelerazione sebbene sotto il livello tedesco. Dinamiche che alimenteranno il dibattito interno alla Bce sulla necessità di iniziare a normalizzare la politica monetaria, visto che l'obiettivo per i prezzi è al 2%. Sempre l'Istat, ad agosto, ha tracciato una crescita dell'indice nazionale dei prezzi al consumo per l'intera collettività (NIC), al lordo dei tabacchi che segna un aumento dello 0,5% su base mensile e del 2,1% su base annua (da +1,9% del mese precedente). L'accelerazione tendenziale dell'inflazione si deve prevalentemente a quella dei prezzi dei Beni energetici (da +18,6% di luglio a +19,8%) e in particolare a quelli della componente non regolamentata (da +11,2% a +12,8%).

Torna a crescere anche il cosiddetto "carrello della spesa".  I prezzi dei beni alimentari, per la cura della casa e della persona segnano un +0,8% tendenziale a fronte della variazione nulla di luglio. Nelle stime preliminari, quelli dei prodotti ad alta frequenza d'acquisto accelerano dal +2% al +2,5%.

La dinamica dei prezzi si sta estendendo, a ritmi diversi, a tutta Europa. L'indice armonizzato a livello Ue per l'Italia è del +2,6% mentre nella zona euro, secondo la stima flash di Eurostat, il tasso è salito al 3% ad agosto, in aumento dal 2,2% di luglio e sopra le previsioni che lo davano al +2,8%. A pesare soprattutto l'energia (15,4%, rispetto al 14,3% di luglio), seguita dai beni industriali al netto dell'energia (2,7%, rispetto allo 0,7% di luglio), alimentari, alcolici e tabacco (2%, rispetto all'1,6% di luglio) e servizi (1,1%, rispetto allo 0,9% di luglio). Il tasso più elevato è in Estonia (5%), Lituania (4,9%) e Belgio (4,7%).

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Gigafactory, Cig e produzione Sevel a singhiozzo: futuro operai resta in bilico - Primonumero

Il futuro dello stabilimento di Termoli e maggiori dettagli sulla Gigafactory annunciata poche settimane fa e il destino di circa 700 lavoratori dello stabilimento Sevel di Val di Sangro che fra l’altro sta subendo forti ritardi nella produzione per la mancanza di componenti in arrivo dalla Cina.

Ci sono diversi argomenti sui quali il futuro del settore metalmeccanico per i lavoratori del Molise non è affatto chiaro. Anche per questo oggi il sindacato Uilm ha chiesto ai ministri dello Sviluppo Economico e del Lavoro un incontro per avere chiarimenti riguardo le intenzioni nel gruppo Stellantis in Italia.

“Abbiamo inviato una richiesta ai ministri Giorgetti e Orlando per riconvocare al più presto presso il Ministero dello Sviluppo economico il tavolo con Stellantis, avente ad oggetto il futuro piano industriale e più in generale le prospettive produttive e occupazionali in Italia. Dall’ultimo incontro dello scorso 15 giugno sono intervenute difatti numerose novità che devono essere necessariamente affrontate e approfondite con l’azienda e con il Governo per trovare le migliori soluzioni per garantire il futuro di tutti i lavoratori italiani e le missioni produttive in tutti i siti del nostro Paese”. Lo dichiarano Rocco Palombella, Segretario generale Uilm, e Gianluca Ficco, Segretario nazionale Uilm e Responsabile del settore auto.

Infatti dopo l’annuncio della realizzazione della fabbrica di batterie elettriche per auto a Termoli, l’amministratore delegato di Stellantis Carlos Tavares non ha fornito alcun altro dettaglio. È praticamente certo che lo stabilimento di Rivolta del Re di Termoli perderà comunque una cospicua fetta di attuali occupati, da quantificare in diverse centinaia. Ma oltre a questo si sa davvero ben poco: quando verrà realizzata la Gigafactory? Cosa succederà nel frattempo? Cosa ne sarà delle attuali produzioni, considerando che quella per il motore ibrido è ancora agli inizi?

Fiat, la Gigafactory non dà certezze sui posti di lavoro. L’azienda prepara il piano per i licenziamenti volontari

Tutte domande alle quali non si hanno risposte chiare, mentre le settimane di cassa integrazione si susseguono una dopo l’altra e da qualche tempo l’azienda ha avviato una politica di incentivi ai licenziamenti volontari con le prime uscite che sono già effettive.

Così la Uilm: “Fra le principali novità – sottolineano Palombella e Ficco – annoveriamo senz’altro l’importante accordo di Melfi del 25 giugno, che prevede la riorganizzazione della fabbrica e la assegnazione di nuovi modelli, l’annuncio di Stellantis della costruzione della Gigafactory a Termoli, che conferma l’impegno nel nostro Paese con importanti investimenti nell’ambito del processo di elettrificazione, e da ultimo l’aggravarsi del problema di approvvigionamento di semiconduttori, già presente nei mesi scorsi, che ora sta paralizzando l’attività produttiva, causando fermate periodiche praticamente in tutti i siti italiani”.

sevel terminal bus operai

Infatti se a Termoli il clima resta di grande incertezza, alla Val di Sangro dove sono centinaia i molisani occupati alla Sevel, le paure per il futuro sono forse anche maggiori. Nelle scorse settimane era stato annunciato uno sciopero per chiedere certezze riguardo ai 700 lavoratori precari che rischiano di essere mandati a casa nei prossimi mesi nonostante l’alto livello di produzione della fabbrica che realizza il Ducato del gruppo Fiat, ora Stellantis.

Stellantis prepara altri tagli, a rischio 700 precari Sevel: tremano anche gli operai molisani

Ma dalla fine dell’estate la Sevel di Atessa è andata incontro un altro grave problema, la mancanza di semiconduttori della Cina che rallenta fortemente la produzione. Anche su questo i sindacati chiedono maggiore chiarezza e ritengono doveroso un intervento del Governo Draghi.

“Alla luce di tutto questo abbiamo chiesto al Governo di riprendere la discussione e il confronto sul futuro di Stellantis in Italia, di migliaia di lavoratori e di un settore industriale che nei prossimi anni dovrà affrontare una importante sfida rappresentata dalla transizione ecologica”.

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Contributi a fondo perduto alternativi per le partite Iva, in 48 ore si chiude tutto - InvestireOggi.it

Contributi a fondo perduto alternativi per le partite Iva, in 48 ore si chiude tutto

Sui contributi a fondo perduto alternativi per le partite Iva, in 48 ore si chiude tutto. Perché la data ultima per la presentazione delle istanze è quella di giovedì prossimo. Ovverosia, il 2 settembre del 2021. Per i fondi, che sono alternativi a quelli automatici, a favore delle imprese, siamo ora agli sgoccioli. Dopo che i termini per la presentazione delle istanze si sono aperti lo scorso 5 luglio del 2021.

Pure per i contributi a fondo perduto alternativi, inoltre, le imprese beneficiarie, e rispettanti i requisiti, possono optare. Tra il bonifico e la maturazione del credito di imposta. La misura è stata introdotta con il decreto Sostegni bis come misura alternativa anti Covid di sostegno alle imprese. Rispetto ai contributi che, invece, le imprese hanno ottenuto con l’accredito automatico. Dopo aver già incassato i contributi a fondo perduto previsti dal primo decreto sostegni.

Contributi a fondo perduto alternativi per le partite Iva, in 48 ore si chiude tutto

Come per quelli automatici, anche l’importo riconosciuto per i contributi a fondo perduto alternativi, con un massimo di 150.000 euro, è parametrato al calo del fatturato e dei compensi. Confrontando, in particolare, il periodo dall’1 aprile del 2019 al 31 marzo del 2020. Con il periodo dall’1 aprile del 2020 al 31 marzo del 2021.

Per la presentazione delle domande i canali sono quelli online dell’Agenzia delle Entrate. Precisamente, i canali telematici Entratel/Fisconline. Oppure, utilizzando la procedura web che, sempre dal sito Internet dell’Agenzia delle Entrate, è accessibile dal portale ‘Fatture e Corrispettivi‘.

Cosa fare se la domanda presentata è errata?

In caso di errori nella trasmissione dell’istanza per i contributi a fondo perduto alternativi, il contribuente ha la possibilità di presentare una domanda sostitutiva di quella errata.

Ma l’operazione va fatta sempre entro e non oltre il 2 settembre del 2021. Ed in ogni caso per la trasmissione telematica è necessaria l’identità digitale. Ovverosia, il Sistema Pubblico di identità Digitale (SPID), la Carta di Identità Elettronica (CIE) e la Carta Nazionale dei Servizi (CNS). Oppure le credenziali di accesso fornite dall’Agenzia delle Entrate.
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Sevel, Uliano: "Battaglia per la stabilizzazione di 700 precari" Foto e video - Vasto Web

Sevel, Uliano:
Sevel, Uliano: "Battaglia per la stabilizzazione di 700 precari" © vastoweb.com

VASTO. Riunione delle Rsa Fim-Cisl Sevel nel pomeriggio di oggi a Vasto presso la sede di Corso Mazzini. Al centro dell'incontro la situazione generale del gruppo Stellantis, la stabilizzazone dei 700 lavoraori precari e la mancanza di forniture delle centraline che stanno comportando un forte rallentamento della produzione con un conseguente ricorso alla cassa integrazione.

Ferdinando Uliano, segretario nazionale Fim-Cisl, ha dichiarato: “Bisogna fare un distinguo. I semiconduttori sono un problema che non riguarda solo Sevel ma è oramai una discussione aperta in queste ore nello stabilimento di Melfi, che sarà fermo per tutto il mese di settembre tranne per 5 giorni lavorativi, ha riguardato per una settimana quello di Pomigliano d'Arco, e quindi è una situazione globale che ha coinvolto anche Toyota e Volkswagen.

L’altra questione è legata alle preoccupazioni per la partenza dello stabilimento polacco che avverrà nel 2023 e che abbiamo sollevato alla luce di una discussione aperta con l'azienda, quest’ultima riguarda i 700 lavoratori che sono in somministrazione e che chiedevamo venissero confermati ed assunti in Stellatis. Per noi sarebbe un segnale importante, in coerenza rispetto alle soluzioni che l'azienda ci ha sempre comunicato, come quella che in Sevel c’è una produzione di 300mila veicoli, e ci sarà in aggiunta lo stabilimento polacco ma non in sostituzione.

È chiaro che se non si confermano questi lavoratori che da anni operano, allora i dubbi ci vengono. Abbiamo dichiarato lo sciopero che non abbiamo fatto in questa settimana perché c'è stato il fermo produttivo, però la partita di scontro con l’azienda si aprirà già dalla settimana prossima”.

Roberto Benaglia, segretario generale Fim-Cisl, si è espresso così: “C’è preoccupazione e come sindacato Fim-Cisl abbiamo sollevato il tema che i conti non tornano nel senso che aumentano i veicoli commerciali prodotti, ma diminuisce l'occupazione di Stellanti in Sevel. Questo è un dato che non si registrava da tempo e abbiamo semplicemente segnalato il fatto che bisogna riequilibrare questo aspetti, ci sono lavoratori interinali che aspettano di essere riconfermati. Non siamo un sindacato massimalista, non chiediamo che tutti siano stabilizzati, ma Stellantis deve imparare a dare dei segnali positivi a un territorio che ha bisogno di occupazione stabile e di prospettive Siamo dentro ad una grande trasformazione del’automotive e anche dei veicoli commerciali.

Bisogna accompagnarla e noi siamo pronti a questa grande transizione ecologica, ma i lavoratori devono poter lavorare in maniera serena. Abbiamo dialogato con l’azienda che non ci ha risposto e noi abbiamo attivato tutte le procedure che ci porteranno ad una mobilitazione che è responsabile, siamo in sindacato della partecipazione ma soprattutto dell'occupazione.

Stiamo facendo i conti con Stellantis, il quarto produttore mondiale di auto e sui veicoli commerciali non c'è più solamente Atessa e la Val di Sangro, ma questo nuovo stabilimento che parte in Polonia e per cui non siamo spaventati a prescindere. Vogliamo semplicemente chiarezza e che si diminuisca l’occupazione qui per pensare domani di spostare qualche linea. Stellantis dialoghi con noi. Abbiamo trovato ottime soluzioni a Melfi e a Termoli, ora dobbiamo risalire l’adriatico nella prospettiva di dare delle risposte concrete, considerata la grande capacità industriale dell'indotto che va curato perché la Val di Sangro non è solo Sevel ma ha un grande indotto collegato”.

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Incentivi fino al 100% del costo per sostituire vecchi camini, stufe e caldaie con dispositivi di ultima - Gazzetta di Parma

Nuovi impianti di riscaldamento al posto dei vecchi a biomassa legnosa, fortemente inquinanti, con un sostegno economico che può arrivare a coprire l’intero costo dell’operazione. Partono infatti gli incentivi per sostituire con dispositivi di ultima generazione camini, stufe e caldaie ormai obsoleti. Obiettivo: incrementare l’efficienza energetica e migliorare la qualità dell’aria.

È il nuovo bando, approvato con delibera della Giunta regionale, che stanzia 11,5 milioni di euro: 3 milioni e 450mila euro per il 2021, 3 milioni e 105mila euro per il 2022 e 4 milioni e 945mila euro sul 2023. Fondi destinati al ricambio di impianti di calore alimentati a biomassa legnosa - camino aperto, stufa a legna/pellet, caldaia a legna/pellet - di potenza inferiore o uguale a 35 kW e con classificazione emissiva fino a 4 stelle con nuovi generatori a 5 stelle o pompe di calore.

Si tratta di una misura prevista dal Piano Aria integrato regionale (PAIR2020) e in linea con gli obiettivi del Piano Energetico Regionale (PER) per ridurre l’impatto emissivo attraverso l’utilizzo di fonti rinnovabili, con particolare attenzione per il settore termico.  Le risorse sono state assegnate all’Emilia-Romagna dal ministero dell’Ambiente e della Tutela del territorio e del mare per il miglioramento della qualità nel territorio delle Regioni del Bacino Padano.

I beneficiari del contributo

Il provvedimento è rivolto ai cittadini residenti nei Comuni delle zone di pianura dell’Emilia-Romagna già assegnatari del contributo del ‘Conto termico’ – il fondo per incentivare la produzione di energia termica e per sostenere gli interventi mirati al miglioramento dell'efficienza energetica di edifici e abitazioni - da parte del Gestore Servizi Energetici, con decorrenza dal 7 gennaio 2021.

L’incentivo regionale consiste in una percentuale aggiuntiva rispetto a quella rilasciata dal GSE e può coprire fino al 100% della spesa ammissibile.

Sono ammesse le spese relative all’acquisto e all’installazione di nuovi generatori in sostituzione di quelli obsoleti, ma non i casi di nuova installazione.

Gli incentivi saranno erogati ai richiedenti in possesso dei requisiti fino a esaurimento fondi e secondo l’ordine cronologico di ricezione delle domande.

È possibile fare domanda a partire dalle ore 15 del 1^ settembre fino 31 dicembre 2023 attraverso la piattaforma telematica predisposta dalla Regione all’indirizzo:  https://servizifederati.regione.emilia-romagna.it/BandoCaldaie/ .

Il testo del bando, con l’elenco dei Comuni interessati dal provvedimento al sito: https://ambiente.regione.emilia-romagna.it/it/bandi/bandi-2021/sostituzione-impianti-riscaldamento-civile-a-biomassa.

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Cibus parla anche mantovano: ecco le aziende di Confagricoltura - La Gazzetta di Mantova

La fiera internazionale che si svolge a Parma prende il via martedì 30 agosto

MANTOVA. Cibus, la fiera internazionale di riferimento dell’agroalimentare italiano che si svolge a Parma, riparte da martedì 31 agosto a venerdì 3 settembre. Tra i protagonisti vi saranno anche numerosi produttori di Confagricoltura Mantova. All’interno dello stand nazionale di Confagricoltura ecco Opas (carni suine), Consorzio Melone Mantovano Igp, Op Guidizzolo, Orticoltura Gandini e MantoGrano, che nell’arco dei quattro giorni di fiera saranno protagoniste di degustazioni e show cooking, all’insegna di prodotti al 100% Made in Mantova (al padiglione 6, stand E 029, si potranno trovare anche confetture e mostarde de Le Tamerici di Bagnolo). Si comincia subito nella giornata inaugurale di oggi con la presentazione di tutti i produttori mantovani presenti, che saranno poi gli attori principali del pranzo di apertura ufficiale dello stand di Confagricoltura, in programma alle 13.

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Tesla Model Y: caratteristiche, versioni e prezzo - Tom's Hardware Italia

Ibride e Elettriche

Tesla Model Y è un crossover di medie dimensioni appartenente al segmento J dotato di propulsore elettrico coadiuvato ad una batteria agli ioni di litio ricaricabile; presentata ufficialmente all’inizio del 2019, eredita buona parte dei componenti della sorella Model 3 come ad esempio la piattaforma.

Disegnata da Franz Von Holzhausen, padre di Model S, Model X e Model 3, a livello di design rispecchia quello che è l’attuale family feeling di Tesla, con linee semplici e levigate all’esterno e un interno minimalista nell’abitacolo. Nonostante il lancio relativamente vicino, Model Y ha già ottenuto una serie di successi invidiabili sia Oltre Oceano sia in Europa. In Norvegia, ad esempio, in appena due settimane sono state immatricolate oltre 900 unità superando i precedenti risultati raggiunti con Volkswagen ID.4 (750 unità), Ford Mustang Mach-E (660 unità) e Tesla Model 3 (poco più di 600 unità).

Il successo, come anticipato, è stato raggiungo subito anche nel Stati Uniti dove Tesla ha immatricolato più di 12mila unità nel primo trimestre 2021, superando del 60% i numeri di Model 3 nello stesso periodo. In Italia Model Y è appena arrivata ed è ancora sin troppo presto per capire quale sarà la risposta dagli appassionati; allo stato attuale l’elettrica più venduta nel Bel Paese è la sorella Model 3.

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Dimensioni

Model Y misura 4,75 metri di lunghezza, 1,92 di larghezza con un passo di circa 3 metri e un peso complessivo di poco superiore alle 2 tonnellate. In aggiunta al classico baule posteriore comune alla maggior parte delle vetture, in questo caso da quasi 500 litri, è presente inoltre un più compatto vano sotto al cofano anteriore, noto come frunk, utile per il posizionamento dei cavi di ricarica e di borse di dimensioni contenute.

Nonostante la possibilità di installare una terza fila di sedili per consentire di ospitare fino a sette occupanti, Model Y preserva una elevata capacità di carico anche nella sua massima configurazione. Con tutte le panche abbattute, invece, si può arrivare ad avere 1840 dm3. I sedili anteriori e centrali sono regolabili elettricamente e riscaldabili; solo quelli posteriori rimangono manuali.

Infotainment

Il design degli interni è minimalista e ancora una volta è caratterizzato dall’assenza sul cruscotto di tasti fisici; nessun indicatore di velocità o dashboard quindi, solo un maxi display da 15” incastonato nella console centrale orientato in modalità landscape. Si tratta di uno schermo fondamentale per visionare e monitorare tutte le funzioni ed indicazioni di Model Y; in aggiunta alle informazioni relative alla velocità e autonomia, è possibile gestire l’impianto audio, il sistema di ricarica e di climatizzazione, le impostazioni dell’assistente di guida e tutti quei servizi accessori che Tesla mette a disposizione.

Model Y, così come tutti i veicoli elettrificati e sempre connessi alla rete, è in grado di aggiornarsi automaticamente tramite pacchetti OTA rilasciati dal costruttore su cadenza quasi regolare. Presente, infine, un sistema di navigazione che calcola l’itinerario includendo la rete di ricarica con Supercharger ed indicando la durata della sosta affinché il veicolo sia abbastanza carico per proseguire.

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Per quanto riguarda gli aiuti alla guida, Tesla mette a disposizione due servizi distinti: Autopilot avanzato e Full Self-Driving. Le differenze son le medesime che si possono trovare in qualsiasi veicolo di casa Elon Musk; mentre la prima modalità, da 3.800 euro, permette un guida automatica parziale, la seconda da 7.500 euro consente un maggior controllo da parte dell’intelligenza artificiale. In ogni caso è bene precisare che le funzioni disponibili richiedono la supervisione attiva del conducente come indicato nelle note di Tesla stessa.

Sicurezza

Tesla è nota sul mercato principalmente per l’elevata tecnologia che riversa a bordo delle proprie auto, ma le vetture sono sicure? L’attuale valutazione da parte dell’ente americano NHTSA, l’ente Oltre Oceano equiparabile a EuroNCAP, è di 5 stelle su 5. Il punteggio è davvero interessante, soprattutto se si considera che ha ottenuto il massimo della valutazione anche in tutte le sottocategorie come frontal crash, side crash e rollover. La valutazione di EuroNCAP non è stata ancora resa pubblica: non rimane che attendere.

Batteria e garanzia

La gamma si compone con le versioni Long Range e Performance, tutte dotate di un pacco batteria da 75 kWh e 350 Volt. La garanzia per le batterie è di 8 anni o 192 mila Km, a seconda dell’eventualità che si verifichi per prima, con almeno il 70% di conservazione della capacità oltre il periodo di contratto. La garanzia copre naturalmente anche la riparazione o la sostituzione di eventuali parti fallate.

Il sistema di ricarica prevede l’installazione aggiuntiva di Tesla Wall Connector, capace di erogare una potenza massima di 7,4 kW, a seconda della velocità di ricarica massima della propria residenza. L’utilizzo dei sistemi dotati di una erogazione superiore, sino a 250 kW (come Supercharger V3 con CCS Combo 2), prevedono una riduzione drastica dei tempi di ricarica.

Motorizzazioni

Allo stato attuale sono due le versioni messe a disposizione dal produttore di Palo Alto, così da agevolare la scelta di tutti coloro che sono alla ricerca di un crossover elettrico ad alte prestazioni. La variante Long Range, il modello più economico, garantisce un’autonomia (nel ciclo WLTP) di 480 Km e una potenza di 350 Cv; la declinazione più sportiva, conosciuta con il nome di Performance, permette un’autonomia di (sempre nel ciclo WLTP) di 505 km e una potenza di 512 Cv. Tutti i modelli sono infine dotati di una trazione integrale a quattro ruote motrici. Mentre Model Y Long Range si ferma a 217 Km/h, la variante Performance raggiunge i 250 Km/h di punta massima. Importanti le differenze nello scatto da 0 a 100: 5,1 secondi per Long Range e circa 2 secondi per Performance (3,7 s).

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Varianti

Come accennato nel paragrafo precedente, la gamma di declina al momento in due varianti ma non è escluso che in futuro possa arrivare un terzo modello.

Model Y Performance Model Y Long Range
Dimensioni 4750 x 2129 x 1623 mm 4750 x 2129 x 1623 mm
Batteria Long Range – 75 kWh Long Range – 75 kWh
Ricarica Max AC 11.5 kW 11.5 kW
Ricarica Max DC 250 kW 250 kW
Accelerazione 3,7 s 0-100 km/h 5,1 s 0-100 km/h
Autonomia 480 km (stima WLTP) 505 km (stima WLTP)
Guida Doppio motore a magneti permanenti con trazione integrale Doppio motore a magneti permanenti con trazione integrale
Sedili Fino a 7 adulti Fino a 7 adulti
Cerchi 21 pollici 19 o 20 pollici
Volume max carico 1.9 metri cubi 1.9 metri cubi
Velocità massima 241 km/h 217 km/h
Display Touchscreen centrale da 15 pollici Touchscreen centrale da 15 pollici
Supercharger pay per use pay per use

L’incremento di prestazioni e autonomia non è l’unico aspetto che determina le differenze tra le due versioni; è da precisare che sono presenti anche alcune diseguaglianze estetiche e funzionali. Ad esempio, Model Y Performance beneficia di cerchi maggiorati da 21” (Uberturbine), impianto frenante più prestazionale, sospensioni ribassate e pedali in lega di alluminio.

Specificate le differenze tra le due varianti è bene indicare quali siano le dotazioni di serie a bordo di Model Y Long Range. Tesla, in questo frangente, ha pensato davvero a tutto installando una serie di accessori che difficilmente troverete a bordo di altri modelli: ad esempio il tetto panoramico è di serie così come il portellone posteriore elettro attuato e gli specchietti fotocromatici richiudili elettricamente.

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Prezzo

Tesla Model Y nella declinazione Long Range è l’unica compatibile con il sistema di incentivi previsto per l’Italia (il famoso Ecobonus). Con un prezzo di 60.990 euro, rientra a bruciapelo nel limite prefissato id 61mila euro. Rottamando la propria vettura è possibile quindi aderire all’iniziativa e ricevere uno sconto di 10mila euro al momento dell’acquisto.

C’è un se però, l’allestimento non può essere modificato in quanto qualsiasi aggiunta comporterebbe ad una modifica, verso l’alto, del prezzo. Per poter ricevere il bonus è necessario acquistare Model Y LR con la colorazione di serie bianca (quella nelle nostre foto), con gli interni scuri in pelle e i cerchi da 19”. La variante Performance, esclusa dall’Ecobonus, ha un prezzo di listino di 68.990 euro.

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Tesla Model Y: caratteristiche, versioni e prezzo - Tom's Hardware Italia
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Bonus rottamazione TV, lo sconto vale anche su Amazon? - QuiFinanza

Come molti di voi già sanno, dal 23 agosto è partito il Bonus rottamazione TV. Si tratta del nuovo incentivo pensato dal governo per favorire l’acquisto di televisori compatibili con il nuovo standard di trasmissione del digitale terrestre DVB-T2 – HEVC MAIN 10 che a breve entrerà in vigore anche in tutta Italia.

Bonus rottamazione TV, come funziona e chi può averlo

Il bonus consiste in uno sconto del 20% sul prezzo d’acquisto, fino ad un importo massimo di 100 euro (qui tutte le info su come ottenerlo e cosa cambia).

Lo possono richiedere tutti i cittadini residenti in Italia, senza limiti di ISEE, per l’acquisto di un nuovo apparecchio TV, a fronte della rottamazione del vecchio televisore.

Per poter beneficiare del Bonus è necessario che il televisore sia stato acquistato prima del 22 dicembre 2018, data di entrata in vigore dello standard di codifica HEVC MAIN 10.

Bonus rottamazione TV, vale anche online?

Una domanda che molti di voi state facendo a QuiFinanza in queste settimane è se il Bonus spetti anche nel caso in cui il nuovo apparecchio televisivo venga acquistato online. In particolare, su Amazon.

Partiamo col dire che rientrano nel Bonus solo determinati prodotti, e quindi per poter beneficiare dello sconto è necessario essere sicuri che il televisore che si vuole comprare rientri nella lista dei prodotti idonei (la potete consultare qui).

Oltre a questo aspetto, c’è il fatto che il Bonus scatta solo se, prima di aver acquistato il nuovo televisore, quello vecchio è stato smaltito correttamente (i modi per rottamarlo sono due e li abbiamo spiegati nel dettaglio qui).

In generale si può dire che il Bonus rottamazione TV può essere richiesto sia in caso di acquisti in negozio che online.

Ma attenzione: questo solo se il negozio online ha anche un luogo fisico di vendita in cui poter consegnare al venditore il vecchio apparecchio per lo smaltimento, oppure il modulo di autocertificazione del consumatore in cui il cliente dichiara di aver rottamato la TV in una delle apposite isole ecologiche.

Bonus rottamazione TV, vale anche su Amazon?

Per questi motivi il Bonus vale in diverse catene di elettrodomestici, come Mediaworld, Euronics e Unieuro. Per gli stessi motivi, non vale invece per gli acquisti su Amazon. Il colosso di Jeff Bezos purtroppo non rientra tra i venditori che accettano il Bonus rottamazione TV.

Potrebbe anche essere che in futuro il colosso Usa decida di aderire all’iniziativa italiana, ma questo potrebbe avvenire solo se se riuscisse a individuare dei punti di raccolta e smaltimento delle vecchie TV. Per il momento, non se ne parla.

Tuttavia, come sappiamo, i prezzi di Amazon sono estremamente vantaggiosi e proprio in questa fase, come risposta al Bonus TV, sono tantissime le offerte particolarmente vantaggiose che consentono di acquistare televisori di ultimissima generazione e delle migliori marche con sconti ancora più allettanti (qui trovate tutte le offerte dei migliori televisori venduti su Amazon).

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L’inflazione europea corre più delle attese. Balzo in Francia, Italia al 2,1% - Il Fatto Quotidiano

Dopo Germania e Spagna, che hanno diffuso i dati già ieri, anche Italia ed intera area euro accusano i contraccolpi del caro energia segnando un rialzo dell’inflazione In Italia i prezzi al consumo sono saliti in media ad agosto dello 0,5% rispetto a luglio. Su base annua, ossia in confronto all’agosto 2020, i prezzi sono aumentati del 2,1% (a luglio si era registrato un incremento dell’1,9%). I dati sono stati diffusi in mattinata dall’Istat che segnala come l’inflazione si collochi sul livello più alto dal 2013. La spinta viene dai beni energetici con i carburanti che costano il 12,8% in più di un anno fa e le bollette di gas elettricità rincarate di ben il 34,4%. L’indice relativo al “carello della spesa”, che raggruppa i beni acquistati con maggior frequenza come alimentari, prodotti per la cura della casa e della persona, torna a salire segnando un +0,8% su base annua. Il dato sui prezzi alla produzione dell’industria, in rialzo a luglio del 12,3% su base annua, diffuso oggi dall’Istat lascia intendere ulteriori pressioni sui prezzi. Questo indicatore tende infatti ad anticipare la tendenza dei prezzi al consumo.

A livello di zona euro, Eurostat registra un balzo dell’incremento dei prezzi dal 2,2% di luglio al 3% di agosto. Il dato è superiore alle attese degli analisti e bisogna risalire al novembre 2011 per trovare un valore analogo. Come per l’Italia è l’energia (+ 15%) a spingere tutto il paniere. Rispetto al luglio scorso l”incremento medio dei prezzi è stato dello 0,4%. Un anno fa, il tasso di inflazione registrato nell’area euro era di – 0,2%. I paesi che registrano i valori più alti sono il Belgio (+ 4,7%), la Lituania (+ 4,9%) e l’Estonia (+ 5%). In Germania il carovita è salito al 3,4%, valore più alto degli ultimi 13 anni. Spagna al 3,3% mentre la Francia si ferma al 2,4% ma con un salto significativo rispetto all’1,5% di luglio. I dati sull’inflazione saranno valutati con attenzione dalla Banca centrale europea che si riunisce la prossima settimana. La Bce ritiene che si tratti di rialzi temporanei che, almeno per ora, non giustificano una riduzione degli interventi di stimolo alla crescita economica. La Bce dovrebbe iniziare “a pensare a come ridurre i programmi speciali” varati contro la crisi pandemica, ha tuttavia affermato oggi il governatore della banca centrale austriaca Robert Holzmann, componente del consiglio direttivo.

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Inflazione tedesca vicina al 4%. Balzo dei prezzi in Spagna (+ 3,3%). In entrambi i casi pesa il costo dell’energia

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Pil Italia, Istat: il balzo record del 17,3% dal minimo della primavera 2020 - Corriere della Sera

Numeri da record per il Pil, con un balzo a due cifre che potrebbe fare invidia al più energico Paese emergente. Ma gli entusiasmi vanno inquadrati nel contesto. Il rialzo del Pil registrato dall’economia italiana nel secondo trimestre del 2021 rispetto al secondo trimestre del 2020, pari a +17,3%, come confermato oggi dall’Istat, è il più alto su base tendenziale mai registrato dall’inizio delle attuali serie storiche, ovvero dal 1995. Ma è un incremento che deriva dal confronto con il punto di minimo toccato nel secondo trimestre dello scorso anno in corrispondenza dell’apice della crisi sanitaria. Stiamo parlando quindi in gran parte di un recupero.

Nel secondo trimestre del 2021 il prodotto interno lordo, corretto per gli effetti di calendario e destagionalizzato, è aumentato del 2,7% rispetto al trimestre precedente. Mentre la crescita già acquisita del Pil per il 2021 è del 4,7%. Si tratta della crescita del prodotto nel caso in cui nei prossimi trimestri ci fosse una variazione pari a zero.

Meglio di Germania e Usa

Tra aprile e giugno, in termini tendenziali, l’Italia supera la Germania e gli Stati Uniti per crescita rispetto al minimo toccato nel mezzo della pandemia, ma è la Francia il Paese dove la rincorsa è più veloce.: si è infatti registrato un Pil in rialzo de 12,2% negli Stati Uniti, del 9,4% in Germania e del 18,7% in Francia rispetto al 17,3% dell’Italia. L’economia è cresciuta in in termini congiunturali dell’1,6% negli Stati Uniti, dello 0,9% in Francia e dell’1,6% in Germania rispetto al 2,7% dell’Italia. Nel complesso, il Pil dei paesi dell’area Euro è salito del 2% rispetto al trimestre precedente e del 13,6% nel confronto con il secondo trimestre del 2020. .

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Tesla Model X bruciata e abbandonata su un lago ghiacciato, il mistero è risolto - Hardware Upgrade

Sono passati più di due anni da quando uno strano caso salì agli onori delle cronache. Nel febbraio 2019 una Tesla Model X venne ritrovata completamente bruciata e abbandonata su un lago ghiacciato nel Vermont, Stati Uniti. All'epoca dei fatti non era assolutamente chiaro cosa fosse accaduto, ma dopo tutto questo tempo l'ufficio del Procuratore ha ricostruito l'intera vicenda.

Una truffa durata due anni

Ovviamente dietro quanto accaduto c'è una truffa, escogitata dal 32enne Michael A. Gonzalez, residente proprio nel Vermont. L'uomo si è approfittato della policy (e dell'ingenuità) di Tesla per impossessarsi di 5 vetture, da diversi store sul territorio, spostandosi fino in Florida, pagando solo l'anticipo ed emettendo un pagamento finale da conti vuoti o fittizi.

Una volta che gli store appuravano che il pagamento non era corretto, l'uomo faceva perdere le sue tracce, forte del certificato di proprietà. Grazie a questo ha potuto rivendere i veicoli come usati, ma solo quattro di questi. Il quinto è proprio la Model X del lago ghiacciato.

Tesla Model X

In quel caso Gonzalez non è riuscito ad ottenere il certificato di proprietà, e senza di esso non ha nemmeno potuto rivendere l'auto. Ha così, secondo le accuse del Procuratore, escogitato un metodo alternativo per disfarsi dell'auto. L'ha così condotta sul lago ghiacciato, sperando forse che il rogo avrebbe sciolto il ghiaccio e fatto affondare ciò che restava della vettura.

Così non è stato, e come ultima mossa Gonzalez ha fatto denuncia all'assicurazione, inventandosi che era andato fin nel mezzo del lago per praticare pesca nel ghiaccio, e l'auto aveva iniziato a prendere fuoco da sola, ed era quindi scappato lasciandola al suo destino. Forse è proprio quest'ultimo passo falso che ha permesso agli investigatori di ricostruire tutta la storia, ed ora Gonzalez è agli arresti in attesa di procedimento, e rischia fino a 10 anni per ogni veicolo considerato al pari di rubato.

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Pil, Istat: "Confermata crescita economia Italia" - Adnkronos

"La stima completa dei conti economici trimestrali conferma la crescita sostenuta del Pil dell’economia italiana nel secondo trimestre del 2021 diffusa nella stima preliminare, con aumenti del 2,7% in termini congiunturali e del 17,3% in termini tendenziali". E' il commento dell'Istat ai dati del Prodotto interno lordo relativo al periodo aprile-giugno.

"Il forte recupero dell’attività produttiva - spiega - riflette un aumento marcato del valore aggiunto sia nell’industria, sia nel terziario. Dal lato della domanda, a sostenere la crescita del Pil sono state le componenti interne dei consumi e degli investimenti il cui contributo è stato di +2,6 e +0,5 punti percentuali, mentre la componente estera ha fornito un apporto di 0,3 punti. Negativo è il contributo delle scorte per 0,8 punti percentuali. Le ore lavorate sono cresciute del 3,9% in termini congiunturali, le posizioni lavorative dell’1,9%, mentre i redditi pro capite sono risultati sostanzialmente stazionari", conclude l'Istat.

Le stime: in II trimestre +2,7% su precedente, +17,3% su 2020

Nel secondo trimestre del 2021 il prodotto interno lordo (Pil), espresso in valori concatenati con anno di riferimento 2015, corretto per gli effetti di calendario e destagionalizzato, è aumentato del 2,7% rispetto al trimestre precedente e del 17,3% nei confronti del secondo trimestre del 2020. La stima preliminare del Pil diffusa il 30 luglio 2021 aveva registrato variazioni analoghe sia in termini congiunturali, sia tendenziali, comunica l'Istat, nel ricordare come il periodo preso in analisi ha avuto una giornata lavorativa in più sia rispetto al trimestre precedente, sia rispetto al secondo trimestre del 2020. La variazione acquisita per il 2021, inoltre, è pari a +4,7%.

Rispetto al trimestre precedente, tutti i principali aggregati della domanda interna registrano un’espansione, con un aumento del 3,4% dei consumi finali nazionali e del 2,4% degli investimenti fissi lordi. Le importazioni e le esportazioni sono aumentate, rispettivamente, del 2,3% e del 3,2%.

La domanda nazionale al netto delle scorte ha fornito un contribuito positivo di 3,1 punti percentuali alla crescita del Pil: +2,8 punti i consumi delle famiglie e delle Istituzioni Sociali Private ISP, +0,5 punti gli investimenti fissi lordi e -0,2 punti della spesa delle Amministrazioni Pubbliche (AP). Per contro, la variazione delle scorte ha contribuito negativamente per 0,8 punti percentuali, mentre l’apporto della domanda estera netta è risultato positivo nella misura di 0,3 punti percentuali. Si registrano andamenti congiunturali positivi per il valore aggiunto di industria e servizi, aumentati rispettivamente dell’1,6% e del 2,9% e stazionario per il valore aggiunto dell’agricoltura.

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Pil: Istat, nel secondo trimestre +2,7%, +17,3% annuo - Agenzia ANSA

Nel secondo trimestre del 2021 il prodotto interno lordo, corretto per gli effetti di calendario e destagionalizzato, è aumentato del 2,7% rispetto al trimestre precedente e del 17,3% nei confronti del secondo trimestre del 2020. Lo comunica l'Istat. Il dato conferma le stime preliminari e vede per l'ano in corso una crescita già acquisita del 4,7%. La crescita annua, spiegava Istat durante la diffusione delle stime preliminari, e' la piu' alta mai registrata dall'inizio delle serie storiche nel 1995.

Il rialzo del Pil registrato dall'economia italiana nel secondo trimestre del 2021 pari a +17,3% è il più alto su base tendenziale mai registrato dall'inizio delle attuali serie storiche, ovvero dal 1995. Lo spiegava l'Istituto diffondendo alla fine del mese scorso il dato preliminare confermato oggi e spiegando che l'incremento deriva dal confronto con il punto di minimo toccato nel secondo trimestre dello scorso anno in corrispondenza dell'apice della crisi sanitaria

Prezzi. ad agosto +0,5% mese, +2,1% anno, top da 2013

Ad agosto accelera l'inflazione con l'indice nazionale dei prezzi al consumo per l'intera collettività (NIC), al lordo dei tabacchi che segna un aumento dello 0,5% su base mensile e del 2,1% su base annua (da +1,9% del mese precedente). Lo rileva l'Istat sottolineando che il livello è top dal gennaio 2013 (quando si registrò un aumento dei prezzi del 2,2%. L'accelerazione tendenziale dell'inflazione si deve prevalentemente a quella dei prezzi dei Beni energetici (da +18,6% di luglio a +19,8%) e in particolare a quelli della componente non regolamentata (da +11,2% a +12,8%). 

Ue-19: boom inflazione ad agosto, tasso schizza al 3%

Continua a salire l'inflazione nella zona euro. Secondo la stima flash di Eurostat il tasso è salito al 3% ad agosto, in aumento dal 2,2% di luglio. A pesare soprattutto l'energia (15,4%, rispetto al 14,3% di luglio), seguita dai beni industriali al netto dell'energia (2,7%, rispetto allo 0,7% di luglio), alimentari, alcolici e tabacco (2%, rispetto all'1,6% di luglio) e servizi (1,1%, rispetto allo 0,9% di luglio). Il tasso più elevato è in Estonia (5%), Lituania (4,9%) e Belgio (4,7%). In Italia è a 2,6%. 
   

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In una settimana quadruplicata la vendita di tv grazie al bonus rottamazione - Giornale di Sicilia

A una settimana dalla partenza del bonus rottamazione tv, arrivano notizie molto incoraggianti per quanto riguarda le vendite in corso nei negozi. A confermarlo è Ancra, l’associazione dei rivenditori specializzati in elettrodomestici ed elettronica di consumo, aderente a Confcommercio.

«Nelle ultime ore - rende noto il presidente Pier Giovanni Schiavotto - abbiamo realizzato una rilevazione tra i nostri associati in tutta Italia». Questi sono i dati principali emersi: dal 23 al 29 agosto le vendite di tv sono quadruplicate, passando da un prezzo medio di 400 euro a uno di circa 500-550 euro. Il 60 per cento dei televisori venduti riguarda la fascia dai 40 pollici in su. La maggior parte delle vendite, inoltre, è stata fatta privilegiando i negozi fisici, con una flessione del canale web. «Ciò a causa delle procedure richieste per la rottamazione. Da sottolineare ancora - ricorda Schiavotto - che il mercato delle tv era già in aumento dalla seconda metà del 2020. Tuttavia, il provvedimento del governo sta dando un’ulteriore mano alle famiglie italiane per rinnovare gli apparecchi televisivi di casa alla luce dei nuovi standard di trasmissione».

Infine, il termine rottamazione: Schiavotto dice che «potrebbe far pensare a vecchi televisori abbandonati a loro stessi. Nulla di più sbagliato. Il sistema cosiddetto Raee si occupa di riciclarli tutelando l’ambiente».

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Al via a ottobre il Bonus terme 2021, ecco a chi si rivolge e come richiederlo - ISTRUZIONI - Gazzetta del Sud

Da ottobre il Bonus terme 2021, ecco a chi è rivolto e come richiederlo.

Sono 53 milioni di euro le risorse disponibili per il Bonus Terme che ha l’obiettivo di agevolare i cittadini nell’acquisto di servizi termali accreditati. E’ quanto stabilisce il decreto del Ministro dello Sviluppo economico Giancarlo Giorgetti, pubblicato in Gazzetta ufficiale. Il Bonus Terme si rivolge a tutti i cittadini maggiorenni residenti in Italia, senza limiti di ISEE e senza limiti legati al nucleo familiare. Si tratta, in particolare, di un intervento che mira a sostenere un settore particolarmente colpito dall’emergenza Covid. Ciascun cittadino potrà usufruire di un solo bonus, che consiste in uno sconto del 100% sul prezzo d’acquisto dei servizi termali prescelti, fino a un massimo di 200,00 euro. Con un prossimo avviso pubblicato sui siti internet del Mise e di Invitalia verrà data comunicazione dell’elenco degli stabilimenti accreditati e dell’apertura delle prenotazioni per i servizi termali.

L'elenco degli stabilimenti termali accreditati sarà pubblicato nei prossimi giorni da Invitalia e dal Ministero. Sarà poi disponibile anche su questa pagina.

Cos'è il Bonus terme

Con decreto del Ministro dello sviluppo economico 1° luglio 2021 è stata data attuazione al nuovo incentivo, previsto dall’articolo 29-bis del decreto-legge n. 104 del 2020, finalizzato a sostenere l’acquisto da parte dei cittadini di servizi termali presso gli stabilimenti termali accreditati.

Il Bonus terme è un’agevolazione di cui il cittadino può beneficiare prenotando i servizi termali di proprio interesse presso uno stabilimento termale prescelto.

Il bonus copre fino al 100% del servizio acquistato, fino a un valore massimo di 200,00 euro. L’eventuale parte eccedente del costo del servizio è a carico del cittadino.

Ai fini dell’ammissibilità al beneficio, i servizi termali non devono essere già a carico del Servizio Sanitario Nazionale, di altri enti pubblici ovvero oggetto di ulteriori benefici riconosciuti all’utente, fatte salve le eventuali detrazioni previste dalla vigente normativa fiscale sul costo del servizio termale eventualmente non coperto dal buono. Il Bonus non è cedibile a terzi, né a titolo gratuito né in cambio di un corrispettivo in denaro. Il buono non costituisce reddito imponibile dell’utente e non rileva ai fini del computo del valore dell’indicatore della situazione economica equivalente – ISEE.

Con avviso pubblicato sui siti internet del Ministero dello sviluppo economico e di Invitalia, soggetto gestore della misura, sarà data comunicazione dell’apertura delle prenotazioni dei bonus.

Quando richiederlo

Il buono sarà disponibile da fine ottobre su apposita piattaforma e Federterme fornirà supporto informativo agli utenti tramite il suo sito.

A chi si rivolge

L’incentivo per l’acquisto di servizi termali è rivolto a tutti i cittadini maggiorenni residenti in Italia, senza limiti di ISEE e senza limiti legati al nucleo familiare.

Ciascun cittadino può usufruire di un solo bonus, per un solo acquisto, fino a un massimo di 200,00 euro.

Risorse

Lo stanziamento complessivo previsto per l’intervento è di 53 milioni di euro.

Come funziona

Il Bonus consiste in uno sconto del 100% sul prezzo d'acquisto dei servizi termali prescelti, fino ad un importo massimo di 200 euro. L’incentivo è disponibile a partire dalla pubblicazione dell’avviso di apertura delle prenotazioni sui siti del Ministero e di Invitalia, fino all’esaurimento delle risorse stanziate.

Il cittadino interessato deve prenotare i servizi termali presso uno stabilimento termale accreditato di sua scelta.

L’elenco degli stabilimenti termali accreditati è pubblicato sui siti internet del Ministero e di Invitalia.

La prenotazione dovrà essere effettuata presso lo stabilimento termale prescelto, che provvederà a rilasciare l’attestato di prenotazione.

La prenotazione ha un termine di validità di 60 giorni dalla sua emissione; i servizi prenotati dovranno essere usufruiti entro tale termine.

L’ente termale presso il quale il cittadino ha fruito i servizi termali provvede a richiedere a Invitalia, mediante apposita piattaforma informatica, il rimborso del valore del buono utilizzato dal cittadino.

Covid, Federterme: "Il bonus da 200 euro è una misura innovativa di sostegno"

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Bonus pubblicità 2021, nuova finestra per fare domanda dal 1° al 30 settembre - Informazione Fiscale

Bonus pubblicità 2021, si riapre il 1° settembre la finestra per fare domanda e ci sarà tempo fino alla scadenza del 30 settembre. Il credito d'imposta sarà pari al 50 per cento degli investimenti effettuati, per effetto delle novità introdotte dal decreto Sostegni bis.

Bonus pubblicità 2021, domanda dal 1° settembre per l’accesso al credito d’imposta.

Per effetto delle novità introdotte dal decreto Sostegni bis e confermate in sede di conversione, si riapre la finestra per le domande di accesso al bonus pubblicità, che potranno essere inviate entro la scadenza del 30 settembre 2021.

Per gli investimenti pubblicitari effettuati sui giornali, così come su emittenti radio-televisive, il credito d’imposta sarà riconosciuto nella misura del 50 per cento della somma sostenuta.

Il regime derogatorio introdotto nel 2020 è stato esteso anche alle annualità 2021 e 2022, ampliando i vantaggi dell’incentivo per il settore dell’editoria e dell’advertising.

Il bonus pubblicità non sarà quindi calcolato sull’investimento incrementale, bensì sul totale della somma spesa, nel rispetto del limite fissato a 90 milioni di euro per l’anno 2021.

Bonus pubblicità 2021, nuova finestra per fare domanda dal 1° al 30 settembre

Il requisito dell’incremento nell’investimento effettuato, pari almeno all’1 per cento rispetto all’anno precedente, viene meno anche per il bonus pubblicità relativo al 2021 e al 2022.

La novità è stata introdotta dal decreto Sostegni bis e, in parallelo, è stata prevista una nuova finestra temporale per l’invio delle domande.

Per l’accesso al credito d’imposta si potrà fare domanda dal 1° settembre e fino alla scadenza del 30 settembre.

Sarà in ogni caso possibile sostituire la comunicazione di prenotazione già inviata entro la precedente scadenza di fine marzo, trasmettendo una nuova domanda telematica entro il 30 settembre 2021. In ogni caso, anche per le domande già trasmesse verranno adottati i nuovi parametri di calcolo.

L’eliminazione del requisito incrementale amplia le possibilità di accedere al bonus pubblicità, ma non è l’unica novità introdotta.

Dopo le modifiche previste dalla Legge di Bilancio 2021, che aveva fissato nella misura del 50 per cento il credito d’imposta spettante per gli investimenti sulla stampa, l’articolo 67 comma 10 del decreto legge n. 76/2021 ha uniformato le regole di calcolo anche per gli investimenti su radio e TV.

Bonus pubblicità 2021, nella domanda di settembre le novità per il calcolo del credito d’imposta

Per il 2021 e per il 2022 il bonus pubblicità, sia per gli investimenti effettuati su giornali (anche online) che su emittenti radio televisive, sarà pari al 50 per cento del valore dell’investimento effettuato.

In vista dell’imminente apertura del canale per l’invio della domanda di accesso al bonus pubblicità 2021 è quindi bene riepilogare le novità.

Come indicato dal Dipartimento per l’Informazione e l’Editoria:

  • ai fini della determinazione del bonus spettante, la base di calcolo del credito d’imposta non sarà più il valore incrementale dell’investimento programmato e realizzato nel corso dell’anno, ma l’importo dell’intero investimento programmato ed effettuato;
  • la percentuale del bonus pubblicità è stabilita nella misura unica del 50 per cento, sia per gli investimenti sulla stampa che per quelli su radio e TV.

Per la copertura finanziaria dell’agevolazione sono stanziati un totale di 90 milioni di euro annui, di cui 65 milioni saranno riservati agli investimenti pubblicitari effettuati su giornali quotidiani e periodici, anche online, e 25 milioni agli investimenti su emittenti televisive e radiofoniche locali e nazionali, analogiche o digitali, non partecipate dallo Stato.

Bonus pubblicità 2021, due fasi per l’invio della domanda

Al netto della nuova scadenza del 30 settembre 2021, non cambia l’iter procedurale per accedere al bonus pubblicità.

Si specifica innanzitutto che l’agevolazione è rivolta ad imprese, lavoratori autonomi e enti non commerciali che investono in campagne pubblicitarie sulla stampa, radio o televisione.

Sono ammessi gli investimenti pubblicitari effettuati sulle emittenti televisive e radiofoniche locali, analogiche o digitali, iscritte al ROC e sui giornali quotidiani e periodici, pubblicati in edizione cartacea o in formato digitale, registrati presso il Tribunale, ovvero presso il ROC, e dotati del Direttore responsabile.

Chi intende beneficiare del credito d’imposta del 50 per cento deve presentare due distinte domande:

  • la prima, nel periodo dal 1° settembre al 30 settembre, è la “Comunicazione per l’accesso al credito d’imposta” , con la quale vengono indicati i dati degli investimenti già effettuati o che si intendono effettuare nel corso dell’anno;
  • la seconda, dal 1° al 31 gennaio del l’anno successivo a quello di riferimento, è la “Dichiarazione sostitutiva relativa agli investimenti effettuati” , da utilizzare per l’appunto per indicare che gli investimenti inseriti nella Comunicazione sono stati effettivamente effettuati.

A conclusione del procedimento per l’accesso al credito d’imposta, la palla passa nelle mani del Dipartimento per l’Informazione e l’Editoria: nel rispetto del limite di spesa, pari a 90 milioni per il 2021, viene rese noto l’elenco degli ammessi e l’importo del bonus pubblicità effettivamente riconosciuto, da utilizzare in compensazione mediante il modello F24.

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